Utente:Xavier121/Sandbox2: differenze tra le versioni

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{{S sezione|letteratura}}
{{leggi il testo|sezione=s|[[s:Operette morali/Dialogo di Plotino e di Porfirio|Dialogo di Plotino e di Porfirio]]}}
[[File:Plotinos.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Plotino]]]]Composto, probabilmente a [[Firenze]], nel 1827<ref name="Firenze1845" />, il Dialogo propone il tema del suicidio, che già aveva ispirato le poesie ''Ultimo canto di Saffo'' e ''Bruto minore'', affrontandolo però in una prospettiva diversa. Mentre nelle poesie il suicidio è la scelta legittima di un'anima nobile che rifiuta la bassezza della vita e della società, nel Dialogo Leopardi conclude che le ragioni per respingere il suicidio sono di carattere umanitario.<br />Il dialogo si svolge fra due filosofi neoplatonici. [[File:Porphyry.jpg|thumb|right|upright=0.7|[[Porfirio]], miniatura]][[Porfirio]], il più giovane, è intenzionato ad uccidersi e difende con argomenti razionali la validità di tale decisione; il suo maestro [[Plotino]] non tenta di confutare le argomentazioni di Porfirio, ma sostiene che il suicidio deve essere evitato per non rendere più gravi, con tale gesto, le sofferenze delle persone care. La conclusione è un invito a sopportare ciò che il destino impone all'umanità, aiutandosi l'un l'altro "per compiere nel miglior modo questa fatica della vita". Essa in ogni caso sarà breve, e al suo termine ci si potrà consolare pensando che gli amici conserveranno con affetto il ricordo.
 
=== Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere ===