Sumeri: differenze tra le versioni

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{{organizzare|La trattazione della sezione Storia è pari a quella della voce [[Storia dei Sumeri]]: logica vorrebbe che il materiale rifluisse lì, anche per evitare il proliferare di dati contraddittori|storia antica|febbraio 2011}}
{{organizzare|Commento: Non è necessario avere una Storia della Mesopotamia, una Storia dei Sumeri, Storia del Vicino Oriente antico dei Sumeri, Cronologia della Mesopotamia con i stesso contenuto!!!|storia antica|febbraio 2011}}
I '''Sumeri''' (abitanti di ''Šumer'', egiziano ''Sangar'', biblico ''[[Shinar]]'', nativo ''ki-en-gir'', da ''ki'' = terra, ''en'' = titolo usualmente tradotto come Signore, ''gir'' = colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo. Erano rappresentati da un'[[etnia]] della [[Mesopotamia]] meridionale (l'odierno [[Iraq]] sud-orientale), autoctona o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 4000 a.C.){{citazione necessaria}} fino all'ascesa di [[Babilonia]] (attorno al 1500 a.C.). Preceduta da una scrittura fondamentalmente figurativa, a base di pittogrammi, la cui successiva stilizzazione condusse alla [[scrittura cuneiforme]] e sembra aver preceduto ogni altra forma di [[scrittura]] codificata comparendo attorno alla fine del [[IV millennio a.C.]]<ref name="Kramer-1979-10">{{Cita|Kramer 1979|pag. 10|Kramer1979}}</ref>[[File:Ciudades de Sumeria.svg|thumb|Mappa dei principali insediamenti della civiltà sumerica]]
 
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== L'alluvio mesopotamico ==
 
La particolarità di questa regione sono i due fiumi, il [[Tigri]] e l'[[Eufrate]], che attraversano tutta l' alluvio mesopotamico, fino a congiungersi alla foce nella zona paludosa.Il corso di questi due fiumi si è modificato nel corso dei millenni, soprattutto per l'Eufrate che si è spostato verso occidente. In questa regione le piogge sono a carattere stagionale, ciò comporta inondazioni in inverno e in primavera, intervallate da lunghi periodi di siccità, durante i quali i due fiumi possono rimanere in secca. Il problema dell'acqua fu, quindi, una delle maggiori preoccupazioni per il popolo sumerico, e di conseguenza una delle principali cause all'origine degli scontri fra le varie città mesopotamiche. Le città sumeriche entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l'amministrazione della rete dei [[canale artificiale|canali]], indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.<ref name="Liverani2004">{{Cita|Liverani 2004|pag. 84|Liverani2004}}</ref> La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale "a monte" andava, ovviamente, ad influire su quelli "a valle", con ingenti ripercussioni per le varie città. Le varie città-stato, controllavano un territorio che si estendeva anche al di fuori delle mura, integrando i villaggi circostanti. La popolazione dei villaggi doveva contribuire all'accumulazione degli alimenti cedendo una parte della produzione agricola e fornire mano d'opera (''corvée'') oltre che militare in caso di bisogno.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 127|Liverani2004}}</ref>
 
== Le datazione ==
== La nascita delle città-stato ==
A partire dal periodo protodinastico (circa [[2900 a.C.]]) i Sumeri erano divisi in varie [[città-stato]] indipendenti sorrette da una monarchia assoluta, che esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30&nbsp;km di diametro<ref name="ReferenceC">{{Cita|Liverani 2004|pag. 131|Liverani2004}}</ref> e i cui confini erano solitamente definiti da canali. I due edifici più importanti di ogni città erano il [[tempio]], solitamente dedicato ad uno specifico dio, e un "palazzo", sede del potere "statale".
 
La centralità del tempio è evidente fin dagli esordi della civiltà sumerica ([[periodo di Uruk]]; circa [[3500 a.C.]]), essendo inizialmente sia centro religioso che economico ed organizzativo.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 124|Liverani2004}}</ref> In particolare nel tempio, oltre alle cerimonie religiose, venivano raccolte ed amministrate le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro. A partire dal periodo proto-dinastico, il tempio, però, inizia a perdere il suo ruolo centrale per quanto concerne il potere decisionale ed organizzativo a scapito del palazzo, nonostante continui a mantenere le sue funzioni religiose e anche quelle economiche<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 125|Liverani2004}}</ref>. Questo fu un avvenimento di grande importanza: da una classe dirigente "sacerdotale", tendenzialmente "anonima" in quanto rappresentante del dio e che quindi non necessitava di legittimazione, si passò ad una classe dirigente "laica", che aveva invece la necessità di legittimare e affermare il proprio potere di fronte agli occhi del popolo e agli altri pretendenti al potere.
 
Le città sumeriche (la più grande era Uruk le cui dimensioni superavano di gran lunga Atene dell'età di Pericle; perciò è stata la prima metropoli a vocazione commerciale e proto industriale per le fonderie di metallo organizzate a catena di montaggio) entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l'amministrazione della rete dei [[canale artificiale|canali]], indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.<ref name="Liverani2004">{{Cita|Liverani 2004|pag. 84|Liverani2004}}</ref> La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale "a monte" andava, ovviamente, ad influire su quelli "a valle", con ingenti ripercussioni per le varie città. I primi canali a carattere locale vennero costruiti già nell'[[Ubaid|epoca di 'Ubaid]], ma è solo dal [[IV millennio a.C.]] che si assiste ad opere più ingenti, che collegano più città permettendo lo sviluppo del trasporto fluviale.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 85|Liverani2004}}</ref>
 
Le varie città-stato, controllavano un territorio che si estendeva anche al di fuori delle mura, integrando i villaggi circostanti. La popolazione dei villaggi doveva contribuire all'accumulazione degli alimenti cedendo una parte della produzione agricola e fornire mano d'opera (''corvée'') oltre che militare in caso di bisogno.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 127|Liverani2004}}</ref>
 
=== Il governo delle città ===
Ogni città era governata da una [[dinastia]] locale (''bala'') e i termini usati per indicare il regnante variano da città a città. Ad esempio il termine ''[[en (storia antica)|en]]'', con significato di "gran sacerdote", è utilizzato ad Uruk, il termine ''[[ensi (storia antica)|ensi]]'', con significato di "fattore del dio", a Lagash, il termine ''[[lugal]]'' (letteralmente "uomo grande") con significato di "re", nelle città di Ur e Kish.<ref name="ReferenceC"/> Questi termini hanno significati e sfumature diverse che rispecchiano le diverse ideologie alla base del potere. Il termine ''en'' evidenzia in modo chiaro che all'inizio il potere era nelle mani del tempio e come questo sia ancora, in alcune città, una forte presenza; il termine ''ensi'' sta ad indicare che il dio ha concesso la fiducia a quella specifica dinastia nel governo della città; infine il termine ''lugal'' sottolinea la nascita di una regalità "laica", dove il re assume caratteristiche e qualità più umane.<ref name="ReferenceC"/> Le prime due titolature sono presenti anche nelle epoche più antiche ([[periodo di Uruk|fase di Uruk]] e [[Gemdet Nasr]]; circa 3500-3000 a.C.) mentre il termine ''lugal'' appare solo a partire dal periodo proto-dinastico quando, per l'appunto, si assiste alla nascita del "palazzo".
 
