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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
{{Nota disambigua||Gesù (disambigua)}}
{{Nota disambigua||Gesù di Nazaret (disambigua)|Gesù di Nazaret}}
{{Nota disambigua|la zona di Roma|Buon Pastore (zona di Roma)|Buon Pastore}}
{{Vaglio|/2|arg=Religione|arg2=Storia}}
{{avvisounicode}}
{{citazione|Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.|''[[Vangelo di Giovanni]]'' {{Passo biblico|Gv|13,34}}|Ἐντολὴν καινὴν δίδωμι ὑμῖν, ἵνα ἀγαπᾶτε ἀλλήλους, καθὼς ἠγάπησα ὑμᾶς ἵνα καὶ ὑμεῖς ἀγαπᾶτε ἀλλήλους.<ref>{{Citazione|entolēnEntolēn kainēn didōmi umin ina agapate allēlous kathōs ēgapēsa umas ina kai umeis agapate allēlous}}</ref>|lingua=grc}}
<!-- Attenzione! La scrittura del seguente incipit è frutto di lunghe e difficili discussioni: si prega di non rivoluzionarlo senza una preventiva discussione, grazie. -->
si prega di non rivoluzionarlo senza una preventiva discussione, grazie.-->
[[File:Guido Reni - Ecce Homo - WGA19302.jpg|thumb|Raffigurazione di Gesù nel [[Pittura|dipinto]] ''Ecce Homo'' di [[Guido Reni]], [[Museo del Louvre|Louvre]], [[1639]]-[[1640]]]]
[[File:Michelangelo - Cristo Juiz2.jpg|thumb|Il ''Cristo Giudice'' del ''[[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]]'', [[Michelangelo]], [[Cappella Sistina]]]]
[[File:Cefalu Christus Pantokrator cropped.jpg|thumb|Il [[Cristo Pantocratore]] del [[duomo di Cefalù]], [[1131]]]]
[[File:Christus Ravenna Mosaic.jpg|thumb|''Cristo attorniato da angeli e santi'', [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] a [[Ravenna]]. [[Mosaico]] di scuola ravennate italo-bizantina, completato nel [[526]].]]
[[File:Correggio, cupola, cristo.jpg|thumb|Il ''Cristo Trionfante'' del [[Correggio (pittore)|Correggio]], decorazione del cielo della [[cupola di San Giovanni a Parma]]]]
[[File:Cristo Redentor - Rio.jpg|thumb|Il [[Cristo Redentore]] sulla vetta del [[Corcovado (Brasile)|Corcovado]], presso [[Rio de Janeiro]]]]
 
{{Bio
|Nome = Gesù
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|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[7 a.C.|7]]-[[2 a.C.]]
|NoteNascita = <ref name= nascita>Con maggiore consenso tra gli studiosi, tra il 7 e il 6 a.C. (vedi in merito [[Datadata di nascita di Gesù]]).</ref>
|LuogoMorte = Gerusalemme
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 26-36
|NoteMorte = <ref name= morte>Con maggiore consenso tra gli studiosi, venerdì 7 aprile 30 d.C. (vedi in merito [[Datadata della morte di Gesù]]).</ref>
|Attività = predicatore
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è il fondatore e la figura centrale del [[Cristianesimo]],<ref>Cfr. le seguenti fonti:{{Citazione|JESUS. Jesus Christ (7–5 BCE – 30–33 CE) is the founder of the Christian religion.| DALE C. ALLISON, JR., ''Jesus'' in ''Encyclopedia of Religion'', vol.7. New York, Macmillan, 2004, p.4843}}
{{Citazione|Jesus (c. 4 B.C.E.–c. 30 C.E.) the founder of CHRISTIANITY.|Robert S. Ellwood. ''Jesus'', in ''Encyclopedia of World Religion'', New York, Facts on File, 2007, p.238}}
{{Citazione|Gesù di Nazaret. Chiamato comunemente anche Gesù Cristo, è il fondatore del cristianesimo.| Romano Penna, in ''Dizionario delle religioni'', a cura di Giovanni Filoramo, Torino, Einaudi, 1993, p.317}}
{{Citazione|JESUS CHRIST [...], also called Jesus of Nazareth (b. c. 6 ), Judaea—d. c. 30 (Jerusalem), founder of the Christian faith and arguably the most important figure in the history of western civilization.|'Jaroslav Pelikan in ''Britannica Encyclopedia of World Religion'', 2006, p.568}}
[http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/Ges%C3%B9/ Enciclopedia Treccani]<br />
[http://www.larousse.fr/encyclopedie/personnage/J%C3%A9sus/125884 ENCYCLOPÉDIE LAROUSSE]
{{Citazione|Gesù Cristo. Il fondatore del cristianesimo, nato a Betlemme....|''Gesù Cristo'' in ''Dizionario delle religioni'', a cura di John R. Hinnells, Padova, Franco Muzzo, 1984, p.132; è l'edizione italiana del ''The Penguin Dictionary of Religions'' con prefazione di Elèmire Zolla}}
{{Citazione|Jesus (c. ...) the founder of Christianity. |''Jesus'' in ''The Oxfrod Dictionary of Jewish Religion'', Oxford, Oxford University Press, 1997 p.368}}
{{Citazione|JESUS (d. 30 C.E.), whom Christianity sees as its founder and object of faith, was a Jew who lived toward the end of the Second Commonwealth period.|''Jesus'' in ''Encyclopaedia Judaica'', vol.11. New York, Gale, 2007, p.246}}
{{Citazione|Jesus of Nazareth (ca. 4 B.C.-A.D. 29), also known as Jesus Christ, was the central personality and founder of the Christian faith.|''Jesus'' in ''Encyclopedia of World Biography'', vol. 8. New York, Gale, 1998 p.251}}
</ref>, [[religione]] che lo riconosce come il [[Cristo]] ([[Messia]]), atteso dalla [[Ebraismo|tradizione ebraica]], e [[Dio (cristianesimo)|Dio]] [[Incarnazione (cristianesimo)|fatto uomo]]<ref>Va precisato, tuttavia, che non tutte le correnti cristiane ritengono l'umanità di Gesù reale. Così la [[Chiesa copta ortodossa]] ritiene la sua umanità solo apparente. Altre correnti cristiane invece, come gli [[Ebioniti]], hanno negato la divinità di Gesù considerandolo solo un uomo dotato di carismi divini; altre ancora lo hanno considerato alla stregua di un [[angelo]] o di [[Pnêuma]] e, infine, come energia quasi personalizzata del Dio biblico (Cristo come Sapienza e ''Lógos'' di Dio), artefice della creazione e quindi come entità divina egli stesso, partecipe del Padre ma da lui personalmente distinto: cfr. Manlio Simonetti, ''Cristologia'' in ''Dizionario delle religioni''. Torino, Einaudi, 1993, p.173.</ref>
}}
}} Durante gli ultimi anni della sua vita, Gesù ha svolto la sua attività di predicatore, [[Miracoli di Gesù|guaritore ed esorcista]] nella [[provincia romana]] della [[Giudea romana|Giudea]], la regione storica della [[Palestina]]<ref>Probabilmente i tre anni dal [[28]] al [[30]] (cfr. [[Data della morte di Gesù]]).</ref><ref>Fanno eccezione un soggiorno lungo la costa [[fenicia]], fra [[Tiro (Libano)|Tiro]] e [[Sidone]], e nella [[Decapoli]]; cfr. {{passo biblico|Mc+7,24;31.Mt+15,21|nome=Mc 7,24.31; Mt 15,21}}</ref>.
Durante gli ultimi anni della sua vita, Gesù ha svolto la sua attività di predicatore, [[Miracoli di Gesù|guaritore ed esorcista]] nella [[provincia romana]] della [[Giudea romana|Giudea]], la regione storica della [[Palestina]].<ref>Probabilmente i tre anni dal [[28]] al [[30]] (cfr. [[data della morte di Gesù]]).</ref><ref>Fanno eccezione un soggiorno lungo la costa [[fenicia]], fra [[Tiro (Libano)|Tiro]] e [[Sidone]], e nella [[Decapoli]]; cfr. {{passo biblico|Mc+7,24;31.Mt+15,21|nome=Mc 7,24.31; Mt 15,21}}</ref>
 
Gesù è l'adattamento italiano del nome [[aramaico]] '''יֵשׁוּעַ''' ('''Yeshua'''), che significa "[[YHWH]] è salvezza" o "YHWH salva".<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.behindthename.com/name/joshua|titolo=Joshua|editore=Behind the Name|accesso=31 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Holman References|titolo=Holman Illustrated Pocket Bible Dictionary|url=http://books.google.it/books?id=gt44XaOQotsC&pg=PA150&lpg=PA150&dq=meaning+name+jair&source=bl&ots=dxyaTJjLWN&sig=pFM1x_kv81STUKS2MXAAdajZJoA&hl=it&sa=X&ei=bNcFUKCbI-Hj4QS-jfHkCA&ved=0CDcQ6AEwAA#v=onepage&q=Jesus&f=false|editore=Pocket Reference Edition|p=190|isbn=978-1-58640-314-0}}</ref> Secondo la tradizione cristiana, le principali [[Fonte testuale|fonti testuali]] relative a Gesù sono i quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]). Per quanto concerne le ricerche storiche sulla sua vita le principali fonti si trovano nel [[Nuovo Testamento]], in particolare nelle [[lettere di Paolo]] e nei [[vangeli sinottici]]<ref>{{citazione|Le fonti più importanti per [ricostruire la figura storica di] Gesù sono presenti nel Nuovo Testamento – [le lettere di] Paolo, i [vangeli] sinottici e le loro fonti, inclusa la fonte Q, un'ipotetica raccolta di detti utilizzata da Matteo e Luca. Il Vangelo di Giovanni è di minore aiuto, così come i vari vangeli apocrifi, sebbene il Vangelo di Tommaso sembri contenere alcune [[Pericope|pericopi]] iniziali ed indipendenti di Gesù. Le fonti non cristiane – lo storico ebraico Giuseppe, il Talmud babilonese, gli storici romani Tacito e Svetonio, e altri – fanno poco più che confermare l'esistenza e la crocifissione di Gesù sotto Ponzio Pilato. Gli studiosi sono in disaccordo sull'affidabilità delle fonti ancora esistenti e non concordano di conseguenza su quanto si possa sapere riguardo alla figura storica di Gesù. Discussioni sui metodi non hanno condotto al [raggiungimento del] consenso. Numerosi studiosi tentano di ricostruire [la figura storica di] Gesù attraverso unità individuali e vari criteri di autenticità. Tali criteri non sono particolarmente affidabili. Sembra più sicuro basare le proprie conclusioni principali sugli schemi e sui temi più ricorrenti nelle varie fonti. È probabilmente in tali schemi e in tali temi che il Gesù storico è stato ricordato, se il suo ricordo è stato tramandato.|Dale C. Allison Jr., «Jesus», in ''Encyclopedia of Religion'', New York, MacMillan, 2005, vol. 7, p. 4848|The most important sources for Jesus are found in the New Testament—Paul and the synoptics and their sources, including Q, the hypothetical sayings source used by Matthew and Luke. The Gospel of John is of less help, as are the various apocryphal gospels, although the Gospel of Thomas seems to contain some early and independent sayings of Jesus. Non-Christian sources—the Jewish historian Josephus, the Babylonian Talmud, the Roman historians Tacitus and Suetonius, and others—do little more than confirm Jesus' existence and his crucifixion under Pontius Pilate. Scholars disagree on the reliability of the extant sources and so they do not concur on how much we can know about the historical Jesus. Discussions of method have led to no consensus. Many attempt to reconstruct Jesus by passing individual units through various criteria of authenticity. Such criteria are not particularly reliable. It seems safer to base one's major conclusions upon the larger patterns and themes that run throughout the various sources. It is probably in such patterns and themes, if anywhere, that the Jesus of history has been remembered.|lingua=en}}</ref>, fonti che hanno trovato alcuni interessanti riscontri in ritrovamenti e studi archeologici.<ref>Cfr. in tal senso J.H. Charlesworth, ''Jesus and Archaeology'', 2006, e J.H. Charlesworth, ''Jesus within Judaism: New Light from Exciting Archaeological Discoveries'', ABRL 1, New York-London 1988.</ref> Gli ultimi secoli hanno visto infatti lo sviluppo di [[Ricerca del Gesù storico|ricerche]] volte a valutare l'[[Vangelo#Storicità dei vangeli canonici|attendibilità storica]] dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e [[miracolo]]si,<ref>Il primo studioso ad offrire un approccio critico sul tema fu il deista e illuminista tedesco [[Hermann Samuel Reimarus]] (1694-1768) che, nel 1754 nel suo saggio ''Abhandlungen von den vornehmsten Wahrheiten der natürlichen Religion'', volle confutare la sussistenza dei miracoli nell'Antico e nel Nuovo Testamento.</ref> sia a ricostruire il profilo del [[Gesù storico]].
Gesù è l'adattamento italiano del nome [[aramaico]] '''יֵשׁוּעַ''' ('''Yeshua'''), che significa "[[YHWH]] è salvezza" o "YHWH salva"<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.behindthename.com/name/joshua|titolo=Joshua|editore=Behind the Name|accesso=31 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Holman References|titolo=Holman Illustrated Pocket Bible Dictionary|url=http://books.google.it/books?id=gt44XaOQotsC&pg=PA150&lpg=PA150&dq=meaning+name+jair&source=bl&ots=dxyaTJjLWN&sig=pFM1x_kv81STUKS2MXAAdajZJoA&hl=it&sa=X&ei=bNcFUKCbI-Hj4QS-jfHkCA&ved=0CDcQ6AEwAA#v=onepage&q=Jesus&f=false|editore=Pocket Reference Edition|p=190|isbn=978-1-58640-314-0}}</ref>.
Secondo la tradizione cristiana, le principali [[fonte testuale|fonti testuali]] relative a Gesù sono i quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]). Per quanto concerne le ricerche storiche sulla sua vita le principali fonti si trovano nel [[Nuovo Testamento]], in particolare nelle [[lettere di Paolo]] e nei [[vangeli sinottici]]<ref>{{citazione|Le fonti più importanti per [ricostruire la figura storica di] Gesù sono presenti nel Nuovo Testamento - [le lettere di] Paolo, i [vangeli] sinottici e le loro fonti, inclusa la fonte Q, un'ipotetica raccolta di detti utilizzata da Matteo e Luca. Il Vangelo di Giovanni è di minore aiuto, così come i vari vangeli apocrifi, sebbene il Vangelo di Tommaso sembri contenere alcune [[Pericope|pericopi]] iniziali ed indipendenti di Gesù. Le fonti non cristiane - lo storico ebraico Giuseppe, il Talmud babilonese, gli storici romani Tacito e Svetonio, ed altri - fanno poco più che confermare l'esistenza e la crocifissione di Gesù sotto Ponzio Pilato. Gli studiosi sono in disaccordo sull'affidabilità delle fonti ancora esistenti e non concordano di conseguenza su quanto si possa sapere riguardo alla figura storica di Gesù. Discussioni sui metodi non hanno condotto al [raggiungimento del] consenso. Numerosi studiosi tentano di ricostruire [la figura storica di] Gesù attraverso unità individuali e vari criteri di autenticità. Tali criteri non sono particolarmente affidabili. Sembra più sicuro basare le proprie conclusioni principali sugli schemi e sui temi più ricorrenti nelle varie fonti. È probabilmente in tali schemi e in tali temi che il Gesù storico è stato ricordato, se il suo ricordo è stato tramandato.|Dale C. Allison Jr., «Jesus», in ''Encyclopedia of Religion'', New York, MacMillan, 2005, vol. 7, p. 4848|
The most important sources for Jesus are found in the New Testament—Paul and the synoptics and their sources, including Q, the hypothetical sayings source used by Matthew and Luke. The Gospel of John is of less help, as are the various apocryphal gospels, although the Gospel of Thomas seems to contain some early and independent sayings of Jesus. Non-Christian sources—the Jewish historian Josephus, the Babylonian Talmud, the Roman historians Tacitus and Suetonius, and others—do little more than confirm Jesus' existence and his crucifixion under Pontius Pilate. Scholars disagree on the reliability of the extant sources and so they do not concur on how much we can know about the historical Jesus. Discussions of method have led to no consensus. Many attempt to reconstruct Jesus by passing individual units through various criteria of authenticity. Such criteria are not particularly reliable. It seems safer to base one's major conclusions upon the larger patterns and themes that run throughout the various sources. It is probably in such patterns and themes, if anywhere, that the Jesus of history has been remembered.|lingua=en}}</ref>, fonti che hanno trovato alcuni interessanti riscontri in ritrovamenti e studi archeologici.<ref>Cfr. in tal senso J.H. Charlesworth, ''Jesus and Archaeology'', 2006, e J.H. Charlesworth, ''Jesus within Judaism: New Light from Exciting Archaeological Discoveries'', ABRL 1, New York-London 1988.</ref> Gli ultimi secoli hanno visto infatti lo sviluppo di [[ricerca del Gesù storico|ricerche]] volte a valutare l'[[Vangelo#Storicità dei vangeli canonici|attendibilità storica]] dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e [[miracolo]]si<ref>Il primo studioso ad offrire un approccio critico sul tema fu il deista e illuminista tedesco [[Hermann Samuel Reimarus]] (1694-1768) che, nel 1754 nel suo saggio ''Abhandlungen von den vornehmsten Wahrheiten der natürlichen Religion'', volle confutare la sussistenza dei miracoli nell'Antico e nel Nuovo Testamento.</ref>, sia a ricostruire il profilo del [[Gesù storico]].
 
I [[vangeli]] narrano la [[nascita di Gesù]] da [[Maria (madre di Gesù)|Maria vergine]], la [[Kerigma|predicazione]] focalizzata sull'annuncio del [[Regno dei Cieli]] e sull'amore al prossimo, e realizzata con discorsi e [[Parabola di Gesù|parabole]] accompagnati da [[Miracoli di Gesù|miracoli]]; narrano infine la sua [[Passione di Gesù|passione]], [[Crocifissione di Gesù|morte in croce]], [[Risurrezione di Gesù|risurrezione]] e [[Ascensione di Gesù|ascensione]] al cielo. I vangeli e gli altri scritti del [[Nuovo Testamento]] identificano Gesù con il Messia e il [[Figlio di Dio]]. Le neotestamentarie [[lettere di Paolo]] esaltano il [[Salvezza (Bibbia)|valore salvifico]] della sua morte e risurrezione. Per le principali confessioni religiose cristiane è la seconda persona della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], assieme al [[Dio Padre|Padre]] e allo [[Spirito Santo]] e "[[Consustanzialità|vero Dio e vero uomo]]".<ref>{{Citazione|From early times, Christians worshiped Jesus. John’s gospel already speaks of him as divine (1:1–4), and the dominant Christian tradition makes Jesus’ deity an article of faith. So just as human beings always make gods in their own image, so too have Christians done with Jesus.|[[Dale C. Allison]]. «Jesus» in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 7. New York, Macmillan, 2005, p. 4843 }}</ref>
I [[vangeli]] e gli altri scritti del [[Nuovo Testamento]] identificano Gesù con il [[Messia]] e il [[Figlio di Dio]]. Le neotestamentarie [[lettere di Paolo]] esaltano il [[Salvezza (Bibbia)|valore salvifico]] della sua morte e risurrezione. Per le principali confessioni religiose cristiane è la seconda persona della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], assieme al [[Dio Padre|Padre]] e allo [[Spirito Santo]], e "[[Consustanzialità|vero Dio e vero uomo]]"<ref>{{Citazione|From early times, Christians worshiped Jesus. John’s gospel already speaks of him as divine (1:1–4), and the dominant Christian tradition makes Jesus’ deity an article of faith. So just as human beings always make gods in their own image, so too have Christians done with Jesus.|[[Dale C. Allison]]. «Jesus» in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 7. New York, Macmillan, 2005, p. 4843 }}</ref>.
 
Dai vangeli appare come la predicazione e l'operato di Gesù abbiano riscosso nella società ebraica coeva un successo limitato e circoscritto territorialmente ma che ha, secondo le fonti canoniche, raggiunto vari strati della società. Il breve periodo della sua predicazione si concluse con la morte in [[croce]], richiesta, secondo i vangeli, dalle autorità ebraiche del [[Sinedrio]], ma irrogata dall'autorità di Roma (che riservava agli schiavi una tale sorte), su decisione finale del [[prefetto]] romano [[Ponzio Pilato]]. Dopo la morte, i seguaci di Gesù ne sostennero la [[risurrezione di Gesù|risurrezione]] e diffusero il messaggio della sua [[kerigma|predicazione]], facendone una delle figure che hanno esercitato maggiore influenza sulla [[cultura occidentale]].
 
[[Gesù nell'Ebraismo|Secondo il punto di vista ebraico]], Gesù è stato un [[predicatore]] itinerante, ma non il [[Messia]] atteso; non era [[Figlio di Dio]], non ha compiuto miracoli e, dopo la morte in croce, non è risorto né asceso al cielo. [[Gesù nell'Islam|La visione islamica]] della figura di Gesù lo presenta come uno dei maggiori profeti venuti prima di [[Maometto]]; nacque verginalmente, compì dei miracoli (per volere divino), non morì, ascese al Cielo, deve tornare alla fine dei tempi quando sconfiggerà l'[[Anticristo]],<ref>Ahmad V. Abd al Waliyy, Islam. L'altra civiltà, Mondadori, 2001, pp. 280-281</ref>, ma non era Dio che, secondo la [[sura]] CXII, "non ha generato né fu generato".
 
Molti movimenti religiosi contemporanei hanno elaborato una propria interpretazione, anche originale, su Gesù.<ref>Ad esempio quei movimenti che vanno sotto la denominazione di ''Jesus Movement'' sorti negli Stati Uniti a partire dagli anni sessanta. Cfr. David Di Sabatino. ''The Jesus People Movement: An Annotated Bibliography and General Resource''. Westport, Conn., 1999. E anche Ronald Enroth, Edward Ericson e C. Breckinridge Peters. ''The Jesus People: Old Time Religion in an Age of Aquarius''. Grand Rapids, Mich., 1972.</ref>.
 
== Fonti testuali ==
[[File:P52 recto.jpg|thumb|<div class=plainlinks style="text-align:left;">Il [[papiro P52]], scritto in [[linguaLingua greca|greco]] e [[paleografia|paleograficamente]] datato attorno all'anno [[125]], è attualmente riconosciuto come il più antico documento riguardante Gesù che ci sia pervenuto.<ref>Molto controversa è invece l'attribuzione del papiro [[7Q5]], ritrovato a [[Qumran]], che risale almeno al [[50|50 d.C.]]: secondo alcuni studiosi, conterrebbe {{passo biblico2|Mc|6,52-53}}; ma la necessità di giustificare molte incongruenze col testo tràdito spinge molti altri papirologi a negargli tale attribuzione — che, se confermata, dovrebbe arretrare di qualche decennio la presunta data di composizione del [[Vangelo di Marco]].</ref>. Contiene frammentariamente {{passo biblico2|Gv|18,31-33}} nel ''recto'' (la presente immagine) e {{passo biblico2|Gv|18,37-38}} nel ''verso''.</div>]]
 
Le fonti testuali relative a Gesù possono essere raggruppate in quattro tipologie:
* le [[Lettere di Paolo|lettere paoline]] incluse nel [[Nuovo Testamento]]: scritte approssimativamente tra il [[51]] e il [[63]]<ref>Vedi [[Bibbia TOB]], pp. 2919-2920.</ref> da [[Paolo di Tarso]], che non conobbe direttamente Gesù, rappresentano i documenti noti più antichi, ma contengono pochi dati [[biografiaBiografia|biografici]] sulla figura storica di Gesù. Le lettere non sono infatti finalizzate a fornire un resoconto completo di atti o insegnamenti, ma costituiscono tuttavia una testimonianza rilevante di come venisse tramandata e percepita l'esperienza gesuana nelle più antiche comunità cristiane;
* i quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]). I primi tre, i cosiddetti [[vangeliVangeli sinottici|sinottici]], scritti nella seconda metà del I secolo sono stati preceduti da una tradizione orale e da appunti scritti.<ref>La datazione al I secolo è proposta dalla maggior parte degli studiosi. Vedi p.es. [[Bibbia TOB]] (1975-1976): Matteo 80-90 d.C. (p. 2175); Marco 65-70 (p. 2261); Luca 80-90 (p. 2317); Giovanni fine I secolo (p. 2414). Datazioni ancora più alte sono state proposte da J.A.T. Robinson, Carsten Thiede, così anche [[Corrado Augias|Augias]]-[[Mauro Pesce|Pesce]], ''op. cit.'', pp. 15-16. La scuola della "Formgeschicte" ha suggerito datazioni più avanzate: i vangeli avrebbero raggiunto la loro forma definitiva, anche a seguito di diverse redazioni, solo intorno alla metà del [[II secolo]](Vedi [[Alfred Loisy]], ''Le origini del Cristianesimo'', 1964, p. 55-59;161. [[Ambrogio Donini|Donini]] (''op. cit.'') ipotizza una datazione tra il 70 e la metà del II secolo.)</ref>. Il testo di Giovanni ha invece una datazione più avanzata, tra la fine del I e l'inizio del II secolo. I quattro vangeli raccontano dettagliatamente la vita pubblica di Gesù, cioè il periodo della predicazione negli ultimi anni della sua vita, mentre sulla sua vita privata precedente forniscono informazioni piuttosto scarne. Rappresentano i principali, ma non gli unici, documenti sui quali converge il lavoro [[ermeneuticaErmeneutica|ermeneutico]] degli storici. In epoca moderna si sono sviluppate differenti correnti di pensiero sull'attendibilità dei [[vangeli]] come resoconti storici e sulle le metodologie da utilizzare per la loro analisi;
* i [[vangeli apocrifi]]. La maggior parte di essi non è considerata dagli studiosi una testimonianza del Gesù storico<ref>[[Luigi Moraldi|Moraldi]], ''op. cit.'', p. 31: circa gli apocrifi, «il valore storico diretto [relativo cioè a Gesù e alla Chiesa delle origini] è, generalmente parlando, assai tenue, e il più delle volte nullo».</ref> (data la composizione tarda, a partire dalla metà del [[II secolo]], sono al più utili per ricostruire l'ambiente religioso dei secoli successivi a Gesù),<ref>[[Luigi Moraldi|Moraldi]], ''op. cit.'', p. 31: «[gli apocrifi permettono] un contatto diretto con i sentimenti, gli stati d'animo, le reazioni, le ansie, gli ideali di moltissimi cristiani d'Oriente e di Occidente, ci rivelano le tendenze, le correnti morali e religiose di moltissime chiese, o almeno di larghi strati di esse, completando, supplendo e a volte rettificando quanto ci è giunto da altre fonti».</ref>), anche per il genere letterario [[favolaFavola|favolistico]]-[[leggenda]]rio che contraddistingue gran parte delle loro narrazioni<ref>Geno Pampaloni, ''La fatica della storia'', in Craveri, ''op. cit.'', pp. XIII-XXVIII, in particolare: «La materia narrativa [degli apocrifi] è assai ricca di colorito romanzesco, da antica fiaba popolare [...] il miracolo, come accade negli scrittori intimamente poveri di fantasia, è chiamato in causa di continuo, e si mescola quasi ingenuo lustrino al povero realismo degli scenari. È un miracolo che agisce con automatismo implacabile, penoso, senza altro significato che il suo stesso prodigio. Non ha accento spirituale, ma solo il peso, assoluto, del Potere» (p. XVII); «Dietro gli Apocrifi senti l'ansito grosso dell'approssimazione, l'impazienza della meraviglia, lo stupore di una fede che si confessa come un amore» (p. XXVII).</ref>. Di particolare interesse per gli storici si è comunque rivelato il ritrovamento del [[Vangelo di Tommaso]]. La testimonianza degli apocrifi è variegata:
** i cosiddetti [[Vangeli apocrifi#Vangeli dell'infanzia|vangeli dell'infanzia]] (quali il [[Vangelo dell'infanzia di Tommaso]], da non confondersi con il testo gnostico attribuito all'apostolo, e il [[Vangelo dello pseudo-Matteo]]) presentano un carattere abbondantemente e gratuitamente miracolistico che sfocia spesso nel magico-fiabesco. Gesù appare come un bimbo prodigio, talvolta capriccioso e vendicativo;
** i [[Vangeli apocrifi#Vangeli gnostici|vangeli gnostici]] (tra i quali il [[Libro segreto di Giacomo]], il [[Vangelo secondo Filippo]] e il [[Vangelo di Tommaso]]), contenenti prevalentemente rivelazioni private e inedite espresse in raccolte di ''loghia'' (detti), descrivono Gesù come una particella di divino intrappolata nella carne: il suo insegnamento mira ad abbandonare la materialità per raggiungere la salvezza;<ref>Vedi in merito [[Gnosticismo]].</ref>;
** i cosiddetti [[Vangeli apocrifi#Vangeli della passione|vangeli della passione]] (ad esempio il [[Vangelo di Pietro]] e il [[Vangelo di Nicodemo]]) non aggiungono molto alle descrizioni della passione contenute nei [[vangeli canonici]], caratterizzandosi però con l'intento di discolpare [[Ponzio Pilato]] e far ricadere la colpa della morte di Gesù sulle autorità religiose e sul popolo ebreo;
* [[fonti storiche non cristiane su Gesù]]. In alcune opere di autori antichi non cristiani ([[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], [[Flavio Giuseppe]], [[Plinio il Giovane]], [[Luciano di Samosata]]) si trovano accenni a Gesù o ai suoi seguaci. Uno dei documenti più antichi è il cosiddetto ''[[Testimonium Flavianum]]'', che diversi storici<ref>Tra questi [[Emil Schürer]] (''The History of the Jewish People in the Age of Jesus Christ (175 B.C.- A.D. 135)'', 4 voll., Edimburgo, T. & T. Clark, 1973-87) e [[Henry Chadwick]] (''The Early Church'', Londra, Penguin, 1993<sup>2</sup>).</ref> ritengono però oggetto di [[interpolazioneInterpolazione|interpolazioni]] tardive di copisti cristiani.
 
