Simone dei Crocifissi: differenze tra le versioni
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Figlio del calzolaio Filippo di Benvenuto, sarà ribattezzato Simone “dei Crocifissi” in epoca seicentesca per l’abilità nel dipingere “immagini grandi del Redentore per amor nostro confitto in croce” (Malvasia). È documentato come pittore a Bologna dal 1354 al 1399.
Iniziò la sua attività nel [[1355]], probabilmente dopo essersi formato nella bottega di [[Vitale da Bologna]].
I suoi esordi sono rintracciabili alla metà degli anni cinquanta negli affreschi in parte firmati con le Storie di Cristo provenienti dalla chiesa di Santa Maria di Mezzaratta, oggi nella Pinacoteca nazionale, dove l'interesse per le soluzioni spaziali e plastiche di origine giottesca fiorentina è riletto con una pungente espressività tipica del gotico bolognese. Il modello della pittura di Vitale diventa più incisivo in opere come il polittico n. 474 della Pinacoteca di Bologna.
La Pietà di Giovanni Elthinl (1368), qui esposta, e il Crocifisso di San Giacomo (1370) testimoniano un certo aggiornamento sui modi solenni di Jacopo Avanzi, anche se alla ripresa letterale di Giotto condotta da quest'ultimo preferisce immagini efficaci dal punto di vista devozionale grazie all’essenzialità della composizione e all’espressività semplice e immediata, come nella Madonna di Giovanni da Piacenza (1382).
=== L'ambito bolognese ===
Grazie a tali prerogative raggiunge ben presto una posizione di primo piano in ambito bolognese, come autore di tavole dipinte sia per le chiese cittadine sia per l’uso devoto di singoli committenti. Le tavole da altare pervenute fino a noi si concentrano nel corso dell’ultimo trentennio del secolo, a cui risalgono anche le sue poche opere datate.
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=== Gli ultimi anni di vita ===
La sua attività prosegue quasi senza una vera e propria evoluzione fino alla morte avvenuta nel 1399, poco prima della quale riceve ancora una commissione di particolare prestigio quale il polittico purtroppo disperso voluto dalla famiglia Cospi per la chiesa di San Petronio, allora in costruzione.
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== Opere ==
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** ''Madonna col Bambino, angeli e il donatore Giovanni da Piacenza'', inv. 225, dalla chiesa della Madonna del Monte (1378);
** ''Papa Urbano V'', inv. 303, firmato SYMON FECIT;
** ''Sette episodi della Vita della Madonna'', predella del polittico Cospi dalla [[Basilica di San Petronio]];
* Bologna, [[Museo civico d'arte industriale Davia Bargellini|Museo Davia Bargellini]], ''Pietà e il donatore Giovanni Elthinl'' (1368);
* Bologna, Museo di San Giuseppe, ''Crocefisso'';
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== Bibliografia ==
* E. Sandberg Vavalà, ''Vitale delle Madonne e Simone dei Crocifissi'', in ''Rivista d'arte, XI 1929, pp.
* Eugenio Riccomini, ''La pittura bolognese del Trecento'', (I maestri del colore 245), Fabbri, Milano 1966
* Massimo Ferretti, ''Rappresentazione dei Magi. Il gruppo ligneo di S.Stefano e Simone dei Crocefissi'', Bologna 1981
* ''Pinacoteca Nazionale di Bologna. Catalogo generale. 1. Dal Duecento a Francesco Francia'', Bologna 2004, pp.
* Alessandro Volpe, ''Mezzaratta. Vitale e altri pittori per una confraternita bolognese'', BUP, Bologna 2005
* D. Benati, M. Medica (a cura di), ''Simone e Jacopo. Due pittori bolognesi al tramonto del Medioevo'', Catalogo della mostra tenuta al Museo Civico Medievale di Bologna 24 nov. 2012 - 3 mar. 2013, Bologna Ferrara, 2012, ISBN 978-88-95062-82-2
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== Collegamenti esterni ==
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