Il termine ''lugal'' non deve comunque ingannare: il re resta ancora subordinato al dio ed ogni sua azione è legittimata dal volere divino: senza il consenso della divinità ogni azione è destinata a fallire<ref>{{Cita|Ascalone 2005|pag. 109|Ascalone2005}}</ref>. La regalità è perciò donata dagli dei e i re sono amministratori di un territorio e una popolazione che comunque appartengono alla divinità. Il termine ''lugal'', quindi, più che descrivere una regalità laica, che nega o si distacca dalla religione, vuole sottolineare la necessità da parte del "palazzo" di mettere sotto controllo e subordinare il tempio e le sue attività rispetto a quelle del palazzo.
La "laicizzazione" del potere ebbe come conseguenza l'idea che il re fosse un uomo come tutti gli altri e che dovesse in qualche modo giustificare le proprie azioni. A partire dal [[periodo proto-dinastico]] appaiono, perciò, le prime iscrizioni regie su [[vaso|vasi]], fondazioni di [[tempio|templi]], [[statua|statue]] oltre ai primi veri e propri [[monumento|monumenti]] celebrativi (si veda ad esempio la famosa [[stele degli avvoltoi]]), proprio con lo scopo di dimostrare la grandezza, l'efficienza e le qualità del re, oltre al suo stretto legame e i suoi buoni rapporti con la divinità.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 134|Liverani2004}}</ref>
 
Elenco delle principali città mesopotamiche da Nord a Sud:
* [[Mari (città)|Mari]] -- {{Coord|34|27|N|40|55|E}}
* [[Eshnunna]] (Tell Asmar) -- {{Coord|33|45|N|44|45|E|type:city}}
* [[Agade]] -- {{Coord|33|06|N|44|06|E}}
* [[Sippar]] (Abu Habba) -- {{Coord|33|03|N|44|18|E|type:city}}
* [[Kish (Sumer)|Kish]] (Tell Uheimir & Ingharra) -- {{Coord|32|33|N|44|39|E|type:city}}
* [[Borsippa]] (Birs Nimrud) -- {{Coord|32|23|30|N|44|20|30|E|type:city}}
* [[Nippur]] (Nuffar) -- {{Coord|32|10|N|45|11|E|type:city}}
* [[Isin]] (Ishan al-Bahriyat) -- {{Coord|31|56|N|45|17|E|type:city}}
* [[Adab]] (Tell Bismaya) -- {{Coord|31|57|N|45|58|E|type:city}}
* [[Shuruppak]] (Fara) -- {{Coord|31|46|N|45|30|E|type:city}}
* [[Umma (città)|Umma]] (Tell Jokha) -- {{Coord|31|38|N|45|52|E|type:city}}
* [[Girsu]] (Tello) -- {{Coord|31|37|N|46|09|E|type:city}}
* [[Lagash]] (Al-Hiba) -- {{Coord|31|26|N|46|32|E|type:city}}
* [[Bad-tibira]] (Al Medina) -- {{Coord|31|46|N|46|00|E|type:city}}
* [[Uruk]] (Warka) -- {{Coord|31|18|N|45|40|E|type:city}}
* [[Larsa]] (Tell as-Senkereh) -- {{Coord|31|14|N|45|51|E|type:city}}
* [[Ur]] (al Muqayyar) -- {{Coord|30|57|45|N|46|06|11|E|region:IQ_scale:30000}}
* [[Eridu]] (Abu Shahrain) -- {{Coord|30|48|57.02|N|45|59|45.85|E|type:city}}
Alcune città minori:
* [[Kutha]] (Tell Ibrahim) -- {{Coord|32|44|N|44|40|E|type:city}}
* [[Dilbat]] (Tell ed-Duleim) -- {{Coord|32|09|N|44|30|E|type:city}}
* [[Marad]] ((Wanna es-) Sadun) -- {{Coord|32|04|N|44|47|E|type:city}}
* [[Kisurra]] (Abu Hatab) -- {{Coord|31|50|N|45|26|E|type:city}}
* [[Zabala (Sumeri)|Zabala]] (Tell Ibzeikh) -- {{Coord|31|44|N|45|52|E|type:city}}
* [[Kisiga]] (Tell el-Lahm) -- {{Coord|30|50|N|46|20|E|type:city}}
* [[Awan]]
* [[Hamazi]]
* [[Akshak]]
* [[Zimbir]]
 
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Immagine:Clay cone Urukagina Louvre AO4598ab.jpg|<center>Frammento di iscrizione [[cuneiforme]] di [[Urukagina]] (o Uruinimgina), ''ensi'' di [[Lagash]]. Terracotta, ca. 2350 a.C., scoperta a Tello (antica [[Girsu]]). L'iscrizione recita "''Egli [Urukagina] scavò (…) il canale nella città di NINA. Prima fece erigere l'Eninnu; infine, fece erigere l'Esiraran''"
Image:Clay cone Eanatum Louvre AO4442-4597.jpg|<center>Tavoletta [[cuneiforme]] di [[Eannatum]], ''ensi'' di [[Lagash]], inerente a un conflitto sui confini, che opponeva Lagash ad [[Umma (città)|Umma]]. Terracotta, ca. 2430 a.C. Scoperto a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Inlay Akurgal Louvre AO11249.jpg|<center>Conchiglia intarsiata che reca il nome di Akurgal, figlio di [[Ur-Nanshe]], re di [[Lagash]]. [[Proto-Dinastico III]] (ca. [[2500 a.C.]]). Scoperta a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Fragment Ur-Nanshe Louvre MNB1415.jpg|<center>Frammento di una stele recante l'iscrizione "Ur-Nanshe, figlio di Gunidu, per [[Ningirsu]]". [[Lagash]], [[Proto-Dinastico III]] (ca. [[2500 a.C.]]). Scoperta a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Vase Entemena Louvre AO2674.jpg|<center>Vaso dedicato da [[Entemena]], ''ensi'' di [[Lagash]], al dio [[Ningirsu]]. Argento e rame, ca. [[2400 a.C.]] Scoperto a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Stele of Vultures detail 02.jpg|<center>Avvoltoi volano sui cadaveri dei soldati della città di [[Umma (città)|Umma]]. Particolare della [[stele degli avvoltoi]]. Circa 2450 a.C., scoperta a Tello (antica [[Girsu]]). La stele è uno dei monumenti più significativi a partire dal periodo proto-dinastico, in quanto ha lo scopo di celebrare e dimostrare la potenza e l'efficienza del re.
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== Storia dei Sumeri ==
{{Vedi anche|Storia dei Sumeri}}
Non è semplice riassumere le vicende storiche che hanno caratterizzato la civiltà sumerica, soprattutto per le fasi più antiche. In primo luogo perché (almeno inizialmente) non è mai esistito un vero e proprio stato sumerico, ma solamente varie [[città-stato]] indipendenti che lottavano fra loro, nonostante fossero legate da una base culturale comune; in secondo luogo per la scarsità di fonti archeologiche e testi scritti, oltre alla difficoltà nel condurre gli scavi in luoghi ancora oggi poco sicuri.
 
