Altolia: differenze tra le versioni
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Il sito era probabilmente già esistente in tempi remoti ([[Età del Bronzo]]), vista la presenza nel sottosuolo di [[minerali]] di [[piombo]], [[Stagno (elemento)|stagno]], [[rame]] e [[ferro]].
Al tempo delle incursioni saracene, che tra il [[IX secolo]] e il [[X secolo]], devastarono le coste italiane, le popolazioni rivierasche cercarono rifugio sulle alte colline, fondando villaggi o andando ad ingrossare quelli già esistenti, dando così vita a siti come quello di Altolia.
La dominazione araba portò dei benefici, come l'impianto di nuove colture, come quella degli [[agrumi]] e soprattutto quella del [[gelso]]. Quest'ultima diede impulso alla manifattura artigianale della [[seta]], che di ottima qualità, fu esportata in [[Italia]] ed in [[Europa]], fino alla [[seconda guerra mondiale]], quando sia l'avvento delle [[fibre sintetiche]], molto più economiche e di prodotte industrialmente e sia l'[[eruzione vulcanica]] dello [[Stromboli]], le cui ceneri portate dal vento coprirono le foglie di gelso, togliendo il nutrimento dei bachi e causando la morte degli stessi, determinarono la cessazione dell'attività con gravissime conseguenze economiche e sociali per l'intera zona.
Al tempo della dominazione normanna, Altolia divenne feudo dei [[Chiaromonte]] ([[XII secolo]]), il cui territorio si estendeva sino al mare, non esistendo ancora i casali di [[Giampilieri]] e [[Molino (Messina)|Molino]].
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==Viabilità==
Il [[villaggio]] può essere raggiunto attraverso la stretta e tortuosa [[strada provinciale]] n°33 che partendo dal bivio di [[Giampilieri Marina]] attraversa [[Giampilieri Superiore]] e passando per il bivio di [[Molino (Messina)|Molino]], giunge infine in paese.<br
==Chiesa==
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== Collegamenti esterni==
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