Labirinto: differenze tra le versioni
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[[File:8250 Church of Abbaye Notre-Dame de Saint-Remy Rochefort 2007 Luca Galuzzi.jpg|thumb|Labirinto nella abbazia [[Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza|trappista]] di [[Abbazia di Notre-Dame de Saint-Rémy|Notre-Dame de Saint-Rémy]], [[Vallonia]], [[Belgio]]]]
il più antico labirinto in una chiesa cristiana è quello sul pavimento della [[Basilica di San Vitale]] a [[Ravenna]]. Durante il dodicesimo e il tredicesimo secolo, un tracciato a forma di labirinto (sempre unicursale) iniziò a essere raffigurato nella pavimentazione interna delle cattedrali gotiche, come nel caso del [[duomo di Siena]] e delle cattedrali di [[Cattedrale di Chartres|Chartres]], [[Cattedrale di Reims|Reims]] e [[Cattedrale di Notre-Dame (Amiens)|Amiens]] in [[Francia]]. Questi labirinti rappresentano il cammino simbolico dell'uomo verso [[Dio]], e spesso il centro del labirinto rappresentava la "città di Dio". La funzione del labirinto è quella di essere un simbolo del pellegrinaggio, o del cammino di espiazione: spesso veniva percorso durante la preghiera, e aveva la validità di un pellegrinaggio per chi non poteva intraprendere un vero viaggio.<ref>Garzantina dei Simboli, 2008, p. 258</ref> Il passaggio attraverso il labirinto era chiamato anche "pellegrinaggio". Bisognava seguire un cammino obbligato e durante il tragitto non si poteva mai ripassare attraverso un punto già superato o abbreviare il percorso. La lunghezza e la tortuosità del percorso alludevano alle difficoltà che si possono incontrare seguendo il cammino spirituale.<ref>Maria Luisa Mazzarello, Maria Franca Tricarico, ''La Chiesa nel tempo. La narrazione dell'architettura sacra''. Ed. Il Capitello, Elledici scuola, 2005, pag. 41.
</ref> Con il passare del tempo, questa originale funzione andò perduta, e il labirinto sulla pavimentazione iniziò a essere visto sempre più spesso come ''"un gioco senza senso, una perdita di tempo"<ref>"Histoire du diocèse et de la ville de Chartres", Jean Baptiste Souchet, canonico della cattedrale di Chartres, morto nel 1654</ref> '', e molti di essi vennero distrutti. Sulla [[quarta di copertina]] dell'edizione Bompiani del romanzo "[[Il nome della rosa]]", [[Umberto Eco]] riporta una nota riferita all'immagine sulla copertina, che recita: ''"In copertina lo schema del labirinto che appariva sul pavimento della cattedrale di Reims. A pianta ottagonale, recava ai quattro ottagoni laterali l'immagine dei maestri muratori, coi loro simboli, e al centro - si dice - la figura dell'arcivescovo Aubri de Humbert che pose la prima pietra della costruzione. il labirinto fu distrutto nel XVIII secolo dal canonico Jacquemart perché gli dava fastidio l'uso giocoso che ne facevano i bambini i quali, durante le funzioni sacre, cercavano di seguirne gli intrichi, per fini evidentemente perversi."<ref>"[[Il nome della rosa]]", [[Umberto Eco]]</ref>''
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