Innanzitutto è necessario sottolineare che tutte le datazioni, soprattutto le più antiche, sono approssimative. Fino a metà del [[II millennio a.C.]] si conserva ancora un buon grado d'approssimazione (circa 10-15 anni), mentre oltre questa soglia le date diventano molto più imprecise e le più antiche possono variare anche di un millennio.<ref name=bardeschi24>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 24.</ref> La difficoltà di datazione sta nel fatto che il metodo utilizzato (il [[metodo del carbonio-14]]) non è lineare, nel senso che il tasso di riduzione progressiva del [[Carbonio-14|C-14]] non è stato omogeneo nel tempo.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 17|Liverani2004}}</ref> Negli ultimi anni, grazie all'applicazione della [[dendrocronologia]], è stato possibile studiare le fluttuazioni di C-14 avvenute nel tempo, permettendo di ricalibrare le date. Ad esempio, un campione risalente al periodo [[Ubaid|tardo 'Ubaid]], utilizzando la cosiddetta ''lower half-life'' ("cronologia breve"), viene datato al 4133 a.C., mentre adottando la ''higher half-life'' ("cronologia lunga"), la datazione si sposta al 4322 a.C. e addirittura al 5072 a.C. adottando la calibratura<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 18|Liverani2004}}</ref>. Siccome gli studi di ricalibratura sono ancora in atto, convenzionalmente viene ancora utilizzata la "cronologia breve".
=== Le datazioni ===
Innanzitutto è necessario sottolineare che tutte le datazioni, soprattutto le più antiche, sono approssimative. Fino a metà del [[II millennio a.C.]] si conserva ancora un buon grado d'approssimazione (circa 10-15 anni), mentre oltre questa soglia le date diventano molto più imprecise e le più antiche possono variare anche di un millennio.<ref name=bardeschi24>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 24.</ref> La difficoltà di datazione sta nel fatto che il metodo utilizzato (il [[metodo del carbonio-14]]) non è lineare, nel senso che il tasso di riduzione progressiva del [[Carbonio-14|C-14]] non è stato omogeneo nel tempo.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 17|Liverani2004}}</ref> Negli ultimi anni, grazie all'applicazione della [[dendrocronologia]], è stato possibile studiare le fluttuazioni di C-14 avvenute nel tempo, permettendo di ricalibrare le date. Ad esempio, un campione risalente al periodo [[Ubaid|tardo 'Ubaid]], utilizzando la cosiddetta ''lower half-life'' ("cronologia breve"), viene datato al 4133 a.C., mentre adottando la ''higher half-life'' ("cronologia lunga"), la datazione si sposta al 4322 a.C. e addirittura al 5072 a.C. adottando la calibratura<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 18|Liverani2004}}</ref>. Siccome gli studi di ricalibratura sono ancora in atto, convenzionalmente viene ancora utilizzata la "cronologia breve".
 
==== Cronologia ====
Segue una breve cronologia dell'area riguardante la bassa Mesopotamia, che copre il periodo di tempo durante il quale si è originata, sviluppata ed è decaduta la civiltà sumerica.<ref>Le date sono state tratte da: [[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche''</ref>
* [[Ubaid|Periodo di 'Ubaid]] (4500-3500 a.C.)
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* "[[Amorrei|amorreizzazione]]" della Mesopotamia (2000)
 
=== Periodo di 'Ubaid e di Uruk: l'urbanizzazione ===
Come già accennato, esistevano vari complessi culturali in [[Mesopotamia]] precedenti l'arrivo dei Sumeri, che probabilmente giunsero in quel lasso di tempo che va dall'inizio del [[Ubaid|periodo di 'Ubaid]] alla fine del [[periodo di Uruk]]. Si può affermare che le principali innovazioni tecnologiche e socio-culturali che caratterizzano la civiltà sumerica, fra cui l'urbanizzazione, non siano state portate con sé dai Sumeri, ma progressivamente elaborate sul posto a contatto con le culture locali.
 
Il processo di urbanizzazione inizia nel cosiddetto [[Ubaid|periodo di 'Ubaid]] (circa [[4500 a.C.|4500]]-[[3500 a.C.]]). I centri principali in questa fase sono soprattutto: [[Eridu]] e [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] nel profondo sud mesopotamico.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 68|Liverani2004}}</ref> Questa fase si caratterizza dunque per una generale tendenza alla centralizzazione che porterà alla nascita di aggregati socio-economici e politici molto più complessi dei precedenti villaggi [[neolitico|neolitici]] che caratterizzavano le culture anteriori; questo porterà, ad esempio, alla costruzione dei primi canali che permettono di controllare le piene e ridistribuire l'acqua. I primi canali a carattere locale vennero costruiti già a questo punto ma è solo dal [[IV millennio a.C.]] che si assiste ad opere più ingenti, che colegano più città permettendo lo sviluppo del trasporto fluviale.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 7085|Liverani2004}}</ref> Inoltre sin dal 3800 a.C. . I Sumeri costruivano case, palazzi e edifici religiosi con mattoni di argilla rinforzata con canne, rendendo in questo modo più solide le costruzioni.<ref>Alan F. Alford. ''Il mistero delle genesi delle antiche civiltà''.</ref>
 
=== Periodo di Uruk ===
Attorno al [[3500 a.C.]] si conclude il periodo 'Ubaid e inizia il [[periodo di Uruk]] (circa 3500 a.C.-[[3100 a.C.]]). Non c'è una rottura tra queste due fasi, in quanto lo sviluppo tecnologico e organizzativo prosegue sulla stessa linea,<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 72|Liverani2004}}</ref> ma vi è un mutamento nel tipo di [[ceramica]] distintivo del periodo (da ceramica dipinta ad una di tipo lustrato). In questa fase il sito guida si trova sempre nel sud della Mesopotamia, ma passa dalla città di [[Eridu]], ad [[Uruk]], mentre nel nord assume un ruolo primario [[Tepe Gawra]]. Il periodo di Uruk segna l'ormai avvenuto passaggio alla città; le prove di questo sono varie: la cinta muraria di Uruk che si sviluppa su una lunghezza di 9&nbsp;km, l'uso dei "''calculi''" (strumenti per la gestione contabile), la produzione massiccia di ceramica ottenuta attraverso [[tornio|torni]] e stampi che indica una richiesta molto forte da parte di committenti extrafamiliari.<ref name=bardeschi24/> È sempre in questo periodo che il "tempio", assieme alle sue strutture economiche e dirigenziali, conosce un potenziamento che lo porterà, per ora, a divenire il principale centro di potere (risalgono a questo periodo i primi importanti resti templari delle città di Uruk, Ur e Tepe Gwara).<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 73|Liverani2004}}</ref>
Attorno al [[3500 a.C.]] si conclude il periodo 'Ubaid e inizia il [[periodo di Uruk]] (circa 3500 a.C.-[[3100 a.C.]]). La città più grande era Uruk le cui dimensioni superavano di gran lunga Atene dell'età di Pericle; perciò è stata la prima metropoli a vocazione commerciale e proto industriale per le fonderie di metallo organizzate a catena di montaggio. La centralità del tempio è evidente fin dagli esordi della civiltà sumerica ([[periodo di Uruk]]; circa [[3500 a.C.]]), essendo inizialmente sia centro religioso che economico ed organizzativo.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 124|Liverani2004}}</ref> In particolare nel tempio, oltre alle cerimonie religiose, venivano raccolte ed amministrate le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro.
 
