Linea Curzon: differenze tra le versioni

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Alla fine della [[prima guerra mondiale]], gli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] acconsentirono al fatto che fosse formato uno Stato indipendente polacco nei territori che avevano fatto parte degli ex imperi [[Impero russo|russo]], [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]] e [[Impero tedesco|tedesco]]. Il [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles del 1919]] stabilì che il confine orientale della [[Polonia]] sarebbe stato determinato successivamente. [[George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston|Lord Curzon di Kedleston]], a nome della [[Triplice intesa]], suggerì nel [[1920]] una linea che correva da [[Hrodna]], attraverso [[Brest-Litovsk]], verso [[Leopoli]] a sud. Esistevano due versioni della linea che si differenziavano nella parte meridionale: la linea "B" assegnava la città di [[Leopoli]] alla [[Polonia]]; la linea "A" all'[[Unione Sovietica]]. La linea "A" fu quella rivendicata da [[Josif Stalin]] nei negoziati riguardo al confine con la [[Polonia]] durante la [[Conferenza di Teheran]] e quella [[Conferenza di Jalta|di Jalta]].
 
L'articolo 87 del [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] affermava che: "I confini della Polonia non tracciati nel presente Trattato saranno successivamente determinati dalle principali potenze Alleate ed associate". In accordo con queste dichiarazioni, il Supremo Consiglio Alleato incaricò la Commissione per gli affari polacchi di elaborare una linea di confine per la frontiera orientale della Polonia basata su criteri storici ed etnici. La linea di confine elaborata dalla commissione era prossima a quella dell'[[Impero russo]] del 1795 stabilita dopo la [[Spartizioni_della_Polonia#Terza_spartizione|terza spartizione della Polonia]].<ref name="Eberhardt-11">{{Cita|Piotr Eberhardt|p. 11}}</ref>
 
La genesi delle due differenti linee di confine, "A" e "B", che si differenziavano per il diverso percorso che seguivano in Galizia, è da far risalire alla guerra [[guerra polacco-ucraina]] che, sin dal 1918, opponeva la Polonia alla [[Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale|Repubblica Popolare dell'Ucraina Occidentale]] (ZUNR). Le potenze occidentali erano interessate a porre fine al conflitto per rafforzare il fronte antibolscevico, perciò, dopo vari tentativi infruttuosi di accordo, incaricarono la Commissione per gli affari polacchi di preparare una soluzione. Il 17 giugno 1919, la Commissione presentò tre possibilità di accordo: stabilire un mandato della [[Società delle Nazioni]] sulla Galizia orientale; incorporare il territorio nella Polonia assicurandogli una forte autonomia; stabilire un'amministrazione temporanea e organizzare un plebiscito. Alla soluzione proposta dalla Commissione, erano allegate due possibili linee di frontiera (che in seguito sarebbero state associate alla linea Curzon) e che si differenziavano per il fatto che l'una (linea "B") incorporava la città di Leopoli alla Polonia, mentre l'altra (linea "A") la lasciava sul lato orientale del confine. Gli [[Stati Uniti d'America]], la [[Francia]] e l'[[Italia]] erano favorevoli alla linea "B", mentre [[Lloyd George]], capo della delegazione britannica, propendeva per la linea "A".<ref name="Eberhardt 5">{{Cita|Piotr Eberhardt|p. 5}}</ref>
 
L'8 dicembre [[1919]] il Consiglio pubblicò una mappa e la descrizione della linea di confine e gli Alleati fecero la seguente dichiarazione: "Le Principali Potenze Alleate ed Associate, riconoscendo l'importanza a che sia posta subito fine all'incertezza politica e delle condizioni di esistenza della nazione polacca, e senza pregiudicare le decisioni che dovranno nel futuro definire i confini della Polonia, dichiarano di riconoscere il diritto del governo polacco a procedere, secondo le condizioni del Trattato con la Polonia del 28 giugno 1919, a organizzare un'amministrazione regolare dei territori dell'ex Impero russo situati ad ovest della linea sotto descritta. I diritti che la Polonia potrà stabilire nei territori ad est della linea sono espressamente riservati". L'annuncio non ebbe alcuna conseguenza, anche se gli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] raccomandarono di prenderlo in considerazione in una proposta inviata alla [[Polonia]] nell'agosto del [[1919]] che però fu ignorata.<ref name="Manfred Franz Boemeke">Manfred Franz Boemeke, Manfred F. Boemeke, Gerald D. Feldman, Elisabeth Gläser, ''The Treaty of Versailles: a reassessment after 75 years'', Cambridge University Press, 1988, pp. 331–333</ref>