|
==Trama==
Il [[commissario Betti]] viene trasferito a [[Napoli]] , dove aveva già lavorato tempo prima. Appena sceso dal treno, viene subito accolto negativamente da 'O Generale, un potente boss della [[camorra]]. Questi , con un avvertimento, lo mette in guardia , dal fattodicendogli che Napoli siaè una città pericolosa. ▼
{{C|Trama troppo lunga e dettagliata (vedi [[Wikipedia:TRAMA]]), da sfoltire e riassumere.|film|maggio 2015}}
▲Il [[commissario Betti]] viene trasferito a [[Napoli]], dove aveva già lavorato tempo prima. Appena sceso dal treno, viene subito accolto negativamente da 'O Generale, un potente boss della [[camorra]]. Questi, con un avvertimento, lo mette in guardia dal fatto che Napoli sia una città pericolosa.
[[File:Napoli violenta ('O Generale).JPG|upright=1.4|thumb|left|'O Generale ([[Barry Sullivan]]) nella sequenza iniziale]]
Intanto, inizia a susseguirsi una serie di eventi connessi al traffico di gioielli che 'O Generale pratica in tutta la città: i coniugi Gervasi vengono assaliti da due [[rapina a mano armata (diritto)|rapinatori]] e come conseguenza la giovane signora Gervasi viene [[tortura|seviziata]] e violentata; una ragazza, insieme all'anziana [[madre]] viene aggredita da due delinquenti che hanno appena effettuato un furto in casa loro rubando, fra l'altro, un prezioso anello di diamanti. Betti effettua subito le indagini e riesce a catturare i responsabili delle rapine.
'O Generale, che amministra questi traffici in città, si incontra con il mite Francesco Capuano, un imprenditore la cui attività comprende anche finanziamenti di traffici illeciti. Il boss vuole stringerespartire con Capuano una sorta di "patto" secondo cui si dovranno spartirelui una grossa fetta degli introiti. Capuano, invece, non vuole assolutamente dividere nulla col Generale, nascondendogli le sue reali intenzioni e finanziando invece un suo concorrente. 'O Generale, cheperò nonsi èaccorge affattodella uno sprovveduto, se ne accorgerà in seguitocosa e glidecide darà quindi la caccia perdi punirlo dello sgarro.
Proseguono i crimini: un'intera via di Napoli, sottomessa al potere camorrista de 'O Generale, non paga la protezione e quindi riceve una serie di assalti vandalici da parte della banda del boss; in varie parti della città, inoltre, si verificano da tempo rapine con una certa costanza. [[File:Napoli violenta.JPG|upright=1.4|left|thumb|La tipica visuale in soggettiva durante gli inseguimenti]]
Betti sospetta che l'autore di queste rapine possa essere Franco Casagrande, uno "specialista" in questo campo nonché sua vecchia conoscenza, ma non può incolparlo in quanto non ha nessuna prova dalla sua: in più, il delinquente infatti ogni giorno viene puntualmente a firmarefirma il registro dei sorvegliati speciali all'una in punto. Le rapine si verificano, invece, sempre verso l'una meno dieci, per giunta in parti della città lontanissime, e quindi sembra apparentemente impossibile che il responsabile sia Casagrandelontane. In realtà, il bandito riesce sempre ad arrivare puntualmente, dopo aver consumato le sue rapine, con l'ausilio di un complice che, in sella ad una potente moto da cross, lo porta rapidamente da un capo all'altro della metropolicittà in pochi minuti con una potente motocicletta.
Nonostante l'apparente alibi di ferro, Betti non si convince del tutto: inoltre,il durantecommissario l'ultimaviene rapina ai danniavvisato di unaun agenzianuovo di assicurazioni, è stato ucciso proprio da Casagrande -colpo che si rivela così anche un feroce assassino - uno degli agenti speciali di cui si servesta per farli infiltrare nell'ambiente camorristico, e quindi la cosa diviene una questione personale. Nelle successive indagini, un altro agente speciale lo avvisa di un'imminente nuovo colpo che avverràavvenire in una banca del Vomero: Betti predispone un appostamento con una squadra di uomini armati fino ai denti al fine di sventare la rapina e catturare i rapinatori, ma i banditi, che avevano previsto tutto e lo avevano quindi sviato dalle loro reali intenzioni, compiono invece il colpo in un'altra filiale della stessa banca - ovviamente lontana da dove si trovano Betti e i suoi uomini - nel corso della quale cade sotto il fuoco di Casagrande anche un carabiniere trovatosi lì casualmente. Visto l'orario, ed infuriato ancor di più dal fatto di essere stato gabbato dai delinquenti, Betti: inizia una corsa in auto contro il tempo per le strade ed i vicoli di Napoli per giungere alla centrale dove - secondo lui - starà arrivando anche Casagrande. Betti incastra il rapinatore sorprendendolo per strada con il suo complice proprio a bordo di quellauna moto. Casagrande, però fugge a piedi, costringendoma ilviene commissarioraggiunto addal un'estenuantecommissario ulterioreche corsalo per le strade di Napolifredda.