<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 70|Liverani2004}}</ref>
Questo lungo processo, spesso denominato "rivoluzione urbana", porta a vasti mutamenti dal punto di vista demografico, tecnologico e socio-economico. Sebbene le città del nord e del sud della Mesopotamia raggiungano lo stesso livello tecnico e organizzativo, quelle meridionali sono avvantaggiate grazie ad uno sviluppo agricolo più intenso, garantito dai vasti territori pianeggianti drenati attraverso l'uso dei canali. Semplificando, l'accumulo di eccedenze alimentari consente un [[aumento demografico]] e l'origine delle città significa anche origine dello Stato con l'ovvia nascita di una dirigenza politica e di altre figure specialistiche che portano a una più netta stratificazione socio-economica. Agli sviluppi socio-economici, si affiancano quelli tecnici e culturali: la presenza di emittenti pubblici (il palazzo e il tempio) assicurano una grande quantità di lavoro che porta a far prevalere la quantità sulla qualità e quindi allo sviluppo di nuove tecniche lavorative.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 83|Liverani2004}}</ref> L'aumento degli scambi commerciali porta ad un uso più frequente del [[metallo]], soprattutto [[rame]] e, verso la fine del periodo di Uruk, anche del [[bronzo]].<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 55.</ref> Ma l'aumento degli scambi commerciali fa anche sorgere la necessità, da parte del tempio e del palazzo, di garantire la correttezza delle operazioni e di mantenere un archivio degli scambi e delle spese, portando in questo periodo alla nascita della [[scrittura cuneiforme]], da molti ritenuta la prima vera forma di scrittura.<ref name=Kramer-1979-10 />
 
In questa fase il sito guida si trova sempre nel sud della Mesopotamia, ma passa dalla città di [[Eridu]], ad [[Uruk]], mentre nel nord assume un ruolo primario [[Tepe Gawra]]. Il periodo di Uruk segna l'ormai avvenuto passaggio alla città; le prove di questo sono varie: la cinta muraria di Uruk che si sviluppa su una lunghezza di 9&nbsp;km, l'uso dei "''calculi''" (strumenti per la gestione contabile), la produzione massiccia di ceramica ottenuta attraverso [[tornio|torni]] e stampi che indica una richiesta molto forte da parte di committenti extrafamiliari.<ref name="bardeschi24" /> È sempre in questo periodo che il "tempio", assieme alle sue strutture economiche e dirigenziali, conosce un potenziamento che lo porterà, per ora, a divenire il principale centro di potere (risalgono a questo periodo i primi importanti resti templari delle città di Uruk, Ur e Tepe Gwara).<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 73|Liverani2004}}</ref>
=== Periodo proto-dinastico: l'affermazione della città e i primi re ===
 
Questo lungo processo, spesso denominato "rivoluzione urbana", porta a vasti mutamenti dal punto di vista demografico, tecnologico e socio-economico. Sebbene le città del nord e del sud della Mesopotamia raggiungano lo stesso livello tecnico e organizzativo, quelle meridionali sono avvantaggiate grazie ad uno sviluppo agricolo più intenso, garantito dai vasti territori pianeggianti drenati attraverso l'uso dei canali. Semplificando, l'accumulo di eccedenze alimentari consente un [[aumento demografico]] e l'origine delle città significa anche origine dello Stato con l'ovvia nascita di una dirigenza politica e di altre figure specialistiche che portano a una più netta stratificazione socio-economica. Agli sviluppi socio-economici, si affiancano quelli tecnici e culturali: la presenza di emittenti pubblici (il palazzo e il tempio) assicurano una grande quantità di lavoro che porta a far prevalere la quantità sulla qualità e quindi allo sviluppo di nuove tecniche lavorative.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 83|Liverani2004}}</ref> L'aumento degli scambi commerciali porta ad un uso più frequente del [[metallo]], soprattutto [[rame]] e, verso la fine del periodo di Uruk, anche del [[bronzo]].<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 55.</ref> Ma l'aumento degli scambi commerciali fa anche sorgere la necessità, da parte del tempio e del palazzo, di garantire la correttezza delle operazioni e di mantenere un archivio degli scambi e delle spese, portando in questo periodo alla nascita della [[scrittura cuneiforme]], da molti ritenuta la prima vera forma di scrittura.<ref name="Kramer-1979-10" /> La [[ceramica]] lascia di essere dipinta per diventare una di tipo lustrato).
 
=== Periodo proto-dinastico ===
{{vedi anche|Proto-Dinastico (Mesopotamia)}}
Con il periodo proto-dinastico si entra ufficialmente nella "storia" grazie alla presenza di una documentazione scritta. Questa è scarsa e solamente di carattere amministrativo nel primo periodo (Proto-Dinastico I; circa [[2900 a.C.|2900]]-[[2750 a.C.]]), mentre diviene più consistente e anche di carattere storico-politico nelle fasi successive (Proto-Dinastico II-III; circa [[2750 a.C.]]-[[2350 a.C.]]).
 
A partire dal periodo proto-dinastico, il tempio, inizia a perdere il suo ruolo centrale per quanto concerne il potere decisionale ed organizzativo a scapito del palazzo, nonostante continui a mantenere le sue funzioni religiose e anche quelle economiche<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 125|Liverani2004}}</ref>. Questo fu un avvenimento di grande importanza: da una classe dirigente "sacerdotale", tendenzialmente "anonima" in quanto rappresentante del dio e che quindi non necessitava di legittimazione, si passò ad una classe dirigente "laica", che aveva invece la necessità di legittimare e affermare il proprio potere di fronte agli occhi del popolo e agli altri pretendenti al potere.
 
A partire dal periodo protodinastico (circa [[2900 a.C.]]) i Sumeri erano divisi in varie [[città-stato]] indipendenti sorrette da una monarchia assoluta, che esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30&nbsp;km di diametro<ref name="ReferenceC">{{Cita|Liverani 2004|pag. 131|Liverani2004}}</ref> e i cui confini erano solitamente definiti da canali. I due edifici più importanti di ogni città erano il [[tempio]], solitamente dedicato ad uno specifico dio, e un "palazzo", sede del potere "statale".
 