Uno dei più antichi artefatti archeologici correlabili a Gesù è la cosiddetta ''[[Iscrizione di Nazaret]]''. Scavi condotti negli ultimi due secoli hanno inoltre fornito riscontri archeologici relativi a [[Iscrizione di Pilato|Ponzio Pilato]] e ad altri personaggi citati nei vangeli ([[Caifa]], [[Simone di Cirene]]), nonché a luoghi quali, ad esempio, la [[Piscina di Siloe]] e la [[Piscina di Betzaeta]]. È inoltre documentata la pratica della [[crocifissione]] nella [[Gerusalemme]] del [[I secolo]].<ref>Nel 1968 sono stati ritrovati a Gerusalemme, in un ossario del I secolo, i resti di un uomo crocifisso, di nome Yehohanan (Cfr. Paul L. Maier, ''In the Fullness of Time. A Historian Looks at Christmas, Easter and the Eraly Church'', Kregel Publications, 1997, p. 165. In italiano, G. Ravasi - G. Perego, ''Atlante biblico'', Ed. San Paolo, 2009, pp. 152 e 157).</ref>
 
== Nome ed epiteti di Gesù ==
{{vedi anche|Nomenome ed epiteti di Gesù|Ministeroministero di Gesù|Cristogrammacristogramma|Ufficiuffici di Cristo}}
[[File:Ichthys.svg|thumb|upright=1.4|Il [[Ichthys|simbolo del pesce]], ricorrente nella [[Iconografia cristiana delle origini|iconografia cristiana antica]]. Il termine "pesce" in greco ἰχθύς (''ichthýs'') è l'[[acronimo]] di Ἰησοῦς Χριστός Θεοῦ Ὑιός Σωτήρ (''Iēsoùs Christòs Theoù Yiòs Sōtèr''), "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore".]]
Nei libri del [[Nuovo Testamento]], scritti in [[Koinè|greco ellenistico]], Gesù è indicato come Ἰησοῦς (Iésous), che è la resa in greco del suo nome {{lang-he|'''יְהוֹשׁ֫וּעַ'''}} (''Yĕhošūa'', contratto in ''Joshua'') a sua volta composto da {{lang-he|'''יְהֹוָה'''}} ([[YHWH]], nome proprio del Dio d'Israele) e {{lang-he|'''יָשַׁע'''}} (''yasha'', salvezza) quindi con il significato di "Dio è la salvezza" oppure "Dio è salvezza".<ref>[[Aramaico]] יֵשׁוּעַ (Yēšūa), [[Lingua latina|latino]] Iesus, [[Lingua araba|arabo]] عيسى (ʿĪsā).</ref> Era un nome piuttosto comune tra i [[Giudaismo|giudei]] dell'epoca, reso in italiano anche (in riferimento ad altre persone) come Giosué.<ref>Cfr. [[Giosuè (Bibbia)]].</ref>
 
Nei libri del [[Nuovo Testamento]], scritti in [[Koinè|greco ellenistico]], Gesù è indicato come Ἰησοῦς (Iésous), che è la resa in greco del suo nome {{lang-he|'''יְהוֹשׁ֫וּעַ'''}} (''Yĕhošūa'', contratto in ''Joshua'') a sua volta composto da {{lang-he|'''יְהֹוָה'''}} ([[YHWH]], nome proprio del Dio d'Israele) e {{lang-he|'''יָשַׁע'''}} (''yasha'', salvezza) quindi con il significato di "Dio è la salvezza" oppure "Dio è salvezza"<ref>[[Aramaico]] יֵשׁוּעַ (Yēšūa), [[Lingua latina|latino]] Iesus, [[Lingua araba|arabo]] عيسى (ʿĪsā).</ref>. Era un nome piuttosto comune tra i [[Giudaismo|giudei]] dell'epoca, reso in italiano anche (in riferimento ad altre persone) come Giosué<ref>Cfr. [[Giosuè (Bibbia)]].</ref>.
 
Oltre che col nome proprio, Gesù viene indicato anche con vari [[Epiteto|epiteti]] e [[Titolo (persona)|titoli]] (l'elenco è in ordine decrescente di frequenza):
* "[il] [[Cristo]]". In [[lingua greca]] [ὁ] Χριστός ([ho] CHristós), da χρίω (''chrío''), «ungere»: "[l']unto", "[il] consacrato" (per mezzo dell'olio d'oliva, spalmato o versato sul capo<ref>Cfr. 1 Re 19,16; Levitico 8,12; Salmi 133,2; 1 Samuele 10,1, 16,13; 2 Samuele 2,4, 5,3.L'unzione con olio era un mezzo di consacrazione sia per sacerdoti che per re</ref>) a sua volta traduzione dall'[[ebraico]] מָשִׁ֫יחַ (''māšîăḥ '') sempre nel significato di "unto". All'epoca di Gesù, il Cristo-Messia era l'inviato di Dio atteso dal popolo ebraico, dal quale ci si aspettava in particolare il riscatto sociale e politico dalla dominazione romana.<ref>«Messia», in ''Enciclopedia di Filosofia''. Garzanti, Milano, 2007, pp. 709-10.</ref>.
* "[[Signore (Bibbia)|Signore]]". In greco κύριος ([[Kyrios (termine biblico)|Kyrios]]), usato soprattutto negli [[Atti degli Apostoli]] e nelle Lettere. Il titolo onorifico, nel [[greco classico]] privo di valore religioso, è particolarmente significativo applicato a Gesù, in quanto è il termine col quale la traduzione greca della [[Septuaginta|Settanta]] rende il prototermine [[Testo masoretico|masoretico]] [[ebraico]] יהוה ("[[YHWH]]"), cioè il nome proprio di [[Dio]], perlomeno nelle trascrizioni a noi pervenute.
 
* "[[Figlio dell'uomo]]". In greco υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου (''hyios tou anthrōpou''). Nella tarda tradizione ebraica l'espressione כבר אנש (''kevar enash'', figlio dell'uomo) aveva anche una connotazione [[Messianismo|messianico]]-[[Escatologia|escatologica]].<ref>{{Citazione|The eschatological figure commonly identified with the Messiah occurs in chapter 7 of the Book of Daniel in a vision which is explained by the angel in a collective way as the holy ones of the most high, i.e., Israel or the pious among them. The author of Daniel based himself upon a more ancient tradition according to which the title son of man was a designation of a special eschatological figure. This idea existed possibly by the third century B.C.E.; the designation “man” for messiah already occurs in the Greek translation of the Pentateuch (see *Messiah) of this period.|[[David Flusser]]}}</ref>
* "[[Signore (Bibbia)|Signore]]". In greco κύριος ([[Kyrios (termine biblico)|Kyrios]]), usato soprattutto negli [[Atti degli Apostoli]] e nelle Lettere. Il titolo onorifico, nel [[greco classico]] privo di valore religioso, è particolarmente significativo applicato a Gesù, in quanto è il termine col quale la traduzione greca della [[Septuaginta|Settanta]] rende il prototermine [[testo masoretico|masoretico]] [[ebraico]] יהוה ("[[YHWH]]"), cioè il nome proprio di [[Dio]], perlomeno nelle trascrizioni a noi pervenute.
* "[[Figlio di Dio]]". In greco υἱὸς τοῦ θεοῦ (''hyios tou theou''). Nell'[[Antico Testamento]] l'espressione ad esempio והוא יהיה־לי לבן (''vehu yihyeh-li leven'', "egli diverrà mio figlio", pronunciato da Dio e riferito all'erede della casa di Davide in II Samuele 7,14) indica una relazione stretta e indissolubile tra Dio e un uomo o una comunità umana. Nel [[Nuovo Testamento]] il titolo si riveste di un nuovo significato, indicando una filiazione vera e propria.<ref>Vedi in merito {{passo biblico2|Lc|1,26-38}}.</ref>
 
* "[[Re]]". L'attributo della regalità era correlato al [[Messia]], che era considerato discendente ed erede del [[Davide|Re Davide]]. Gesù, pur identificandosi come Messia, non si è però attribuito le prerogative politiche che questo comportava.<ref>Vedi in merito {{passo biblico2|Gv|6,15;18,36}}.</ref>
* "[[Figlio dell'uomo]]". In greco υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου (''hyios tou anthrōpou''). Nella tarda tradizione ebraica l'espressione כבר אנש (''kevar enash'', figlio dell'uomo) aveva anche una connotazione [[messianismo|messianico]]-[[escatologia|escatologica]]<ref>{{Citazione|The eschatological figure commonly identified with the Messiah occurs in chapter 7 of the Book of Daniel in a vision which is explained by the angel in a collective way as the holy ones of the most high, i.e., Israel or the pious among them. The author of Daniel based himself upon a more ancient tradition according to which the title son of man was a designation of a special eschatological figure. This idea existed possibly by the third century B.C.E.; the designation “man” for messiah already occurs in the Greek translation of the Pentateuch (see *Messiah) of this period.|[[David Flusser]]}}</ref>.
 
* "[[Figlio di Dio]]". In greco υἱὸς τοῦ θεοῦ (''hyios tou theou''). Nell'[[Antico Testamento]] l'espressione ad esempio והוא יהיה־לי לבן (''vehu yihyeh-li leven'', "egli diverrà mio figlio", pronunciato da Dio e riferito all'erede della casa di Davide in II Samuele 7,14) indica una relazione stretta e indissolubile tra Dio e un uomo o una comunità umana. Nel [[Nuovo Testamento]] il titolo si riveste di un nuovo significato, indicando una filiazione vera e propria<ref>Vedi in merito {{passo biblico2|Lc|1,26-38}}.</ref>.
 
* "[[Re]]". L'attributo della regalità era correlato al [[Messia]], che era considerato discendente ed erede del [[Davide|Re Davide]]. Gesù, pur identificandosi come Messia, non si è però attribuito le prerogative politiche che questo comportava<ref>Vedi in merito {{passo biblico2|Gv|6,15;18,36}}.</ref>.
 
Altri titoli sono [[Messia]], [[rabbinoRabbino|Rabbi]]-Maestro, [[Profeta]], [[Sacerdote]], [[Nazoreo]], [[Nazaret|Nazareno]], [[Dio]], [[Logos|Verbo]], Figlio di [[San Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]], [[Emmanuele]].
 
Inoltre, soprattutto da [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]], vengono applicate a Gesù espressioni [[allegoria|allegoriche]] come: [[agnus Dei|agnello]], agnello di Dio, agnello immolato; [[luce]], [[luce]] del [[mondo]]; [[pastore]], buon pastore, pastore grande; [[pane]] della vita, pane vivo, pane di Dio; [[vita]], autore della vita; [[Vitis|vite]]; ultimo [[Adamo]]; [[porta]]; [[Strada|via]]; [[verità]].
 
== Vita di Gesù secondo i vangeli canonici ==
<!-- Attenzione! Questa sezione è soltanto un riassunto. -->
I quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]) rappresentano le uniche fonti testuali antiche che descrivono dettagliatamente la vita di Gesù, soprattutto gli ultimi anni caratterizzati dal ministero pubblico. La nascita del moderno metodo storico-critico ha portato a esaminare criticamente i racconti evangelici, cercando di distinguerne il nucleo storico dagli aspetti leggendari e mitici.<ref>Vedi in merito il paragrafo [[#Gesù nella storiografia moderna|Gesù nella storiografia moderna]].</ref>.
 
Alcuni approfondimenti, in particolare relativamente a nascita, infanzia e giovinezza di Gesù, sono presenti anche nei [[vangeli apocrifi]]. Questi particolari tuttavia non sono riconosciuti dagli studiosi come storicamente fondati, {{Citazione necessaria|sebbene abbiano influenzato più o meno ampiamente la tradizione artistica e devozionale cristiana.}}
 
La narrazione della vita e dell'insegnamento di Gesù procede nei quattro vangeli prevalentemente in modo parallelo, soprattutto tra i primi tre (Matteo, Marco, Luca) – detti per questo "[[sinottici]]" –: un certo episodio è narrato da più vangeli, solitamente con alcune variazioni, ma sono presenti anche lacune o racconti propri di un singolo evangelista. In Giovanni mancano numerosi racconti presenti nei sinottici, mentre sono presenti svariate aggiunte proprie.
 
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
|+ Sinossi dei principali eventi della vita di Gesù<ref>Riadattamento riassuntivo di Angelico Poppi. ''Sinossi quadriforme dei quattro vangeli''. 1992.</ref>
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=== Annunciazione ===
{{vedi anche|Genealogiagenealogia di Gesù|Annunciazione}}
[[File:ANGELICO, Fra Annunciation, 1437-46 (2236990916).jpg|upright=1.4|thumb|[[Beato Angelico]], ''[[Annunciazione del corridoio Nord|Annunciazione]]'', [[1438]]–[[1445]] circa, [[Firenze]]]]
 
Secondo il racconto del [[vangelo di Luca]], una [[Verginità|vergine]] di nome [[Maria, madre di Gesù|Maria]], promessa sposa a [[San Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]], discendente del [[Davide|Re Davide]], ricevette a [[Nazaret]] di [[Galilea]] «al tempo di [[Erode il Grande|re Erode]]» una visita dell'[[Arcangelo Gabriele]], che le [[Annunciazione|annunciò]] il concepimento di Gesù ({{passo biblico|Lc1,26-38}}).
 
Nel [[vangelo di Matteo]], invece, il [[verginitàVerginità di Maria|concepimento verginale di Maria]] è solo fugacemente accennato, mentre il protagonista è Giuseppe, che riceve da un angelo la rivelazione del concepimento soprannaturale di Maria ({{passo biblico|Mt1,18-25}}).
 
=== Nascita ===
{{vedi anche|Nascitanascita di Gesù|Luogoluogo di origine di Gesù|Datadata di nascita di Gesù}}
Sia [[Vangelo di Matteo|Matteo]] che [[Vangelo di Luca|Luca]] collocano la nascita di Gesù a [[Betlemme]], in [[Giudea]], «al tempo di [[Erode il Grande|re Erode]]». Mentre Matteo vi dedica un breve accenno ({{passo biblico|Mt1,25-2,1}}), Luca sviluppa la narrazione motivando il viaggio di Giuseppe e Maria da [[Nazaret]] a [[Betlemme]] con un [[Censimento di Quirinio|censimento]] indetto da [[Augusto]]<ref>L'imperatore [[Augusto]] indisse tre censimenti universali, negli anni: [[28 a.C.]], [[8 a.C.]], [[14|14 d.C.]] (cfr. ''[[Res Gestae Divi Augusti]]'', 8, [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Augustus/Res_Gestae/2*.html testo LA, GRC, EN]). Quello cui si riferisce Luca è probabilmente il secondo.</ref> mentre governava [[Quirinio]] ({{passo biblico|Lc2,1-20}}).
 
L'accenno a questo "[[Censimento di Quirinio|primo censimento]]" di [[Quirinio]] rappresenta un problema di difficile soluzione: l'unico [[Censimento di Quirinio|censimento]] (il "secondo"?) indetto da Quirinio che ci è noto da altre fonti storiche avvenne infatti nel [[6|6 d.C.]], quando [[Erode il Grande]] era già morto ([[4|4 a.C.]]).
 
Non si conosce con esattezza la [[data di nascita di Gesù]]. La data tradizionale del [[Natale]] al 25 dicembre è tardiva ([[IV secolo]]), e ancor più tarda la datazione all'anno [[1 a.C.]], in quanto risalente al monaco [[Dionigi il Piccolo]] ([[VI secolo]])<ref>L'anno successivo alla nascita di Gesù secondo Dionigi il Piccolo è stato preso come anno d'inizio del [[calendario giuliano]]-[[calendarioCalendario gregoriano|gregoriano]].</ref>. Secondo la maggior parte degli studiosi contemporanei, la nascita va collocata negli ultimi anni di re Erode, attorno al [[7 a.C.|7]]-[[6 a.C.]]; verosimilmente l'evento può collocarsi all'epoca della centonovantaquattresima Olimpiade, nell'anno 752 dalla fondazione di [[Roma]] e nel quarantaduesimo anno dell'impero di [[Ottaviano Augusto|Cesare Ottaviano Augusto]].<ref>Propongono il 7-6 a.C. la [[Bibbia TOB]] (p. 2917), e la [[Bibbia di Gerusalemme]] (p. 2674); [[Rinaldo Fabris|Fabris]] (''op. cit.'', p. 91) propone il 6-5 a.C.; Davide Righi (''Storia della Chiesa antica'', p. 61) il 7-5 a.C.</ref>
 
=== Adorazione dei pastori ===
{{vedi anche|Adorazioneadorazione dei pastori}}
Il solo [[vangelo di Luca]] ({{passo biblico|Lc2,21-52|nome=2,21-52}}) racconta l'episodio dell'[[adorazione dei pastori]]. La notte in cui nacque Gesù, un angelo apparve ad alcuni pastori che vegliavano all'aperto sorvegliando il gregge e disse loro che a Betlemme era nato un Salvatore e lo avrebbero trovato avvolto in fasce in una mangiatoia. I pastori andarono così a visitare Gesù.
 
=== Epifania ===
{{vedi anche|Epifania|Fugafuga in Egitto}}
[[File:Gerard van Honthorst 001.jpg|left|thumb|[[Gerard van Honthorst]], ''L'adorazione dei Magi'', [[1622]], [[Colonia (Germania)|Colonia]]]]
Dopo la nascita di Gesù il solo [[vangelo di Matteo]] ({{passo biblico|Mt2|nome=capitolo 2}}) racconta la cosiddetta "[[Epifania]]" (dal [[Lingua greca|greco]] ''epifáneia'', "manifestazione"). Alcuni [[Magi (Bibbia)|magi]] (tradizionalmente chiamati "[[Re Magi]]" e ritenuti in numero di tre) vennero dall'oriente a [[Gerusalemme]], avendo visto «il suo astro» (tradizionalmente chiamato "[[Stella di Betlemme|stella cometa]]"), con l'intento di portare al nuovo re annunciato dall'astro [[oro]], [[incenso]] e [[mirra]]. Seguendo l'astro, trovarono Gesù a [[Betlemme]] e gli resero omaggio.
 
Il re [[Erode il Grande|Erode]], venuto a sapere di ciò, e temendo l'usurpazione del trono, ordinò l'uccisione di tutti i bambini di Betlemme sotto i due anni (fu la cosiddetta [[strage degli innocenti]]). Giuseppe però, avvertito in sogno da un angelo, fuggì in Egitto con Gesù e Maria.
Dopo la nascita di Gesù il solo [[vangelo di Matteo]] ({{passo biblico|Mt2|nome=capitolo 2}}) racconta la cosiddetta "[[Epifania]]" (dal [[lingua greca|greco]] ''epifáneia'', "manifestazione"). Alcuni [[magi (Bibbia)|magi]] (tradizionalmente chiamati "[[Re Magi]]" e ritenuti in numero di tre) vennero dall'oriente a [[Gerusalemme]], avendo visto «il suo astro» (tradizionalmente chiamato "[[Stella di Betlemme|stella cometa]]"), con l'intento di portare al nuovo re annunciato dall'astro [[oro]], [[incenso]] e [[mirra]]. Seguendo l'astro, trovarono Gesù a [[Betlemme]] e gli resero omaggio.
 
Il re [[Erode il Grande|Erode]], venuto a sapere di ciò, e temendo l'usurpazione del trono, ordinò l'uccisione di tutti i bambini di [[Betlemme]] sotto i due anni (fu la cosiddetta [[strage degli innocenti]]). Giuseppe però, avvertito in sogno da un angelo, fuggì in Egitto con Gesù e Maria.
 
Morto [[Erode il Grande|Erode]] ([[4 a.C.]]), i tre ritornarono nella terra d'Israele e si stabilirono a [[Nazaret]].
 
=== Infanzia ===
{{vedi anche|Circoncisionecirconcisione di Gesù|Presentazionepresentazione al tempio|Ritrovamentoritrovamento di Gesù al tempio}}
Il [[vangelo di Luca]] tralascia il racconto dell'[[Epifania]] e della successiva [[fuga in Egitto]]. Dopo aver brevemente accennato alla [[circoncisione di Gesù]], riporta due episodi:
* la [[Presentazione al tempio|presentazione]] di Gesù al [[tempio di Gerusalemme]], durante la quale il neonato venne venerato come [[Messia]] da [[Simeone il Giusto|Simeone]]<ref>Vedi in merito: [[Nunc dimittis]].</ref> e dalla [[profetessa Anna]];
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=== Vita prima del ministero ===
[[File:Sir John Everett Millais 002.jpg|upright=1.4|thumb|[[John Everett Millais]], ''Gesù nella casa dei suoi genitori'', 1850, [[Tate Gallery]], [[Londra]]]]
 
I vangeli non narrano esplicitamente la vita di Gesù prima del suo ministero pubblico come pure le altre fonti storiche non cristiane. Alcune informazioni sono però desumibili da accenni sporadici contenuti nei racconti evangelici.
 
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==== Professione ====
Quanto alla [[professione]], a [[Nazaret]] Gesù era conosciuto come «il figlio del carpentiere» [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]] ({{passo biblico|Mt13,55}}), e «carpentiere» egli stesso ({{passo biblico|Mc6,3}}). Il termine greco originario è ''tekton'' (vedi l'italiano "tecnico"), ampiamente [[polisemiaPolisemia|polisemico]], e può indicare carpentieri, falegnami, artigiani del legno, come anche muratori o tagliatori di pietre.<ref name=Fabris93>Vedi [[Rinaldo Fabris|Fabris]], ''op. cit.'', p. 93-94.</ref>. Questa attività artigianale gli ha verosimilmente garantito una relativa agiatezza ede autonomia economica, che non lo ha fatto appartenere agli strati poveri della sua società.<ref name=Fabris93 />. Non ci è dato conoscere la dimensione della sua impresa artigianale, se cioè si trattasse di una piccola bottega rurale dedita ad aratri e gioghi, o invece di una media o medio-grande impresa costruttrice con apprendisti e garzoni, attiva in opere edilizie – anche magari in città vicine come [[Zippori]] (a 6&nbsp; km da Nazaret), che veniva ricostruita e ampliata in quegli anni da [[Erode Antipa]].
 
==== Famiglia ====
{{vedi anche|Fratellifratelli di Gesù|Interpretazioniinterpretazioni storiche sui fratelli di Gesù}}
[[File:Monumento al Salvador del Mundo 2.jpg|thumb|upright=1.4|Statua di Gesù sopra il globo planetario del [[Monumento al Divino Salvador del Mundo]], Plaza las Américas, [[San Salvador]]]]
Quanto alla [[famiglia]], il totale [[Argomento del silenzio|silenzio]] circa [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]] durante il ministero di Gesù lascia ragionevolmente supporre che questi fosse già morto.<ref name=Fabris93/> La madre [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], invece, oltre che negli episodi dell'infanzia, compare numerose volte durante la predicazione pubblica di Gesù e anche in occasione della sua [[crocifissione di Gesù|crocifissione]].
 
