Common Assessment Framework: differenze tra le versioni

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È uno strumento ideato dal settore pubblico per il settore pubblico, per la gestione della qualità finalizzata al miglioramento delle performance e ispirato dal modello di eccellenza EFQM della European Foundation for Quality Management [http://www.efqm.org/]e dal modello Speyer della German University of Administrative Sciences.
== Il modello ==
Si tratta di un modello generale, semplice, accessibile, facile da utilizzare, consiste in una griglia di autovalutazione concettualmente simile ad EFQM [http://efqmitalia.it/] ma concepita specificamente per le organizzazioni del settore pubblico.
Il CAF è stato presentato nel maggio del 2000 come primo strumento europeo di Total Quality Management. Dal lancio del modello ad oggi sono quasi tremila le amministrazioni pubbliche registrate come utenti CAF e sono molte di più quelle che utilizzano il CAF dentro e fuori l’Europa per le proprie esigenze di sviluppo. Il CAF è stato revisionato nel 2002 e nel 2006, per poi essere ulteriormente rivisto dopo sei anni di esperienza sulla base dei feedback ricevuti dagli utenti e dai corrispondenti nazionali. Il Modello CAF 2013 è ancora più solido e adatto a sostenere il settore pubblico a beneficio di tutti i portatori di interesse e in particolare dei cittadini.
Si propone di:
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== La struttura ==
 
La struttura a nove criteri, in analogia con EFQM [http://efqmitalia.it/], definisce gli aspetti principali che devono essere presi in considerazione in qualsiasi analisi organizzativa. I criteri da 1 a 5 (leadership, strategia e pianificazione, personale, partnership e risorse, processi) si riferiscono alle prassi gestionali di un’organizzazione: i cosiddetti Fattori Abilitanti. Essi descrivono ciò che l’organizzazione fa e l’approccio utilizzato per conseguire i risultati attesi. Nei criteri da 6 a 9 vengono misurati i risultati ottenuti relativamente ai cittadini/clienti, al personale, alla responsabilità sociale e alle performance chiave, attraverso misure di percezione e di performance. Ciascun criterio è articolato in sottocriteri; i 28 sottocriteri individuano le dimensioni principali da considerare quando si valuta un’organizzazione. Essi sono illustrati con esempi che descrivono un ampio numero di buone pratiche sviluppate in Europa che suggeriscono le possibili aree da prendere in considerazione per esaminare come l’organizzazione soddisfi i requisiti espressi nei sottocriteri. Integrare gli esiti della valutazione dei fattori abilitanti e dei risultati nelle prassi gestionali dell’organizzazione costituisce il ciclo dell’innovazione e dell’apprendimento continui che sta alla base del percorso verso l’eccellenza.
 
== Voci correlate ==