Drupacee: differenze tra le versioni

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[[File:Pesco.jpg|thumbnail|Il pesco]]
'''Drupacee''' è un termine tecnico adottato in [[agronomia]] per fare riferimento a un insieme di [[albero|alberi]] da [[frutto]] che appartengono alla famiglia delle [[Rosacee]], sottofamiglia [[Prunoideae]], e che producono come frutto una [[drupa]]. Ne fanno parte il [[pesco]], il [[susino]], l’l'[[albicocco]], il [[mandorlo]] e il [[ciliegio]].
 
Sotto l'aspetto [[botanica|botanico]] le drupacee non si identificano a rigore con le [[Prunoideae]], nelle quali sono comprese anche specie spontanee che tecnicamente non hanno interesse in [[frutticoltura]]. Sotto l'aspetto agronomico le drupacee manifestano una certa omogeneità che presume in molti casi l'adozione di tecniche colturali simili o solo leggermente differenti. La letteratura contraddistingue in genere questo raggruppamento contrapponendolo a quello delle [[Pomacee]] che, analogamente, fa riferimento ad alberi da frutto della stessa famiglia, ma compresi nella sottofamiglia delle [[Maloideae]].
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==Coltivazione==
Nella [[potatura]], che andrà eseguita durante il riposo vegetativo (potatura secca) fino all’inizioall'inizio del [[germoglio]], i rami dovranno essere sempre spuntati tenendo conto che nelle ultime gemme a legno sorgeranno nuovi rami.
 
Durante il periodo estivo si può eseguire la potatura verde (generalmente [[luglio]]) al fine di aumentare l’arieggiamentol'arieggiamento della chioma, favorire la penetrazione della [[luce]] e migliorare l’efficacial'efficacia dei trattamenti fitosanitari.
 
Per le drupacee esiste il serio pericolo della [[Sharka]] (nome bulgaro che significa [[vaiolo]]) detta anche vaiolatura, ritenuta la più grave malattia virale sia per i danni alla [[produzione]] che per la rapidità di diffusione.