Dopo una prima fase dominata dalla città di [[Uruk]] (periodo di [[Gemdet Nasr]]; circa [[3100 a.C.|3100]]-2900 a.C.) e la parentesi recessiva del [[Proto-Dinastico I]], le varie città dell'alluvio mesopotamico ebbero uno sviluppo demografico, economico e militare simile, divenendo vere e proprie città-stato indipendenti in perenne lotta fra loro<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 120|Liverani2004}}</ref>: a sud Uruk, [[Ur (Mesopotamia)|Ur]], [[Eridu]], leggermente più ad est [[Lagash]] e [[Umma (città)|Umma]], in zona centrale [[Adab]], [[Shuruppak]] e [[Nippur]], a nord [[Kish]], [[Eshnunna]] e [[Mari (città)|Mari]].<ref name=bardeschi59>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' p. 59.</ref>.
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==== La dinastia di Lagash ====
[[File:Stele of Vultures detail 01-transparent.png|thumb||250px|Un frammento della "[[Stele degli avvoltoi]]"]]
Abbiamo una numerosissima documentazione soprattutto per quanto riguarda la dinastia di [[Lagash]]. Fra gli ''ensi'' di questa città si evidenzia in particolare [[Gudea]], per la grande quantità di testi letterari e di statue votive a sua immagine, che ne fanno il re sumerico più famoso.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 187|Liverani2004}}</ref> Egli fu un re pacifico, che si dedicò alla costruzione di numerosi canali, edifici e templi, di cui il più famoso è l'E-ninnu, il tempio del dio [[Ningirsu]], costruito con la collaborazione di altre città, senza badare a spese.<ref name="bardeschi36">Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' p. 36.</ref>
 
La [[Lista reale sumerica]] censura del tutto due dinastie sicuramente importanti: Lagash ed Eshnunna. La prima è nota grazie a importanti ritrovamenti di monumenti ed iscrizioni reali. La dinastia fu fondata attorno al [[2500 a.C.]], e il terzo re della dinastia, [[Eannatum]] (circa [[2450 a.C.]]), riunì sotto il suo potere l'intero [[Sumer]], conquistando le città di [[Kish]], [[Uruk]], [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] e [[Larsa]] e riducendo [[Umma (città)|Umma]], acerrima rivale di Lagash, a città tributaria; le sue gesta sono incise sulla famosa "[[Stele degli avvoltoi]]".<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 139|Liverani2004}}</ref>
 
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In seguito [[Lugalzaggesi]], re di [[Uruk]] (precedentemente re di Umma), detronizzò Urukagina e sottomise la città di Lagash. Lugalzaggesi conquistò anche Ur, Larsa, Umma, [[Nippur]], portando sotto il suo potere tutta la bassa Mesopotamia. Tuttavia nelle sue iscrizioni egli afferma di regnare dal "''mare inferiore''" al "''mare superiore''", intendendo dal [[Golfo Persico]] al [[Mar Mediterraneo]]; probabilmente egli raggiunse effettivamente il Mediterraneo, ma solo attraverso alleanze, visto che città intermedie come [[Kish]], [[Mari (città)|Mari]] ed [[Ebla]] non gli furono sottomesse.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 140-141|Liverani2004}}</ref> Il potere di Lugalzaggesi non era poi così profondo e radicato nemmeno nella bassa Mesopotamia, visto che dopo la sconfitta subita, Urukagina continuò ad emettere proprie iscrizioni, chiaro segno che aveva conservato un qualche potere.
 
=== Impero accadico ===
=== Dinastia accadica: la creazione del primo impero ===
{{vedi anche|Impero accadico}}
Il violento regno di Lugalzaggesi fu presto abbattuto da [[Sargon il Grande]] ([[2335 a.C.|2335]]-[[2279 a.C.]]), re degli [[Accadi]], popolazione semitica stanziatasi poco a nord della bassa Mesopotamia.
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I Gutei, barbari e poco civilizzati, depredarono tutte le città trucidando le popolazioni e distruggendo la capitale Akkad.
 
Durante questo lasso di tempo non fu più presente un governo centrale. La lista reale sumerica fornisce un lungo elenco di re gutei, dei quali non sappiamo praticamente nulla, vista l'assenza di tracce epigrafiche e culturali in genere.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 185|Liverani2004}}</ref> È chiaro quindi che i Gutei non segnarono in modo profondo la cultura sumerico-accadica, anche per il semplice fatto che il loro centro di potere restò sempre sulle montagne permettendo alle città sumeriche del sud di mantenere una certa indipendenza. L'invasione dei Gutei non fu così devastante; come accennato le città del sud sumerico mantennero la loro indipendenza e si distinsero per un'intesa attività culturale. La grande libertà lasciata alle città del sud sumerico, spiega perché la dominazione gutea sia durata circa un secolo. Nel [[2120 a.C.]] il re [[Utukhegal]] di Uruk ([[2120 a.C.|2120]]-2112 a.C.) sconfisse e scacciò, con una sola battaglia, l'esercito dei Gutei guidato da [[Tirigan]], che fuggì nella città di [[Dubrum]] dove venne poi assassinato.<ref name="Liverani2004-188">{{Cita|Liverani 2004|pag. 188|Liverani2004}}</ref> Si dissolse così il dominio guteo, senza lasciare tracce significative.
 
=== L'etàimpero neo-sumericadella terza dinastia di Ur ===
{{vedi anche|Età neo-sumerica}}
L'invasione dei Gutei non fu così devastante; come accennato le città del sud sumerico mantennero la loro indipendenza e si distinsero per un'intesa attività culturale. Abbiamo una numerosissima documentazione soprattutto per quanto riguarda la dinastia di [[Lagash]]. Fra gli ''ensi'' di questa città si evidenzia in particolare [[Gudea]], per la grande quantità di testi letterari e di statue votive a sua immagine, che ne fanno il re sumerico più famoso.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 187|Liverani2004}}</ref> Egli fu un re pacifico, che si dedicò alla costruzione di numerosi canali, edifici e templi, di cui il più famoso è l'E-ninnu, il tempio del dio [[Ningirsu]], costruito con la collaborazione di altre città, senza badare a spese.<ref name=bardeschi36>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' p. 36.</ref>
 
La grande libertà lasciata alle città del sud sumerico, spiega perché la dominazione gutea sia durata circa un secolo. Nel [[2120 a.C.]] il re [[Utukhegal]] di Uruk ([[2120 a.C.|2120]]-2112 a.C.) sconfisse e scacciò, con una sola battaglia, l'esercito dei Gutei guidato da [[Tirigan]], che fuggì nella città di [[Dubrum]] dove venne poi assassinato.<ref name=Liverani2004-188>{{Cita|Liverani 2004|pag. 188|Liverani2004}}</ref> Si dissolse così il dominio guteo, senza lasciare tracce significative.
 