Nel [[Nuovo Testamento]] sono poi presenti diversi accenni a "[[Fratelli di Gesù|fratelli]]" ([[Giacomo il Giusto|Giacomo]], [[Giuseppe (parente di Gesù)|Giuseppe]], [[Simone (parente di Gesù)|Simone]] e [[Giuda (parente di Gesù)|Giuda]]) e "sorelle" (anonime) di Gesù, che tuttavia non sono mai detti figli di Giuseppe o Maria. Data la sporadicità degli accenni e la polisemia del termine nelle lingue semitiche (i testi neotestamentari sono scritti in un greco caratterizzato da ricorrenti [[semitismi]]), non è possibile risalire con certezza alla effettiva parentela di questi con Gesù, e sono state proposte diverse interpretazioni:
Quanto alla [[famiglia]], il totale [[argomento del silenzio|silenzio]] circa [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]] durante il ministero di Gesù lascia ragionevolmente supporre che questi fosse già morto<ref name=Fabris93 />. La madre [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], invece, oltre che negli episodi dell'infanzia, compare numerose volte durante la predicazione pubblica di Gesù e anche in occasione della sua [[crocifissione di Gesù|crocifissione]].
* la tradizione [[Chiesa cattolica|cattolica]],<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolica]] n. 500: "Giacomo e Giuseppe, 'fratelli di Gesù' (Mt13,55) sono i figli di una Maria discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come 'l'altra Maria' (Mt28,1)"</ref> unitamente ai primi riformatori protestanti (soprattutto [[Martin Lutero]],<ref>Martin Lutero, ''Sermone sopra Giovanni'', capitoli 1-4: "[Cristo] è stato l'unico figlio di Maria, e la vergine Maria non ha avuto altri figli oltre a lui [...] "fratelli" significa in realtà cugini, poiché la sacra scrittura e gli ebrei chiamano sempre fratelli i cugini [...] Egli, Cristo, il nostro salvatore, fu il frutto reale e naturale del grembo verginale di Maria [...] Ciò avvenne senza cooperazione dell'uomo, ed ella rimase vergine anche dopo".</ref> e [[Giovanni Calvino|Calvino]])<ref>Calvino, ''Commento in Matteo'' 13,55: "Secondo il costume ebraico si chiamano fratelli tutti i parenti. E tuttavia Elvidio si è mostrato troppo ignorante, nel dire che Maria ha avuto diversi figli perché in qualche punto si è fatta menzione di fratelli di Cristo".</ref> li interpreta come [[cugini]];
 
Nel [[Nuovo Testamento]] sono poi presenti diversi accenni a "[[fratelli di Gesù|fratelli]]" ([[Giacomo il Giusto|Giacomo]], [[Giuseppe (parente di Gesù)|Giuseppe]], [[Simone (parente di Gesù)|Simone]] e [[Giuda (parente di Gesù)|Giuda]]) e "sorelle" (anonime) di Gesù, che tuttavia non sono mai detti figli di [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]] o [[Maria (madre di Gesù)|Maria]]. Data la sporadicità degli accenni e la polisemia del termine nelle lingue semitiche (i testi neotestamentari sono scritti in un greco caratterizzato da ricorrenti [[semitismi]]), non è possibile risalire con certezza alla effettiva parentela di questi con Gesù, e sono state proposte diverse interpretazioni:
* la tradizione [[Chiesa cattolica|cattolica]],<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolica]] n. 500: "Giacomo e Giuseppe, 'fratelli di Gesù' (Mt13,55) sono i figli di una Maria discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come 'l'altra Maria' (Mt28,1)"</ref> unitamente ai primi riformatori protestanti (soprattutto [[Martin Lutero]],<ref>Martin Lutero, ''Sermone sopra Giovanni'', capitoli 1-4: "[Cristo] è stato l'unico figlio di Maria, e la vergine Maria non ha avuto altri figli oltre a lui [...] "fratelli" significa in realtà cugini, poiché la sacra scrittura e gli ebrei chiamano sempre fratelli i cugini [...] Egli, Cristo, il nostro salvatore, fu il frutto reale e naturale del grembo verginale di Maria [...] Ciò avvenne senza cooperazione dell'uomo, ed ella rimase vergine anche dopo".</ref> [[Giovanni Calvino|Calvino]]<ref>Calvino, ''Commento in Matteo'' 13,55: "Secondo il costume ebraico si chiamano fratelli tutti i parenti. E tuttavia Elvidio si è mostrato troppo ignorante, nel dire che Maria ha avuto diversi figli perché in qualche punto si è fatta menzione di fratelli di Cristo".</ref>) li interpreta come [[cugini]];
* la tradizione [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodossa]]<ref>Vedi R.V.G. Tasker, voce «Fratelli di Gesù» in ''Nuovo dizionario enciclopedico illustrato della Bibbia'', 1997, p. 392.</ref> li interpreta come fratellastri, figli di un precedente matrimonio di [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]];
* la maggior parte delle [[Chiese protestanti]] contemporanee<ref>Il primo studioso moderno che sostenne questa ipotesi, ampiamente ripresa da biblisti evangelici successivi, è stato [[Theodor Zahn]], ''Brüder und Vettern Jesu''. Lipsia 1900.</ref> li interpreta come [[Fratello|fratelli]] in senso proprio, negando il [[dogma]] della [[verginità]] di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] sostenuto da cattolici e ortodossi.
 
==== Celibato ====
{{vedi anche|Sposasposa di Gesù}}
I [[vangeli canonici]] e le altre opere neotestamentarie non fanno alcuna menzione di una [[sposa di Gesù]] o di suoi figli: la tradizione cristiana lo ha pertanto considerato [[celibe]]. Questa convinzione trova inoltre riscontro nel suo stile di vita di predicatore itinerante e nell'invito all'«eunuchia per il regno» ({{passo biblico|Mt19,10-12}}), con il quale Gesù chiama i suoi discepoli a una scelta ascetica,<ref>Per un approfondimento sul celibato nella predicazione di Gesù, cfr. Carl Olson, ''Celibacy and Religious Traditions'', Oxford University Press, 2008, pag. 67</ref>, verosimilmente sul suo modello.<ref>Secondo alcuni studiosi, il detto gesuano dell'eunuco sarebbe infatti rivolto a se stesso. L'ipotesi è riportata da [[Giuseppe Barbaglio]] (in G.Barbaglio, ''Gesù ebreo di Galilea'', EDB, 2002, pagg. 129-130), secondo il quale il celibato di Gesù è probabile, ma non certo.</ref>. Alcuni studiosi<ref>Vedi p.es. William E. Phipps, ''Was Jesus Married? The Distortion of Sexuality in the Christian Tradition'', 1970; Schalom Ben Chorin, ''Bruder Jesus'', 1972.</ref> hanno però rilevato come la scelta celibataria di Gesù si ponesse in contrasto con l'ambiente giudaico del tempo, dove erano esaltati matrimonio e fecondità.<ref>Vedi il comando di Dio in {{passo biblico2|Gen|1,28}}.</ref>. In realtà, forme di celibato erano praticate nel gruppo degli [[esseni]], concentrati a [[Qumran]], ma diffusi in tutta la società israelita.<ref>Sul celibato degli esseni, cfr. Carl Olson, ''Celibacy and Religious Traditions'', Oxford University Press, 2008, pag. 44. Vedi anche [[Giuseppe Flavio]]. ''La guerra giudaica''. II, 8, 2, [http://en.wikisource.org/wiki/The_War_of_the_Jews/Book_II#Chapter_8 testo EN]: «Presso di loro [gli esseni] il matrimonio è spregiato, e perciò adottano i figli degli altri quando sono ancora disciplinati allo studio e li considerano persone di famiglia e li educano ai loro principi. Non è che condannino il matrimonio e l'aver figli, ma si difendono dalla lascivia delle donne perché ritengono che nessuna rimanga fedele a uno solo».</ref>, oltre che nel caso del rabbino coevo [[Simeon ben Azzai]]<ref>Sul rabbino ben Azzai cfr. tra gli altri, Armand Puig i Tárrech, ''Gesù'', edizioni San Paolo, 2007, pag. 228.</ref>. Particolarmente significativi, in relazione a Gesù e alla religiosità del suo tempo, sono anche i riferimenti biblici al celibato di [[Elia]] e di [[Geremia]] e quello, documentato nella tradizione ebraica, dell'astinenza praticata da [[Mosé]] dopo essere stato chiamato per la sua missione.<ref>Quest'ultima tradizione è documentata già nel [[I secolo]] da [[Filone di Alessandria]] (cfr. Armand Puig i Tárrech, ''Gesù'', edizioni San Paolo, 2007, pagg. 228-229).</ref>.
 
Diverse opere [[letteraturaLetteratura|letterarie]] e [[cinema]]tografiche si sono comunque di recente ispirate all'idea di una relazione con [[Maria Maddalena]],<ref>''[[The Jesus Scroll]]'' (1972); ''[[Il santo Graal (saggio)|Holy Blood, Holy Grail]]'' (1982); ''[[The Gospel According to Jesus Christ]]'' (1991); ''[[The Woman with the Alabaster Jar]]'' (1993); ''[[Bloodline of the Holy Grail: The Hidden Lineage of Jesus Revealed]]'' (1996); ''[[Il codice da Vinci]]'' (2003); ''Jesus the Man: Decoding the Real Story of Jesus and Mary Magdalene'' (2006).</ref>, ipotizzata anche da alcuni studiosi.<ref>Vedi per esempio [[Robert W. Funk]] ''et al.'', ''The five gospels'', San Francisco 1993, p. 221.</ref>. Lo spunto è offerto dell'[[apocrifo]] [[vangeliVangeli gnostici|gnostico]] ''[[Vangelo secondo Filippo]]'' ([[II secolo|II]]-[[III secolo]]) che, nei capitoli [http://www.intratext.com/IXT/ITA0459/_PW.HTM 32] e [http://www.intratext.com/IXT/ITA0459/_P1J.HTM 55], sembra accennare a un amore tra Gesù e la Maddalena.<ref>Questa interpretazione è per esempio citata da Pesce (in Augias-Pesche, "Inchiesta su Gesù", Mondadori, 2006, pag. 129), che però le ritiene interpretazioni errate del testo.</ref>. Nel testo, entrambi sono descritti come l'incarnazione di [[eoneEone (gnosticismo)|eoni]] divini (Soter e Sofia), mentre dalla loro unione sarebbero derivati gli angeli: il senso dei passi viene comunque generalmente interpretato come un'elaborazione successiva dovuta alla [[gnosticismoGnosticismo|teologia gnostica]], vista anche la genesi degli angeli.<ref>Vedi Craveri, ''op. cit.'', nota 3 a p. 521: «L'unione perfetta dei due eoni Soter/Sofia è il motivo del maggior affetto dimostrato da Gesù a Maria Maddalena».</ref>.
 
==== Formazione culturale e religiosa ====
Quanto alla [[cultura]], Gesù, come tutti gli ebrei della [[Terra d'Israele]] dell'epoca, parlava correntemente [[aramaico]], una lingua semitica, della quale appare traccia in alcuni detti originali riportati dai vangeli ({{passo biblico|Mc5,41;7,34;15,34}}). Dai vangeli ({{passo biblico|Gv7,15}}) non sembra che avesse studiato presso qualche scuola rabbinica, anche se non si può escludere che possedesse la cultura di base che poteva essere impartita in una scuola di lettura della [[Torah]] di una sinagoga.<ref>Vedi [[Rinaldo Fabris|Fabris]], ''op. cit.'', p. 95.</ref> Sicuramente sapeva leggere (e scrivere) in [[ebraico]], lingua non più correntemente parlata, ma usata per il culto e le preghiere ({{passo biblico|Lc4,16-17}}), e dalla sua predicazione traspare una profonda conoscenza delle Scritture ebraiche. È ignoto se conoscesse il [[Lingua latina|latino]], lingua degli occupanti romani,<ref>Nel film ''[[La passione di Cristo (film 2004)|La passione di Cristo]]'' il regista [[Mel Gibson]] propone il dialogo tra Gesù e [[Pilato]] in latino.</ref> o il [[Lingua greca|greco]], nella versione popolare (''[[koinè]]'') parlata in Medio Oriente.
 
In epoca moderna, alcuni studiosi hanno sostenuto che Gesù fosse un [[esseno]],<ref>Jacob L. Teicher (''The Dead Sea Scrolls: Documents of the Jewish Christian Sect of Ebionites'', in ''Journal of Jewish Studies'', n. 2 [1951], pp. 67-99.) si è spinto a ipotizzare che Gesù fosse il "Maestro di Giustizia", cioè il capo della comunità essena di [[Qumran]].</ref> ma tutta la sua predicazione e i suoi atti contro il formalismo e le regole di purità formale sono in totale antitesi con quanto si sa degli Esseni; lo storico delle religioni [[Hans-Joachim Schoeps]] a tal proposito fa rilevare che «si è spesso tentato di presentare Gesù come un seguace segreto o un membro della comunità essenica. Ma a tali supposizioni manca ogni base di appoggio, per non dire prove sicure».<ref>''Ebraismo'', di [[Hans Küng]], p. 364, Rizzoli poi BUR, Milano 1993, 2007, ISBN 978-88-17-11229-1</ref><ref>''Jesus, Gottheit und Menschheit. Die grossen Religionsstifter und ihre Lehren, di [[Hans-Joachim Schoeps]], p. 56, Darmstadt 1954''</ref>
Quanto alla [[cultura]], Gesù, come tutti gli ebrei della [[Terra d'Israele]] dell'epoca, parlava correntemente [[aramaico]], una lingua semitica, della quale appare traccia in alcuni detti originali riportati dai vangeli ({{passo biblico|Mc5,41;7,34;15,34}}). Dai vangeli ({{passo biblico|Gv7,15}}) non sembra che avesse studiato presso qualche scuola rabbinica, anche se non si può escludere che possedesse la cultura di base che poteva essere impartita in una scuola di lettura della [[Torah]] di una sinagoga<ref>Vedi [[Rinaldo Fabris|Fabris]], ''op. cit.'', p. 95.</ref>. Sicuramente sapeva leggere (e scrivere) in [[ebraico]], lingua non più correntemente parlata, ma usata per il culto e le preghiere ({{passo biblico|Lc4,16-17}}), e dalla sua predicazione traspare una profonda conoscenza delle Scritture ebraiche. È ignoto se conoscesse il [[Lingua latina|latino]], lingua degli occupanti romani<ref>Nel film ''[[La passione di Cristo (film 2004)|La passione di Cristo]]'' il regista [[Mel Gibson]] propone il dialogo tra Gesù e [[Pilato]] in latino.</ref>, o il [[lingua greca|greco]], nella versione popolare (''[[koinè]]'') parlata in Medio Oriente.
 
In epoca moderna, alcuni studiosi hanno sostenuto che Gesù fosse un [[esseno]]<ref>Jacob L. Teicher (''The Dead Sea Scrolls: Documents of the Jewish Christian Sect of Ebionites'', in ''Journal of Jewish Studies'', n. 2 [1951], pp. 67-99.) si è spinto a ipotizzare che Gesù fosse il "Maestro di Giustizia", cioè il capo della comunità essena di [[Qumran]].</ref>, ma tutta la sua predicazione e i suoi atti contro il formalismo e le regole di purità formale sono in totale antitesi con quanto si sa degli Esseni, lo storico delle religioni [[Hans-Joachim Schoeps]] a tal proposito fa rilevare che «si è spesso tentato di presentare Gesù come un seguace segreto o un membro della comunità essenica. Ma a tali supposizioni manca ogni base di appoggio, per non dire prove sicure»<ref>''Ebraismo'', di [[Hans Küng]], p. 364, Rizzoli poi BUR, Milano 1993, 2007, ISBN 978-88-17-11229-1</ref><ref>''Jesus, Gottheit und Menschheit. Die grossen Religionsstifter und ihre Lehren, di [[Hans-Joachim Schoeps]], p. 56, Darmstadt 1954''</ref>
 
=== Inizio del ministero ===
[[File:Cafarnao07.JPG|thumb|left|upright=1.4|<div class=plainlinks style="text-align:left;">Resti della sinagoga di [[Cafarnao]], risalente al [[IV secolo|IV]]-[[V secolo]], costruita probabilmente sul sito di una precedente sinagoga, nella quale, secondo gli evangelisti, predicò Gesù ({{passo biblico|Lc4,31;Mc1,21}}).</div>]]
{{vedi anche|Battesimobattesimo di Gesù|Tentazionitentazioni di Gesù}}
Secondo il [[vangelo di Luca]], Gesù iniziò il suo ministero pubblico di predicazione quando aveva «circa trent'anni» ({{passo biblico|Lc3,23}}). La datazione storica dell'inizio della sua attività (come anche la durata)<ref name=QuandoDove>Vedi in merito il paragrafo [[#Quando e dove|Quando e dove]].</ref> non ci è nota con precisione. Luca colloca l'inizio del ministero di [[Giovanni Battista]], parente di Gesù, nel quindicesimo anno dell'imperatore [[Tiberio]] ({{passo biblico|Lc3,1}}) – ovvero verso il [[28|28 d.C.]].<ref>1º ottobre 27 - 30 settembre 28 d.C., adottando il calendario siro-macedone; 1º gennaio - 31 dicembre 28, secondo il calendario giuliano. Vedi [[Bibbia TOB]], nota a {{passo biblico|Lc3,1}}; Meier, vol. I, p. 377. A partire da questi due dati forniti da Luca, nel [[VI secolo]] [[Dionigi il Piccolo]] ha collocato la nascita di Gesù nell'[[1 a.C.]], calcolando 782 ''[[ab Urbe condita]]'' (cioè [[28|28 d.C.]], quindicesimo anno di Tiberio) – 29 (gli anni compiuti da Gesù, avendone «circa 30») = 753 ''[[ab Urbe condita]]'' (cioè 1 a.C.).</ref> L'inizio del ministero di Gesù è presentato come immediatamente successivo a quello del Battista e può pertanto essere ipotizzato per il 28 d.C.
 
Secondo il [[vangelo di Luca]], Gesù iniziò il suo ministero pubblico di predicazione quando aveva «circa trent'anni» ({{passo biblico|Lc3,23}}). La datazione storica dell'inizio della sua attività (come anche la durata<ref name=QuandoDove>Vedi in merito il paragrafo [[#Quando e dove|Quando e dove]].</ref>) non ci è nota con precisione. Luca colloca l'inizio del ministero di [[Giovanni Battista]], parente di Gesù, nel quindicesimo anno dell'imperatore [[Tiberio]] ({{passo biblico|Lc3,1}}) – ovvero verso il [[28|28 d.C.]]<ref>1º ottobre 27 - 30 settembre 28 d.C., adottando il calendario siro-macedone; 1º gennaio - 31 dicembre 28, secondo il calendario giuliano. Vedi [[Bibbia TOB]], nota a {{passo biblico|Lc3,1}}; Meier, vol. I, p. 377. A partire da questi due dati forniti da Luca, nel [[VI secolo]] [[Dionigi il Piccolo]] ha collocato la nascita di Gesù nell'[[1 a.C.]], calcolando 782 ''[[ab Urbe condita]]'' (cioè [[28|28 d.C.]], quindicesimo anno di Tiberio) – 29 (gli anni compiuti da Gesù, avendone «circa 30») = 753 ''[[ab Urbe condita]]'' (cioè 1 a.C.).</ref>. L'inizio del ministero di Gesù è presentato come immediatamente successivo a quello del Battista, e può pertanto essere ipotizzato per il 28 d.C.
La stessa data può essere ipotizzata sulla base di un diverso accenno evangelico: il [[tempio di Gerusalemme]] – la cui costruzione fu iniziata da [[Erode il Grande]] nel [[20 a.C.|20]]-[[19 a.C.]]<ref>Vedi [[Giuseppe Flavio]], ''[[Antichità giudaiche]]'', 15, 11, 1, par. 380, [http://www.ccel.org/ccel/josephus/works/files/ant-15.htm testo EN], secondo il quale [[Erode il Grande]] intraprese la ricostruzione e ampliamento del tempio nel diciottesimo anno del suo regno.</ref> – all'inizio del ministero di Gesù<ref>I sinottici pongono la [[purificazione del tempio]] alla fine del ministero di Gesù ({{passo biblico|Mc11,15-19;Mt21,12-17;Lc19,45-48}}), nell'immediata vicinanza della Pasqua di passione – l'unica narrata dai tre vangeli, probabilmente per esigenze narrative ([[Rinaldo Fabris|Fabris]], ''op. cit.'', p. 145).</ref> è detto «costruito in 46 anni» ({{passo biblico|Gv2,20}}): questo dunque daterebbe l'accaduto al 27/28.
 
Secondo i Vangelivangeli, Gesù iniziò il suo ministero pubblico in seguito al battesimo ricevuto da [[Giovanni Battista|Giovanni]] in una località imprecisata presso il [[fiume Giordano]] ({{passo biblico|Mt3,13-17;Mc1,9-11;Lc3,21-22}}). Dopo il battesimo, Gesù si ritirò nel deserto della Giudea, dove stette quaranta giorni digiunando e subendo infine le [[Tentazioni di Gesù|tentazioni]] del [[demonio]], che riuscì a contrastare ({{passo biblico|Mt4,1-11;Mc1,12-13;Lc4,1-13}}). In seguito all'arresto e alla decapitazione del [[Giovanni Battista|Battista]] da parte di [[Erode Antipa]], Gesù si trasferì da [[Nazaret]] a [[Cafarnao]], presso il [[lago di Tiberiade]] ({{passo biblico|Lc4,12-13}}).
 
Prima di iniziare la predicazione pubblica, Gesù chiamò a seguirlo alcuni dei dodici [[apostoli]] che gli saranno vicini negli anni seguenti.
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=== Ministero pubblico ===
{{Vedi anche|Ministeroministero di Gesù}}
[[File:Ministero Gesù 2.jpg|thumb|{{senza fonte|Principali località [[Palestina|palestinesi]] toccate dal ministero di Gesù}}]]
 
==== Tempi e luoghi ====
La durata del ministero di Gesù non è conoscibile con certezza. Nei [[vangeli sinottici]] (Matteo, Marco, Luca) non vengono fornite indicazioni temporali che permettano di scandire il passare del tempo. Il [[vangelo di Giovanni]] invece accenna a tre [[Pasqua|Pasque]] ({{passo biblico|Gv2,13.23|nome=2,13.23}}; {{passo biblico|Gv5,1;6,4|nome=5,1;6,4}}; {{passo biblico|Gv11,55;12,1;13,1|nome=11,55;12,1;13,1}}), l'ultima delle quali fu la Pasqua della sua morte. Questo porta a ipotizzare una durata triennale (o meglio, di due anni interi e qualche mese) del ministero di Gesù. Assumendo come validi il dato circa l'inizio del ministero desumibile da Luca (28 d.C.) e le tre Pasque accennate da Giovanni, si può ipotizzare una datazione per la predicazione pubblica tra il 28 e il 30 d.C.
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Le località menzionate dai vangeli durante il ministero itinerante di Gesù sono concentrate soprattutto nella zona del [[lago di Tiberiade]], in [[Galilea]] (nord della [[Palestina]]). Gesù si recò anche a [[Gerusalemme]] e in località limitrofe della [[Giudea]] (sud della Palestina), prevalentemente in occasione delle feste di [[Pasqua]] – che ogni pio ebreo cercava di trascorrere nella città santa. Le zone della [[Samaria]], abitate da ebrei [[scisma]]tici ([[samaritani]]), furono toccate solo fugacemente dalla sua attività. Gesù fece alcuni viaggi anche in zone non abitate da Ebrei: a [[Tiro (città)|Tiro]] e [[Sidone]] in [[Fenicia]], a nord della Palestina, e nei territori della [[Decapoli]], a oriente della Palestina.
 
Non è possibile ricostruire con certezza la sequenza e le varie tappe dei viaggi compiuti da Gesù in queste località: gli evangelisti, nella loro redazione finale, hanno spesso accorpato le narrazioni ([[pericopePericope|pericopi]]) senza un preciso ordine cronologico, e inoltre le descrizioni dei viaggi sono inoltre solitamente generiche.<ref>Vedi p. es. {{passo biblico|Mc1,39}}: «e andò per tutta la Galilea».</ref>
 
==== Contenuti ====
{{vedi anche|Comandamentocomandamento dell'amore|Kerigmakerigma|Regno dei Cieli}}
[[File:Bloch-SermonOnTheMount.jpg|thumb|left|[[Carl Heinrich Bloch]], ''Il discorso della Montagna'', [[1872]]?]]
{{citazione|Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».|Vangelo di Matteo - {{passo biblico|Mt4,17}} }}
Il [[Regno di Dio]],<ref>Il termine ricorre 69 volte nel [[Nuovo Testamento]].</ref>, o [[Regno dei Cieli]]<ref>Il termine ricorre 33 volte nel [[Nuovo Testamento]].</ref> (un eufemismo semitico tipico di [[Vangelo di Matteo|Matteo]], che usa Cieli invece che [[Dio]], diversamente da Luca e Marco), è il centro della predicazione (il cui termine tecnico è "''[[kerigma]]''",<ref>Traslitterazione del greco κήρυγμα, dal verbo κηρύσσω, ''kerýsso'', "gridare" > "proclamare" > "annunciare". Il contenuto di questo annunzio è l'εὐαγγέλιον, ''euanghélion'', la "Buona Notizia", il "[[Vangelo]]".</ref>, "annuncio") e dell'azione di Gesù.<ref>Vedi p.es. {{passo biblico|Mt4,17;Mc1,14-15}}.</ref> Con questo messaggio, Gesù si pone in continuità con la tradizione [[Messianismo|messianica]] propria dell'ebraismo del suo tempo – che aspettava, «secondo le scritture», un [[Messia]] regale, "figlio" (ovvero discendente) di [[Davide]], dal quale ci si aspettava la liberazione del popolo ebraico dal secolare dominio straniero e la ricostituzione del regno d'Israele.
Con questo messaggio, Gesù si pone in continuità con la tradizione [[messianismo|messianica]] propria dell'ebraismo del suo tempo – che aspettava, «secondo le scritture», un [[Messia]] regale, "figlio" (ovvero discendente) di [[Davide]], dal quale ci si aspettava la liberazione del popolo ebraico dal secolare dominio straniero e la ricostituzione del regno d'Israele.
 
Tuttavia, il Regno predicato da Gesù, strettamente legato alla sua persona ({{passo biblico|Mt12,28;Lc11,20}}), appare privo di connotazioni propriamente politiche e sociali ({{passo biblico|Gv18,36}}).
È questo il probabile motivo del cosiddetto "[[segreto messianico]]": dai vangeli, soprattutto in quello di [[Vangelo secondo Marco|Marco]], appare come Gesù durante il ministero pubblico tentasse di tenere nascosta la sua identità messianica ({{passo biblico|Mt16,15-20;Mc8,29-30;Lc9,20-21}}) per evitare di essere visto dalla folla entusiasta come un messia liberatore trionfale. Solo quando è iniziata la sua [[Passione di Gesù|passione]], quando è abbandonato dalla folla e dai discepoli, si riconosce apertamente come il Cristo-Messia ({{passo biblico|Mc14,61-62}}).
 
Dai discorsi di Gesù,<ref>Vedi soprattutto il "[[discorso della montagna]]".</ref>, e in particolare dalle cosiddette "parabole del Regno",<ref>Vedi anche [[Paolo di Tarso|Paolo]] in {{passo biblico2|Rm|14,17}}.</ref>, il Regno appare principalmente come una realtà teologica, spirituale, morale, caratterizzata da una condotta di vita centrata sul [[Comandamento dell'amore|duplice comandamento dell'amore]] a Dio e al prossimo ({{passo biblico|Mt22,35-40;Mc12,28-31}}). Si tratta di una nuova condizione della persona, che si instaura nella vita degli uomini nella misura in cui essi riconoscono la regalità-signoria-paternità (''basiléia'') di Dio.
 
