Labirinto di Meride: differenze tra le versioni

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L'area nella quale fu costruito, a sud della [[Piramide di Amenemhat (Hawara)|piramide di Amenenhat III]],<ref>Maurizio Damiano-Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane'', pag. 126</ref> doveva aggirarsi intorno ai 70000&nbsp;m² su questi furono edificate 3.000 stanze in due piani,<ref name=Damiano-Appia/> uno dei quali sotterraneo, e dodici cortili.<ref name=Damiano-Appia/> Sembra che il suo scopo principale fosse di tipo religioso.
 
Storici antichi hanno descritto il Labirinto, quali [[Diodoro Siculo]], [[Strabone]] ed [[Erodoto]],<ref name=Gardiner1>Alan Gardiner, ''La civiltà egizia'', pag.129</ref> di cui purtroppo ci sono pervenutepervenuti solo poche rovine epochi frammenti di colonne in granito.<ref name=Damiano-Appia/>
 
A [[Karanis]], oggi Kôm Aushin, è stata rinvenuto un [[tempio egizio|tempio]] dedicato a Petesuchos Pnepheros presunto architetto del Labirinto secondo [[Plinio]].<ref>Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto'', vol. II, pag. 347</ref>
 
Il Labirinto fu scoperto nel [[1888]] da [[Flinders Petrie]]<ref name=Ikram>Salima Ikram, ''Antico Egitto'', pag.88</ref> che lo esplorò prima e durante il [[1911]] e dove rinvenne i nomi di Amenemhet III e della figlia [[Nefrusobek|Sebeknofru]].<ref name=Gardiner1/> Nel complesso sono stati ritrovati frammenti di due colossali statue del sovrano assiso ma, delle quali però rimangono solo i piedistalli.<ref>Franco Cimmino, ''Dizionario delle dinastie faraoniche'', pag. 162</ref>
Queste enormi basamenti sono detti i [[Colossi di Biahmu]], dal nome del [[Biahmu|sito]] e non devono essere confusi con i [[Colossi di Memnone]].<ref name=Damiano-Appia/>
 
Del [[Tempio funerario]] ci sono pervenutirimasti solo piccolipoche repertirovine e trattiframmenti di murocolonne in granito. <ref name=Bresciani>Edda Bresciani,''Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto'', pag,168</ref> essendo servito come cava di pietra fin dal tempo dei Romani<ref>Corinna Rossi, ''Piramidi'', pag.271</ref> ed i suoi blocchi sono stati riutilizzati fin dal 1888 per le costruzioni del Fayyum.<ref name=Ikram/> Scavi archeologici recenti stanno ricostruendo la complessa e complicata planimetria dell'edificio.<ref name=Damiano-Appia/>
 
==Descrizione di Erodoto==