Conglomerato bituminoso: differenze tra le versioni

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Nei conglomerati cosiddetti ''a bitume modificato'' si prevede anche l'aggiunta di polimeri (resine sintetiche) che influenzano le caratteristiche fisiche e/o chimiche del materiale.
 
Viene utilizzato di norma per la realizzazione delle superfici carrabili ([[strada|strade]], [[pista d'atterraggio|piste di atterraggio]], ecc.) ma non ne è l'unico costituente.
 
Il conglomerato bituminoso viene chiamato comunemente, anche se erroneamente, [[asfalto]], che invece si può considerare un conglomerato bituminoso naturale.
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I conglomerati bituminosi non vanno sottoposti a temperature eccessivamente elevate poiché si potrebbero danneggiare le proprietà leganti del bitume ma, poiché la [[lavorabilità]] del materiale è garantita dalla sua temperatura, questa non deve essere neppure troppo bassa per non compromettere le caratteristiche finali del conglomerato posato. Il periodo ideale di preparazione e di posa della miscela bituminosa è pertanto quello che va da marzo a novembre, a condizione che le condizioni meteorologiche siano buone, ovvero con livelli di umidità non troppo elevati.
 
== Strati in conglomerato bituminoso ==
== Il [[solido stradale]] ==
[[Image:Confrontopavimentazionitiburtina.JPG|thumb|right|Confronto tra una nuova pavimentazione stradale, sulla sinistra, ed una vecchia, sulla destra]]
[[Image:asphalt base.jpg|thumb|left|Conglomerato bituminoso per la realizzazione di una pavimentazione stradale]]
 
La parte di pavimentazione in conglomerato bituminoso si chiama manto <ref>{{cita libro|cognome=Ferrari|nome=cap 1.4 pag 14 Paolo|coautori=Giannini Franco|titolo=Ingegneria stradale. Vol. 2: Corpo stradale e pavimentazioni}}</ref> e di norma si suddivide in due strati denominati:
Costruttivamente una strada è formata da un '''solido stradale'''.
 
Con questo termine vengono indicati i vari strati con la quale si assicura la trasmissione dei carichi dinamici transitanti dalla superficie della strada al terreno naturale con il minimo di defomabilità e di usura della sede stradale.
 
Gli strati tipo sono:
* la '''fondazione''' che ha il compito di diffondere i carichi agenti al terreno naturale sottostante con il minimo di deformabilità. Viene realizzato quando lo strato di sottofondo non garantisce idonee capacità portanti. Può essere realizzato in diverse maniere: misto granulare con o senza presenza di cemento (misto cementato);
* lo '''strato di base''' viene realizzato impiegando gli stessi materiali usati per lo strato di fondazione, e anzi può sostituirlo quando lo strato di sottofondo del terreno possiede buone capacità portanti. Nelle pavimentazioni bituminose può essere costituito da un conglomerato bitumioso a struttura aperta e in quelle rigide in misto cementato. È lo strato di supporto della pavimentazione e ha il compito di assorbire la maggior parte delle azioni flessionali indotte dal traffico stradale;
* la [[Pavimento stradale|'''pavimentazione''']] che ha il compito di protezione del corpo stradale dall'[[usura (logoramento)|usura]] e di protezione dalle infiltrazioni di acque meteoriche.
 
Le pavimentazioni possono essere rigide, come quelle in [[calcestruzzo]], o flessibili, come quelle in [[macadam]] o in conglomerato bituminoso.
 
Le pavimentazioni flessibili sono prive di rigidezza flessionale e sotto carico hanno deformazioni anche di alcuni millimetri mentre quelle rigide hanno deformazioni quasi trascurabili.
 
La pavimentazione bituminosa di norma si suddivide in due strati denominati:
* '''tappetino di usura ''' o '''strato di usura''': è la parte superficiale della sovrastruttura stradale ed è, pertanto, quella a contatto diretto con il traffico stradale e con gli agenti atmosferici. La sua funzione è quella di assorbire i carichi superficiali e trasmetterli agli strati sottostanti, offrire aderenza agli pneumatici dei veicoli e allo stesso tempo garantire l'impermeabilità. Normalmente, il tappetino è costituito da conglomerato a struttura chiusa anche se esistono strati di usura drenanti e fonoassorbenti costituiti da conglomerati a struttura aperta con leganti bituminosi modificati;
* '''binder''' o '''strato di collegamento''': è il bitumato più interno, che collega lo strato di base con il tappetino di usura, e ha il compito di trasmettere i carichi verticali alla fondazione senza deformazioni permanenti. È costituito normalmente da un conglomerato a struttura semiaperta.
 
Spesso anche lo strato di base è costituito da conglomerato bituminoso in luogo del [[misto bitumato]].
Nelle pavimentazione a ''tutto-asfalto'' si realizza la pavimentazione bituminosa in più strati direttamente sul sottofondo stradale che deve possedere le idonee capacità portanti
 
Nelle pavimentazione a ''tutto-asfalto'' si realizza la pavimentazione bituminosa in più strati direttamente sul sottofondo stradale che deve possedere le idonee capacità portanti.
 
Gli spessori di questi strati sono funzione del traffico stradale; (moltoin leggeroparticolare finoper aun traffico molto ridotto lo spessore dello strato sarà esiguo mentre per un traffico pesante) si realizzerà uno strato spesso.
 
== Realizzazione di un manto stradale bituminoso ==
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Al fine di scongiurare tale degrado è necessario studiare opportunamente la miscela, soprattutto con riferimento al tenore di bitume e di filler.
 
== Note ==
<references />
 
== Normativa di riferimento ==
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* UNI EN 13055-2:2005 - Aggregati leggeri - Parte 2: Aggregati leggeri per miscele bituminose, trattamenti superficiali e per applicazioni in strati legati e non legati
*UNI EN 12697-24:2007 - Resistenza a fatica
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Ferrari|nome=Paolo|coautori=Giannini Franco|titolo=Ingegneria stradale. Vol. 2: Corpo stradale e pavimentazioni|editore=ISEDI|città=Roma|anno=2007|isbn=88-8008-046-6|cid=Ferrari e Giannini 2007}}
 
==Voci correlate==
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==Collegamenti esterni==
*[http://amslaurea.cib.unibo.it/209/1/LE_PAVIMENTAZIONI_STRADALI_PER_LA_VIABILITA'_IN_AMBITO_URBANO.pdf Le pavimentazioni stradali per la viabilità in ambito urbano]
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Ferrari|nome=Paolo|coautori=Giannini Franco|titolo=Ingegneria stradale. Vol. 2: Corpo stradale e pavimentazioni|editore=ISEDI|città=Roma|anno=2007|isbn=88-8008-046-6|cid=Ferrari e Giannini 2007}}
 
{{Controllo di autorità}}