Conglomerato bituminoso: differenze tra le versioni

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== Inerti ==
Nel confezionamento di conglomerati bituminosi vengono impiegati [[inerte|inerti]] di origine naturale oppure provenienti dalla frantumazione delle rocce, aventi granulometria variabile.
 
Quelli naturali sono la [[ghiaia]] e la [[sabbia]] provenienti da depositi naturali, mentre quelli artificiali sono pietrischi e graniglie che si ottengono per estrazione dalle [[Miniera di superficie|cave]] e successiva frantumazione.
 
Si parla inoltre di:
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I conglomerati bituminosi vengono prodotti in appositi impianti.
 
I vari ingredienti vengono mescolati a caldo (150  °C circa).
 
Per primo vengono mescolate le varie pezzature degli inerti fino a ottenere la [[curva granulometrica]] richiesta, successivamente si spruzza il bitume e, nel caso di bitumi additivati, le resine sintetiche.
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Come accennato precedentemente il conglomerato bitumioso è un materiale che viene impastato e posato a caldo.
 
Di norma le temperature che devono raggiungere i conglomerati variano da 130 a 150  °C; nel caso di bitumi modificati tali temperature possono essere maggiori.
 
I conglomerati bituminosi non vanno sottoposti a temperature eccessivamente elevate poiché si potrebbero danneggiare le proprietà leganti del bitume ma, poiché la [[lavorabilità]] del materiale è garantita dalla sua temperatura, questa non deve essere neppure troppo bassa per non compromettere le caratteristiche finali del conglomerato posato. Il periodo ideale di preparazione e di posa della miscela bituminosa è pertanto quello che va da marzo a novembre, a condizione che le condizioni meteorologiche siano buone, ovvero con livelli di umidità non troppo elevati.
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Il conglomerato bituminoso viene prodotto in impianti e successivamente trasportato in cantiere per la sua posa in opera. Prima della posa del materiale si deve provvedere alla preparazione del piano di posa: questo deve deve essere pulito, asciutto e privo di eccessiva umidità (si devono eliminare eventuali veli d'acqua).
 
Se si sta provvedendo al rifacimento di un manto stradale, si deve provvedere alla rimozione del vecchio conglomerato mediante fresatrice stradale.
 
Se invece si sta realizzando una nuova strada il terreno deve essere a granulometria e caratteristiche controllate e deve essere compattato e rullato con [[rullo compressore]] fino a raggiungere il grado di compattazione richiesto. Le caratteristiche del terreno possono essere migliorate mediante apporto di materiale [[stabilizzazione dei terreni|stabilizzato]] granulometricamente e compattato come sopra.
 
Per garantire l'ancoraggio tra piano di posa e conglomerato bituminoso deve essere spruzzata con macchina spargitrice un'emulsione bituminosa, di regola al 60%. Dopo che lo strato di ancoraggio si è ossidato (10 - 60 min) si può procedere con la stesa del conglomerato mediante macchina vibrofinitrice e successiva compattazione effettuata con un rullo compressore. Questa lavorazione viene effettuata generalmente in uno o più strati per uno spessore totale minimo di 7–10 cm (strade locali e urbane) a 15–25 cm (strade extraurbane e autostrade).
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Quando sul piano viabile transita un veicolo questo esercita sugli strati bituminosi costituenti una pavimentazione stradale un carico di breve durata.
 
Poiché l'entità del traffico e le tipologie di mezzi transitanti è variabile nel tempo il piano viario è soggetto a cicli di carico variabili.
 
A ogni passaggio è associato la formazione di micro-lesioni che poi degenerano in fessure visibili anche a occhio nudo.
 
Tale tipo di danneggiamento degli strati bituminosi prende il nome di ''fessurazione per fatica'' (fatigue cracking) e determina il degrado della sovrastruttura e la sua perdita di funzionalità.
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==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|http://amslaurea.cib.unibo.it/209/1/LE_PAVIMENTAZIONI_STRADALI_PER_LA_VIABILITA'_IN_AMBITO_URBANO.pdf |Le pavimentazioni stradali per la viabilità in ambito urbano]}}
 
== Bibliografia ==