==== L'impero della terza dinastia di Ur ====
{{vedi anche|Terza dinastia di Ur}}
 
Utu-khegal fu sconfitto a sua volta da [[Ur-Nammu]] di [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] che fondò la [[Terza dinastia di Ur]] assumendo il titolo di "forte, re di Ur, re di Sumer e di Akkad"<ref name=Liverani2004-188 />. Questa dinastia governò poco più di cento anni dando vita a un periodo di pace e prosperità e arrivando a controllare un territorio esteso quanto quello dell'impero accadico. Ma la vera novità del regno della Terza dinastia di Ur non stava tanto nelle sue dimensioni ma nella sua organizzazione. Il potere si fondava su una struttura fortemente centralizzata, rappresentata da un massiccio apparato burocratico. In ogni città venivano collocati ''ensi'' di fiducia, che amministravano per conto del re. Tutte le città della bassa Mesopotamia persero quindi la loro millenaria autonomia.
Utu-khegal fu sconfitto a sua volta da [[Ur-Nammu]] di [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] che fondò la [[Terza dinastia di Ur]] assumendo il titolo di "forte, re di Ur, re di Sumer e di Akkad"<ref name="Liverani2004-188" />. Questa dinastia governò poco più di cento anni dando vita a un periodo di pace e prosperità e arrivando a controllare un territorio esteso quanto quello dell'impero accadico. Ma la vera novità del regno della Terza dinastia di Ur non stava tanto nelle sue dimensioni ma nella sua organizzazione. Il potere si fondava su una struttura fortemente centralizzata, rappresentata da un massiccio apparato burocratico. In ogni città venivano collocati ''ensi'' di fiducia, che amministravano per conto del re. Tutte le città della bassa Mesopotamia persero quindi la loro millenaria autonomia.
 
Ur-Nammu, come Gudea, fu re pacifico e a lui si deve la ricostruzione monumentale della città di Ur e di altre città, oltre al rifacimento di strade, canali, la costruzione di templi e varie ''[[ziqqurat]]'' in diverse città: Ur (''ziqqurat'' di Nanna), Uruk, Eridu e Nippur.<ref name=bardeschi36/> Sotto il suo regno fu dato grande impulso alla cultura sumerica e Ur-Nammu è entrato nella storia anche per aver emanato il primo codice di leggi che si conosca. Questo aveva una chiara intenzione di uniformare il paese, introducendo misure standard per la capacità (''sila'') e il peso (''mina'' e ''siclo'') oltre alle varie indennità da pagare per ogni reato.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 189-190|Liverani2004}}</ref>
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I due figli e successori di Shulgi, [[Amar-Sin]] e [[Shu-Sin]], continuarono le campagne militari nel nord, ma dovettero prestare sempre più attenzione alla forti pressioni delle tribù [[Amorrei|amorree]] (Martu) a nord-ovest e di [[Elam]] a sud-est. Per fronteggiare i Martu venne costruito un lungo muro poco a nord di Akkad.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 191|Liverani2004}}</ref>
 
==== La caduta definitiva ====
La Terza dinastia di Ur si dissolse all'incirca nel [[2000 a.C.]] quando sotto il regno di [[Ibbi-Sin]] l'impero entrò in crisi. La ribellione di varie città sumeriche, alcune difficoltà naturali (scarse piene del Tigri e dell'Eufrate con conseguenti carestie), incursioni da un lato dei Martu e dall'altro dei Gutei, indebolirono sempre più il regno, ridimensionando il suo territorio. Nonostante ciò, Ibbi-Sin riuscì a governare per venticinque anni dalla sua capitale Ur, fino a quando gli Elamiti, dopo un lungo assedio, distrussero la città mettendola a ferro e fuoco e portando a [[Susa (Elam)|Susa]] il re stesso, che morì in esilio.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 37.</ref> La "[[lamentazione sulla distruzione di Ur]]" è un famoso testo sumerico inerente a questo avvenimento.
 
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Alcune tra le più grandi città furono (non in ordine cronologico): [[Babilonia|Babel]], [[Ninive]], [[Eridu]], [[Kish]], [[Lagash]], [[Uruk]], [[Ur]] e [[Nippur]]. Come queste città cominciarono a crescere, sentirono l'esigenza di primeggiare l'una sull'altra, provocando così un millennio di quasi incessanti guerre sui diritti per l'acqua, le rotte commerciali e i tributi dalle tribù nomadi.
 
Ogni città era governata da una [[dinastia]] locale (''bala'') e i termini usati per indicare il regnante variano da città a città. Ad esempio il termine ''[[en (storia antica)|en]]'', con significato di "gran sacerdote", è utilizzato ad Uruk, il termine ''[[ensi (storia antica)|ensi]]'', con significato di "fattore del dio", a Lagash, il termine ''[[lugal]]'' (letteralmente "uomo grande") con significato di "re", nelle città di Ur e Kish.<ref name="ReferenceC" /> Questi termini hanno significati e sfumature diverse che rispecchiano le diverse ideologie alla base del potere. Il termine ''en'' evidenzia in modo chiaro che all'inizio il potere era nelle mani del tempio e come questo sia ancora, in alcune città, una forte presenza; il termine ''ensi'' sta ad indicare che il dio ha concesso la fiducia a quella specifica dinastia nel governo della città; infine il termine ''lugal'' sottolinea la nascita di una regalità "laica", dove il re assume caratteristiche e qualità più umane.<ref name="ReferenceC" /> Le prime due titolature sono presenti anche nelle epoche più antiche ([[periodo di Uruk|fase di Uruk]] e [[Gemdet Nasr]]; circa 3500-3000 a.C.) mentre il termine ''lugal'' appare solo a partire dal periodo proto-dinastico quando, per l'appunto, si assiste alla nascita del "palazzo".
 
Il termine ''lugal'' non deve comunque ingannare: il re resta ancora subordinato al dio ed ogni sua azione è legittimata dal volere divino: senza il consenso della divinità ogni azione è destinata a fallire<ref>{{Cita|Ascalone 2005|pag. 109|Ascalone2005}}</ref>. La regalità è perciò donata dagli dei e i re sono amministratori di un territorio e una popolazione che comunque appartengono alla divinità. Il termine ''lugal'', quindi, più che descrivere una regalità laica, che nega o si distacca dalla religione, vuole sottolineare la necessità da parte del "palazzo" di mettere sotto controllo e subordinare il tempio e le sue attività rispetto a quelle del palazzo.
La "laicizzazione" del potere ebbe come conseguenza l'idea che il re fosse un uomo come tutti gli altri e che dovesse in qualche modo giustificare le proprie azioni. A partire dal [[periodo proto-dinastico]] appaiono, perciò, le prime iscrizioni regie su [[vaso|vasi]], fondazioni di [[tempio|templi]], [[statua|statue]] oltre ai primi veri e propri [[monumento|monumenti]] celebrativi (si veda ad esempio la famosa [[stele degli avvoltoi]]), proprio con lo scopo di dimostrare la grandezza, l'efficienza e le qualità del re, oltre al suo stretto legame e i suoi buoni rapporti con la divinità.<ref>{{Cita|Liverani 2004|pag. 134|Liverani2004}}</ref>
 
