Adolfo Gregoretti: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato a Apuania Carrara (Massa Carrara) il 25 febbraio 1916, figlio di Giuseppe e Lea Lazzoni. A partire dal [[1932]] entrò come allievo presso l'[[Accademia navale]] di [[Livorno]], da cui uscì nel gennaio [[1936]] con il grado di [[guardiamarina]]. Nel [[1937]] fu promosso [[Sottotenente di vascello]], e dopo un lungo periodo di imbarco, dapprima su incrociatore e poi sulle siluranti di superficie, frequentò a Livorno il Corso per Direttore del Tiro.
ImbarcatoPrestò successivamenteservizio sull'[[incrociatore pesante]] ''[[Fiume (incrociatore)|Fiume]]'',<ref name=H4p24>{{Cita|Hogg, Wiper 2004|p. 24}}</ref> eimbarcandosi poi su quello [[incrociatore leggero|leggero]] ''[[Alberto da Giussano (incrociatore)|da Giussano]]''. Dopo l'affondamento del ''da Giussano'', [[Battaglia di Capo Bon|avvenuto]] il 12 dicembre [[1941]], nel corso del quale fu decorato ”sul campo” con la [[medagliaMedaglia di bronzo al valor militare]],<ref>Adolfo Gregoretti si era prodigato per disciplinare il salvataggio del personale, arrivando anche a gettarsi in mare gettandosidalla anchezattera insu marecui si trovava per soccorrere i naufraghi più bisognosiin difficoltà.</ref>, fu trasferito<ref>Fu lui a presentare domanda per poter ritornare a combattere.</ref> sulla [[nave da battaglia]]] ''[[Roma (nave da battaglia)|Roma]]'' comecon l'incarico di Direttore del Tiro delle armi di piccolo calibro, vinendovenendo poi promosso [[Tenente di vascello]]. Il 19 dicembre [[1942]] si imbarcò sul [[cacciatorpediniere]] ''[[Lanzerotto Malocello (cacciatorpediniere)|Malocello]]'', a bordo del quale salpò da [[Pozzuoli]] la sera del 23 marzo [[1943]]<ref name=R7p276-277>{{Cita|Rocca 1987|p. 276-277}}</ref> insieme al ''[[Camicia Nera (cacciatorpediniere)|Camicia Nera]]'' ed al ''[[Leone Pancaldo (cacciatorpediniere)|Pancaldo]]'' per trasportare a [[Tunisi]] dei reparti di [[Wehrmacht|militari tedeschi]]. Alle ore 24.00 le tre unità furono raggiunte dal cacciatorpediniere ''[[Ascari (cacciatorpediniere)|Ascari]]'' che assunse il comando della formazione.<ref name=R7p276-277/>
Alle ore 07.30 del giorno successivo il cacciatorpediniere ''Malocello'' urtò contro una [[Mina navale|mina]] nemica che esplose al centro della nave, spezzandola in due tronconi.<ref name=R7p276-277/> Durante i momenti seguenti all'eplosione egli si prodigò nei locali allagati ed invasi dal vapore, portando in salvo il personale ferito.,<ref name=R7p276-277/> Dedicatosidedicatosi poi alla distruzione didei tutti i documenti<ref name=I4p44>{{Cita|Il Nastro Azzurro n.4, luglio-agosto 2010|p. 44}}</ref> e delle carte nautiche,. Dopo aver passòpassato la propria cintura di salvataggio a un marinaio che ne era privo, affondandoaffondò insieme alla nave.<ref name=I4p44/> Fu decorato con la [[medaglia d'oro al valor militare]]<ref name=I4p44/> alla memoria.<ref>[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/GregorettiAdolfo.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La città di Roma gli ha intitolato una via.
 
===Onorificenze italiane===