Alberto Fassini: differenze tra le versioni
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Principale attività imprenditoriale del Fassini fu il settore [[tessile]]. Legato al gruppo tessile francese [[Comptoir des textiles artificiels]] (CTA), nel [[1912]] egli creò a [[Padova]] la ''Cines seta artificiale'', primo stabilimento italiano per la fabbricazione del [[rayon (fibra)|rayon]]. Successivamente creò altri stabilimenti a [[Cesano Maderno]], [[Pavia]] e [[Venaria]] (ceduti nel [[1920]] alla [[SNIA]]).
Lo stabilimento padovano fu trasformato nel [[1916]] in ''Seta artificiale di Padova'', mentre quello pavese nel [[1919]] fu trasformato in ''Viscosa di Pavia''. Tra il [[1923]] e il [[1924]] trasformò l'azienda padovana in [[Società Generale italiana della viscosa]] e creò altri stabilimenti tessili a [[Roma]], [[Rieti]] (la [[Supertessile]]) e [[Napoli]]. Il Gruppo Fassini fu tra le poche aziende del settore a resistere alla [[Crisi economica del 1929|grande crisi del 1929]], e ne uscì rafforzato negli [[anni 1930|anni trenta]].
Reduce della [[prima guerra mondiale]] (alla quale partecipò con il grado di [[ammiraglio]] della Marina), Fassini fu iscritto dal [[1921]] al [[Partito Nazionale Fascista]], divenne caporale d'onore del Fascio di [[Firenze]] dal 1924 e designato [[deputato]] alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera]] nella [[XXIX Legislatura del Regno d'Italia|XXIX Legislatura]]. Stretti furono i suoi rapporti con [[Benito Mussolini|Mussolini]]<ref>M. Leone De Andreis, ''Capri 39'', Inedita, 2002, p. 269</ref>, e ciò gli consentì di essere tra i maggiori capitalisti dell'epoca e di avere molti incarichi, come quello di presidente della ''Federazione nazionale fascista produttori fibre tessili artificiali'' e della [[Compagnia italiana del turismo]] (CIT) nel [[1927]].
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