Giuseppe Bernardino Bison: differenze tra le versioni
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==Biografia ==
[[Immagine:Tominz G B Bison.jpg|thumb|Ritratto di Giuseppe Bernardino Bison ([[Giuseppe Tominz]], 1830)]]
Giuseppe Bernardino Bison (o Bisson) <ref>
A [[Venezia]] stringe amicizia con l’architetto [[Giannantonio Selva]], tanto da seguirlo nel [[1787]] a [[Ferrara]] e ricevendone l'incarico di decorare palazzo Bottoni.<ref name =242bos>{{cita|Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza|p. 242|cagbison}}</ref> Nello stesso anno Giuseppe Bernardino Bison è documentato anche a [[Padova]] al seguito dello scenografo [[Antonio Mauro (scenografo)|Antonio Mauro]], dal quale mutuerà l'interesse per le architetture classiche dipinte da [[Antonio Visentini]] e con il quale collabora alla realizzazione del teatro dei marchesi [[Obizzi]]<ref name =242bos/> che nel 1790 gli commissionano alcune decorazioni per il castello del Catajo di [[Battaglia Terme]], presso Padova. Sempre in Padova è documentata nel, [[1792]], la decorazione di Palazzo Maffetti-Manzoni in cui ormai si affermerà l'aderenza ad un repertorio classicista contaminato da reminiscenze settecentesche e, dopo il [[1793]], sarà operativo nel trevigiano, ove affrescherà la volta della [[Chiesa di Sant'Andrea (Venegazzù)|Chiesa di Sant'Andrea]] a [[Venegazzù]], l'oratorio di villa Bragadin a [[Ceggia]] e le decorazioni nelle ville, Raspi di [[Lancenigo]] e Spineda a [[Breda di Piave]].<ref name =242bos/>
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==Collegamenti esterni==
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