Bononia: differenze tra le versioni

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==Struttura urbanistica==
La struttura urbanistica di Bononia è facilmente riscontrabile anche oggigiorno. Il [[cardine massimo]] (strada principale da nord a sud) era l'odierno tratto da via Galliera a via Val d'Aposa, che si incrociava con il [[decumano massimo]] (strada principale da est a ovest), l'odierno tratto da via Rizzoli a via Ugo Bassi. Il decumano massimo era il tratto della [[via Emilia]] che attraversava la città di Bononia. Parallelamente alle due strade principali furono tracciati sette cardini e nove decumani i quali, incrociandosi, formavano degli isolati rettangolari al cui interno si costruivano le abitazioni e gli edifici pubblici. A partire dall'età augustea si venne a sviluppare una periferia (suburbio) all'esterno del perimetro urbano, di natura sia residenziale che produttiva, sintomo di uno sviluppo economico e demografico.<ref>Centro "Gina Fasoli", ''Breve storia di Bologna'', [http://www.centrofasoli.unibo.it/cgi-bin/etruschi/carica_scheda.cgi?sezione=b&indice=02.00.01 Il suburbio]</ref> Qui si trovavano, secondo la tradizione romana, anche zone funerarie e vi venne successivamente costruito il tempio dedicato a [[Iside]] (nel luogo dove oggi si trova la [[Basilica di Santo Stefano (Bologna)|chiesa di Santo Stefano]]).
 
Il [[Foro (urbanistica)|foro]] cittadino si trovava nell'area di incrocio dei due principali assi viari, probabilmente nei pressi dell'attuale [[Palazzo d'Accursio|Palazzo Comunale]], dove sivi trovavaera anche una [[Basilica civile|basilica]] (tuttora parzialmente visibile nei sotterranei della [[Biblioteca Sala Borsa]]). Il teatro si trovava in posizione leggermente periferica, nell'angolo sud-occidentale del perimetro cittadino, oggi fra via dei Carbonesi e via Val d'Aposa.
 
La città fu dotata dai romani anche di un [[Acquedotto romano di Bologna|acquedotto]], proveniente dal fiume [[Setta (fiume)|Setta]] a 18 km di distanza, ripristinato nell'Ottocento e tuttora funzionante<ref>[http://www.comune.bologna.it/iperbole/llgalv/iperte/bologna/bologna/acquedotto_b.htm L'acquedotto di Bononia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'acqua sgorgava in città attraverso fontane, alcune delle quali monumentali, come quella a forma di ninfa ritrovata fra via Orefici e via Rizzoli nel 1912 durante gli scavi per la costruzione di Palazzo Ronzani.<ref>Centro "Gina Fasoli", ''Breve storia di Bologna'', [http://www.centrofasoli.unibo.it/cgi-bin/etruschi/carica_scheda.cgi?sezione=b&indice=12.00.01 Fontana pubblica di Bononia]</ref>