La morale del Regno predicata da Gesù, e centrata sull'amore a Dio e sulla carità, è proposta come in continuità con gli insegnamenti della tradizione ebraica dell'[[Antico Testamento]]. Tuttavia, in alcuni punti – per esempio, il ritornello «è stato detto [...] ma io vi dico» del [[discorso della montagna]] –, la predicazione di Gesù è in contrasto con tali precetti, e con la modalità (da lui giudicata esteriore e formale; {{passo biblico|Mt23,13-35}}) con la quale le autorità farisaiche li applicavano e insegnavano ad applicarli.<ref>In proposito si vedano anche le parole di Gesù rivolte ai farisei che lo accusavano di infrangere la legge mosaica: {{passo biblico|Mc2,23-28}}</ref> Gesù propone una nuova giustizia "più grande", che non vuole abolire gli insegnamenti precedenti ma portarli a compimento ({{passo biblico|Mt5,17-20}}).
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Quanto al carattere storico del Regno, nei testi evangelici si nota un dualismo apparentemente inconciliabile:
* alcuni ''loci'' (per esempio, {{passo biblico|Mt12,28;Lc11,20;Lc17,21}}) lo presentano come ''già'' attuale, presente ([[escatologia]] attuale o immanente). Questo ha portato alcuni studiosi moderni<ref>Vedi soprattutto Adolf von Harnack (''L'essenza del cristianesimo'' [''Das Wesen des Christentums''], 1900) e gli studiosi della cosiddetta [[scuola liberale]].</ref> a vedere Gesù come un riformatore morale che ha cercato, fallendo, di riformare e migliorare la società del tempo, pur senza pretese propriamente politiche e rivoluzionarie.
* altri ''loci'' (per esempio {{passo biblico|Mt4,17;Mc1,14-15}}, e soprattutto il [[discorso escatologico]]) lo presentano come ''non ancora'' presente, ma futuro (escatologia futura o conseguente). Il Regno futuro è tradizionalmente (ma non da Gesù)<ref>Gesù chiama il Regno «paradiso» solo fugacemente in {{passo biblico|Lc23,43}}, rivolgendosi in croce al "buon ladrone".</ref>) chiamato "[[paradiso]]"<ref>Il termine indica il [[giardino dell'Eden]] dei primi capitoli della [[Genesi]].</ref>, e la sua instaurazione sarà preceduta dal "[[Giudizio universale|Giorno del giudizio]]" (espressione usata esplicitamente in {{passo biblico|Mt10,15;11,22;11,24;12,36}}, implicitamente nel [[discorso escatologico]]). Questa escatologia futura ha portato alcuni studiosi moderni<ref>Vedi soprattutto, pur con notevoli differenze tra loro, [[Johannes Weiss]], [[Alfred Loisy]], [[Albert Schweitzer]].</ref> a vedere Gesù come un entusiasta [[profeta]] [[apocalitticaApocalittica|apocalittico]] che ha annunciato un mondo futuro e migliore.
 
La tradizione cristiana<ref>Vedi p.es. [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1K.HTM nn. 541-542].</ref> ha ricomposto questa dicotomia individuando nel "già" l'attività di Gesù proseguita nella Chiesa, e nel "non ancora" il mistero della sua morte e [[risurrezione]] – che sarà pienamente attualizzata con la sua [[seconda venuta]] e la trasfigurazione del mondo.<ref>Vedi p.es. [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1U.HTM n. 671].</ref>.
 
==== Modalità di predicazione ====
{{vedi anche|Paraboleparabole di Gesù}}
[[File:Rembrandt-The return of the prodigal son.jpg|thumb|[[Rembrandt Harmenszoon Van Rijn|Rembrandt]], ''Il ritorno del figlio perduto'', 1662]]
Le modalità della predicazione di Gesù, centrata sull'annuncio del Regno e della condotta di vita ad esso relativa, furono diverse dagli insegnamenti [[Rabbino|rabbinici]] del tempo. Gesù faceva larghissimo uso di [[Parabola (letteratura)|parabole]], cioè esempi [[Allegoria|allegorici]] tratti dalla vita e dalle comuni attività e situazioni quotidiane, che avevano lo scopo di illustrare concetti [[Teologia|teologici]] o [[Morale|morali]] non direttamente [[Esperienza|esperibili]]. Pur con le debite differenze, per questo metodo didattico Gesù è accostabile a Platone e ai suoi miti.<ref>Vedi Giovanni Cerri, ''Platone sociologo della comunicazione'', Milano 1991, p. 55: «Il mito è per Platone una maniera elementare ed icastica di comunicare principi basilari, la cui comprensione concettuale è ovviamente assai più difficile e complicata».</ref> Queste le principali [[parabole di Gesù]]:
 
* [[parabola del banchetto di nozze]]
Le modalità della predicazione di Gesù, centrata sull'annuncio del Regno e della condotta di vita ad esso relativa, furono diverse dagli insegnamenti [[rabbino|rabbinici]] del tempo. Gesù faceva larghissimo uso di [[parabola (letteratura)|parabole]], cioè esempi [[allegoria|allegorici]] tratti dalla vita e dalle comuni attività e situazioni quotidiane, che avevano lo scopo di illustrare concetti [[teologia|teologici]] o [[morale|morali]] non direttamente [[esperienza|esperibili]]. Pur con le debite differenze, per questo metodo didattico Gesù è accostabile a Platone e ai suoi miti<ref>Vedi Giovanni Cerri, ''Platone sociologo della comunicazione'', Milano 1991, p. 55: «Il mito è per Platone una maniera elementare ed icastica di comunicare principi basilari, la cui comprensione concettuale è ovviamente assai più difficile e complicata».</ref>. Queste le principali [[parabole di Gesù]]:
* [[puon Pastore|Parabola del banchetto diBuon nozzePastore]]
* [[Buon Pastore|Parabolaparabola del Buonbuon Pastoresamaritano]]
* [[Parabolaparabola deldelle buondieci samaritanovergini]]
* [[parabola del fariseo e del pubblicano]]
* [[Parabola delle dieci vergini]]
* [[parabola del figlio prodigo]], o come si preferisce attualmente chiamarla, "del padre misericordioso"
* [[Parabola del fariseo e del pubblicano]]
* [[parabola dei lavoratori della vigna]]
* [[Parabola del figlio prodigo]], o come si preferisce attualmente chiamarla, "del padre misericordioso"
* [[parabola di Lazzaro e il ricco Epulone]]
* [[Parabola dei lavoratori della vigna]]
* [[parabola della moneta smarrita]]
* [[Parabola di Lazzaro e il ricco Epulone]]
* [[Parabolaparabola della monetapecora smarrita]]
* [[Parabolaparabola delladel pecora smarritaseminatore]]
* [[Parabolaparabola del seminatoregranello di senape]]
* [[Parabolaparabola del granelloservo disenza senapepietà]]
* [[Parabolaparabola deldei servo senza pietàtalenti]]
* [[Parabolaparabola dei talentimalvagi vignaioli]]
* [[Parabolaparabola deidella malvagi vignaiolizizzania]]
* [[Parabola della zizzania]]
 
==== Destinatari ====
La predicazione di Gesù si rivolse principalmente agli [[Ebreiebrei]] ({{passo biblico|Mt10,5-6;15,24}}). Questa preferenza però non è esclusiva: sono accennati alcuni viaggi missionari in città e zone abitate prevalentemente da pagani ({{passo biblico|Mt8,28;15,21;16,13}}), e sia prima che dopo la risurrezione Gesù invia esplicitamente i suoi discepoli «a tutte le nazioni» ({{passo biblico|Mt24,14;28,19}}).
 
Nel suo ministero Gesù valorizzò e si rivolse a categorie sociali che erano marginali o disprezzate nella società ebraica del tempo, suscitando in alcuni di questi casi lo sdegno delle autorità religiose [[fariseiFarisei|farisaiche]] ({{passo biblico|Mt9,11;11,19}} e paralleli): bambini ({{passo biblico|Mt19,14}}), donne ({{passo biblico|Lc8,2-3}}), [[samaritani]] ({{passo biblico|Gv4,40}}), prostitute ({{passo biblico|Mt21,31}}), «peccatori» ({{passo biblico|Mt9,10}}), pubblicani ({{passo biblico|Lc19,2-5}}) – ovvero ebrei collaborazionisti incaricati dagli occupanti romani per la riscossione delle tasse.
 
Dai vangeli appare come la predicazione e l'operato di Gesù riscossero nella società ebraica del tempo un limitato successo, conseguito peraltro principalmente tra i ceti più bassi. Sono tuttavia segnalati tra i primi discepoli anche persone ricche e di rango elevato, come per esempio i membri del [[Sinedrio]] [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|Nicodemo]], [[Giuseppe di Arimatea]] e [[Santa Giovanna la Mirofora|Giovanna]] «moglie di Cusa, amministratore di Erode».
 
=== Miracoli ===
[[File:Giotto di Bondone 021.jpg|thumb|''La Resurrezione di Lazzaro'' di [[Giotto]] di Bondone ([[XIV secolo]]).]]
 
Secondo i vangeli canonici Gesù operò diversi [[miracoli]] durante la sua vita. In totale, ne vengono raccontati ventiquattro di cui: quattordici riguardano la cura di varie malattie; cinque sono [[esorcismo|esorcismi]]; tre sono [[resurrezione|resurrezioni]]; due sono comandi impartiti alla natura.
 
* Nello specifico, le guarigioni compiute da Cristo che vengono citate nei vangeli sono le seguenti:
:# curò dalla [[febbre]] la suocera di [[Pietro apostolo|Pietro]] nella sua casa a [[Cafarnao]] prendendole la mano (Marco 1:29-31, Matteo 5:14-15, Luca 4 38-39);
 
:# Curòguarì dallail [[febbrelebbra|lebbroso]] Galileo con la suoceraparola die [[Pietroil apostolo|Pietro]]tocco nelladella sua casa a [[Cafarnao]] prendendole la mano (Marco 1:2940-3145, Matteo 58:141-154, Luca 4 385:12-3916);
:# Guarìcurò ilun [[lebbra|lebbroso]]paralitico Galileodi conCafarnao lache parolaera stato portato su una barella e ilal toccoquale, delladopo suaaver manoperdonato i suoi peccati, ordinò di alzarsi e di andare a casa (Marco 2, 1:40-4512, Matteo 89:1-48, Luca 5:12, 17 -16 26);
:# Curòguarì un paraliticouomo didalla Cafarnaomano cheinaridita eradi statosabato portato suin una barella[[sinagoga]] econ alla quale, dopo aver perdonato i suoi peccati, ordinò di alzarsi e di andare a casaparola (Marco 23, 1-126, Matteo 12:9:1-814, Luca 5, 17 6:6- 2611);
:# Guarìguarì ununa uomodonna dallache manosoffriva inariditada dodici anni di sabatoperdite indi unasangue [[sinagoga]]lasciandogli contoccare la parolasua veste (Marco 35,125-634, MatteoMt 12:9:18-1426, LucaLc 6:68,40-1156);
:# guarì un sordomuto nella Decapoli mettendogli le dita nelle orecchie, toccandogli la lingua dicendo «Effatà» (che significa «Apriti») (Marco 7:31-37);
:# Guarì una donna che soffriva da dodici anni di perdite di sangue lasciandogli toccare la sua veste (Marco 5,25-34, Mt 9:18-26, Lc 8,40-56);
:# curò un cieco a [[Betsaida]] sputandogli della saliva sugli occhi e imponendogli le mani (Marco 8,22-26);
:# Guarì un sordomuto nella Decapoli mettendogli le dita nelle orecchie, toccandogli la lingua dicendo «Effatà» (che significa «Apriti») (Marco 7:31-37);
:# guarì [[Bartimeo]], un non vedente di [[Gerico]] (Mt 20:29-34, Mc 10,46-52 Lc 18,35-45);
:# Curò un cieco a [[Betsaida]] sputandogli della saliva sugli occhi e imponendogli le mani (Marco 8,22-26);
:# curò a distanza un servo di un centurione a Cafarnao (Matteo 8:5-13, Luca 7:1-10, Gv 4,43-54; Gv 4,43-54);<ref>Non è chiaro se l' annunciata nel Vangelo di Giovanni sia dello stesso miracolo.</ref>
:# Guarì [[Bartimeo]], un non vedente di [[Gerico]] (Mt 20:29-34, Mc 10,46-52 Lc 18,35-45) ;
:# guarì una donna che era curva e non poteva drizzarsi con la parola e l'imposizione delle mani (Luca 13:10-17). Questo miracolo ha avuto anch'esso luogo il sabato in una sinagoga;
:# Curò a distanza un servo di un centurione a Cafarnao (Matteo 8:5-13, Luca 7:1-10, Gv 4,43-54; Gv 4,43-54) ;<ref>Non è chiaro se l' annunciata nel Vangelo di Giovanni sia dello stesso miracolo.</ref>
:# curò un fariseo dall'[[Edema|idropisia]] il sabato. (Lc 14, 1-6);
:# Guarì una donna che era curva e non poteva drizzarsi con la parola e l'imposizione delle mani (Luca 13:10-17). Questo miracolo ha avuto anch'esso luogo il sabato in una sinagoga;
:# guarì dieci lebbrosi (Lc 17, 11-19);
:# Curò un fariseo dall' [[Edema|idropisia]] il sabato. (Lc 14, 1-6) .
:# guarì un uomo infermo da 38 anni presso la vasca di Betesda (Gv 5:1-9);
:# Guarì dieci lebbrosi (Lc 17, 11-19)
:# curò un uomo cieco dalla nascita, applicando del fango impastato con la saliva sui suoi occhi e mandandolo successivamente a lavarsi nella piscina di [[Siloe]] (Gv 9,1-12).
:# Guarì un uomo infermo da 38 anni presso la vasca di Betesda (Gv 5:1-9).
:# Curò un uomo cieco dalla nascita, applicando del fango impastato con la saliva sui suoi occhi e mandandolo successivamente a lavarsi nella piscina di [[Siloe]] (Gv 9,1-12) .
 
* Nei vangeli canonici sono raccontate cinque storie di espulsione di spiriti immondi ([[esorcismo|esorcismi]]) compiuta da Gesù:
:# scacciò un demonio nella sinagoga di Cafarnao (Mc 1,21-28; Lc 4,31-37);
 
:# Scacciòne mandò via un demonioaltro nella sinagogaregione di Cafarnao[[Gerasa]] (Mt 8,28-34; Mc 15,211-2821; Lc 48,3126-3739);
:# Nene mandòmise viain fuga un altro nellaancora regionedalla figlia di [[Gerasa]]una (Mtdonna 8,28siro-34;fenicia Mc(Mt 515,1-21-28; LcMc 87,2624-3930);
:# Nene mise in fugaeliminò un altro ancora dallaancora figliache ditormentava unaun donna siro-feniciaepilettico (Mt 1517,2120-2824; Mc 79,2414-27; Lc 9,37-3043);
:# Ne eliminòspinse un altroultimo, ancoraun ancora"diavolo chemuto", tormentavaad un epiletticoandarsene (MtLc 17,20-24; Mc 911,14-27; LcMt 912,37-4322);.
:# Spinse un ultimo, un "diavolo muto", ad andarsene (Lc 11,14; Mt 12,22).
 
In aggiunta, nelle sacre scritture sono presenti diversi passaggi che si riferiscono genericamente a esorcismi di Cristo (Mc 1,32-34;Mc 3,10-12).
 
* Sempre secondo i quattro Scritti, il Messia compì ben tre [[Resurrezione|resurrezioni]]:
:# Risvegliòrisvegliò una bambina di dodici anni, figlia di Giairo (Mc 5,21-24, Mt 9,18-26, Lc 8,40-56) anche se in realtà però, come affermato dallo stesso Messia, non era morta ma stava solo dormendo (Mt 9,24;Mc 5,39;Lc 8,52).
:# Resuscitòresuscitò il figlio della vedova di [[Naín]] (Lc 7,11-17).
:# Riportòriportò nel mondo dei vivi il celebre [[Lazzaro di Betania|Lazzaro]] (Jn 11,1-44).
 
* Gesù riuscì inoltre, secondo i vangeli, a sottomettere le forze naturali (vento e mare) alla sua autorità.:
:# Egliegli ordinò alla tempesta di calmarsi (Mt 8,23-27; Mc 4,35-41; Lc 8,22-25).;
:# Sisi mise a camminare sulle acque (Mt 14,22-33; Mc 6,45-52; Jn 6,16-21).
* Infine compì tre atti straordinari puramente simbolici:
# Fecefece la [[Moltiplicazione dei pani e dei pesci]], l'unico dei tre miracoli ad essere riportato su tutte i vangeli. (Mc 6,32-44; Mt|14,13-21; Lc 9,10-17; Jn 6,1-13). Addirittura nelle sacre scritture di Marco (Mc 8,1-10) e Matteo (Mt 15,32-39) compare per ben due volte;
# Realizzòrealizzò la pesca miracolosa (Lc 5,1-11; Jn 21,1-19);
# Convertìconvertì l'acqua in vino durante le nozze di [[Cana]] (Jn 2,1-11).
 
Non tutti però apprezzarono questi miracoli. Infatti a quel tempo, degli scribi, insieme ad alcuni farisei e ad altri, accusarono Cristo di aver stretto un patto con [[Belzebù]] grazie al quale poteva possedere questi poteri straordinari. Egli rispose in maniera vigorosa ai suoi accusatori e continuò a usare le sue capacità divine per fare del bene.<ref>{{Passo biblico|Matteo|9:32-34}}, {{Passo biblico|Matteo|12:22-30}}, {{Passo biblico|Marco|3:22-27}}, {{Passo biblico|Luca|11:14-15}}, {{Passo biblico|Luca|11:17-23}})</ref> Anzi, prima di morire decise di trasmetterle ai suoi discepoli e ad un altro uomo <ref>{{Passo biblico|Marco|9:38-40}}</ref> che non era suo seguace affinché continuassero anche loro la sua opera.<ref>{{Passo biblico|Luca|10:17-20}}</ref>
 
==== Reazione degli storici ====
La maggior parte degli studiosi laici contemporanei, e una parte degli studiosi cristiani, nega valore storico ai miracoli evangelici, considerandoli rappresentazioni simboliche e letterarie distinte dai fatti accaduti e correlate al fine religioso della narrazione.<ref>In epoca moderna il primo autore che ha negato la storicità dei miracoli evangelici, oltre agli altri aspetti soprannaturali contenuti nei vangeli, è stato Reimarus, la cui opera ''Apologia degli adoratori razionali di Dio'' (''Apologie oder Schutzschrift für die vernünftigen Verehrer Gottes''), scritta tra il 1735 e il 1767/68, è stata pubblicata postuma da Lessing tra il 1774 e il 1778. Altri fondamentali contributi in tal senso sono David Friedrich Strauß, ''Vita di Gesù'', 1835; Renan, ''Vita di Gesù'', 1863. Sullo scarto tra vicende storiche e rappresentazioni letterarie un recente contributo è stato fornito, anche in relazione allo stato attuale della ricerca, da G.Gaeta, "Il Gesù moderno", Einaudi, 2009.</ref>.
 
=== Ultimi giorni di vita ===
{{vedi anche|Ultima Cena|Datadata della morte di Gesù}}
[[File:Leonardo da Vinci (1452-1519) - The Last Supper (1495-1498).jpg|thumb|upright=1.6|[[Leonardo da Vinci]], ''[[Ultima cena (Leonardo)|L'ultima cena]]'', [[1494]]-[[1497]]]]
Secondo il racconto dei vangeli, dopo alcuni<ref name=QuandoDove/> anni di predicazione, Gesù fece il suo [[ingresso a Gerusalemme]] per la celebrazione della [[Pesach|Pasqua ebraica]]. Al suo arrivo in città fu accolto da una folla festante che lo acclamava come [[Messia]] ({{passo biblico|Mt21,1-11;Mc11,1-10;Lc19,29-44;Gv12,12-15}}) – evento ricordato nella tradizione cristiana la [[Domenica delle palme]]. I sinottici collocano dopo l'ingresso a Gerusalemme la "[[purificazione del tempio]]", che [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]] colloca invece in occasione della prima Pasqua.
 
Secondo il racconto dei vangeli, dopo alcuni<ref name=QuandoDove /> anni di predicazione, Gesù fece il suo [[ingresso a Gerusalemme]] per la celebrazione della [[Pesach|Pasqua ebraica]]. Al suo arrivo in città fu accolto da una folla festante che lo acclamava come [[Messia]] ({{passo biblico|Mt21,1-11;Mc11,1-10;Lc19,29-44;Gv12,12-15}}) – evento ricordato nella tradizione cristiana la [[Domenica delle Palme]]. I sinottici collocano dopo l'ingresso a Gerusalemme la "[[purificazione del tempio]]", che [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]] colloca invece in occasione della prima Pasqua.
 
In prossimità della morte di Gesù sia i [[sinottici]] ({{passo biblico|Mt26,26-29;Mc14,22-25;Lc22,15-20}})
che [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]] ({{passo biblico|Gv|13,1-11}}) riportano il racconto di una cena, tradizionalmente chiamata "[[Ultima Cena]]". Si notano tuttavia alcune divergenze<ref>Vedi in merito: [[Data della morte di Gesù]].</ref>:
* per i sinottici corrisponde alla cena della [[Pasqua ebraica]], e fu tenuta la sera precedente il giorno della morte di Gesù (15 nisan, Pasqua, venerdì), dunque di giovedì sera. In essa Gesù istituisce il sacramento dell'[[Eucaristia]];
* per Giovanni si tratta di una cena generica e non può trattarsi di quella pasquale, in quanto il rito ebraico si sarebbe svolto la sera del giorno corrispondente alla morte di Gesù (14 nisan, vigilia di Pasqua, venerdì). In essa non vi è accenno all'[[Eucaristia]]<ref>Tuttavia, il cosiddetto [[discorso del pane di vita]] di {{passo biblico|Gv2,26-6,59}}, che Giovanni colloca nella sinagoga di [[Cafarnao]], è equivalente al resoconto dei sinottici circa l'[[Eucaristia]].</ref>, mentre viene riportato il racconto della [[lavanda dei piedi]], assente nei sinottici.
 
Una possibile armonizzazione<ref>Annie Jaubert, ''La date de la cène'', Parigi, 1957. Vedi anche [[Rinaldo Fabris|Fabris]], ''op. cit.'', pp. 403-404.</ref> è che l'Ultima Cena fosse effettivamente una cena pasquale e sia stata tenuta, secondo il calendario esseno, di martedì sera. In tal caso i vangeli, che fanno apparire gli eventi successivi (arresto, processo, crocifissione e morte) concentrati tra il giovedì sera e il venerdì pomeriggio, non rispecchierebbero il reale andamento storico – che li vedrebbe distribuiti lungo più giorni, dal martedì sera al venerdì pomeriggio.
 
=== Trasfigurazione ===
[[File:Transfiguration Raphael.jpg|thumb|''Trasfigurazione di Gesù'' di [[Raffaello Sanzio]] ([[XVI secolo]]).]]
I Vangeli sinottici<ref>Vedi in merito {{passo biblico2|Mt|17:1-8}}, {{passo biblico2|Mc|9:2-8}}, {{passo biblico2|Lc|9:28-36}}.</ref> narrano che una volta Gesù salì sul monte a pregare con Pietro, Giacomo e Giovanni. Gli apostoli erano oppressi dal sonno, ma si ridestarono completamente quando videro che l'aspetto del volto di Gesù, mentre stava pregando, cambiò e che la sua veste divenne candida e sfolgorante. Subito dopo apparvero al suo fianco [[Mosè]] ed [[Elia]], con i quali discorreva. Pietro, preso da spavento e non sapendo quello che diceva, suggerì di realizzare tre tende per i tre uomini, ma mentre stava parlando una nube li avvolse e sentirono una voce provenire da essa che disse: «Questo è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo».
 
I Vangeli sinottici <ref>Vedi in merito {{passo biblico2|Mt|17:1-8}}, {{passo biblico2|Mc|9:2-8}}, {{passo biblico2|Lc|9:28-36}}.</ref> narrano che una volta Gesù salì sul monte a pregare con Pietro, Giacomo e Giovanni. Gli apostoli erano oppressi dal sonno ma si ridestarono completamente quando videro che l'aspetto del volto di Gesù, mentre stava pregando, cambiò e che la sua veste divenne candida e sfolgorante. Subito dopo apparvero al suo fianco [[Mosè]] ed [[Elia]], con i quali discorreva. Pietro, preso da spavento e non sapendo quello che diceva, suggerì di realizzare tre tende per i tre uomini ma mentre stava parlando una nube li avvolse e sentirono una voce provenire da essa che disse: <<Questo è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo>>.
 
=== Processo e morte ===
{{vedi anche|Passionepassione di Gesù|Processoprocesso di Gesù|Crocifissionecrocifissione di Gesù}}
[[File:Ecce homo by Antonio Ciseri (1).jpg|thumb|upright=1.4|[[Antonio Ciseri]], '' Ecce Homo'', [[1871]]]]
Il racconto degli eventi che portarono alla morte di Gesù è riportato parallelamente dai quattro vangeli, seppure con alcune differenze ed aggiunte proprie. Dopo l'[[Ultima Cena]], tenuta in città, Gesù si recò nel podere chiamato [[Getsemani]] – sul [[monte degli Ulivi]], poco fuori [[Gerusalemme]] –, dove sostò in preghiera. Qui un gruppo di guardie del tempio (soldati ebrei agli ordini delle autorità [[sadducei|sadducee]]), guidato dall'[[apostoli|apostolo]] traditore [[Giuda Iscariota]], procedette al suo [[Arresto di Gesù|arresto]]. In seguito, Gesù fu condotto da [[Anna (sommo sacerdote)|Anna]], ex sommo sacerdote e suocero del sacerdote in carica [[Caifa]], poi da Caifa stesso, quindi al [[Sinedrio]] – che ne stabilì la condanna a morte per [[bestemmia]], essendosi equiparato a [[Dio]].
 
Il racconto degli eventi che portarono alla morte di Gesù è riportato parallelamente dai quattro vangeli, seppure con alcune differenze ed aggiunte proprie. Dopo l'[[Ultima Cena]], tenuta in città, Gesù si recò nel podere chiamato [[Getsemani]] – sul [[monte degli Ulivi]], poco fuori [[Gerusalemme]] –, dove sostò in preghiera. Qui un gruppo di guardie del tempio (soldati ebrei agli ordini delle autorità [[sadducei|sadducee]]), guidato dall'[[apostoli|apostolo]] traditore [[Giuda Iscariota]], procedette al suo [[arresto di Gesù|arresto]]. In seguito, Gesù fu condotto da [[Anna (sommo sacerdote)|Anna]], ex sommo sacerdote e suocero del sacerdote in carica [[Caifa]], poi da [[Caifa]], quindi al [[Sinedrio]] – che ne stabilì la condanna a morte per [[bestemmia]], essendosi equiparato a [[Dio]].
[[File:Cristo crucificado.jpg|thumb|left|[[Diego Velázquez]], ''Cristo crocifisso'', [[1631]]]]
Al mattino presto avvenne un nuovo incontro col [[Sinedrio]], poi Gesù fu condotto dal prefetto romano [[Ponzio Pilato]] per richiederne l'esecuzione; questi lo interrogò ma non lo trovò colpevole. Pilato lo inviò dunque a [[Erode Antipa]], re della [[Galilea]] – che, dopo averlo schernito, ma non condannato – lo rispedì a Pilato. Questi, nel tentativo di salvarlo, propose al popolo di liberarlo (era infatti uso da parte delle autorità romane rilasciare un prigioniero all'anno, per Pasqua), ma la folla gli preferì il ribelle/assassino [[Barabba]], mentre invocò la crocifissione per Gesù. Per paura di un tumulto Pilato si lavò le mani, dichiarandosi innocente per l'ingiusta condanna, e acconsentì alla richiesta della folla, condannando formalmente a morte Gesù per il reato di [[lesa maestà]], essendosi dichiarato «Re dei Giudei». Quindi Gesù fu [[Flagellazione di Cristo|flagellato]]; venne poi schernito dai soldati romani, che lo [[Coronazione di spine|coronarono di spine]] e lo condussero, assieme ad altri due condannati (tra cui il "[[buon ladrone]]"), verso il luogo della condanna, una piccola collina appena fuori le mura, chiamata [[Golgota]]-[[Calvario]]. Lungo la [[Salita al Calvario|salita]], Gesù fu aiutato a portare la croce da un certo [[Simone di Cirene]].
 
