Metodo Photolangage: differenze tra le versioni

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Vi sono delle importanti caratteristiche che evidenziano la divisione dei due luoghi in termini di tempo e situazioni, infatti nel primo è rilevante la scelta che il singolo partecipante fa e il tutto si svolge in silenzio e con libertà di camminare nello spazio. Il secondo momento è caratterizzato invece dall'ascolto e dalla condivisione con gli altri.
È importante ricordare che in questo metodo, il ruolo dell'animatore può essere considerato attivo poiché egli partecipa al gioco; è fondamentale questo aspetto in quanto è di aiuto nella dinamica di gruppo, sostiene i partecipanti nel tollerare l'ansia che inizialmente si potrebbe creare. Gli animatori si mettono in gioco per accelerare l'apertura nel dialogo dei partecipanti, per favorire il racconto delle loro esperienze e lasciar esprimere le emozioni che provano. Il primo contatto con persone sconosciute è normale che crei disagio e paura di essere giudicati, questa modalità offre quindi ai partecipanti di identificarsi con gli animatori ed essere stimolati nell'interazione con il gruppo.
 
===Svolgimento di una seduta di gruppo=== parte riscritta da Federica
Una seduta di gruppo necessita la disponibilità di due spazi con caratteristiche specifiche. Ogni ambiente prevede un momento particolare della seduta.
Prima di tutto l’animatore pone al gruppo la domanda, dopodiché chiede ad ogni partecipante di scegliere in silenzio una foto. Le foto sono disposte in ordine casuale sopra ad un tavolo che dev’essere accessibile da tutti i lati.
Il partecipante sceglie l’immagine in silenzio e solo con lo sguardo, lasciando agli altri la possibilità di vedere tutte le foto disponibili. La varietà delle foto predisposte dovrebbe permettere al soggetto di trovare quella che più corrisponde alle proprie emozioni e riflessioni in merito alla domanda.
Una volta trovata la foto il partecipante si siede nel cerchio di sedie ad aspettare che tutti abbiano scelto. Quando il cerchio è completo l’animatore invita a prendere in mano la foto scelta e sedersi nuovamente. Se una foto è stata scelta più volte la terrà in mano il primo a parlare e la passerà poi agli altri componenti del gruppo.
Qui inizia il secondo momento della seduta la condivisone della risposta al gruppo, tutti sono seduti in cerchio ognuno con un’immagine in mano.
L’animatore spiega che la presentazione sarà su base volontaria è che è possibile intervenire su quella altrui, sottolinea l’importanza dell’ascolto.
Il racconto scaturito dalla narrazione della foto è simile a quello poetico, e facilita la comunicazione. Attraverso questa narrazione emergono punti di vista diversi su una stessa immagine, arricchendo così ogni partecipante.
Il soggetto si riconosce nella foto scelta, ma può trovarsi o scontrarsi con l’interpretazione che gli altri ne danno. Egli però non sente un attacco alla propria persona ma solo all’idea collegata all’immagine.
Il fatto che seduto in cerchio vi sia anche l’animatore fa si che il clima risulti più disteso perché i partecipanti non lo percepiscono come supervisore esterno e distaccato ma come proprio pari.
 
==Note==