Battaglia di Sedan: differenze tra le versioni
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Mac-Mahon, completamente all'oscuro dei piani di Bazaine, manteneva grandi riserve su questi piani offensivi; in una conversazione del 21 agosto con il presidente del Senato, [[Eugène Rouher]], che gli aveva fatto visita, il maresciallo si disse convinto che una marcia verso est si sarebbe inevitabilmente tradotta in una disfatta; in assenza di notizie da [[François Achille Bazaine|Bazaine]] entro il 23 agosto, il maresciallo garantì che avrebbe proceduto a ritirarsi su Parigi<ref>[[#Howard2001|Howard2001]]. p. 189.</ref>.
Tutto dipendeva, quindi, dalle notizie circa il destino di Bazaine e dell'armata del Reno. Mac-Mahon scelse di guadagnare tempo e il 21 agosto mosse su [[Reims]], posizione dalla quale egli stimava di poter assistere Bazaine, nel caso
Ciò che lo indusse alla fine a muovere su Metz fu un telegramma di Bazaine, giunto il 21 agosto, ma inviato alcuni giorni prima, il 19 agosto, giorno successivo alla [[battaglia di Gravelotte]] e precedente a quello in cui i Prussiani interruppero le comunicazioni telegrafiche<ref>[[#Howard2001|Howard2001]]. pp. 189-190. Un nuovo messaggio di Bazaine del 20 agosto, molto meno ottimistico, raggiunse Chalons la sera del 23 agosto. Mac-Mahon in seguito affermò di non averlo mai letto. Una dichiarazione, quest'ultima, smentita dalla testimonianza diretta di un suo collaboratore dello stato maggiore.</ref>. Il messaggio assicurava: "Conto ancora di muovermi verso Châlons via Montmedy... ovvero via Sedan, od anche Mezieres". Mac-Mahon e Napoleone III, ulteriormente sollecitati ad agire da un messaggio di Cousin-Montauban del 22 agosto<ref name="ReferenceB"/>, vollero quindi credere che Bazaine avesse già lasciato Metz e decisero di raggiungerlo sulla strada di Montmedy, attraversando la Mosa a [[Stenay]].
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