Carlo Troya: differenze tra le versioni
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Tornato successivamente a Napoli, pur senza abbandonare completamente l'attività politica si dedicò prevalentemente alla ricerca storica, soprattutto sul [[Medioevo]],
Esponente del "[[neoguelfismo]]" (il movimento che aspirava a una [[Confederazione di Stati|confederazione di stati]] italiani sotto la presidenza del [[papa]], secondo quando teorizzato nel [[1843]] da [[Vincenzo Gioberti|Gioberti]] nel ''Del primato morale e civile degli italiani'') il 3 aprile [[1848]] ottenne da [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] la nomina a primo ministro del [[regno delle Due Sicilie]], secondo la costituzione emanata dallo stesso Ferdinando II l'11 febbraio [[1848]]. Il governo Troya inviò un corpo di spedizione di 15 mila uomini in Lombardia, al comando di [[Guglielmo Pepe]] (''vedi'' [[Prima guerra di indipendenza italiana|Prima guerra di indipendenza]]). Il governo costituzionale non ebbe vita lunga: il 15 maggio [[1848]], in seguito al tradimento del giuramento da parte dei parlamentari che operarono immediatamente per abolire la monarchia e instaurare la repubblica, Ferdinando II sciolse il parlamento democratico, licenziò Carlo
Anche suo fratello [[Ferdinando Troya|Ferdinando]] fu primo ministro di Ferdinando II dal [[1852]] al [[1859]].
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* colonnello [[Vincenzo degli Uberti]] al ministero dei lavori pubblici
* [[generale di brigata|brigadiere]] [[Raffaele del Giudice]] alla guerra e alla marina militare
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* [[Antonio Scialoja]] all<nowiki>'</nowiki>agricoltura e al commercio
* [[Paolo Emilio Imbriani]] all<nowiki>'</nowiki>istruzione pubblica
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