Videoregistrazione: differenze tra le versioni
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Sempre negli anni '60 le valvole elettroniche furono gradualmente sostituite dai [[transistor]], analogamente a quanto avveniva per altri apparecchi elettronici, migliorando di molto l'affidabilità degli apparecchi e riducendo dimensioni e consumi. Per l'uso sul campo e per il mercato industriale, verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] venne introdotto l'uso di sistemi di qualità inferiore, ma più pratici nell'uso, utilizzando nastri in più pratiche [[videocassetta|videocassette]]. Il primo sistema di questo tipo si diffonde rapidamente: è il cosiddetto ¾ di pollice (sistema [[U-matic]] della Sony); ciò consentì una certa riduzione delle dimensioni e dei costi.bApplicando la tecnologia dei disk pack di derivazione informatica, vennero prodotte anche complesse apparecchiature in grado di registrare il video per pochi secondi su una serie di dischi magnetici. Queste macchine vennero usate per effettuare i primi replay in tempo reale, molti anni prima dell'avvento dell'AST, dei videoregistratori digitali e dei [[video server]].
Migliorando il sistema U-matic, nel [[1982]] la Sony mette in commercio il formato [[Betacam]], rivolto al mercato delle [[Electronic News Gathering|riprese giornalistiche]]: per la prima volta, la telecamera e il videoregistratore possono essere riuniti in un singolo apparecchio, il ''
Sarà necessario attendere il [[1972]], perché la [[Philips]] producesse il primo videoregistratore per uso domestico, l'[[Video Cassette Recording|N1500]]; esso però non riscosse particolare successo, soprattutto per la scarsa capienza delle videocassette, che potevano registrare circa mezz'ora di trasmissioni. Nel [[1975]] ci riprovò la Sony, che inventò il sistema [[Betamax]], inizialmente solo nello standard televisivo [[NTSC]] in uso in Giappone e negli USA, e successivamente anche in quello [[PAL]], adottato nell'Europa Occidentale ([[1977]]).
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