Elenco delle principali città mesopotamiche da Nord a Sud:
* [[Mari (città)|Mari]] -- {{Coord|34|27|N|40|55|E}}
* [[Eshnunna]] (Tell Asmar) -- {{Coord|33|45|N|44|45|E|type:city}}
* [[Agade]] -- {{Coord|33|06|N|44|06|E}}
* [[Sippar]] (Abu Habba) -- {{Coord|33|03|N|44|18|E|type:city}}
* [[Kish (Sumer)|Kish]] (Tell Uheimir & Ingharra) -- {{Coord|32|33|N|44|39|E|type:city}}
* [[Borsippa]] (Birs Nimrud) -- {{Coord|32|23|30|N|44|20|30|E|type:city}}
* [[Nippur]] (Nuffar) -- {{Coord|32|10|N|45|11|E|type:city}}
* [[Isin]] (Ishan al-Bahriyat) -- {{Coord|31|56|N|45|17|E|type:city}}
* [[Adab]] (Tell Bismaya) -- {{Coord|31|57|N|45|58|E|type:city}}
* [[Shuruppak]] (Fara) -- {{Coord|31|46|N|45|30|E|type:city}}
* [[Umma (città)|Umma]] (Tell Jokha) -- {{Coord|31|38|N|45|52|E|type:city}}
* [[Girsu]] (Tello) -- {{Coord|31|37|N|46|09|E|type:city}}
* [[Lagash]] (Al-Hiba) -- {{Coord|31|26|N|46|32|E|type:city}}
* [[Bad-tibira]] (Al Medina) -- {{Coord|31|46|N|46|00|E|type:city}}
* [[Uruk]] (Warka) -- {{Coord|31|18|N|45|40|E|type:city}}
* [[Larsa]] (Tell as-Senkereh) -- {{Coord|31|14|N|45|51|E|type:city}}
* [[Ur]] (al Muqayyar) -- {{Coord|30|57|45|N|46|06|11|E|region:IQ_scale:30000}}
* [[Eridu]] (Abu Shahrain) -- {{Coord|30|48|57.02|N|45|59|45.85|E|type:city}}
Alcune città minori:
* [[Kutha]] (Tell Ibrahim) -- {{Coord|32|44|N|44|40|E|type:city}}
* [[Dilbat]] (Tell ed-Duleim) -- {{Coord|32|09|N|44|30|E|type:city}}
* [[Marad]] ((Wanna es-) Sadun) -- {{Coord|32|04|N|44|47|E|type:city}}
* [[Kisurra]] (Abu Hatab) -- {{Coord|31|50|N|45|26|E|type:city}}
* [[Zabala (Sumeri)|Zabala]] (Tell Ibzeikh) -- {{Coord|31|44|N|45|52|E|type:city}}
* [[Kisiga]] (Tell el-Lahm) -- {{Coord|30|50|N|46|20|E|type:city}}
* [[Awan]]
* [[Hamazi]]
* [[Akshak]]
* [[Zimbir]]
 
<gallery>
Immagine:Clay cone Urukagina Louvre AO4598ab.jpg|<center>Frammento di iscrizione [[cuneiforme]] di [[Urukagina]] (o Uruinimgina), ''ensi'' di [[Lagash]]. Terracotta, ca. 2350 a.C., scoperta a Tello (antica [[Girsu]]). L'iscrizione recita "''Egli [Urukagina] scavò (…) il canale nella città di NINA. Prima fece erigere l'Eninnu; infine, fece erigere l'Esiraran''"
Image:Clay cone Eanatum Louvre AO4442-4597.jpg|<center>Tavoletta [[cuneiforme]] di [[Eannatum]], ''ensi'' di [[Lagash]], inerente a un conflitto sui confini, che opponeva Lagash ad [[Umma (città)|Umma]]. Terracotta, ca. 2430 a.C. Scoperto a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Inlay Akurgal Louvre AO11249.jpg|<center>Conchiglia intarsiata che reca il nome di Akurgal, figlio di [[Ur-Nanshe]], re di [[Lagash]]. [[Proto-Dinastico III]] (ca. [[2500 a.C.]]). Scoperta a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Fragment Ur-Nanshe Louvre MNB1415.jpg|<center>Frammento di una stele recante l'iscrizione "Ur-Nanshe, figlio di Gunidu, per [[Ningirsu]]". [[Lagash]], [[Proto-Dinastico III]] (ca. [[2500 a.C.]]). Scoperta a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Vase Entemena Louvre AO2674.jpg|<center>Vaso dedicato da [[Entemena]], ''ensi'' di [[Lagash]], al dio [[Ningirsu]]. Argento e rame, ca. [[2400 a.C.]] Scoperto a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Stele of Vultures detail 02.jpg|<center>Avvoltoi volano sui cadaveri dei soldati della città di [[Umma (città)|Umma]]. Particolare della [[stele degli avvoltoi]]. Circa 2450 a.C., scoperta a Tello (antica [[Girsu]]). La stele è uno dei monumenti più significativi a partire dal periodo proto-dinastico, in quanto ha lo scopo di celebrare e dimostrare la potenza e l'efficienza del re.
</gallery>
 
== Agricoltura ==
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È difficile parlare di una religione Sumera in quanto tale, siccome i credi e i riti variavano molto nel tempo e nelle distanze, e ogni città aveva il suo intreccio di mitologia e teologia.
 
I Sumeri adoravano una triade principale, rappresentata da [[An (mitologia)|An]], '''An'''&nbsp; in&nbsp; lingua sumerica,&nbsp; '''Anum'''&nbsp; o&nbsp; '''Anu'''&nbsp; in&nbsp; accadico&nbsp; era il dio celeste della&nbsp; mitologia mesopotamica. Artefice del creato,&nbsp; ''deus otiosus'', è padre degli dei e sposo della dea&nbsp; Antum. Gli era sacro il numero 60, massima cifra del sistema sessagesimale mesopotamico. An/Anu in lingua accadica vuol dire "colui che appartiene ai cieli".
 
Nacque insieme con la sua controparte&nbsp; Ki, la Terra, dal Mare primordiale (Nammu) costituendo inizialmente un unico insieme (chiamato&nbsp; montagna cosmica, l'An-Ki). An e&nbsp; Ki&nbsp; furono in seguito separati dal dio&nbsp; Enlil, da essi stessi generato.
 
Il dio An/Anum presiede l'assemblea degli&nbsp; Anunnaki, ed inoltre compone la triade cosmica insieme agli dei&nbsp; Enlil&nbsp; ed&nbsp; Enki. Fa anche parte dei quattro Dei creatori, che comprende la triade precedente insieme alla dearsag. Il luogo principale del suo culto si trovava ad&nbsp; Uruk, più esattamente l'antichissimo Tempio di An. del cielo; da [[Enlil]],'''Enlil'''&nbsp; è il dio dell'atmosfera&nbsp; della&nbsp; mitologia mesopotamica, ed insieme agli dei&nbsp; An/Anum&nbsp; ed&nbsp; Enki/Ea&nbsp; costituisce una triade cosmica. Considerato fra le divinità creatici del cosmo, secondo alcune tradizioni è colui che custodisce le&nbsp; Tavolette dei Destini. Gli era sacro il numero 50.
 