Giunti alla meta, Gesù fu [[Crocifissione di Gesù|crocifisso]] all'ora terza (nove di mattina); morì all'ora nona (tre del pomeriggio). Secondo i vangeli, la sua morte fu accompagnata da eventi straordinari: venne l'oscurità su tutta la Terra, vi fu un [[terremoto]] e la [[risurrezione]] di «molti santi». In seguito, [[Giuseppe di Arimatea]] chiese a Pilato il corpo di Gesù e, dopo averlo avvolto in un lenzuolo (o in teli, secondo Giovanni), lo [[Deposizione di Gesù|depose]] nel suo sepolcro personale, che si trovava presso il Golgota.
Al mattino presto avvenne un nuovo incontro col [[Sinedrio]], poi Gesù fu condotto dal prefetto romano [[Pilato]] per richiederne l'esecuzione; questi lo interrogò ma non lo trovò colpevole. Pilato lo inviò dunque a [[Erode Antipa]], re della [[Galilea]] – che, dopo averlo schernito, ma non condannato – lo rispedì a Pilato. Questi, nel tentativo di salvarlo, propose al popolo di liberarlo (era infatti uso da parte delle autorità romane rilasciare un prigioniero all'anno, per Pasqua), ma la folla gli preferì il ribelle/assassino [[Barabba]], mentre invocò la crocifissione per Gesù. Per paura di un tumulto Pilato si lavò le mani, dichiarandosi innocente per l'ingiusta condanna, e acconsentì alla richiesta della folla, condannando formalmente a morte Gesù per il reato di [[lesa maestà]], essendosi dichiarato «Re dei Giudei».
Quindi Gesù fu [[Flagellazione di Cristo|flagellato]]; venne poi schernito dai soldati romani, che lo [[Coronazione di spine|coronarono di spine]] e lo condussero, assieme ad altri due condannati (tra cui il "[[buon ladrone]]"), verso il luogo della condanna, una piccola collina appena fuori le mura, chiamata [[Golgota]]-[[Calvario]]. Lungo la [[Salita al Calvario|salita]], Gesù fu aiutato a portare la croce da un certo [[Simone di Cirene]].
 
Giunti alla meta, Gesù fu [[crocifissione di Gesù|crocifisso]] all'ora terza (nove di mattina); morì all'ora nona (tre del pomeriggio). Secondo i vangeli, la sua morte fu accompagnata da eventi straordinari: venne l'oscurità su tutta la terra, vi fu un [[terremoto]] e la [[risurrezione]] di «molti santi». In seguito, [[Giuseppe di Arimatea]] chiese a Pilato il corpo di Gesù e, dopo averlo avvolto in un lenzuolo (o in teli, secondo Giovanni), lo [[deposizione di Gesù|depose]] nel suo sepolcro personale, che si trovava presso il Golgota.
 
È impossibile stabilire con certezza la [[data della morte di Gesù]]. I quattro vangeli sono concordi nel collocarla di venerdì, ma, mentre per i tre [[sinottici]] questo giorno coincideva con la [[Pasqua ebraica]] (15 [[nisan]]), per [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]] si trattava della vigilia di Pasqua (14 [[nisan]]). La cronologia sinottica porta a ipotizzare come data venerdì 27 aprile del [[31|31 d.C.]] (opzione che non gode di largo consenso, ponendo processo ed esecuzione nel giorno festivo di Pasqua), mentre quella giovannea venerdì 7 aprile del [[30|30 d.C.]] o venerdì 3 aprile del [[33|33 d.C.]].<ref>Vedi [[Rinaldo Fabris|Fabris]], ''op. cit.'', pp. 400-404.</ref> La datazione giovannea del 7 aprile 30 è compatibile con la probabile datazione dell'inizio del ministero pubblico nel 28<ref>Vedi in merito il paragrafo: [[#Inizio del ministero|Inizio del ministero]].</ref> e con l'accenno giovanneo delle tre Pasque.
La datazione giovannea del 7 aprile 30 è compatibile con la probabile datazione dell'inizio del ministero pubblico nel 28<ref>Vedi in merito il paragrafo: [[#Inizio del ministero|Inizio del ministero]].</ref> e con l'accenno giovanneo delle tre Pasque.
 
=== Risurrezione ===
{{vedi anche|Risurrezionerisurrezione di Gesù|Ascensione di Gesù}}
[[File:Resurrection.JPG|thumb|[[Piero della Francesca]], ''[[Resurrezione (Piero della Francesca)|Resurrezione]]'', [[1463]]]]
I vangeli, immediatamente dopo la descrizione della passione e della morte di Gesù, riportano alcuni fatti avvenuti dopo la [[Deposizione di Gesù|deposizione]] del cadavere di Gesù: il rinvenimento della tomba vuota e le [[apparizioni di Gesù]] alle discepole ([[Maria Maddalena]], [[Maria di Giacomo]], [[Salomè (discepola di Gesù)|Salomè]]), interpretati dai cristiani come segni di una sua [[risurrezione di Gesù|risurrezione]]. La scoperta avvenne all'alba del giorno dopo il sabato ({{passo biblico|Mc16,2;Lc24,1;Gv20,1}}), cioè [[domenica]] – anche se l'originale [[Lingua greca|greco]] di {{passo biblico|Mt28,1}} può indicare l'inizio della notte tra sabato e domenica.<ref>Vedi [[Bibbia TOB]], nota a {{passo biblico2|Mt|28,1}}.</ref> In seguito, sono testimoniate anche delle apparizioni di Gesù agli [[apostoli]] e ad altri discepoli ({{passo biblico|Gv21,1-2;At1,3;At3,15;1Cor15,3-8}}).
 
I Vangeli dicono che, quaranta giorni<ref>Ma 40 è una cifra simbolica giudaica, ricorrente nei testi biblici per indicare indefinitamente un lungo periodo.</ref> dopo la risurrezione, Gesù [[Ascensione di Gesù|ascese al cielo]]. In altri testi sacri cristiani, come l'[[Apocalisse di Giovanni]], si parla del ritorno di Gesù, che le [[chiese cristiane]] attendono, definito "[[seconda venuta]]" o "''[[Parusia|parusía]]''" – ritorno che dovrà coincidere con il Giorno del giudizio e l'inizio di «un nuovo cielo e una nuova terra» ({{passo biblico|Ap21,1}}).
I vangeli, immediatamente dopo la descrizione della passione e della morte di Gesù, riportano alcuni fatti avvenuti dopo la [[deposizione di Gesù|deposizione]] del cadavere di Gesù: il rinvenimento della tomba vuota e le [[apparizioni di Gesù]] alle discepole ([[Maria Maddalena]], [[Maria di Giacomo]], [[Salomè (discepola di Gesù)|Salomè]]), interpretati dai cristiani come segni di una sua [[risurrezione di Gesù|risurrezione]]. La scoperta avvenne all'alba del giorno dopo il sabato ({{passo biblico|Mc16,2;Lc24,1;Gv20,1}}), cioè [[domenica]] – anche se l'originale [[lingua greca|greco]] di {{passo biblico|Mt28,1}} può indicare l'inizio della notte tra sabato e domenica<ref>Vedi [[Bibbia TOB]], nota a {{passo biblico2|Mt|28,1}}.</ref>. In seguito, sono testimoniate anche delle apparizioni di Gesù agli [[apostoli]] e ad altri discepoli ({{passo biblico|Gv21,1-2;At1,3;At3,15;1Cor15,3-8}}).
 
La successiva tradizione cristiana ha ritenuto come storico l'evento della risurrezione, riconoscendo questa con professioni di fede e di culto.<ref>Il più antico testo cristiano che riconosce la risurrezione di Gesù è {{passo biblico2|1Cor|15,3-8}}, databile alla primavera del 56 (vedi [[Bibbia TOB]], p. 2608). Tra i pronunciamenti ufficiali cristiani relativi alla risurrezione di Gesù, vedi il [[Simbolo niceno-costantinopolitano|Simbolo niceno]] del [[325]] («καὶ ἀναστάντα τῇ τριτῇ ἡμέρᾳ», "e che è risorto il terzo giorno"), il 3° articolo della ''[[Confessione augustana]]'' [[protestante]] del [[1530]], il 4° dei ''[[Trentanove articoli di religione]]'' [[anglicana]] del 1562, il n. 631 del ''[[Catechismo della Chiesa Cattolica]]'' del 1992.</ref> Quegli studiosi moderni che negano questa interpretazione ritengono che si tratti di una mistificazione degli apostoli,<ref>Questa ipotesi era sostenuta già in epoca apostolica dagli [[Ebrei]] ({{passo biblico|Mt28,11-14}}), e in epoca contemporanea è stata ripresa da [[Reimarus]] (''Frammenti'', libro II, 1862) e altri. [[Ernest Renan]] lascia aperta questa possibilità ([[Ernest Renan]], ''Vita di Gesù'', 1863, tr. it. 1994, p. 179).</ref> o di una convinzione sorta a seguito di [[Allucinazione|allucinazioni]],<ref>Così David Friedrich Strauß (''Vita di Gesù'', 1835); [[Ernest Renan]] opta per questa possibilità ([[Ernest Renan]], ''Vita di Gesù'', 1863, tr. it. 1994, p. 179: «Potenza divina dell'amore! momenti sacri, in cui la passione di un'allucinata risuscita un Dio al mondo!»).</ref> o della riproposizione nel mondo giudaico di un mito diffuso nella religiosità ellenistica, babilonese e fenicia, relativo ad una divinità che muore e risorge.<ref>Vedi in particolare [[Mitra (divinità)|Mitra]] e [[Attis]] (così [[James Frazer]], ''[[Il ramo d'oro]]'', 1911-1915, tr. it. 1992, pp. 408-413), ma anche [[Dioniso]] e [[Osiride]].</ref>
I Vangeli dicono che, quaranta giorni<ref>Ma 40 è una cifra simbolica giudaica, ricorrente nei testi biblici per indicare indefinitamente un lungo periodo.</ref> dopo la risurrezione, Gesù [[Ascensione di Gesù|ascese al cielo]]. In altri testi sacri cristiani, come l'[[Apocalisse di Giovanni]], si parla del ritorno di Gesù, che le [[chiese cristiane]] attendono, definito "[[seconda venuta]]" o "''[[parusia|parusía]]''" – ritorno che dovrà coincidere con il [[giorno del Giudizio]] e l'inizio di «un nuovo cielo e una nuova terra» ({{passo biblico|Ap21,1}}).
 
La successiva tradizione cristiana ha ritenuto come storico l'evento della risurrezione, riconoscendo questa con professioni di fede e di culto<ref>Il più antico testo cristiano che riconosce la risurrezione di Gesù è {{passo biblico2|1Cor|15,3-8}}, databile alla primavera del 56 (vedi [[Bibbia TOB]], p. 2608). Tra i pronunciamenti ufficiali cristiani relativi alla risurrezione di Gesù, vedi il [[Simbolo niceno]] del [[325]] («καὶ ἀναστάντα τῇ τριτῇ ἡμέρᾳ», "e che è risorto il terzo giorno"), il 3° articolo della ''[[Confessione augustana]]'' [[protestante]] del [[1530]], il 4° dei ''[[Trentanove articoli di religione]]'' [[anglicana]] del 1562, il n. 631 del ''[[Catechismo della Chiesa Cattolica]]'' del 1992.</ref>. Quegli studiosi moderni che negano questa interpretazione ritengono che si tratti di una mistificazione degli apostoli<ref>Questa ipotesi era sostenuta già in epoca apostolica dagli [[Ebrei]] ({{passo biblico|Mt28,11-14}}), e in epoca contemporanea è stata ripresa da [[Reimarus]] (''Frammenti'', libro II, 1862) e altri. [[Ernest Renan]] lascia aperta questa possibilità ([[Ernest Renan]], ''Vita di Gesù'', 1863, tr. it. 1994, p. 179).</ref>, o di una convinzione sorta a seguito di [[allucinazione|allucinazioni]]<ref>Così David Friedrich Strauß (''Vita di Gesù'', 1835); [[Ernest Renan]] opta per questa possibilità ([[Ernest Renan]], ''Vita di Gesù'', 1863, tr. it. 1994, p. 179: «Potenza divina dell'amore! momenti sacri, in cui la passione di un'allucinata risuscita un Dio al mondo!»).</ref>, o della riproposizione nel mondo giudaico di un mito diffuso nella religiosità ellenistica, babilonese e fenicia, relativo ad una divinità che muore e risorge<ref>Vedi in particolare [[Mitra (divinità)|Mitra]] e [[Attis]] (così [[James Frazer]], ''[[Il ramo d'oro]]'', 1911-1915, tr. it. 1992, pp. 408-413), ma anche [[Dioniso]] e [[Osiride]].</ref>.
 
== Gesù nella storiografia moderna ==
<!-- Attenzione! Questa sezione è un riassunto: non la si estenda troppo! -->
{{vedi anche|Ricercaricerca del Gesù storico|Gesù storico|Storicitàstoricità di Gesù|Mitomito di Gesù}}
[[File:Carl Heinrich Bloch - Consolator.jpg|thumb|''Il Consolatore'', di [[Carl Heinrich Bloch]]]]
L'importanza della figura di Gesù nella storiografia è tale che tutto il [[mondo occidentale]] ed oltre suddivide la storia in anni, secoli e millenni prima e dopo la venuta del Cristo.
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A partire dal [[XVIII secolo|Settecento]], con lo svilupparsi del moderno metodo storico-critico, numerosi studiosi hanno cercato di ricostruire e interpretare la figura storica di Gesù. È possibile distinguere più fasi.
 
La prima fase (''first quest'') inizia alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]] con [[Hermann Samuel Reimarus|Reimarus]] ed è caratterizzata dall'utilizzo delle metodologie dell'epoca per cercare di distinguere elementi storici ed elementi mitologici. Questa fase termina tradizionalmente all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] con l'opera di [[Albert Schweitzer|Schweitzer]], che evidenzia la frammentarietà dei risultati conseguiti.<ref>Vedi p.es. [[Hermann Samuel Reimarus]], [[Ernest Renan]], [[Albert Schweitzer]], [[David Friedrich Strauß]].</ref>.
 
Segue quindi una fase di calo di interesse per la ricerca storica su Gesù, nella quale viene comunque proposto ([[Rudolf Bultmann|Bultmann]]) di filtrare il linguaggio delle fonti antiche, tenendo conto del contesto del tempo e della natura teologica degli scritti.<ref>Vedi p.es. [[Karl Barth]], [[Rudolf Bultmann]], [[Charles Guignebert]].</ref>.
 
La ricerca riprende slancio alla metà del [[XX secolo]] (''new quest''): si cerca di conciliare le diverse nature di Gesù, ma si è ancora concentrati sui vangeli canonici.<ref>Vedi p. es. [[Ernst Käsemann]], [[Edward Schillebeeckx]].</ref>.
 
Lo studio sulla figura di Gesù si è quindi ampliato notevolmente negli ultimi decenni, estendendo la base documentale e considerando anche testi quali i [[vangeli apocrifi]] e i [[manoscritti non biblici di Qumran]]. Questa nuova fase (''third quest'') si caratterizza inoltre per l'interesse e l'attenzione posti nell'analisi del contesto storico e sociale del tempo.<ref>Vedi p.es. [[John Dominic Crossan]], [[Giorgio Jossa]], [[Martin Hengel]], [[Morton Smith]].</ref>. La terza ricerca « [...] ha seguito vari percorsi, uno dei più controversi dei quali è quello del [[Jesus Seminar]], che studia ciò che sia certo, ovvero possibile, probabile, o infine assolutamente impossibile che il Gesù storico abbia detto o fatto. Materiale per statistici, più che per teologi».<ref>Andrea Filippini, ''Protocristianesimo - Il cristianesimo del I secolo alla luce degli scritti neotestamentari'', p.14, Ginevra Bentivoglio Editoria, Roma, 2013. ISBN 9788898158089</ref>. Secondo l'accademico Paul Mattei, professore di [[letteratura latina]] e [[patristica]] all'[[Università di Lione|Université Lumière Lyon-II]], «i procedimenti» del Jesus Seminar « [...] hanno spesso suscitato stupore ed ironia (voto a maggioranza, tra i presenti, cooptati alle riunioni di gruppo) [...] in rottura con qualunque tipo di dogmatismo confessionale [...]».<ref>Paul Mattei, ''Il cristianesimo antico. Da Gesù a Costantino'', p.71, Il Mulino, Bologna, 2012. ISBN 978-88-15-23762-0.</ref>.
 
Allo stato attuale non ci sono dubbi sostanziali sul corso della vitadi Gesù: quando e dove visse e morì e quale tipo di attività svolse durante la sua vita pubblica.<ref name="Sanders">[[Ed Parish Sanders]], "Gesù la verità storica", Mondadori, 1995 (titolo originale, ''The Historical Figure of Jesus'', 1993).</ref>. Rimane fitto invece il dibattito sulla storicità di singole azioni o detti a lui attribuiti, così come sulle [[metodologia|metodologie]] che è possibile applicare per la loro analisi. L'insieme di affermazioni su Gesù sulle quali c'è generale consenso tra gli studiosi, indipendentemente dal loro credo, comprendono la sua nascita verso il [[4 a.C.]], la sua infanzia a [[Nazareth]], il battesimo a opera di [[Giovanni Battista]], la costituzione di un gruppo di discepoli, l'insegnamento nei villaggi e nelle campagne della [[Galilea]], la predicazione del [[Regno di Dio]], il viaggio a [[Gerusalemme]] culminato con i disordini al [[Tempio di Gerusalemme|Tempiotempio]], la [[ultimaUltima cenaCena|cena finale]] con i discepoli, la cattura, l'interrogatorio e la messa a morte da parte di [[Ponzio Pilato]], cui seguono prima una fuga e poi la ricostituzione del gruppo di discepoli, convinti del ritorno di Gesù per fondare il Regno.<ref>Per un elenco più completo e dettagliato dei dati considerati allo stato attuale fuori discussione dagli storici, cfr. [[Ed Parish Sanders]], "Gesù la verità storica", Mondadori, 1995 (titolo originale, ''The Historical Figure of Jesus'', 1993).</ref>
 
== Gesù tra ricerca e divulgazione ==
La figura di Gesù, tradizionalmente oggetto di studi [[teologiaTeologia|teologici]] e [[storiografiaStoriografia|storici]], è stata di recente al centro di un nuovo fenomeno culturale, che si è concretizzata in un rinnovato interesse da parte del vasto pubblico e nella diffusione di numerosi contributi [[saggioSaggio|saggistici]], [[giornalismoGiornalismo|giornalistici]] e [[televisioneTelevisione|televisivi]], nonché di rielaborazioni [[cinema]]tografiche e [[romanzoTomanzo|romanzesche]]. È quindi emerso, quindi, un forte intento divulgativo, che però è stato spesso accompagnato e condizionato dalla ricerca dell'effetto, a scapito del rigore.<ref>Giancarlo Gaeta, ''Il Gesù moderno'', Einaudi, 2009, pagg. 7-8.</ref>. Nel panorama editoriale sono quindi prevalentemente diffuse pubblicazioni semplificate, come testi a carattere devozionale, da un lato, e libri scandalistici, dall'altro: i risultati della ricerca storica sono invece ancora poco noti all'opinione comune, e questo scollamento pare in aumento<ref>[[Mauro Pesce]], in Augias-Pesce, “Inchiesta su Gesù”, Mondadori, 2006, pag. 235</ref>.
 
Fatta questa precisazione, è comunque possibile individuare con larga approssimazione quattro orientamenti principali, qui elencati progressivamente da una maggiore a una minore pretesa di storicità attribuita alle fonti canoniche:
* secondo alcuni autori e [[Chiese cristiane|confessioni cristiane]] di stampo [[fondamentalismo|fondamentalista]] (tra le quali i [[Testimoni di Geova]] e la cattolica [[Scuola esegetica di Madrid]]), i vangeli rappresentano dei fedeli resoconti storici della vita e dell'operato di Gesù. Eventuali discordanze interne, tra i racconti evangelici o con fonti storiche non cristiane, a un esame approfondito possono essere spiegate e appianate in vario modo;<ref>Vedi in particolare [[José Miguel Garcìa]], ''La vita di Gesù nel testo aramaico dei Vangeli'', tr. it. Milano 2005.</ref>
 
* secondo la [[Chiesa cattolica]] e la maggior parte delle [[Chiese protestanti]], le quali non accettano la completa [[infallibilità delle Scritture|inerranza biblica]], i [[vangeli]] non sono vere e proprie [[biografia|biografie]] di genere storico, ma sono racconti principalmente teologici, fondati comunque su solide basi storiche, redatti dalla [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] del [[I secolo]] col non secondario intento di dare una risposta alle situazioni problematiche che si trovava ad affrontare (di qui il concetto di ''[[Sitz im leben]]'', "situazione di vita");
* Secondo alcuni autori e [[chiese cristiane|confessioni cristiane]] di stampo [[fondamentalismo|fondamentalista]] (tra le quali i [[Testimoni di Geova]] e la cattolica [[Scuola esegetica di Madrid]]), i vangeli rappresentano dei fedeli resoconti storici della vita e dell'operato di Gesù. Eventuali discordanze interne, tra i racconti evangelici o con fonti storiche non cristiane, a un esame approfondito possono essere spiegate e appianate in vario modo.<ref>Vedi in particolare [[José Miguel Garcìa]], ''La vita di Gesù nel testo aramaico dei Vangeli'', tr. it. Milano 2005.</ref>
* secondo molti storici non cristiani e alcuni teologi e biblisti cristiani, seppure caratterizzati da notevoli differenze nei presupposti e nelle conclusioni della ricerca,<ref>Vedi p. es. [[David Friedrich Strauß]], [[Charles Guignebert]], [[Alfred Loisy]], [[Ambrogio Donini]], [[Marcello Craveri]], [[Adolfo Omodeo]], [[Panfilo Gentile]], [[Ernest Renan]], [[Rudolf Bultmann]]. Vedi in merito la voce: [[Storicità di Gesù]].</ref> le fonti evangeliche non sarebbero totalmente attendibili: Gesù è stato un predicatore ebreo di grande levatura morale vissuto all'inizio del [[I secolo]], secondo alcuni un [[Esseni|esseno]] o un [[Nazireato|nazireo]], che avrebbe terminato in croce la sua esistenza. La comunità dei suoi credenti lo avrebbe poi esaltato, attribuendogli miracoli e prodigi. Per risalire al vero Gesù storico occorre pertanto "demitizzare" i vangeli, privandoli delle aggiunte e reinterpretazioni attuate dai suoi fedeli. Secondo alcuni di questi studiosi, Gesù sarebbe «un uomo trasformato in un dio»;<ref name=IpotesiGesu>Questa definizione è stata proposta da [[Vittorio Messori]], ''op. cit.''</ref>
 
* altri autori<ref>Vedi p. es., nel passato, [[Volney]] (francese, 1757-1820), [[Charles-François Dupuis]] (francese, 1742-1809), [[Bruno Bauer]] (tedesco, 1809-1882), [[Arthur Drews]] (tedesco, 1865-1935), [[Prosper Alfaric]] (francese, 1886-1955), [[Raoul Vaneigem]] (francofono belga, n. 1934). Vedi in merito la voce: [[Mito di Gesù]].<!-- Da controllare se negazionisti: [[John Mackinnon Robertson]], [[Wilhelm Bousset]], [[Ferdinand Weber]], [[Paul-Louis Couchoud]] e [[Edouard Dujardin]]. --></ref> privano infine di qualunque valore storico i vangeli, negando in alcuni casi la stessa esistenza storica di Gesù e relegandolo alla sfera del [[Mito di Gesù|mito]]. La cosiddetta "corrente mitica" sostiene infatti – all'opposto della corrente storica – che Gesù sarebbe «un dio trasformato in un uomo»:<ref name= IpotesiGesu/> leggende e miti preesistenti all'[[anno zero]] sarebbero stati applicati a un predicatore ebreo in realtà mai esistito.
* Secondo la [[Chiesa cattolica]] e la maggior parte delle [[Chiese protestanti]], le quali non accettano la completa [[infallibilità delle Scritture|inerranza biblica]], i [[vangeli]] non sono vere e proprie [[biografia|biografie]] di genere storico, ma sono racconti principalmente teologici, fondati comunque su solide basi storiche, redatti dalla [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] del [[I secolo]] col non secondario intento di dare una risposta alle situazioni problematiche che si trovava ad affrontare (di qui il concetto di ''[[Sitz im leben]]'', "situazione di vita").
 
* Secondo molti storici non cristiani, e alcuni teologi e biblisti cristiani, seppure caratterizzati da notevoli differenze nei presupposti e nelle conclusioni della ricerca<ref>Vedi p. es. [[David Friedrich Strauß]], [[Charles Guignebert]], [[Alfred Loisy]], [[Ambrogio Donini]], [[Marcello Craveri]], [[Adolfo Omodeo]], [[Panfilo Gentile]], [[Ernest Renan]], [[Rudolf Bultmann]]. Vedi in merito la voce: [[Storicità di Gesù]].</ref>, le fonti evangeliche non sarebbero totalmente attendibili: Gesù è stato un predicatore ebreo di grande levatura morale vissuto all'inizio del [[I secolo]], secondo alcuni un [[esseni|Esseno]] o un [[Nazireato|Nazireo]], che avrebbe terminato in croce la sua esistenza. La comunità dei suoi credenti lo avrebbe poi esaltato, attribuendogli miracoli e prodigi. Per risalire al vero Gesù storico occorre pertanto "demitizzare" i vangeli, privandoli delle aggiunte e reinterpretazioni attuate dai suoi fedeli. Secondo alcuni di questi studiosi Gesù sarebbe «un uomo trasformato in un dio»<ref name= IpotesiGesu>Questa definizione è stata proposta da [[Vittorio Messori]], ''op. cit.''</ref>.
 
* Altri autori<ref>Vedi p. es., nel passato, [[Volney]] (francese, 1757-1820), [[Charles-François Dupuis]] (francese, 1742-1809), [[Bruno Bauer]] (tedesco, 1809-1882), [[Arthur Drews]] (tedesco, 1865-1935), [[Prosper Alfaric]] (francese, 1886-1955), [[Raoul Vaneigem]] (francofono belga, n. 1934). Vedi in merito la voce: [[Mito di Gesù]].<!-- da controllare se negazionisti: [[John Mackinnon Robertson]], [[Wilhelm Bousset]], [[Ferdinand Weber]], [[Paul-Louis Couchoud]], [[Edouard Dujardin]]--></ref> privano infine di qualunque valore storico i vangeli, negando in alcuni casi la stessa esistenza storica di Gesù e relegandolo alla sfera del [[mito di Gesù|mito]]. La cosiddetta "corrente mitica" sostiene infatti - all'opposto della corrente storica - che Gesù sarebbe «un dio trasformato in un uomo»<ref name= IpotesiGesu/>: leggende e miti preesistenti all'[[anno zero]] sarebbero stati applicati ad un predicatore ebreo in realtà mai esistito.
 
