Radio Bologna per l'accesso pubblico: differenze tra le versioni
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'''Radio Bologna per l'accesso pubblico''',<ref>[http://www.radiomarconi.com/marconi/ancona/radio_bologna/index.htm Radio Bologna per l'accesso pubblico - Storia e cronaca della prima radio libera italiana]</ref> è stata una delle primissime radio libere italiane. La radio nacque quando lo sviluppo della tecnologia delle trasmittenti radio in modulazione di frequenza rese possibile la realizzazione di radio alternative al [[monopolio RAI]]. Radio Bologna fu la prima radio libera a coinvolgere un'intera città e la sua comparsa ebbe grande risonanza sui media nazionali<ref>
==Storia==
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La programmazione era costituita in buona parte da interventi dei cittadini, incentrati spesso sui problemi del traffico o sulla crisi economico-finanziaria, seguiti poi da brani musicali. Talvolta ascoltatori qualunque erano invitati dalla redazione a condurre delle puntate di queste trasmissioni.
La sede di "Radio Bologna per l'accesso pubblico" era costituita da una roulotte,<ref>Anche la precedente esperienza del ''regista'' Faenza era stata simile: TeleBologna cavo aveva la sua base nel furgone ''prestato'' da Telebiella
Anche per quello che riguarda la radio, dopo una settimana di trasmissioni, la polizia localizzò e perquisì la sede e furono interrotte le trasmissioni. Il fatto ebbe una enorme eco sulla stampa, pressoché tutti i giornali dedicarono ampi articoli. Al processo che ne seguì tutti gli imputati furono assolti. La questione, nel frattempo, aveva assunto una valenza anche politica di grande rilevanza. La fine del monopolio radiotelevisivo [[Rai]] era stata la causa della caduta del governo Andreotti II e poi di due pronunciamenti della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale.]] In particolare la sentenza 102 del 1976 portò alla così detta ''libertà dell'etere''.
I promotori dell'iniziativa (costituiti in forma di cooperativa) puntavano molto sull'esperienza di un mezzo di comunicazione sociale che fosse espressione del territorio e su questo tema avevano l'appoggio di [[Guido Fanti]] già sindaco di Bologna e poi presidente della regione [[Emilia-Romagna]]. Tuttavia in una città allora ''monopartito'' non ebbero l'appoggio del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], che aveva operato altre scelte. L'istituzione di [[Rai 3]], allora in discussione e poi assegnata nella lottizzazione alle sinistre, aveva indotto i dirigenti del partito ad abbandonare l'appoggio alle televisioni e radio locali, per scegliere, invece l'appoggio al ''monopolio pubblico''.<ref>
Sull'esperienza di Radio Bologna scese, perciò, l'oblio, interrotto solo dal grande dibattito sorto per il trentennale della sentenza della Corte Costituzionale che aveva liberalizzato l'etere.<ref>
==Successivi utilizzi del nome==
Il nome ''Radio Bologna'' risulta poi utilizzato anche successivamente,<ref>[http://www.cliccarimini.it/palinstorici/palinsesti1/Emilia2.html Cliccarimini]
==Bibliografia==
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==Collegamenti esterni==
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[[Categoria:Emittenti radiofoniche italiane private (passato)| Radio Bologna per l'accesso pubblico]]
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