Gerardo D'Ambrosio: differenze tra le versioni
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Diplomato al [[liceo classico]] e laureato a pieni voti in [[Giurisprudenza]] a [[Napoli]] nel [[1952]] con tesi in [[diritto amministrativo]]. Nel 1953 diventa [[procuratore legale]], entra in [[Magistratura]] nel [[1957]]. Dopo una breve permanenza alla [[Procura della Repubblica]] presso il Tribunale di [[Nola]], viene destinato al [[Tribunale]] di [[Voghera]]. In seguito viene trasferito al [[Tribunale]] di [[Milano]], dapprima come [[Pretore (ordinamenti moderni)|Pretore]] Civile (per cinque anni), poi come'' [[Giudice Istruttore]] Penale''.
Da rilevare che con quest'ultimo incarico ha, tra l'altro, condotto l'istruttoria relativa alla [[strage di Piazza Fontana]]. Il 27 ottobre [[1975]] pronuncia la controversa sentenza sulla morte
Nel [[1981]] è assegnato alla Procura Generale di [[Milano]] con funzione di ''Sostituto Procuratore Generale'', per otto anni. In questo periodo ha sostenuto l'accusa nei primi processi per terrorismo e nel processo conseguente allo scandalo dei petroli. Ha condotto inoltre le istruttorie relative agli illeciti del [[Banco Ambrosiano]], che vedeva tra gli altri imputati [[Roberto Calvi]]. Nel [[1989]] è stato nominato ''Procuratore aggiunto'' di [[Milano]] ed ha diretto dapprima il ''Dipartimento criminalità organizzata'' e, dal [[1991]], quello dei reati contro la pubblica amministrazione.
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