== Gesù secondo il cristianesimo ==
{{Vedi anche|Gesù nel cristianesimo}}
 
=== Cristologia ===
{{vedi anche|Cristologiacristologia}}
[[File:Grunewald - christ.jpg|thumb|[[Matthias Grünewald]], ''Cristo in maestà'', dall'''[[Altare di Issenheim]]'', [[1515]].]]
La [[cristologia]] è quella parte della [[teologia]] cristiana che definisce e studia [[Ragione|razionalmente]], sulla base della [[rivelazione]], la figura di Gesù. Quattro sono i temi principali, strettamente legati tra loro, sui quali si è soffermata nella tradizione cristiana la riflessione cristologica:
 
* il ruolo della [[Crocifissione di Gesù|morte]] e [[risurrezione di Gesù]] nella redenzione e [[Salvezza (Bibbia)|salvezza]] del genere umano (cristologia [[Soteriologia|soteriologica]]). La riflessione in tal senso è già presente nei testi [[Nuovo Testamento|neotestamentari]] – soprattutto nella ''[[Lettera agli Ebrei]]'' e nelle [[lettere di Paolo]]. Due sono in particolare gli aspetti [[Soteriologia|soteriologici]] del mistero pasquale:
La [[cristologia]] è quella parte della [[teologia]] cristiana che definisce e studia [[ragione|razionalmente]], sulla base della [[rivelazione]], la figura di Gesù Cristo. Quattro sono i temi principali, strettamente legati tra loro, sui quali si è soffermata nella tradizione cristiana la riflessione cristologica:
** la morte di Gesù<ref>Vedi [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1N.HTM nn. 606-618]; [[Confessione Augustana]], art. 4.</ref>, che è contemporaneamente vittima<ref>Vedi {{passo biblico|Gv1,29; 1Gv2,2;4,10}} e in particolarel'espressione "[[Apocalisse di Giovanni#Gesù Cristo, l'Agnello|agnello di Dio]]" tipica dell'[[Apocalisse]].</ref> e [[Nome ed epiteti di Gesù#Sacerdote|sacerdote]],<ref>Vedi: {{passo biblico|Eb2,17; 3,1; 4,14; 4,15; 5,5; 5,6; 5,10; 6,20; 7,3; 7,11; 7,15; 7,17; 7,21; 7,26; 8,1; 9,11; 10,21}}</ref> costituisce il compimento e il superamento<ref>Vedi: {{passo biblico|Eb 10,5; 10,10}}, dove la "volontà" del [[Dio Padre|Padre]], compiuta da Gesù, esprime il superamento dei sacrifici stabiliti dalla legge {{passo biblico|Eb 10,1; Eb 10, 17}}.</ref> dei [[Sacrificio#Il sacrificio nell'Ebraismo|sacrifici dell'Antico Testamento]],<ref>{{passo biblico|Lev 1-7}}</ref> che non sono più necessari per l'espiazione del peccato ({{passo biblico2|Eb|9,14;10,5-10}}). Grazie a questo sacrificio "tutti" hanno ottenuto la [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]] ({{passo biblico2|Rm|5,19}}), cioè il ristabilimento dell'originale stato di [[Grazia divina|grazia]] tra Dio e gli uomini, che si era corrotto in conseguenza del [[peccato originale]];
 
** la risurrezione di Gesù,<ref>Vedi [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1R.HTM nn. 651-655]; [[Trentanove articoli di fede]], art. 4;28.</ref> oltre a compartecipare con la morte al processo di giustificazione ({{passo biblico2|Rm|4,25;6,4}}), permette all'umanità riscattata<ref>Vedi: {{passo biblico|Rm 5,14; 5,15}}, in particolare il rapporto fra la funzione salvifica della morte di Gesù fatto uomo e la trasgressione di Adamo, il primo uomo peccatore.</ref> di poter ricevere la cosiddetta «adozione filiale» – cioè di partecipare alla vita di natura divina propria del Figlio nella risurrezione futura ({{passo biblico2|1Cor|15,20-22}});
* il ruolo della [[crocifissione di Gesù|morte]] e [[risurrezione di Gesù]] nella redenzione e [[salvezza (Bibbia)|salvezza]] del genere umano (cristologia [[soteriologia|soteriologica]]). La riflessione in tal senso è già presente nei testi [[Nuovo Testamento|neotestamentari]] – soprattutto nella [[Lettera agli Ebrei]] e nelle [[Lettere di Paolo]]. Due sono in particolare gli aspetti [[soteriologia|soteriologici]] del mistero pasquale:
* il rapporto tra la natura umana e divina in Gesù (cristologia [[Antropologia|antropologica]]). Il Nuovo Testamento attribuisce a Gesù sia la [[natura]] umana – secondo la quale Gesù, come tutti gli uomini, è [[Mascita di Gesù|nato]], [[Passione di Gesù|ha patito]] ed [[morte di Gesù|è morto]] –, sia quella divina, secondo la quale Gesù-[[Logos]] esiste fin dall'eternità ({{passo biblico|Gv1,1;8,58;17,5}}), è stato la causa della [[Creazione (teologia)|creazione]] dell'[[universo]] ({{passo biblico|Gv1,3}}) ed esisterà per l'eternità ({{passo biblico2|Ap|22,13}}).<br/>Non sono però fornite indicazioni sul modo nel quale queste nature, di per sé inconciliabili, coesistano nella [[persona (filosofia)|persona]] di Gesù. Il problema è stato vivacemente e ampiamente dibattuto nei primi secoli della cristianità in particolare durante i [[concili ecumenici]], in risposta alle varie [[Dottrine cristologiche dei primi secoli|dottrine cristologiche]];
** la morte di Gesù<ref>Vedi [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1N.HTM nn. 606-618]; [[Confessione Augustana]], art. 4.</ref>, che è contemporaneamente vittima<ref>Vedi {{passo biblico|Gv1,29; 1Gv2,2;4,10}} e in particolarel'espressione "[[Apocalisse di Giovanni#Gesù Cristo, l'Agnello|agnello di Dio]]" tipica dell'[[Apocalisse]].</ref> e [[Nome ed epiteti di Gesù#Sacerdote|sacerdote]]<ref>Vedi: {{passo biblico|Eb2,17; 3,1; 4,14; 4,15; 5,5; 5,6; 5,10; 6,20; 7,3; 7,11; 7,15; 7,17; 7,21; 7,26; 8,1; 9,11; 10,21}}</ref>, costituisce il compimento e il superamento<ref>Vedi: {{passo biblico|Eb 10,5; 10,10}}, dove la ''volontà'' del Padre, compiuta da Gesù, esprime il superamento dei sacrifici stabiliti dalla legge {{passo biblico|Eb 10,1; Eb 10, 17}}.</ref> dei [[Sacrificio#Il sacrificio nell'Ebraismo|sacrifici dell'Antico Testamento]]<ref>{{passo biblico|Lev 1-7}}</ref>, che non sono più necessari per l'espiazione del peccato ({{passo biblico2|Eb|9,14;10,5-10}}). Grazie a questo sacrificio "tutti" hanno ottenuto la [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]] ({{passo biblico2|Rm|5,19}}), cioè il ristabilimento dell'originale stato di [[Grazia divina|grazia]] tra Dio e gli uomini, che si era corrotto in conseguenza del [[peccato originale]];
* in che modo la natura divina di Gesù si relaziona con quella del Padre e dello [[Spirito Santo]] (cristologia [[Trinità (cristianesimo)|trinitaria]]). {{Citazione necessaria|Anche in questo caso il Nuovo Testamento accenna fugacemente alla "Trinità" in alcuni passi ({{passo biblico|Mt28,19}}; {{passo biblico2|1Cor|12,3}}; {{passo biblico2|2Cor|13,13}})}}, ma solo nei successivi [[concili ecumenici]] verrà chiarito il legame tra le tre persone divine;
** la risurrezione di Gesù<ref>Vedi [[Catechismo della Chiesa Cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1R.HTM nn. 651-655]; [[Trentanove articoli di fede]], art. 4;28.</ref>, oltre a compartecipare con la morte al processo di [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]] ({{passo biblico2|Rm|4,25;6,4}}), permette all'umanità riscattata<ref>Vedi: {{passo biblico|Rm 5,14; 5,15}}, in particolare il rapporto fra la funzione salvifica della morte di [[Cristo]] fatto uomo e la trasgressione di Adamo, il primo uomo peccatore.</ref> di poter ricevere la cosiddetta «adozione filiale» – cioè di partecipare alla vita di natura divina propria del Figlio nella risurrezione futura ({{passo biblico2|1Cor|15,20-22}});
* in epoca moderna, con lo svilupparsi del [[Ermeneutica biblica|metodo storico-critico]] applicato ai libri del Nuovo Testamento, si è sviluppato il binomio "cristologia esplicita" (cosa i testi dicono di lui, il «Cristo della fede») e "cristologia implicita" (come era realmente Gesù e cosa ha detto di sé, il «Gesù della storia»). Obiettivo della cristologia implicita è risalire al reale [[Gesù storico]], privato delle successive interpretazioni della tradizione cristiana.
 
* il rapporto tra la natura umana e divina in Gesù (cristologia [[antropologia|antropologica]]). Il [[Nuovo Testamento]] attribuisce a Gesù sia la [[natura]] umana – secondo la quale Gesù, come tutti gli uomini, è [[nascita di Gesù|nato]], [[passione di Gesù|ha patito]] ed [[morte di Gesù|è morto]] –, sia quella divina, secondo la quale Gesù-[[Logos]] esiste fin dall'eternità ({{passo biblico|Gv1,1;8,58;17,5}}), è stato la causa della [[creazione (teologia)|creazione]] dell'[[universo]] ({{passo biblico|Gv1,3}}) ed esisterà per l'eternità ({{passo biblico2|Ap|22,13}}).<br />Non sono però fornite indicazioni sul modo nel quale queste nature, di per sé inconciliabili, coesistano nella [[persona (filosofia)|persona]] di Gesù. Il problema è stato vivacemente e ampiamente dibattuto nei primi secoli della cristianità in particolare durante i [[concili ecumenici]], in risposta alle varie [[Dottrine cristologiche dei primi secoli|dottrine cristologiche]];
 
* in che modo la natura divina di Gesù si relaziona con quella del [[Dio Padre|Padre]] e dello [[Spirito Santo]] (cristologia [[trinità (cristianesimo)|trinitaria]]). {{Citazione necessaria|Anche in questo caso il [[Nuovo Testamento]] accenna fugacemente alla "Trinità" in alcuni passi ({{passo biblico|Mt28,19}}; {{passo biblico2|1Cor|12,3}}; {{passo biblico2|2Cor|13,13}}),}} ma solo nei successivi [[concili ecumenici]] verrà chiarito il legame tra le tre persone divine;
 
* in epoca moderna, con lo svilupparsi del [[ermeneutica biblica|metodo storico-critico]] applicato ai libri del [[Nuovo Testamento]], si è sviluppato il binomio "cristologia esplicita" (cosa i testi dicono di lui, il «Cristo della fede») e "cristologia implicita" (come era realmente Gesù e cosa ha detto di sé, il «Gesù della storia»). Obiettivo della cristologia implicita è risalire al reale [[Gesù storico]], privato delle successive interpretazioni della tradizione cristiana.
 
=== Dispute cristologiche ===
{{vedi anche|Dottrinedottrine cristologiche dei primi secoli}}
Come accennato, il [[Nuovo Testamento]] lascia largo spazio alla libera riflessione [[cristologia]] e [[trinitàTrinità (cristianesimo)|trinitaria]]. Durante i primi secoli della cristianità furono elaborate molte teorie teologiche – giudicate [[eretiche]] dai primi [[concili ecumenici]]. È spesso difficile conoscere il reale contenuto di queste dottrine: le informazioni pervenuteci provengono infatti perlopiù da autori cristiani, e dunque la nostra conoscenza è soltanto indiretta.
 
* [[Ebionismo]]. Il movimento giudeo-cristiano degli [[Ebioniti]] ([[II secolo]]) considerava Gesù come un grande [[profeta]], al pari di [[Mosè]], ma soltanto un uomo: di grande virtù, ma privo della natura divina.
* [[Docetismo]]. Sostenuto da autori [[Gnosticismo|gnostici]] tra il [[I secolo|I]]-[[IV secolo]]. Gesù è un [[Eone (gnosticismo)|eone]] di natura divina e l'elemento umano è solo apparente<ref>Proprio dal [[lingua greca|greco]] ''dokèin'', "sembrare", proviene dunque il termine "docetismo".</ref> – in particolare per quanto riguarda la passione (una corrente minoritaria<ref name=BasilideSet>Vedi [[Basilide]], citato da [[Ireneo di Lione]] (''[[Contro le eresie]]'', I, 24, 4, [http://en.wikisource.org/wiki/Ante-Nicene_Fathers/Volume_I/IRENAEUS/Against_Heresies:_Book_I/Chapter_XXIV. testo EN]): «Costui fu crocifisso per errore, in quanto Cristo l'aveva trasformato in maniera tale che essi lo scambiarono per Gesù. A sua volta Gesù prese l'aspetto di Simone e stava lì vicino prendendosi gioco di loro». Vedi inoltre la voce: [[Secondo trattato del grande Set]].</ref> sostiene che non fu Gesù a patire e morire in croce, ma [[Simone di Cirene]]). Cenni antidoceti indicanti la realtà del [[Logos]]-Gesù sono presenti già nel [[Nuovo Testamento]] ({{passo biblico2|1Gv|1,1-3}}).
 
* [[Adozionismo]]. Sostenuto da vari autori come l'[[ebionita]] [[Cerinto]] (fine I – inizio II secolo), [[Paolo di Samosata]] (ca. [[200]] – ca. [[275]]) e altri. Gesù è un semplice uomo che, per la sua notevole virtù, è stato adottato da Dio – il quale lo ha investito della natura divina al momento del [[Battesimo di Gesù|battesimo]]. L'adozionismo è confluito in una corrente del [[modalismo]], il cosiddetto [[Monarchianismo#Monarchianismo dinamico|modalismo dinamico]].
* [[Docetismo]]. Sostenuto da autori [[gnosticismo|gnostici]] tra il [[I secolo|I]]-[[IV secolo]]. Gesù è un [[Eone (gnosticismo)|eone]] di natura divina, e l'elemento umano è solo apparente<ref>Proprio dal [[lingua greca|greco]] ''dokèin'', "sembrare", proviene dunque il termine "docetismo".</ref> – in particolare per quanto riguarda la passione (una corrente minoritaria<ref name=BasilideSet>Vedi [[Basilide]], citato da [[Ireneo di Lione]] (''[[Contro le eresie]]'', I, 24, 4, [http://en.wikisource.org/wiki/Ante-Nicene_Fathers/Volume_I/IRENAEUS/Against_Heresies:_Book_I/Chapter_XXIV. testo EN]): «Costui fu crocifisso per errore, in quanto Cristo l'aveva trasformato in maniera tale che essi lo scambiarono per Gesù. A sua volta Gesù prese l'aspetto di Simone e stava lì vicino prendendosi gioco di loro». Vedi inoltre la voce: [[Secondo trattato del grande Set]].</ref> sostiene che non fu Gesù a patire e morire in croce, ma [[Simone di Cirene]]). Cenni antidoceti indicanti la realtà del [[Logos]]-Gesù sono presenti già nel [[Nuovo Testamento]] ({{passo biblico2|1Gv|1,1-3}}).
 
* [[Adozionismo]]. Sostenuto da vari autori come l'[[ebionita]] [[Cerinto]] (fine [[I secolo|I]] – inizio [[II secolo]]), [[Paolo di Samosata]] (ca. [[200]] – ca. [[275]]) e altri. Gesù è un semplice uomo, che, per la sua notevole virtù, è stato adottato da Dio – il quale lo ha investito della natura divina al momento del [[battesimo di Gesù|battesimo]]. L'adozionismo è confluito in una corrente del [[modalismo]], il cosiddetto [[Monarchianismo#Monarchianismo dinamico|modalismo dinamico]].
 
* [[Modalismo]], detto anche [[Monarchismo]], [[Sabellianesimo]] ([[Sabellismo]]) o [[Patripassianesimo]]. Sostenuto da [[Sabellio]] (inizio del [[III secolo]]). Il [[Figlio di Dio|Figlio]], al pari del [[Dio Padre|Padre]] e dello [[Spirito Santo]], non è una vera e propria persona, ma un modo-manifestazione dell'unica sostanza-principio (''arché'') divina. In tal modo in croce ha patito anche il Padre (e lo Spirito Santo).
[[File:Baptistery.Arians06.jpg|thumb|upright=1.4|[[Mosaico]] della cupola del [[battistero degli Ariani]] a [[Ravenna]], [[VI secolo]]]]
* [[Arianesimo]]. Elaborato da [[Ario]] ([[256]]-[[336]]). Il [[Logos]]-Gesù è divino, ma è stato creato dal Padre (la formula attribuitagli dagli avversari è: «C'era un tempo in cui il Figlio non era»).<ref>Cfr. la condanna dell'[[arianesimo]] da parte del [[Concilio di Nicea]] ([[Denzinger-Schönmetzer]], n. 126).</ref> Il Figlio dunque non è [[Consustanzialità|della stessa sostanza]] del Padre, ma rappresenta una sorta di semi-divinità a lui subordinata ([[subordinazionismo]]). L'arianesimo diede origine ad alcuni movimenti, detti "neo-ariani":<ref>Vedi: Jean Daniélou; Henri Marrou, ''Nuova storia della Chiesa'', 1976, p. 308-309.</ref><ref>una teoria simile è oggi sostenuta dai [[Testimoni di Geova]]</ref>
 
** [[Anomeismo]]. Sostenuto da [[Ezio (teologo)|Ezio]] († [[367]]). Il Figlio, creato dal Padre, non è consustanziale al Padre ed è diverso da lui (''anòmoios'' = non ''omoios'' = non simile).
* [[Arianesimo]]. Elaborato da [[Ario]] ([[256]]-[[336]]). Il [[Logos]]-Gesù è divino, ma è stato creato dal [[Dio Padre|Padre]] (la formula attribuitagli dagli avversari è: «C'era un tempo in cui il Figlio non era»<ref>Cfr. la condanna dell'[[arianesimo]] da parte del [[Concilio di Nicea]] ([[Denzinger-Schönmetzer]], n. 126).</ref>). Il Figlio dunque non è [[consustanzialità|della stessa sostanza]] del Padre, ma rappresenta una sorta di semi-divinità a lui subordinata ([[subordinazionismo]]). L'arianesimo diede origine ad alcuni movimenti, detti "neo-ariani":<ref>Vedi: Jean Daniélou; Henri Marrou, ''Nuova storia della Chiesa'', 1976, p. 308-309.</ref><ref>una teoria simile è oggi sostenuta dai [[Testimoni di Geova]]</ref>
** [[Anomeismo]]. Sostenuto da [[Ezio (teologo)|Ezio]] († [[367]]). Il Figlio, creato dal Padre, non è consustanziale al Padre, ed è diverso da lui (''anòmoios'' = non ''omoios'' = non simile).
** [[Omoiusiani]]. Sostenitori di [[Basilio di Ancira]] (attivo tra il [[336]] e il [[360]]). Il Figlio, creato dal Padre, è di sostanza distinta ma simile (''omoiùsios'') al Padre. Nei fatti, questa definizione differisce da quella ufficiale elaborata dal concilio di Nicea (''omousía'', "consustanzialità") solo per una [[iota]].
** [[Omeismo]]. Sostenuto da [[Acacio di Cesarea]] († [[366]]). Come la corrente precedente, indica il Figlio come creato e simile (''omóios'') al Padre, lasciando però indefinito il rapporto circa la sostanza.
 
* [[Apollinarismo]]. Elaborato da [[Apollinare di Laodicea]] ([[310]]-[[390]] circa) sulla base dell'antropologia [[Aristotele|aristotelica]]. In Gesù c'è la sola natura umana, ma in modo incompleto: l'[[anima]] vegetativa e animale sono umane, mentre l'anima razionale è costituita dal [[logos]] divino.
* [[Nestorianesimo]], o [[duofisismo]] (dal [[Lingua greca antica|greco antico]] δύς, dys, 'due', e φύσις, physis, 'natura') estremo. Elaborato da [[Nestorio]] ([[381]]-[[451]] circa). In Gesù ci sono due nature e due persone, connesse attraverso un'unione puramente morale.
 
* [[Nestorianesimo]], o [[duofisismo]] (dal [[lingua greca antica|greco antico]] δύς, dys, 'due', e φύσις, physis, 'natura') estremo. Elaborato da [[Nestorio]] ([[381]]-[[451]] circa). In Gesù ci sono due nature e due persone, connesse attraverso un'unione puramente morale.
 
* [[Monofisismo]]. Elaborato da [[Eutiche]] ([[378]]-[[454]] circa). In Gesù esisteva una sola natura (''mòne phýsis''), quella divina, che ha assorbito la natura umana.
 
* [[Monotelismo]], o [[monoteletismo]]. Elaborato dal patriarca [[Sergio I di Costantinopoli]] ([[565]]-[[638]] circa). Nella persona di Gesù ci sono le due nature, umana e divina, ma una sola volontà, quella divina.
 
=== Concili ecumenici ===
{{vedi anche|Conciliconcili ecumenici}}
[[File:Spas vsederzhitel sinay.jpg|thumb|right|upright=0.8|[[Icona (arte)|Icona]] del [[Cristo Pantocratore]] dipinta ad [[encausto]], conservata nel [[monastero di Santa Caterina (Egitto)|monastero di Santa Caterina]], [[monte Sinai]], [[VI secolo|VI]]-[[VII secolo]]]]
La [[Chiesa cattolica]], già prima del [[Grande Scisma]], ha elaborato un insieme di dottrine e dogmi definiti come [[cristologia]], durante i primi sette [[concili ecumenici]], in base ai quali altre correnti di pensiero o altre interpretazioni delle scritture sono state definite "[[eresie]]".
 
* I. [[Primo concilio di Nicea]] ([[325]]). Nel cosiddetto [[Simbolo Niceno]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0141/_P1.HTM n. 125].</ref> (o "Credo breve") il [[Figlio di Dio|Figlio]] è definito [[Consustanzialità|consustanziale]] (''omoùsion'') al Padre, cioè «della stessa [[Sostanza (filosofia)|sostanza]] del [[Dio Padre|Padre]]», con un'implicita condanna della [[Arianesimo|dottrina di Ario]].
La [[chiesa cattolica]], già prima del [[Grande Scisma]], ha elaborato un insieme di dottrine e dogmi definiti come [[cristologia]], durante i primi sette [[concili ecumenici]], in base ai quali altre correnti di pensiero o altre interpretazioni delle scritture sono state definite "[[eresie]]".
 
* I. [[Primo concilio di Nicea]] ([[325]]). Nel cosiddetto [[Simbolo Niceno]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0141/_P1.HTM n. 125].</ref> (o "Credo breve") il [[Figlio di Dio|Figlio]] è definito [[consustanzialità|consustanziale]] (''omoùsion'') al Padre, cioè «della stessa [[sostanza (filosofia)|sostanza]] del [[Dio Padre|Padre]]», con un'implicita condanna della [[arianesimo|dottrina di Ario]].
 
* II. [[Primo concilio di Costantinopoli]] ([[381]]). Ribadisce il [[concilio di Nicea]] formulando il [[Simbolo Niceno-Costantinopolitano]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0140/_P1.HTM n. 150].</ref> ("Credo lungo"), ampliamento del precedente.
* III. [[Concilio di Efeso]] ([[431]]). Stabilisce che [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] è «Madre di Dio» (Θεοτόκος, ''[[Theotokos|Theotókos]]'') e che in Cristo sono unite la [[natura]] umana e divina in una sola persona, condannando implicitamente il [[difisismo]] di [[Nestorio]], l'[[adozionismo]] e il [[docetismo]].<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0137/_P3.HTM nn. 252-263].</ref>
 
* IIIIV. [[Concilio di EfesoCalcedonia]] ([[431451]]). Stabilisce che nell'unica [[MariaPersona (madre di Gesùfilosofia)|Mariapersona]] è «Madre di Dio» (Θεοτόκος, ''-[[TheotokosIpostasi#Nel cristianesimo|Theotókosipostasi]]'' (sostanza) edi che inGesù Cristovi sono unitele ladue [[natura]]nature, umana e divina, in«senza unaconfusione, solaimmutabili, personaindivise, condannando implicitamente il [[difisismo]] di [[Nestorio]]inseparabili», l'[[adozionismo]] e il [[docetismo]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0137ITA0158/_P3_P2.HTM nnn. 252-263302].</ref> con una condanna implicita, dunque, del [[monofisismo]] di [[Eutiche]].
* V. [[Secondo concilio di Costantinopoli]] ([[553]]). Riafferma le dottrine cristologiche stabilite nei precedenti concili, condannando esplicitamente diversi autori, tra cui [[Apollinare di Laodicea|Apollinare]], [[Nestorio]] e [[Eutiche]].<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], nn. 421-438.</ref>
 
* VI. [[Terzo concilio di Costantinopoli]] ([[680]]-[[681]]). Stabilisce che in Gesù vi sono sia la [[volontà]] umana che quella divina – non in contrasto tra di loro, in quanto la prima segue la seconda – e condanna esplicitamente il [[monotelismo]] di [[Sergio I di Costantinopoli|Sergio]].<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], nn. 550-559.</ref>
* IV. [[Concilio di Calcedonia]] ([[451]]). Stabilisce che nell'unica [[persona (filosofia)|persona]]-[[ipostasi#Nel cristianesimo|ipostasi]] (sostanza) di Gesù vi sono le due nature, umana e divina, «senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili»<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0158/_P2.HTM n. 302].</ref>, con una condanna implicita, dunque, del [[monofisismo]] di [[Eutiche]].
* VII. [[Secondo concilio di Nicea]] ([[787]]). Stabilisce che chi venera un'immagine sacra venera chi è in essa riprodotto, condannando quindi l'[[iconoclastia]].<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0139/_P1.HTM nn. 600-603];[http://www.intratext.com/IXT/ITA0139/_P2.HTM 605-609].</ref>
 
* V. [[Secondo concilio di Costantinopoli]] ([[553]]). Riafferma le dottrine cristologiche stabilite nei precedenti concili, condannando esplicitamente diversi autori, tra cui [[Apollinare di Laodicea|Apollinare]], [[Nestorio]], [[Eutiche]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], nn. 421-438.</ref>.
 
* VI. [[Terzo concilio di Costantinopoli]] ([[680]]-[[681]]). Stabilisce che in Gesù vi sono sia la [[volontà]] umana che quella divina – non in contrasto tra di loro, in quanto la prima segue la seconda –, e condanna esplicitamente il [[monotelismo]] di [[Sergio I di Costantinopoli|Sergio]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], nn. 550-559.</ref>.
 
* VII. [[Secondo concilio di Nicea]] ([[787]]). Stabilisce che chi venera un'immagine sacra venera chi è in essa riprodotto, condannando quindi l'[[iconoclastia]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0139/_P1.HTM nn. 600-603];[http://www.intratext.com/IXT/ITA0139/_P2.HTM 605-609].</ref>.
 
