Riccardo I di Aversa: differenze tra le versioni

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Riccardo cercò costantemente espansioni territoriali attraverso la guerra contro i suoi confinanti Longobardi, [[Pandolfo VI di Capua]] e [[Gisulfo II di Salerno]], figlio e successore di Guaimario: [[Capua]] cadde dopo un lungo assedio. Fece fidanzare sua figlia al figlio di [[Atenolfo I, duca di Gaeta]], ma essendo morto il giovane prima che il matrimonio avesse luogo, Riccardo richiese comunque il [[morgengab]]. Il duca rifiutò e di conseguenza Riccardo assediò e prese [[Aquino]]. [[Desiderio, abate di Montecassino]], convinse Riccardo a estorcere solo 400 quattrini al duca ([[1058]]).
 
Nel febbraio [[1059]], Ildebrando di Soana, il futuro [[papa Gregorio VII]], si recò a Capua a per ottenere l’appoggiol'appoggio alla riforma di [[papa Niccolò II]] contro l’l'[[antipapa Benedetto X]]. Subito Riccardo assediava Benedetto a [[Galeria]]. Niccolò II si recava, quindi, nella città di [[Melfi]] per tre importanti atti che portarono Riccardo al titolo ufficiale di Principe di Capua: tra le parti, infatti, stipulava in giugno [[1059]] il [[Trattato di Melfi]], poi il Pontefice tenne dal 3 agosto al 25 agosto [[1059]] il [[Concilio di Melfi I]] ed infine sottoscriveva il 23 agosto [[1059]] il [[Trattato di Melfi]], dove egli confermava Riccardo conte di Aversa e principe di Capua e [[Roberto il Guiscardo]] duca di Apulia, Calabria e Sicilia. Riccardo giurava fedeltà al papato e il rispetto per territorio papale, impegnandosi a restituire alla Chiesa romana tutto il Mezzogiorno d’Italiad'Italia. [[Papa Alessandro II]], salito al soglio di Pietro (ottobre 1061) anche grazie al sostegno armato di Riccardo, confermò l’investitural'investitura ai nuovi signori Normanni.
 
Nel 1062 Riccardo inviava suo figlio [[Giordano I di Capua|Giordano]] per togliere Gaeta a [[Atenolfo II]].
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Nel 1071, quando Roberto il Guiscardo stava assediando [[Palermo]], i suoi baroni principali, [[Abelardo d'Altavilla|Abelardo]] e [[Ermanno d'Altavilla|Ermanno]], figli di suo fratello [[Umfredo d'Altavilla|Unfredo]], Pietro, signore di Trani e il signore di Giovinazzo si ribellavano con il sostegno di Riccardo di Capua e di Gisulfo di Salerno. Roberto disperse rapidamente tutte le minacce alla sua potenza ma, ammalatosi, non poté portare a termine una spedizione punitiva contro Riccardo, che nel frattempo veniva riconfermato nei suoi possessi dal suo alleato, il nuovo papa, Gregorio VII ([[1073]]).
 
Nel 1075, in seguito alla deposizione del papa dell'imperatore Enrico IV, Roberto e Riccardo stipularono un'alleanza nell’abbazianell'abbazia di Montecassino. Il Guiscardo si assicurò Salerno costringendo Gisulfo alla fuga verso Capua. Riccardo invece andava ad assediare [[Napoli]], ancora indipendente, con l'aiuto del blocco navale di Roberto.
 
Quindi, sul 3 marzo [[1078]], il papa scomunicava Roberto e Riccardo che di lì a poco morì in Capua, dopo essersi riconciliato con la Chiesa. Suo figlio maggiore, Giordano, che aveva invaso domini ecclesiastici in [[Abruzzo]], si recò a Roma per rinnovare la sua fedeltà al papato ed essere confermato nei titoli e nei possessi di suo padre.