Caduta della Repubblica Sociale Italiana: differenze tra le versioni
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Dal 10 settembre [[1943]] con un drastico ordine di [[Adolf Hitler|Hitler]], in seguito attenuato ma non annullato, l'Italia fu per i tedeschi territorio di operazioni militari. La relativa legge marziale fu applicata integralmente nelle Provincie coinvolte nelle linee di combattimento, in quelle verso il [[Brennero]] (Alpenvorland-OZAV) e verso i territori sloveni annessi dai tedeschi e verso il Regno di Croazia (Adriatisches Kuestenland-OZAK).
Nelle due zone di Confine vennero nominati Alti Commissari che, secondo pubblica dichiarazione di Hitler, "riceveranno da me le indicazioni fondamentali per la loro attività”<ref> ''Documenti diplomatici tedeschi Serie E VI n.311''</ref>. Gli Alti Commissari furono l'SS Oberfuehrer [[Franz Hofer (Gauleiter)|Franz Hofer]], per le Provincie di Bolzano, Trento e Belluno, e SS Oberfuehrer [[Friedrich Rainer]], per le Provincie di [[Udine]], [[Gorizia]], Trieste, [[Pola]], [[Fiume]] e [[Lubiana]]. Hofer e Rainer non nascosero volontà annessionistiche, rispettivamente verso il [[Tirolo]] e verso la [[Carinzia]], loro territori di origine. Il 1º ottobre il Gauleiter
Hitler abbandonò [[Spalato]], e in un primo momento anche [[Zara]], alla annessione croata che, dichiarata il 9 settembre [[1943]], fu subito seguita da operazioni di conquista delle due Provincie italiane della [[Dalmazia]]. La strategia annessionistica di territori italiani da parte della [[Croazia]] comprendeva Fiume e l'intera [[Istria]] fino ai sobborghi di Trieste.
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La [[United States Army North|Quinta Armata]] americana il 25 aprile aveva cinque divisioni oltre il Po, e una di queste, la 1ª, con oltre diecimila carristi e settecento cingolati, da Cremona puntava su Torino e la Val d'Aosta, mentre una seconda, la 34ª, da Brescia marciava su Bergamo, diretta a Como e poi in Piemonte. Non sollecitate da niente e da nessuno, truppe americane raggiungeranno il centro di Milano il 29 aprile [[1945]]. In Arcivescovado, appena dopo aver confermato la rinuncia alla difesa di Milano e stante la diserzione dei tedeschi ai ''colloqui a tre'', Mussolini disse ai delegati del CLNAI [[Raffaele Cadorna Jr]], [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]] e [[Achille Marazza]] che non poteva dare prima di un'ora una risposta alle richieste di ''resa incondizionata''. Una risposta che non fu mai data, perché Mussolini abbandonerà la Prefettura, diretto a Como, alle 8 di sera dello stesso 25 aprile, con accanto [[Nicola Bombacci]] e con [[Rodolfo Graziani|Graziani]] nell'automezzo della scorta SS comandata da [[Fritz Birzer]].
Fino all'
==La fine militare==
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