Secondo la tradizione, sua moglie era&nbsp; Ninlil&nbsp; e i suoi figli&nbsp; Ninurta,&nbsp; Ishkur&nbsp; e&nbsp; Sin. Il suo più grande luogo di venerazione era l'Ekur, ossia il Tempio della Montagna a&nbsp; Nippur. Alcune tradizioni lo ritengono anche custode dei cento&nbsp; ''me'', gli ordinamenti divini iscritti su tavolette, altre le vedono invece originariamente sotto la protezione di&nbsp; Enki, che per errore le cedette ad&nbsp; Inanna.dio dell'aria, o dell'alito del vento e delle grandi tempeste (si consideri che il territorio è alluvionale e palustre; la parola paradiso, di derivazione indoeuropea, significa forse giardino palustre); e da [[Enki]]'''Enki'''&nbsp; (Sumero:&nbsp; <sup>d</sup>EN.KI(G)𒂗𒆠) è un&nbsp; dio&nbsp; della&nbsp; Mitologia sumera, più tardi conosciuto come&nbsp; '''Ea'''&nbsp; in&nbsp; accadico&nbsp; e nella&nbsp; mitologia babilonese. Originariamente era identificato come la divinità protettrice di&nbsp; Eridu, la capitale religiosa dell'antica&nbsp; Mesopotamia. Più tardi l'influenza del suo culto si diffuse in tutta la Mesopotamia, nella regione di&nbsp; Canaan&nbsp; e tra gli&nbsp; Ittiti&nbsp; e gli&nbsp; Hurriti. Era la&nbsp; divinità&nbsp; dei mestieri (''gašam''), del bene, dell'acqua, del mare, dei laghi (''a'',&nbsp; ''aba'',&nbsp; ''ab''), della sapienza (''gestú'', letteralmente "orecchio") e della&nbsp; creazione&nbsp; (''Nudimmud'':&nbsp; ''nu'', somiglianza,&nbsp; ''dim mud'', generare). È stato associato alla fascia meridionale delle costellazioni chiamate&nbsp; ''stelle di Ea'', ma anche con la costellazione&nbsp; '''AŠ-IKU''',&nbsp; ''il quadrato di''&nbsp; (Pegaso).<sup>[1]</sup>&nbsp; Il suo numero sacro è il&nbsp; '''40'''.<sup>[2]</sup>
 
Un vasto numero di miti riguardanti Enki sono stati raccolti da molti siti di scavo, estesi dal sud dell’Iraq&nbsp; fino alla costa orientale. Le sue prime apparizioni possono essere rinvenute in iscrizioni&nbsp; cuneiformi&nbsp; attraverso tutta la regione, risalenti prevalentemente a partire dal terzo millennio dell'era ellenistica. I suoi miti sembrano aver influenzato alcune storie&nbsp; bibliche&nbsp; e&nbsp; coraniche.
 
L'esatto significato del suo nome è incerto: comunemente viene tradotto come "Signore della terra": il sumerico&nbsp; ''EN''&nbsp; viene tradotto con l'equivalente di signore, originariamente veniva attribuito agli Alti Sacerdoti;&nbsp; ''KI''&nbsp; è spesso tradotto con&nbsp; ''terra''. Esistono altre teorie riguardante l'attributo&nbsp; ''ki'', indicando come origine un probabile&nbsp; ''kig2''&nbsp; che significa pesce (o meglio un tipo di pesce), o&nbsp; ''kur''&nbsp; che significa&nbsp; ''tumulo sepolcrale''. Il nome Ea è probabilmente di origine&nbsp; hurrita&nbsp; mentre altri<sup>[3][4]</sup>&nbsp; sostengono che probabilmente sia di origine&nbsp; semitica&nbsp; e possa avere una derivazione dalla radice semitica occidentale *hyy la quale significa "vita" ed in questo caso utilizzato per "primavera", "acqua corrente". In sumerico E-A significa "la casa dell’acqua" ed è stato suggerito che questo nome fosse originariamente attribuito al tempio della divinità di&nbsp; Eridu. dio della terra o del sottosuolo. Veneravano inoltre la dea [[Inanna]],'''Inanna'''&nbsp; (anche&nbsp; '''Inana'''; cuneiforme sumerico:&nbsp; ,&nbsp; <sup>d</sup>NIN.AN.NA, forse con il significato di "Signora Cielo"<sup>[1]</sup>, anche&nbsp; <sup>d</sup>MÚŠ<sup>[2]</sup>con il significato di "Splendente"; in dialetto emesal:&nbsp; ''gašan.an.na'') è la dea&nbsp; sumera&nbsp; della fecondità, della&nbsp; bellezza&nbsp; e dell'amore, inteso come relazione erotica (con l'epiteto di&nbsp; ''nu.gig'', inteso come "ierodula") piuttosto che coniugale&nbsp; <sup>[3]</sup>; successivamente assimilata alla dea accadica, quindi babilonese e assira,&nbsp; '''Ištar'''&nbsp; (anche Eštar). Inanna/Ištar è la più importante divinità femminile mesopotamica<sup>[4]</sup>.dea dell'amore e della guerra (equivalente alla dea Accadica [[Ishtar]]), il dio [[Dumuzi|Dumnezu]], dio della pastorizia, il dio [[Ningirsu]] patrono della città di Lagash, la dea [[Nammu]],Nella&nbsp; mitologia sumera,&nbsp; '''Nammu'''&nbsp; (più propriamente&nbsp; ''Namma''&nbsp; [1]) è la dea sumera della creazione. Se il mito della&nbsp; creazione&nbsp; babilonese&nbsp; ''Enûma Elish''&nbsp; è basato su un mito sumero, come sembrerebbe essere, Nammu/Namma è la dea sumera del&nbsp; mare&nbsp; primordiale che diede vita al&nbsp; paradisoe alla&nbsp; terra&nbsp; e ai primi dei. Lei era probabilmente la prima&nbsp; personificazione&nbsp; della&nbsp; costellazione&nbsp; che più tardi i&nbsp; Babilonesi&nbsp; avrebbero chiamato&nbsp; Tiamat&nbsp; (per i&nbsp; Greci&nbsp; Cetus) e che era opposta ad&nbsp; Apsû, la fresca&nbsp; acqua&nbsp; dell'oceano&nbsp; che i&nbsp; Sumeri&nbsp; credevano giacere sotto la terra, l'acqua che era fonte della vita e fertilità in una regione in cui non vi erano che scarse&nbsp; piogge.
 
Come Nammu/Namma è la dea delle acque della fertilità, così&nbsp; An&nbsp; è il dio del&nbsp; cielo. Nammu/Namma e suo figlio&nbsp; Enki&nbsp; crearono l'umanità affinché servissero gli dei. Enki è il dio dell'agricoltura&nbsp; che presidiava le acque dell'Apsû.dea generatrice, e altre divinità, circa seicento, suddivise fra dei minori ed oggetti sacri.
 
Gli dei Sumeri (dingir, plurale dingir-dingir oppure dingir-e-ne) erano generalmente i patroni di particolari città, dove venivano venerati e avevano il loro tempio. La loro importanza religiosa logicamente seguiva le sorti politiche della città, cosicché spesso predominava, anche su tutto il paese, a volte invece era asservita ai voleri del vincitore. Particolarmente temuta era la distruzione del simulacro sacro, o il furto della statua che veniva portata in esilio dal nemico.