James Ensor: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Collegamenti esterni: Bot: fix citazione web (v. discussione) |
m apostrofo tipografico |
||
Riga 17:
== Biografia ==
Introverso e misantropo, trascorse gran parte della sua vita nella sua città natale, dedicandosi ad una pittura che fu una delle manifestazioni più significative del periodo e che si pose al centro della cultura del tempo. Nel [[1877]] s'iscrisse
Le opere di questo periodo, che arrivò fino al [[1885]] circa, formano il cosiddetto periodo scuro, in cui i colori sono profondi e cupi, con una luce attenuata ma vibrante; in questo si vede
=== Tra simbolismo ed espressionismo: la secessione ===
Verso il [[1885]], rielaborando l'uso del colore brillante degli impressionisti e la grottesca immaginazione dei primi maestri fiamminghi come [[Hieronymus Bosch]] e [[Pieter Bruegel il Vecchio]], Ensor si rivolse verso i temi e gli stili
Questo processo di trasfigurazione della realtà è basato su di un linguaggio fatto di colori puri e aspri, con vibranti colpi di pennello interrotti che accrescono
La vena grottesca oscilla tra ironia ed inquietudine in una specie di incubo in cui sogno e realtà si confondono anticipando il [[surrealismo]]. Per i suoi soggetti, Ensor prese spesso spunto dai vacanzieri di [[Ostenda]], che lo riempivano di disgusto: ritraendo gli individui come clown o scheletri o sostituendo le loro facce con maschere di carnevale, rappresentò
== L'influsso di Ensor sull'arte del XX secolo ==
Il suo lavoro esercitò un importante influsso sulla pittura del XX secolo: i suoi soggetti aprirono la strada al [[surrealismo]] e al [[dadaismo]], mentre la sua tecnica, in modo particolare
Molto importante è anche la sua produzione di incisioni e disegni con paesaggi e scene di vita quotidiana: anche in queste opere
[[Immagine:Maison d'Ensor à Ostende.JPG|thumb|La casa di Ensor]]
Riga 37:
== Opere ==
* ''[[L'entrata di Cristo a Bruxelles]]'' ([[1888]]): "Questa tela, che misura più di quattro metri ed è conservata al Paul Getty Museum di Los Angeles, rappresenta la summa dell'espressionismo ensoriano: in un mare di gialli, di rossi carminio, di blu elettrici e di verdi acidi, uomini-maschere accolgono in un delirio blasfemo il Figlio di Dio, né più né meno come quella folla che lo accompagnò al Calvario. È una visione, questa, che si ricollega alla tradizione della pittura fiamminga attraverso il tema della morte, che si cela dietro maschere mostruose. Però in lui
* ''Le maschere e la Morte'' ([[1897]]).
* ''Il mio ritratto con maschere'' ([[1936]]).
|