=== Chiese cristiane conciliari ===
{{vedi anche|Chiese cristiane}}
Al giorno d'oggi, i seguaci del messaggio di Gesù ([[Cristianesimo|cristiani]]) sono circa 2,1 miliardi, cioè poco meno di un terzo degli abitanti del mondo.<ref>Vedi [http://www.adherents.com/Religions_By_Adherents.html#Christianity Major Religions of the World Ranked by Number of Adherents], http://www.adherents.com.</ref>. I cristiani sono suddivisi in molte chiese, confessioni o denominazioni – che possono essere distinte in riferimento all'effettivo riconoscimento dei vari [[concili ecumenici]].
 
Le decisioni dei primi sette concili ecumenici sono adottate dalle maggiori [[Chiese cristiane|confessioni cristiane]], che condividono dunque la stessa [[cristologia]]: [[cattolici]], [[ortodossi]], [[protestanti]], [[anglicani]]. Le diversità tra queste chiese riguardano prevalentemente questioni [[ecclesiologiaEcclesiologia|ecclesiologiche]].
 
Alcune chiese di tradizione [[monofisita]] riconoscono solo i primi tre concili – rigettando dunque il [[concilio di Calcedonia]] e i seguenti: si tratta dei cristiani [[Chiesa ortodossa copta|copti]], [[chieseChiese siriache|siriaci]] e [[Chiesa apostolica armena|armeni]]. Secondo queste confessioni, in Gesù è presente la sola natura divina, la quale ha assorbito quella umana.
 
Alcune chiese di tradizione [[nestoriana]] riconoscono solo i primi due concili – rifiutando il [[concilio di Efeso]] e i seguenti: si tratta dei cosiddetti cristiani [[Chiesa apostolica assira d'Oriente|assiri]]. A loro detta, in Gesù ci sono due nature e due persone, connesse da un'unione puramente morale.
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Altre chiese cristiane non si riconoscono nella tradizione storica e teologica propria del Cristianesimo tradizionale, basato sulle decisioni dei primi [[concili ecumenici]]. Principalmente esse rigettano le definizioni sull'unicità di Dio e la natura divina di Gesù riportate nel [[Credo niceno|Credo]] del [[concilio di Nicea]].
 
* Secondo i [[Testimonitestimoni di Geova]],<ref>Vedi [http://www.watchtower.org/i/20050915/article_01.htm Chi è Gesù Cristo? Dio o uomo?], «[[La Torre di Guardia]]», 15 settembre [[2005]]: «[...] ci fu un tempo in cui Dio era solo. In un'epoca remotissima, però, Dio cominciò a creare. Quale fu la sua prima creatura? L'ultimo libro della Bibbia definisce Gesù "il principio della creazione di Dio" ([[Apocalisse di Giovanni|Rivelazione]] {{Passo biblico|Ap|3,14}}). Gesù è "il primogenito di tutta la creazione". [...] Gesù fu l'unico a essere creato direttamente da Dio. Per questo viene definito "unigenito Figlio" di Dio».</ref>, Gesù non è Dio, ma suo figlio, e come tale sottoposto al Padre, non esiste dall'eternità,<ref>Cfr. la [[arianesimoArianesimo|dottrina]] sostenuta da [[Ario]] nel [[III secolo|III]]-[[IV secolo]].</ref>, ma fu il principio della creazione di Dio-[[Geova]], ed è pertanto chiamato dalla Bibbia «Figlio Unigenito». Per mezzo di lui, impiegato come artefice (Proverbi 8:30) sono state create tutte le cose.<ref>''Perspicacia nello Studio delle Scritture'', paragrafo ''Esistenza preumana di Gesù Cristo'', pag. 1060, volume I, Watch Tower 1988</ref>. Nacque dalla vergine Maria, fu il [[Messia]] preannunciato dalle Scritture, ha predicato e compiuto miracoli, [[Esecuzione di Gesù secondo i Testimoni di Geova|è morto su un palo di tortura]] (non una croce) in sacrificio di riscatto, per redimere l'umanità dal [[peccato]] [[Adamo|adamico]]; è risorto, e tornerà alla fine dei tempi per instaurare un regno di pace retto da un governo mondiale eterno. Gesù, ad avviso dei Testimonitestimoni di Geova è anche colui che l'''[[Apocalisse di Giovanni]]'' o ''Rivelazione'' identifica come l'[[arcangelo Michele]].<ref>''Perspicacia nello Studio delle Scritture'', voce ''Michele'', pag. 277, volume II, Watch Tower 1988</ref>.
* Secondo la [[Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]] ([[mormoni]]), Gesù è il Cristo, il Redentore, il Figlio di Dio e l'Iddio Eterno.<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/bm/ttlpg frontespizio]; [[Libro di Moroni]], [http://scriptures.lds.org/it/moro/8 8,3.8]. Vedi anche:[http://www.lds.org/languages/proclamations/livingchrist/start_here_160.pdf Il Cristo Vivente. La testimonianza degli Apostoli], documento ufficiale della [[Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]].</ref> Inoltre, Gesù è considerato il [[Geova]] dell'[[Antico Testamento]].<ref>Vedi: [[Dottrina e Alleanze]] [http://scriptures.lds.org/it/dc/110/3-4#3 110,3-4].</ref>, e dunque il [[Creazione (teologia)|Creatore]] del mondo<ref>Vedi: [[Perla di gran prezzo]], [http://scriptures.lds.org/it/moses/1/31-33#31 Mosè 1,1].</ref> Per i [[mormoni]], il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio,<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/3_ne/11/27#27 3Nefi 11,27].</ref> in quanto uniti e in armonia nei proposti e nella dottrina, benché siano personaggi separati e distinti – infatti, il Padre e il Figlio sono esseri spirituali con corpi tangibili di carne e ossa, mentre lo Spirito Santo è una persona di solo spirito.<ref>Vedi la voce: [http://scriptures.lds.org/it/gs/d/25 «Dio, Divinità»], in [http://scriptures.lds.org/it/helps/contents Guida alle Scritture].</ref> In base al racconto del ''[[Libro di Mormon]]'' – testo considerato sacro dai mormoni al pari della [[Bibbia]] –, Gesù, dopo essere risorto a Gerusalemme, apparve e impartì i suoi insegnamenti ad un popolo che abitava il continente americano,<ref>Vedi: ''[[Libro di Mormon]]'', [http://scriptures.lds.org/it/3_ne/11 3Nefi 11].</ref> discendente da famiglie del lignaggio di [[Israele]]. Secondo una tradizionale interpretazione di ''[[Dottrina e Alleanze]]'' [http://scriptures.lds.org/it/dc/20 20,1], altro testo sacro per i mormoni, si ritiene che Gesù sia nato il 6 aprile dell'[[1 a.C.]]
 
* Secondo la [[Chiesa dell'unificazione]] del reverendo [[Sun Myung Moon]], Gesù non è Dio, ma soltanto un uomo. Non è nato verginalmente, ma {{Citazione necessaria|era figlio illegittimo di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] e [[Zaccaria (Nuovo Testamento)|Zaccaria]]}}. La sua predicazione si rivelò fallimentare, principalmente a causa del mancato supporto di [[Giovanni Battista]]. La [[Crocifissione di Gesù|morte in croce di Gesù]] non ha significato salvifico, mentre la sua [[Risurrezione di Gesù|risurrezione]] non è stata corporale: si è trattato soltanto di un suo "ritorno" in forma spirituale. Il reverendo Moon si definisce «terzo Adamo» e incarnazione dello stesso Gesù.<ref>Vedi: [http://www.rapidnet.com/~jbeard/bdm/Cults/unificat.htm Unification Church], da [http://www.rapidnet.com/~jbeard/bdm/ Biblical Discernment Ministries].</ref>
* Secondo la [[Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]] ([[mormoni]]), Gesù è il Cristo, il Redentore, il Figlio di Dio e l'Iddio Eterno<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/bm/ttlpg frontespizio]; [[Libro di Moroni]], [http://scriptures.lds.org/it/moro/8 8,3.8]. Vedi anche:[http://www.lds.org/languages/proclamations/livingchrist/start_here_160.pdf Il Cristo Vivente. La testimonianza degli Apostoli], documento ufficiale della [[Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]].</ref>. Inoltre, Gesù è considerato il [[Geova]] dell'[[Antico Testamento]]<ref>Vedi: [[Dottrina e Alleanze]] [http://scriptures.lds.org/it/dc/110/3-4#3 110,3-4].</ref>, e dunque il [[Creazione (teologia)|Creatore]] del mondo<ref>Vedi: [[Perla di gran prezzo]], [http://scriptures.lds.org/it/moses/1/31-33#31 Mosè 1,1].</ref>. Per i [[mormoni]], il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/3_ne/11/27#27 3Nefi 11,27].</ref>, in quanto uniti e in armonia nei proposti e nella dottrina, benché siano personaggi separati e distinti – infatti, il Padre e il Figlio sono esseri spirituali con corpi tangibili di carne e ossa, mentre lo Spirito Santo è una persona di solo spirito<ref>Vedi la voce: [http://scriptures.lds.org/it/gs/d/25 «Dio, Divinità»], in [http://scriptures.lds.org/it/helps/contents Guida alle Scritture].</ref>. In base al racconto del [[Libro di Mormon]] – testo considerato sacro dai mormoni al pari della [[Bibbia]] –, Gesù, dopo essere risorto a Gerusalemme, apparve e impartì i suoi insegnamenti ad un popolo che abitava il continente americano<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/3_ne/11 3Nefi 11].</ref>, discendente da famiglie del lignaggio di [[Israele]]. Secondo una tradizionale interpretazione di [[Dottrina e Alleanze]] [http://scriptures.lds.org/it/dc/20 20,1], altro testo sacro per i mormoni, si ritiene che Gesù sia nato il 6 aprile dell'[[1 a.C.]]
 
* Secondo la [[Chiesa dell'Unificazione]] del reverendo [[Sun Myung Moon]], Gesù non è Dio, ma soltanto un uomo. Non è nato verginalmente, ma {{Citazione necessaria|era figlio illegittimo di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] e [[Zaccaria (Nuovo Testamento)|Zaccaria]]}}. La sua predicazione si rivelò fallimentare, principalmente a causa del mancato supporto di [[Giovanni Battista]]. La [[crocifissione di Gesù|morte in croce di Gesù]] non ha significato salvifico, mentre la sua [[risurrezione di Gesù|risurrezione]] non è stata corporale: si è trattato soltanto di un suo "ritorno" in forma spirituale. Il reverendo Moon si definisce «terzo Adamo» e incarnazione dello stesso Gesù Cristo<ref>Vedi: [http://www.rapidnet.com/~jbeard/bdm/Cults/unificat.htm Unification Church], da [http://www.rapidnet.com/~jbeard/bdm/ Biblical Discernment Ministries].</ref>.
 
=== Liturgia ===
{{vedi anche|Liturgialiturgia}}
[[File:Duccio di Buoninsegna 017.jpg|upright=1.4|thumb|[[Duccio di Buoninsegna]], ''[[Maestà del Duomo di Siena|Maestà]]'', particolare, [[1308]]-[[1311]], [[Siena]]]]
 
Tutta la [[liturgia]] cristiana è costruita intorno alla figura di Gesù.
 
* I [[riti]] principali sono i [[sacramenti]] (sette nella tradizione [[chiesa cattolica|cattolica]] e [[ortodossa]], di numero variabile a seconda delle varie [[chiese protestanti]]), che sono considerati basati sul comando e l'esempio di Gesù<ref>Ai sacramenti la tradizione [[chiesa cattolica|cattolica]] affianca i [[sacramentali]], pratiche di culto non da lui istituite.</ref>. Il principale sacramento è l'[[Eucaristia]] ([[traslitterazione]] del termine [[lingua greca|greco]] εὐχαριστία, ''eucharistía'', "rendimento di grazie"), che – secondo il racconto dei [[vangeli]] – Gesù istituì nel corso dell'[[Ultima Cena]]. Tra le varie chiese cristiane vi sono notevoli differenze circa il significato da attribuirsi all'Eucaristia:
** per la [[Chiesa cattolica]] e quella [[Chiesa ortodossa|ortodossa]], durante l'Eucaristia – celebrata nel più ampio rito della [[Messa]] ("[[Divina Liturgia]]" nella dicitura ortodossa) – avviene il [[miracolo]] della [[transustanziazione]]: la [[sostanzaSostanza (filosofia)|sostanza]] del [[pane]] e del [[vino]] muta in quella del [[Corpo umano|corpo]] e [[sangue]] di Gesù<ref>Vedi [[Concilio di Trento]], ''Decreti di riforma'', sessione XIII, cap. IV, "La transustanziazione" e [[Concilioconcilio Vaticano I]], ''Definizione della dottrina della fede cattolica e del primato e dell'infallibilità papale'', sessione II, "Professione di fede".</ref> («[[presenza reale]]»), rimanendo però inalterati gli [[accidenteAccidente (filosofia)|accidenti]] (forma, colore, sapore...)<ref>Vedi [[Concilioconcilio di Costanza]], ''Sentenza di condanna degli articoli di Giovanni Wicleff'', sessione VIII.</ref>. La tradizione cattolica riconosce che, nel caso dei cosiddetti [[miracoli eucaristici]], tale mutazione riguarda anche gli [[accidente (filosofia)|accidenti]];
** per le [[chiese protestanti]] di tradizione [[luteranesimoLuteranesimo|luterana]], durante l'Eucaristia[[eucaristia]] – celebrata durante il rito della "Cena del Signore" – avviene l'[[consustanziazioneConsustanziazione|unione sacramentale]]:<ref>Vedi [[Martin Lutero]], ''Weimar Ausgabe'', 26, 442.</ref>: alle [[sostanza (filosofia)|sostanze]] del pane e del vino si affiancano quelle del corpo e sangue di Gesù;
** per le [[chiese protestanti]] di tradizione [[calvinismoCalvinismo|calvinista]], l'Eucaristia rappresenta invece una semplice commemorazione, o ricordo, dell'[[Ultima Cena]] e del sacrificio in croce di Gesù, in cui la presenza di Cristo è soltanto «pneumatica», ovvero spirituale.<ref>[[Giovanni Calvino]], ''Istituzione della religione cristiana'', libro IV, 17, 10-11.</ref>.
* L'[[anno liturgico]] è il ciclo temporale, della durata di un anno, in cui sono scandite le celebrazioni relative ai principali avvenimenti della vita di Gesù – per esempio il [[Natale]] ([[Nascita di Gesù|nascita]]), l'[[Epifania]] (visita dei [[Magi (Bibbia)|Magi]]), la [[Pasqua]] ([[Risurrezione di Gesù|risurrezione]]).
 
* L'[[anno liturgico]] è il ciclo temporale, della durata di un anno, in cui sono scandite le celebrazioni relative ai principali avvenimenti della vita di Gesù – per esempio il [[Natale]] ([[nascita di Gesù|nascita]]), l'[[Epifania]] (visita dei [[Magi (Bibbia)|Magi]]), la [[Pasqua]] ([[Risurrezione di Gesù|risurrezione]]).
 
* Le [[preghiere]] usate nella liturgia si basano sui testi della [[Bibbia]]. La «preghiera della Chiesa per eccellenza»<ref>Vedi [[Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica]], 2005, n. 581.</ref> è il [[Padre Nostro]], insegnato dallo stesso Gesù agli apostoli in {{passo biblico|Mt6,9-13}}.
 
Le varie chiese hanno poi sviluppato riti e preghiere proprie – per esempio, nella tradizione cattolica sono importanti il [[Rosario]] (nei cui 20 «misteri» sono ricordati i principali eventi della vita di Gesù e di [[Maria (madre di Gesù)|sua madre]]) e la [[Via Crucis]] (che ripercorre in 14 «stazioni» gli eventi della [[passionePassione di Gesù|passione]] e [[morteMorte di Gesù|morte]] di Cristo).
 
=== Reliquie ===
{{vedi anche|Reliquiereliquie attribuite a Gesù}}
[[File:Shroud positive negative compare.jpg|upright=1.4|thumb|Dettaglio del volto dell'uomo della [[Sindone]]: a sinistra l'immagine reale, a destra il negativo in bianco e nero]]
Secondo le tradizioni cattolica ed ortodossa, non accettate dai [[protestanti]], esistono numerose [[Reliquia|reliquie]] attribuibili a Gesù. È probabile che molte delle reliquie di Gesù siano falsi medievali.
 
In epoca contemporanea, la più nota, studiata e discussa<ref>A detta di molti, la Sindone è probabilmente dell'oggetto più studiato al mondo. Vedi p.es. la voce: [http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100420 «Sindone di Torino»], dall'''Enciclopedia'' del [[CICAP]].</ref> reliquia attribuita a Gesù è la [[Sindone di Torino|Sindone]] (σινδών, ''sindón'', significa "lenzuolo" in [[Lingua greca|greco]]), attualmente conservata a [[Torino]] e di possesso personale del [[papa]]. Secondo la tradizione, è il lenzuolo nel quale [[Deposizione di Gesù|è stato avvolto il corpo di Gesù]] nel sepolcro. Il tessuto è di [[Lino (fibra)|lino]] e misura 442 x 113 cm. Presenta la doppia immagine (frontale e dorsale) di un uomo con barba, baffi e capelli lunghi, recante sul corpo i segni corrispondenti alla descrizione della passione: [[Flagellazione di Gesù|flagellazione]], [[coronazione di spine]], [[Crocifissione di Gesù|mani e piedi trapassati da chiodi]], ferita di lancia nel costato. L'immagine non è dipinta, ma deriva da un graduale ingiallimento della fibra tessile – come se si trattasse dell'impressione negativa di una [[pellicola fotografica]].<ref>Alcuni perciò hanno parlato della Sindone come di un «[[polaroid]] della risurrezione».</ref> In corrispondenza delle ferite più profonde sono presenti tracce di sangue di tipo [[Gruppo AB|AB]].
Secondo le tradizioni cattolica ed ortodossa, non accettate dai [[protestanti]], esistono numerose [[reliquia|reliquie]] attribuibili a Gesù. È probabile che molte delle reliquie di Gesù siano falsi medievali.
 
La [[storia della Sindone]] è documentata con certezza solo a partire dal [[1353]] – anno in cui il cavaliere francese [[Goffredo di Charny]], che aveva combattuto in Medio Oriente, ne dichiarò il possesso. La [[Chiesa cattolica|Chiesa]] non si è mai ufficialmente pronunciata circa l'autenticità della Sindone, ma ne permette comunque la venerazione. In epoca contemporanea è stata oggetto di numerosissimi [[Studi scientifici sulla Sindone|studi scientifici]]. Ha destato grande eco l'[[Esame del Carbonio 14 sulla Sindone|esame del carbonio 14]] realizzato nel [[1988]] – secondo il quale andrebbe datata, con certezza al 95%, tra il [[1260]] e [[1390]]<ref>Vedi: P.E. Damon ''et alii'', [http://www.shroud.com/nature.htm Radiocarbon dating of the Shroud of Turin], «[[Nature]]», vol. 337, n. 6208 [1989], pp. 611-615.</ref> e si tratterebbe quindi di un falso medievale. I sostenitori dell'autenticità della Sindone fanno però notare come il reperto sia stato sicuramente contaminato in vario modo lungo i secoli (funghi, batteri, manipolazione non protetta, incendio; fu anche bollita nell'olio), lasciando ipotizzare una possibile alterazione del risultato dell'esame. Inoltre – sostengono – anche che se si trattasse di un falso medievale, non sarebbe comunque chiaro il metodo usato dal falsario per "impressionare" il tessuto.<ref>Vedi: [http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200803articoli/31254girata.asp La scienza ammette: "Forse sulla Sindone abbiamo sbagliato"], «LaStampa.it», 23 marzo 2008.</ref>
In epoca contemporanea, la più nota, studiata e discussa<ref>A detta di molti, la Sindone è probabilmente dell'oggetto più studiato al mondo. Vedi p.es. la voce: [http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100420 «Sindone di Torino»], dall'''Enciclopedia'' del [[CICAP]].</ref> reliquia attribuita a Gesù è la [[Sindone di Torino|Sindone]] (σινδών, ''sindón'', significa "lenzuolo" in [[lingua greca|greco]]), attualmente conservata a [[Torino]] e di possesso personale del [[Papa]]. Secondo la tradizione, è il lenzuolo nel quale [[deposizione di Gesù|è stato avvolto il corpo di Gesù]] nel sepolcro. Il tessuto è di [[lino (fibra)|lino]] e misura 442 x 113&nbsp;cm. Presenta la doppia immagine (frontale e dorsale) di un uomo con barba, baffi e capelli lunghi, recante sul corpo i segni corrispondenti alla descrizione della passione: [[flagellazione di Gesù|flagellazione]], [[coronazione di spine]], [[crocifissione di Gesù|mani e piedi trapassati da chiodi]], ferita di lancia nel costato. L'immagine non è dipinta, ma deriva da un graduale ingiallimento della fibra tessile – come se si trattasse dell'impressione negativa di una [[pellicola fotografica]]<ref>Alcuni perciò hanno parlato della Sindone come di un «[[polaroid]] della risurrezione».</ref>. In corrispondenza delle ferite più profonde sono presenti tracce di sangue di tipo [[gruppo AB|AB]].
 
Un'altra reliquia attribuita a Gesù, meno nota e studiata della Sindone, è il [[sudario di Oviedo]] – un panno di lino che sarebbe stato usato per pulire il volto di Gesù durante la [[Deposizione nel sepolcro|deposizione]], prima che venisse avvolto dalla Sindone. Contiene macchie indistinte di sangue di [[Gruppo sanguigno|tipo AB]]. L'[[Metodo del carbonio-14|esame al carbonio 14]] lo ha datato al [[VII secolo]].
La [[storia della Sindone]] è documentata con certezza solo a partire dal [[1353]] – anno in cui il cavaliere francese [[Goffredo di Charny]], che aveva combattuto in Medio Oriente, ne dichiarò il possesso.
La [[Chiesa cattolica|Chiesa]] non si è mai ufficialmente pronunciata circa l'autenticità della Sindone, ma ne permette comunque la venerazione. In epoca contemporanea, è stata oggetto di numerosissimi [[Studi scientifici sulla Sindone|studi scientifici]]. Ha destato grande eco l'[[Esame del Carbonio 14 sulla Sindone|esame del carbonio 14]] realizzato nel [[1988]] – secondo il quale andrebbe datata, con certezza al 95%, tra il [[1260]] e [[1390]]<ref>Vedi: P.E. Damon ''et alii'', [http://www.shroud.com/nature.htm Radiocarbon dating of the Shroud of Turin], «[[Nature]]», vol. 337, n. 6208 [1989], pp. 611-615.</ref>, e si tratterebbe quindi di un falso medievale.
I sostenitori dell'autenticità della Sindone fanno però notare come il reperto sia stato sicuramente contaminato in vario modo lungo i secoli (funghi, batteri, manipolazione non protetta, incendio; fu anche bollita nell'olio), lasciando ipotizzare una possibile alterazione del risultato dell'esame. Inoltre – sostengono – anche che se si trattasse di un falso medievale, non sarebbe comunque chiaro il metodo usato dal falsario per "impressionare" il tessuto<ref>Vedi: [http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200803articoli/31254girata.asp La scienza ammette: "Forse sulla Sindone abbiamo sbagliato"], «LaStampa.it», 23 marzo 2008.</ref>.
 
Le altre reliquie attribuite a Gesù sono i presunti [[Reliquie attribuite a Gesù#Resti del corpo di Gesù|resti del corpo di Gesù]] (tra cui varie tracce di [[sangue]], una [[costola]], i resti della [[Circoncisione di Gesù|circoncisione]] del [[Santo prepuzio|prepuzio]]) e oggetti con cui egli sarebbe entrato a contatto, come [[strumenti della Passione]] (la [[Vera Croce|croce]], i chiodi, la [[corona di spine]], la [[Lancia Sacra|lancia]], il ''[[titulus crucis]]'', o nella tradizione medievale il [[Graal|Santo graal]]).
Un'altra reliquia attribuita a Gesù, meno nota e studiata della Sindone, è il [[Sudario di Oviedo]] – un panno di lino che sarebbe stato usato per pulire il volto di Gesù durante la [[deposizione nel sepolcro|deposizione]], prima che venisse avvolto dalla Sindone. Contiene macchie indistinte di sangue di [[Gruppo sanguigno|tipo AB]]. L'[[Metodo del carbonio-14|esame al carbonio 14]] lo ha datato al [[VII secolo]].
 
Le altre reliquie attribuite a Gesù sono i presunti [[Reliquie attribuite a Gesù#Resti del corpo di Gesù|resti del corpo di Gesù]] (tra cui varie tracce di [[sangue]], una [[costola]], i resti della [[circoncisione di Gesù|circoncisione]] del [[Santo Prepuzio|prepuzio]]), ed oggetti con cui egli sarebbe entrato a contatto, come [[strumenti della Passione]] (la [[Vera Croce|croce]], i chiodi, la [[corona di spine]], la [[Lancia Sacra|lancia]], il ''[[Titulus crucis]]'', o nella tradizione medievale il [[Santo Graal]]).
 
== Gesù in altre tradizioni religiose ==
=== Ebraismo ===
{{vedi anche|Gesù nell'Ebraismo}}
L'[[Ebraismo]] non riconosce Gesù come il [[Messia]] atteso, né tantomeno gli attribuisce natura divina, caratteristiche non sono state considerate estranee alla tradizione ed alla religione monoteistica ebraica.<ref>«Il punto è questo: l'intera Cristologia della Chiesa - l'intero complesso delle dottrine sul Figlio di Dio che moirìmorì sulla Crocecroce per salvare l'umanità dal peccato e dalla morte - è incompatibile col Giudaismo,giudaismo e sicuramente in disaccordo con l'Ebraismo che l'ha preceduta»; cfr. Rayner, John D. ''A Jewish Understanding of the World'', Berghahn Books, 1998, p. 187. ISBN 1-57181-974-6. «Per un Ebreo, comunque, qualsiasi forma di ''shituf'' equivale all'idolatria vera e propria. Non c'è quindi nessuna possibilità che un Ebreoebreo accetti Gesù come una divinità, come un mediatore o un redentore (messiah), o anche come un profeta, senza aver rinnegato il Giudaismogiudaismo»; cfr. Schochet, Rabbi J. Immanuel. [http://www.cjnews.com/pastissues/99/july29-99/feature/feature2.htm "Judaism has no place for those who betray their roots"], ''[[Canadian Jewish News]]'', July 29, 1999).</ref> [[Mosè Maimonide]], [[rabbino]] del [[XII secolo]] e fondamentale teologo ebraico, lo chiama «Gesù il Nazareno», e lo considera alla stregua di un [[Rabbino|rabbì]] itinerante – al quale la successiva tradizione cristiana, mentendo, ha attribuito miracoli, e di cui ha falsamente proclamato la resurrezione.<ref>Cfr. [[Mosè Maimonide|Maimonide]], ''Lettera allo Yemen'', par. 17, [http://en.wikisource.org/wiki/Epistle_to_Yemen/XVII testo in inglese].</ref>.
 
