Cattedrale di Palermo: differenze tra le versioni
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Il più poderoso e invasivo dei restauri è effettuato alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], quando in occasione del [[Consolidamento delle costruzioni|consolidamento strutturale]] si rimodella radicalmente l'interno su progetto di [[Ferdinando Fuga]].
Nel [[1767]] l'arcivescovo [[Serafino Filangieri]] commissiona a Ferdinando Fuga un restauro conservativo dell'edificio, teso solamente a consolidarne la struttura. I lavori hanno inizio nel [[1781]], eseguiti non dal Fuga ma dal palermitano [[Carlo Chenchi]] con l'assistenza di [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]] e durano fino ai primi anni del [[XIX secolo]]. Il restauro complessivo comporta un allargamento
I rifacimenti sono in realtà molto più radicali dei progetti dell'architetto fiorentino, che secondo alcuni studiosi, pensa invece di conservare, almeno in parte, il complesso longitudinale delle navate e l'originario soffitto ligneo del [[XII secolo]]. Il restauro interviene a cambiare l'aspetto originario del complesso, dotando la chiesa della caratteristica ma discordante cupola, eseguita secondo i disegni del Fuga.
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