[[File:Napoli violenta (funicolare).JPG|upright=1.4|thumb|Casagrande ([[Elio Zamuto]]) uccide la ragazza]]
Il bandito raggiunge quindi la funicolare di Montesanto e si rifugia nel vagone che sta partendo; Betti, che non ha fatto in tempo a raggiungere l'entrata della stessa prima che l'accesso sia chiuso agli altri viaggiatori in attesa, si arrampica lungo il muro di cinta e riesce a saltare sul tetto del convoglio. Casagrande, vistosi braccato, prende in ostaggio una ragazza fra i passeggeri, minacciando di ucciderla se il commissario non salta giù; Betti non demorde e cerca di guadagnare tempo, ma il delinquente massacra la ragazza tra i passeggeri fracassandole la testa contro il vagone che sopraggiunge in senso opposto. A questo punto Betti, appeso al tetto, riesce finalmente a far fuoco contro Casagrande uccidendolo.
[[File:Carlo gaddi.jpg|upright=1.4|thumb|Silvestri, vice di Betti ([[Carlo Gaddi]]) in una scena]]
Una notte, i camorristi danno fuoco all'autorimessa di un uomo che si era rifiutato di pagare la protezione al clan: nell'incendio che ne scaturisce, il piccolo Gennarino riporta una frattura alla gamba, mentre il padre muore ustionato.
Entra anche in ballo la figura di Gennarino, un simpatico e vivace ragazzino il cui padre gestisce un'autorimessa nella stessa strada ove insistono gli altri negozi già presi di mira dai camorristi: proprio il padre era uscito indenne dal raid vandalico della camorra ma soltanto perché, essendo stato proprio lui a convincere gli altri a non sottostare al ricatto dei delinquenti, gli è stato riservato un "trattamento speciale": infatti, in piena notte, i camorristi effettuano un'incursione furtiva nella rimessa dandovi fuoco: nel drammatico incendio che ne scaturisce, il povero Gennarino, che il padre fa saltare nel vuoto nel tentativo di salvarlo, riporta una brutta frattura ad un [[femore]] mentre lo stesso padre, avvolto dalle fiamme, muore [[ustione|ustionato]].
[[File:Napoli violenta (Capuano).JPG|upright=1.4|thumb|Francesco Capuano ([[John Saxon]]) nella sequenza in caserma]]
Betti, a tempo di record, fa immediatamente riattare e rimettere a nuovo l'autorimessa incendiata dai criminali infiltrandovi un poliziotto che fingeràfinge di essere il nuovo titolare, e facendo altresìfa installare anche delle telecamere a circuito chiuso nell'officina il cui apporto consentirà diper cogliere in flagrante ed arrestare gli uomini del Generale, subito intervenuti ad esigere i soldi per la protezione.
Attiratosi le ire del Generale, intanto, Capuano, che nel frattempo ha dovuto assumere allo scopo una guardia del corpo, è fuggito a [[Genova]]. Betti però, nonostante sia preso di mira da un sicario dello stesso Capuano in un agguato fallito, lo raggiunge in un albergo della città ligure e lo riporta a Napoli, dove questi dovrà sbrigare i suoi ultimi affari e regolare i conti con 'O Generale.
[[File:Napoli violenta (bowling).JPG|upright=1.4|thumb|L'infiltrato della polizia,interpretato da [[Franco Odoardi]], ucciso con la palla da bowling]]
Purtroppo, il poliziotto infiltrato nell'autorimessa, subito dopo l'arresto dei delinquenti viene smascherato e ucciso dal Generale, che lo fa portare al suo cospetto in piena notte presso un [[bowling]] e lo uccide.
Alla fine, Betti fa in modo che Capuano e 'O Generale si incrocino nei pressi del porto dove, in un conflitto a fuoco, il boss della camorra viene ucciso unitamente al suo guardaspalle; in realtà è lo stesso Betti, nascosto dietro un muretto, a ucciderlo facendo in modo che la responsabilità dell'accaduto ricada però unicamente su Capuano, che così viene praticamente anch'egli tolto di mezzo. ▼
▲AllaIntanto fineCapuano è fuggito a [[Genova]]. Betti lo raggiunge in un albergo della città e lo riporta a Napoli, dove questi dovrà sbrigare i suoi ultimi affari e regolare i conti con 'O Generale. Betti fa quindi in modo che Capuano e 'O Generale si incrocinoincontrino nei pressi delal porto dove, in un conflitto a fuoco, il boss della camorra viene ucciso unitamente al suo guardaspalle; in realtà è lo stesso Betti, nascosto dietro un muretto, a ucciderlo facendo in modo che la responsabilità dell'accaduto ricada però unicamente su Capuano, che così viene praticamentea anch'eglisua volta tolto di mezzo.
Betti, rammaricato dal fatto di aver perso tre dei suoi uomini migliori pur avendo riportato uno schiacciante successo nella lotta contro la criminalità organizzata, e nonostante gli elogi del Questore, decide di lasciare Napoli. Mentre si sta avviando alla stazione, però, fermatosi ad un incrocio si imbatte nel povero Gennarino, reso invalido e costretto per sempre a camminare sulle stampelle a seguito delle fratture riportate nell'incendio appiccato dai camorristi all'officina del padre. Sentendosi moralmente responsabile per quanto occorso al ragazzino, decide così di rimanere a Napoli e continuare la sua lotta contro la camorra.
==Commento==
|