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La macchina da presa riprende da sotto, attraverso un pavimento trasparente su cui balla, una ballerina che si scopre poi essere barbuta; sfilano fantocci in treno la cui testa è un palloncino che si gonfia, pugili si esibiscono in [[place de l'Opéra]]; fiammiferi si muovono, sullo sfondo di una testa capelluta, poi si infiammano e l'uomo si gratta la testa; le colonne di un edificio vengono riprese da più angolazioni; una barchetta di carta "vola" sui tetti di Parigi; appaiono occhi rovesciati sullo sfondo del mare, un uovo bagnato da uno spruzzo d'acqua, un cacciatore in abiti tirolesi che mira all'uovo puntando il fucile dritto contro lo spettatore, poi centra l'uovo. La sua immagine si sdoppia e si moltiplica. Un [[Columba livia|colombo]] gli si poggia sul cappello; un altro cacciatore mira allora al tirolese, che cade giù dal tetto.
L'uovo ritorna integro. I partecipanti a un funerale, escono dalla chiesa, dietro a un carro funebre, trainato da un [[Camelus dromedarius|dromedario]] e adornato da ghirlande di pane da cui gli invitati staccano e mangiano pezzi. In discesa, il corteo funebre, nel quale si riconoscono molti degli artisti parigini dell'epoca amici del regista, tra cui [[Marcel Achard]], [[Georges Charensol]], [[Pierre Scize]], [[Marcel Duchamp]] nelle vesti femminili di
Tutti si recano attorno al catafalco che si apre e, nella sorpresa generale, esce un prestigiatore, che è lo stesso cacciatore, [[Jean Börlin|Jean Borlin]], il divo dei balletti svedesi. Costui fa sparire la bara, e poi, uno a uno, tutti i presenti. Rivolge infine la bacchetta contro se stesso e lui pure sparisce.
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