Utente:Xavier121/Sandbox2: differenze tra le versioni
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→Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere: evitate ripetizioni |
→Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco: integrazioni e chiarimenti |
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{{citazione|Le cose materiali, siccome elle periscono tutte ed hanno fine, così tutte ebbero incominciamento.|Ibidem}}
Tutte le cose materiali hanno un principio e una fine, ma questa ''caducità'' non si riscontra nella materia universale che è infinita, senza una causa dentro o fuori di sé. Il mondo particolare, animato da piante e creature, è agitato continuamente da più forze esterne, tutte però riconducibili ad una sola che è ''l'amor proprio''. Queste forze o questa sola forza agita e trasforma la materia in numerevoli forme e creature, tenute insieme da ordini e relazioni chiamate ''mondo o mondi'', perché infinite sono le trasformazioni e le relazioni. In questo cambiamento la materia resta intatta,
'''Della fine del mondo'''
Anche se gli ordini che regolano il mondo sono creduti immutabili, in realtà ''cambiano''.
{{citazione|Questo [...] ebbero nell'animo quei filosofi [...] i quali affermarono dovere alla fine questo presente mondo perire di fuoco.|Ibidem}}
Ma anche le stelle ruotano sui propri assi e, come i pianeti, verranno in ''dissoluzione'' e le loro fiamme si disperdennano nello spazio: il moto circolare, principio e fonte di conservazione di questo universo, sarà anche causa della sua distruzione; solo la materia con le sue immutabili leggi tornerà a trasformarsi per dar vita a nuovi ordini e nuovi mondi che possiamo solo immaginare.
=== Dialogo di Timandro e di Eleandro ===
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