Pascasio Radberto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Se è benedettino è un MONASTERO, non un CONVENTO
m apostrofo tipografico
Riga 35:
Abbandonato da piccolo sui gradini della chiesa di Notre Dame di Soissons, le monache lo consegnarono al monastero di San Pietro. Venne battezzato col nome di Radberto. A ventidue anni entrò monaco all'[[abbazia di Corbie]], presso [[Amiens]] in [[Piccardia]], assumendo il nome di Pascasio. [[Adalardo di Corbie]], [[Oscar di Brema]], apostolo della [[Svezia]], il vescovo [[Oddone di Beauvais]] e [[Warino]], abate di [[Abbazia di Corvey|Corvey]] in [[Sassonia]], ne parlano come uno dei loro migliori allievi.
 
Dall'[[822]] all'[[849]], Pascasio viaggiò attraverso la [[Francia]], la [[Germania]] e l’l'[[Italia]]; scelto nell'[[844]] come abate di Corbie, intorno all’all'[[851]] lasciò l'incarico per via delle contestazioni dei suoi monaci, non si sa se per problemi di disciplina o di dottrina, e si ritirò nel [[Abbazia di Saint-Riquier|monastero di Centula]] fondato da [[Ricario di Centule|Ricario]], continuando i propri studi. Si dedicò alla filosofia «per essere nutrito nell’autunnonell'autunno della vita con il latte delle Scritture». Anni dopo ritornò a Corbie come semplice monaco, continuando a scrivere di [[storia]] e di [[teologia]].
 
Morì il [[26 aprile]] [[865]], e per sua volontà, fu seppellito nel reparto dei poveri e servitori del monastero. Nel [[1058]] il suo corpo venne accolto nella chiesa abbaziale con gli onori riservati ai santi.
 
== Le opere ==
Le sue opere comprendono un ''Commento al libro delle Lamentazioni'' e la più nota ''De Corpore et Sanguine Domini'' ([[831]] - [[844]]): scritta per istruzione dei monaci sassoni, rappresenta la prima monografia dottrinale sull’sull'[[eucaristia]]. Sostiene Pascasio che nel [[pane]], dopo la consacrazione, è veramente presente Cristo col suo corpo storico. Non parla ancora di [[transustanziazione]], ma sostiene che nel pane e nel vino consacrati si rende davvero presente la carne nata da [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], che patì sulla croce e risorse; nella celebrazione eucaristica esso si moltiplica grazie all’onnipotenzaall'onnipotenza divina. Egli insiste tuttavia sul fatto che nell'[[ostia (liturgia)|ostia]] è presente il vero corpo di Cristo e dunque il suo corpo spirituale che, unendosi con il comunicato, ne «...nutre l'anima ed eleva la carne stessa all'immortalità e all'incorruttibilità».
 
Questa concezione fu attaccata da [[Ratramno di Corbie]] che nel suo scritto, che porta lo stesso titolo, considera invece l’eucaristial'eucaristia una semplice commemorazione della Passione di Cristo, e da [[Rabano Mauro]], per il quale invece il corpo presente nell’ostianell'ostia non è il corpo storico di [[Gesù]] ma un corpo prodotto dalla consacrazione dello [[Spirito Santo]].
 
Nell'[[847]] dedicò alle monache di Soissons il ''De partu virginis'', dove sostiene la realtà dell'evento e insieme il suo carattere sovrannaturale. A Pascasio viene attribuita la IX epistola dello Pseudo-Gerolamo, ''Cogitis me'', un documento storicamente importante sull'idea dell'[[Assunzione di Maria]] esistente già allora in Occidente, oltre all'ipotesi che egli sia stato uno degli autori delle false ''Decretali'' dello Pseudo-Isidoro.