Circa il [[processo di Gesù]] che ne decretò la morte, secondo la ''[[Jewish Encyclopedia]]''<ref>''[http://jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=254&letter=J&search=Jesus Jesus of Nazareth]'', paragrafi "The Last Supper" e "His Death".</ref> la responsabilità fu della "arrogante" gerarchia [[sadducea]]. Questa ne decretò la morte consegnandolo a Pilato, ma non istituì un vero e proprio processo [[sinedrita]] (che avrebbe coinvolto anche l'[[Farisei|ebraismo farisaico]], da cui deriva l'[[ebraismo rabbinico]]). Il principale motivo della condanna non derivò da questioni teologiche relative alla divinità o messianicità di Gesù ma dalla reazione all'episodio della cosiddetta [[purificazione del Tempio]] da lui compiuto.
 
=== Religioni classiche ===
La figura di Gesù e il suo insegnamento vengono investigati dai teologi e filosofi del cosiddetto «[[paganesimo]]» solo a partire dal [[III secolo]]. Al riguardo, tuttavia, disponiamo di poche fonti, per lo più mediate dalle opere dei [[Padri della Chiesa]] del [[IV secolo]].
 
Il principale testo di riferimento è certamente la ''Filosofia desunta dagli oracoli'', opera perduta del filosofo ‹pagano›«pagano» [[Porfirio]] (203-305). In quest'opera, Porfirio, come riporta [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]], afferma: {{citazione|Certamente al di là di ogni aspettativa può sembrare quel che sto per dire. Gli dèi hanno considerato il Cristo molto devoto e hanno ricordato che è stato reso immortale anche per la sua predicazione. Gli dèi dicono che i cristiani al contrario sono corrotti, depravati, avviluppati nell'errore e proferiscono molti oltraggi contro di loro.|Agostino, ''[[La città di Dio]]'', XIX, 23}}
 
Aggiunge poi altri brani come responsi degli dèi che oltraggiano i cristiani; quindi afferma: {{citazione|A coloro che chiedevano se Cristo è Dio, [[Ecate]] rispose: "Tu sai come l'anima umana dopo il corpo si perfeziona, ma separata dalla sapienza è sempre in errore. Quell'anima è di un uomo insigne; essi lo adorano perché la verità non è in loro".|Agostino, ''Op. cit.''}}
{{citazione|Certamente al di là di ogni aspettativa può sembrare quel che sto per dire. Gli dèi hanno considerato il Cristo molto devoto e hanno ricordato che è stato reso immortale anche per la sua predicazione. Gli dèi dicono che i cristiani al contrario sono corrotti, depravati, avviluppati nell'errore e proferiscono molti oltraggi contro di loro.|Agostino, ''[[La città di Dio]]'', XIX, 23}}
 
Dunque [[Ecate]] ha detto che era un uomo molto devoto e che la sua anima, come quella degli altri uomini devoti dopo la morte, fu stimata degna dell'immortalità e perciò i cristiani, che sono insipienti, lo adorano. E aggiunge: {{citazione|A coloro che interrogavano: "Ma perché dunque è stato condannato?", la dea diede questo responso: "Il corpo è sempre soggetto a tormenti che lo spossano; invece l'anima degli uomini devoti ha la propria dimora nella casa del cielo. Però quell'anima diede per fatalità ad altre anime d'impigliarsi nell'errore e ad esse il destino non concesse di ottenere i doni degli dèi né di avere il riconoscimento di Giove l'immortale. Sono perciò detestati dagli dèi perché, sebbene ad essi per destino non fu dato di conoscere il Dio né di ricevere doni dagli dèi, Cristo è stato l'occasione fatale di d'impigliarsi nell'errore. Egli, essendo devoto, come tutti i devoti, ebbe dimora in cielo. Quindi non lo oltraggerai ma avrai pietà della pazzia degli uomini, per i quali egli è facilmente un pericolo estremo". |Agostino, ''Op. cit.''}}
Aggiunge poi altri brani come responsi degli dèi che oltraggiano i cristiani; quindi afferma:
 
Quindi, secondo questa testimonianza ‹pagana›, Gesù era un uomo saggio e pio, degno dell'immortalità insieme a [[Pitagora]] ed [[Eracle]], ma i suoi seguaci, i cristiani, ebbero il grave torto di trasformarlo in un dio e quindi di adorarlo, rinnegando così l'essenza di Dio. I cristiani dovrebbero dunque limitarsi ad adorare Dio senza credere in Gesù come Dio.<ref>Vedi [[Eusebio di Cesarea]], ''Preparazione evangelica''.</ref>
{{citazione|A coloro che chiedevano se Cristo è Dio, [[Ecate]] rispose: "Tu sai come l'anima umana dopo il corpo si perfeziona, ma separata dalla sapienza è sempre in errore. Quell'anima è di un uomo insigne; essi lo adorano perché la verità non è in loro". |Agostino, ''Op. cit.''}}
 
La posizione di queste opere «pagane» – il rifiuto di Cristo come Dio ma il rispetto di Cristo come maestro e santo — verrà poi ripresa da alcune correnti cristiane del [[IV secolo]] dette «[[Adozionismo|adozioniste]]», giudicate eretiche dalle [[Chiese cristiane|Chiese cristiane conciliari]].
Dunque [[Ecate]] ha detto che era un uomo molto devoto e che la sua anima, come quella degli altri uomini devoti dopo la morte, fu stimata degna dell'immortalità e perciò i cristiani, che sono insipienti, lo adorano. E aggiunge:
 
{{citazione|A coloro che interrogavano: "Ma perché dunque è stato condannato?", la Dea diede questo responso: "Il corpo è sempre soggetto a tormenti che lo spossano; invece l'anima degli uomini devoti ha la propria dimora nella casa del cielo. Però quell'anima diede per fatalità ad altre anime d'impigliarsi nell'errore e ad esse il destino non concesse di ottenere i doni degli dèi né di avere il riconoscimento di Giove l'immortale. Sono perciò detestati dagli dèi perché, sebbene ad essi per destino non fu dato di conoscere il Dio né di ricevere doni dagli dèi, Cristo è stato l'occasione fatale di d'impigliarsi nell'errore. Egli, essendo devoto, come tutti i devoti, ebbe dimora in cielo. Quindi non lo oltraggerai ma avrai pietà della pazzia degli uomini, per i quali egli è facilmente un pericolo estremo". |Agostino, ''Op. cit.''}}
 
Quindi, secondo questa testimonianza ‹pagana›, Gesù era un uomo saggio e pio, degno dell'immortalità insieme a [[Pitagora]] ed [[Eracle]], ma i suoi seguaci, i cristiani, ebbero il grave torto di trasformarlo in un dio e quindi di adorarlo, rinnegando, così, l'essenza di Dio. I cristiani dovrebbero dunque limitarsi ad adorare Dio senza credere in Gesù come Dio<ref>Vedi [[Eusebio di Cesarea]], ''Preparazione evangelica''.</ref>.
 
La posizione di queste opere ‹pagane› – il rifiuto di Cristo come Dio ma il rispetto di Cristo come maestro e santo — verrà poi ripresa da alcune correnti cristiane del [[IV secolo]] dette «[[Adozionismo|adozioniste]]», giudicate eretiche dalle [[Chiese cristiane|Chiese cristiane conciliari]].
 
=== Islam ===
{{vedi anche|Gesù nell'Islam}}
[[File:Turkish-islam isa.jpg|thumb|upright=1.4|left|L'ascesa di Gesù (Isa) in Cielo in un dipinto [[arteArte turca|turco]]-[[arteArte islamica|islamico]]]]
Sulla base del [[Corano]], i seguaci dell'[[Islam]] onorano la figura di Gesù (<big>'''عيسى'''</big>, ''ʿĪsā'' in [[Lingua araba|arabo]]) e lo considerano un profeta. L'Islam crede nel suo concepimento virginale da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] – definita appunto ''al-Batūl'', "la Vergine" ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,47]; [http://www.sufi.it/Corano/19.htm XIX,20]; [http://www.sufi.it/Corano/21.htm XXI,91]; [http://www.sufi.it/Corano/66.htm LXVI,12]). Gesù è un grande [[profeta]] di Dio (<big>'''ﺭﺴﻮﻝ الله'''</big>, ''rasūl Allāh'', [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]; [http://www.sufi.it/Corano/61.htm LXI,6]; [http://www.sufi.it/Corano/6.htm VI,85]), ma di natura umana, e non divina ([http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,171]; [http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,75]). Ha compiuto miracoli «col permesso di Allah» ([http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,110]): cosa che non fu concessa neanche a [[Maometto]], se si eccettua la sua perfetta fedeltà alla lettera del Messaggio divino, nel momento in cui egli lo riproponeva agli uomini. Non fu Gesù a essere crocifisso e morire in croce («qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]). Ascese al Cielo ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,55]), senza dunque risorgere («Iddio lo innalzò a Sé», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,158]). In base al versetto «Egli non è che un Presagio per l'Ora» ([http://www.sufi.it/Corano/43.htm XLIII,61]), Gesù sarebbe destinato a tornare nel mondo, come [[Mahdi]], prima del [[giorno del Giudizio]], apparendo all'altezza del [[minareto]] cosiddetto "di ʿĪsā" nella [[Grande Moschea degli Omayyadi]] di [[Damasco]]. Il suo fine di combattere e sconfiggere il [[Dajjal]] sarà coronato da successo ed egli potrà avviare quindi un quarantennio di perfetta vita islamica sulla Terra, prima di morire, infine, di morte naturale ed essere sepolto a [[Medina]], risorgendo subito dopo, nell'apocalittico ''Yawm al-dīn'' per il definitivo giudizio divino.<ref>Nel lemma «ʿĪsā», curato da [[Georges Anawati|Georges Chehata Anawati]], su: ''Encyclopédie de l'Islam'', oltre Bayḍāwī (''Anwār al-tanzīl wa-asrār al-taʾwīl''), il dotto orientalista domenicano cita in proposito il [[Sunnismo|sunnita]] [[Hanafismo|hanafita]] Muḥammad Anwār Shāh al-Kashmīrī al-Hindī (''al-Taṣrīḥ bi-mā tawātara fī nuzūl al-Masīḥ'', Aleppo, 1965)</ref> La necessità della sua morte sembra d'altronde coerente con l'assioma per cui a nessun uomo è concessa l'immortalità, tanto che anche Maometto dovette morire nel [[632]].
 
Alcuni commentatori del Corano (tra cui Zamakhsharī e Baydāwī)<ref name=muslim>Vedi Christine Schirrmacher, [http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf The Crucifixion of Jesus in View of Muslim Theology], 1997.</ref> sostengono che uno degli apostoli (magari [[Pietro apostolo|Pietro]]) si sia offerto come "sostituto" per il maestro, nella speranza di ottenere il paradiso come ricompensa. Tra le altre ipotesi avanzate circa l'identità del sostituto: [[Simone di Cirene]],<ref name=BasilideSet/> [[Giuda Iscariota]],<ref>Vedi [[Vangelo di Barnaba]], nn. 216-217, [http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html testo EN].</ref> [[Satana]], un soldato romano di nome Titanus, o un altro sconosciuto.
Sulla base del [[Corano]], i seguaci dell'[[Islam]] onorano la figura di Gesù (<big>'''عيسى'''</big>, ''ʿĪsā'' in [[lingua araba|arabo]]) e lo considerano un profeta. L'Islam crede nel suo concepimento virginale da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] – definita appunto ''al-Batūl'', "la Vergine" ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,47]; [http://www.sufi.it/Corano/19.htm XIX,20]; [http://www.sufi.it/Corano/21.htm XXI,91]; [http://www.sufi.it/Corano/66.htm LXVI,12]). Gesù è un grande [[profeta]] di Dio (<big>'''ﺭﺴﻮﻝ الله'''</big>, ''rasūl Allāh'', [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]; [http://www.sufi.it/Corano/61.htm LXI,6]; [http://www.sufi.it/Corano/6.htm VI,85]), ma di natura umana, e non divina ([http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,171]; [http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,75]).
Ha compiuto miracoli «col permesso di Allah» ([http://www.sufi.it/Corano/5.htm V,110]): cosa che non fu concessa neanche a [[Maometto]], se si eccettua la sua perfetta fedeltà alla lettera del Messaggio divino, nel momento in cui egli lo riproponeva agli uomini. Non fu Gesù a essere crocifisso e morire in croce («qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,157]). Ascese al Cielo ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm III,55]), senza dunque risorgere («Iddio lo innalzò a Sé», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm IV,158]). In base al versetto «Egli non è che un Presagio per l'Ora» ([http://www.sufi.it/Corano/43.htm XLIII,61]), Gesù sarebbe destinato a tornare nel mondo, come [[Mahdi]], prima del [[giorno del Giudizio]], apparendo all'altezza del [[minareto]] cosiddetto "di ʿĪsā" nella [[Moschea degli Omayyadi]] di [[Damasco]]. Il suo fine di combattere e sconfiggere il [[Dajjal]] sarà coronato da successo ed egli potrà avviare quindi un quarantennio di perfetta vita islamica sulla Terra, prima di morire, infine, di morte naturale ed essere sepolto a [[Medina]], risorgendo subito dopo, nell'apocalittico ''Yawm al-dīn'' per il definitivo giudizio divino.<ref>Nel lemma «ʿĪsā», curato da [[Georges Anawati|Georges Chehata Anawati]], su: ''Encyclopédie de l'Islam'', oltre Bayḍāwī (''Anwār al-tanzīl wa-asrār al-taʾwīl''), il dotto orientalista domenicano cita in proposito il [[Sunnismo|sunnita]] [[Hanafismo|hanafita]] Muḥammad Anwār Shāh al-Kashmīrī al-Hindī (''al-Taṣrīḥ bi-mā tawātara fī nuzūl al-Masīḥ'', Aleppo, 1965)</ref> La necessità della sua morte sembra d'altronde coerente con l'assioma per cui a nessun uomo è concessa l'immortalità, tanto che anche [[Maometto]] dovette morire nel [[632]].
 
Il movimento della [[Ahmadiyya]] di Qādyān e di [[Lahore]], in [[India]] – di origine islamica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come eretico – afferma che Gesù non sarebbe morto in croce: a loro detta, dalla Palestina fuggì in India, dove visse ancora per molti anni, fino a morire di vecchiaia a [[Srinagar]], nel [[Kashmir]]: qui, in effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come «la tomba di ʿĪsā».
Alcuni commentatori del Corano (tra cui Zamakhsharī e Baydāwī)<ref name=muslim>Vedi Christine Schirrmacher, [http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf The Crucifixion of Jesus in View of Muslim Theology], 1997.</ref> sostengono che uno degli apostoli (magari [[Pietro apostolo|Pietro]]) si sia offerto come "sostituto" per il maestro, nella speranza di ottenere il paradiso come ricompensa. Tra le altre ipotesi avanzate circa l'identità del sostituto: [[Simone di Cirene]]<ref name=BasilideSet />, [[Giuda Iscariota]]<ref>Vedi [[Vangelo di Barnaba]], nn. 216-217, [http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html testo EN].</ref>, [[Satana]], un soldato romano di nome Titanus, o un altro sconosciuto.
 
Il movimento della [[Ahmadiyya]] di Qādyān e di [[Lahore]], in [[India]] – di origine [[islam]]ica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come eretico – afferma che Gesù non sarebbe morto in croce: a loro detta, dalla Palestina fuggì in India, dove visse ancora per molti anni, fino a morire di vecchiaia a [[Srinagar]], nel [[Kashmir]]: qui, in effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come «la tomba di ʿĪsā».
 
=== Buddhismo ===
Data la precedenza cronologica, sia nell'insegnamento di [[Buddha]] ([[VI secolo a.C.|VI]]-[[V secolo a.C.]]), sia nei testi sacri [[Buddhismo|buddhisti]], i [[Tripitaka]] (la cui prima redazione scritta risale al [[I secolo a.C.]]) non vi possono essere riferimenti alla figura di Gesù. Tuttavia, nella sezione ''[[Wàijiàobù]]'' (外教部, [[T.D.]] 2139) del [[Canone buddhista cinese]] sono raccolti dei testi, databili ai primi secoli della nostra Eraera, della [[Nestorianesimo|Chiesa nestoriana]].<ref>Dopo il Concilioconcilio di Efeso, nel 431, i [[Nestorianesimo|nestoriani]] furono espulsi dall'Impero romano per finire prima in Persia, poi in Asia centrale e infine in Cina.</ref>. Non è ancora dato di sapere il loro contenuto in quanto questi scritti non sono mai stati tradotti in lingua occidentale, né in un'edizione critica in lingua cinese o giapponese. L'incontro tra buddhisti e cristiani, quindi l'incontro dei buddhisti con la figura di Gesù, avvenne certamente già nel IV secolo quando è attestata la compresenza pacifica di monasteri buddhisti e cristiani nell'area di [[Merv]] (nell'attuale [[Turkmenistan]]).<ref>Luce Boulnois. ''La ruote de la soie''. Genève, Olizane, 2001. Trad. it. ''La via della seta''. Milano, Bompiani, 2005, pag.226. Questo recente studio della ricercatrice del Cnrs, specialista in "scambi transhimalayani", riporta riferimenti sul Cristianesimo in Asia centrale nel IV secolo.</ref>. Coesistenza finita drammaticamente nel VI secolo al sopraggiungere di truppe persiane di fede [[Zoroastrismo|mazdeista]] che distrussero i conventi di ambedue le religioni.
 
Oggi, alcuni buddhisti – tra i quali l'attuale [[Dalai Lama]], [[Tenzin Gyatso]]<ref>Vedi l'intervista al Dalai Lama: [http://www.christianitytoday.com/ct/2001/june11/15.64.html Hollywood's Idol], «Christianity Today», 11 giugno 2001.</ref> – considerano Gesù come un [[bodhisattva]] (= "illuminato") che ha dedicato la sua vita al bene dell'umanità, caratterizzando la sua predicazione con valori tipici del Buddhismo, quali pazienza, tolleranza, compassione. Tuttavia, Gesù non viene considerato manifestazione di un dio creatore, fonte unica e ultima di salvezza.
Oggi, alcuni buddhisti – tra i quali l'attuale [[Dalai Lama]], [[Tenzin Gyatso]]<ref>Vedi l'intervista al Dalai Lama: [http://www.christianitytoday.com/ct/2001/june11/15.64.html Hollywood's Idol], «Christianity Today», 11 giugno 2001.</ref> – considerano Gesù come un [[bodhisattva]] (= "illuminato") che ha dedicato la sua vita al bene dell'umanità, caratterizzando la sua predicazione con valori tipici del Buddhismo, quali pazienza, tolleranza e compassione. Tuttavia, Gesù non viene considerato manifestazione di un dio creatore, fonte unica e ultima di salvezza.
 
=== Induismo ===
Non esistendo nell'[[Induismo]] una struttura unitaria e centralizzata, i movimenti religiosi di tale matrice hanno posizioni variegate riguardo alla figura di Gesù. Il [[guru]] [[Ramakrishna]] ([[1836]]-[[1886]]) credeva che Gesù fosse un'[[incarnazione]] di Dio – come anche [[Buddha]] e [[Krishna]].<ref>Vedi Swami Nikhilananda, «Introduzione» a ''The Gospel of Sri Ramakrishna'', 1944, [http://www.ramakrishnavivekananda.info/gospel/introduction/christianity.htm par. 34].</ref>. Il [[guru]] [[Paramahansa Yogananda]] ([[1893]]-[[1952]]) riteneva Gesù la [[reincarnazione]] di [[Eliseo (Bibbia)|Eliseo]], e sosteneva fosse discepolo di [[Giovanni Battista]] – il quale era una reincarnazione di [[Elia]].<ref>Vedi [[Paramahansa Yogananda]], ''Autobiography of a Yogi'', 2005.</ref>.
 
Del [[Mahatma Gandhi]] è celebre l'[[aforisma]]: {{citazione|Mi piace il vostro Cristo, non mi piacciono i vostri cristiani. I vostri cristiani sono così diversi dal vostro Cristo.|Mohandas Karamchand Gandhi<ref>Vedi Dan Taylor, [http://www.gnmagazine.org/issues/gn69/jesus.htm The Jesus So Few Know], «The Good News. A Magazine of Understanding», marzo-aprile [[2007]].</ref>|I like your Christ, I do not like your Christians. Your Christians are so unlike your Christ.|lingua=en}}
Del [[Mahatma Gandhi]] è celebre l'[[aforisma]]:
{{citazione|Mi piace il vostro Cristo, non mi piacciono i vostri cristiani. I vostri cristiani sono così diversi dal vostro Cristo.|Mohandas Karamchand Gandhi<ref>Vedi Dan Taylor, [http://www.gnmagazine.org/issues/gn69/jesus.htm The Jesus So Few Know], «The Good News. A Magazine of Understanding», marzo-aprile [[2007]].</ref>|I like your Christ, I do not like your Christians. Your Christians are so unlike your Christ.|lingua=en}}
 
=== Bahaismo ===
La fede [[Bahaismo|Bahá'í]] considera Gesù una manifestazione dell'unico Dio&nbsp; – al pari di [[Maometto]], [[Buddha]], [[Krishna]], [[Zoroastro]] e dei messaggeri delle altre grandi religioni.<ref>Vedi Robert Stockman, [http://bahai-library.com/index.php5?file=stockman_jesus_bahai_writings Jesus Christ in the Baha'i Writings], 1992.</ref>. Gesù è sia umano che divino; tuttavia, non è possibile che sia presente nella sua persona la pienezza di Dio, in quanto egli è assolutamente trascendente. Gesù è il [[Messia]] preannunciato dall'[[Antico Testamento]]. Come i cristiani e i musulmani, anche i Bahá'í credono nel concepimento verginale di Gesù, tuttavia ritengono che Egli è [[Figlio di Dio]] in senso spirituale, ma non biologico.<ref>[http://www.bahai.it/attachments/175_cento%20domande%20e%20cento%20risposte.pdf Fede Bahá'í, 100 domande e 100 risposte]</ref>. [[Bahaullah]], il fondatore del Bahaismo, rappresenta il ritorno di Gesù.
 
== Gesù nell'arte ==
{{vedi anche|Gesù nell'arte|Iconografiaiconografia di Gesù}}
[[File:Christ with beard.jpg|thumb|Cristo barbuto, immagine del [[IV secolo]] dipinta nelle [[catacombe di Commodilla]]]]
[[File:CompositeJesus.JPG|thumb|left|Rappresentazioni di Gesù. Si noti come si differenzino per l'influenza artistica delle culture che le hanno realizzate.]]
 
La persona di Gesù e gli eventi a lui relativi narrati nel [[Nuovo Testamento]] hanno ispirato innumerevoli opere artistiche e culturali nei successivi due millenni. Si tratta soprattutto di pitture, mosaici, statue, melodie e canti ad uso della [[devozione]] cristiana; in epoca contemporanea, si sono aggiunti anche romanzi, film, opere teatrali.
 
Le raffigurazioni pittoriche di Gesù e dei santi, attestate sin dai primi secoli dell'era cristiana, marcano un deciso distacco dalla religiosità ebraica, che avversava profondamente qualunque riproduzione di esseri viventi, e vietava categoricamente la raffigurazione di Dio.
 
I vangeli non forniscono una descrizione fisica di Gesù. Nei primi secoli del Cristianesimo non si hanno sue rappresentazioni dirette, ma piuttosto simboli o immagini allegoriche&nbsp;– come il [[pesce]], il [[Buon Pastore]], il [[Crismon]]-[[Labarum]], il [[Sator]]. Non sono attestate rappresentazioni antiche della [[crocifissioneCrocifissione di Gesù|crocifissione]] – che per la cultura greco-romana rappresentava la pena più ignominiosa (fa eccezione il cosiddetto [[Graffitograffito di Alessameno]], probabile "[[vignetta]]" anticristiana).
 
Nel periodo tardo antico, con la secolarizzazione del culto cristiano e il distacco definitivo dalla tradizione ebraica, si diffondono rappresentazioni dirette di Gesù. Il suo volto viene inizialmente raffigurato come quello di un giovane imberbe e con i capelli corti&nbsp; – tale modello rimarrà in uso fino al [[VI secolo]], con una successiva ripresa in [[Impero carolingio|età carolingia]]. Dal [[IV secolo]] appare il Gesù barbuto, con i capelli lunghi, che è diventato la raffigurazione tradizionale del Cristo. Il cambiamento fu probabilmente influenzato in Oriente dal [[Mandylion]] e in Occidente, successivamente, dalla [[Sindone]] – che peraltro i sindonologi ipotizzano coincidente con lo stesso [[Mandylion]].
 
Per secoli l'iconografia ha privilegiato l'aspetto maestoso e glorioso di Gesù risorto, rappresentato dal modello del [[Cristo Pantocratore|Pantocratore]] (= "onnipotente"). A partire dal [[Medioevo]], in concomitanza con la predicazione di [[Francesco d'Assisi]], si afferma definitivamente in Occidente la raffigurazione della crocifissione, che si affianca a quella di Gesù risorto.
 
Nel [[Rinascimento]] la figura di Gesù si laicizza, e diventa il prototipo dell'uomo perfetto. Tale visione avrà il suo massimo esponente in [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], che nel [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]] recupera l'immagine paleocristiana del Cristo imberbe.<ref>In riferimento a tutto il paragrafo, vedi Flavio Caroli, ''Il volto di Gesù. Storia di un'immagine dall'antichità all'arte contemporanea'', Mondadori, Milano 2008.</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
{{Vedi anche|Bibliografia su Gesù}}
<!-- LA BIBLIOGRAFIA È IN ORDINE CRONOLOGICO. SI PREGA DI RISPETTARLO QUANDO SI AGGIUNGE QUALCOSA. -->
* [[Heinrich Joseph Dominicus Denzinger]]; Alfons Schönmetzer (a cura di) ''Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum'', Bologna, EDB [1854] 2004. ISBN 978-88-10-20562-4
* [[Giuseppe Ricciotti]]. ''Vita di Gesù Cristo'', Milano, Arnoldo Mondadori [1949], 1994. ISBN 978-88-04-38819-7 ([http://www.cattolicesimo.com/Apologetica/vitaCristo/vitadiges%C3%B9.htm versione informatica])
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* [[François Mauriac|François Charles Mauriac]], ''Vita di Gesù'', Marietti, 1998.
* [[Giacomo Biffi]], ''Gesù di Nazaret. Centro del cosmo e della storia'', Torino, Editrice Elledici, 2000. ISBN 88-01-01942-4
* [[John Paul Meier]], ''Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico. Vol. 1 - Le radici del problema e della persona. Vol. 2 - Mentore, messaggio e miracoli. Vol. 3 - Compagni e antagonisti'', Brescia, Queriniana, 2001-2003. ISBN 978-88-399-0417-1 / ISBN 978-88-399-0420-1 / ISBN 978-88-399-0425-6
* [[Giuseppe Barbaglio]], ''Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica'', Bologna, EDB, 2002. ISBN 978-88-10-40270-2
* [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]], ''[[La vita di Gesù (Hegel)|La vita di Gesù]]'', a cura di A. Negri, Bari, Laterza, 2004.
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{{Portale|ebraismo|Gesù|islam}}
 
[[Categoria:Gesù| ]]
[[Categoria:Nati a Nazaret]]
[[Categoria:Persone giustiziate per crocifissione]]