Josef Moroder-Lusenberg: differenze tra le versioni
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Ancora giovanissimo incominciò la scultura nel legno, ma dovette occuparsi anche del maso, delle coltivazioni e del bestiame.
Nel 1875, colpito da un quadro del [[Franz von Defregger|Defregger]] esposto a Vienna, decise di diventare pittore e si trasferì a [[Monaco di Baviera]]
A Monaco di Baviera fu confrontato con le tendenze artistiche
Il Moroder fu influenzato molto dal suo maestro Franz Defregger, con il quale legò una salda amicizia fatta di lunghe escursioni, viaggi nel Trentino ed incarichi avuti dallo stesso Defregger di copiare i suoi quadri storici.
Allievi della sua bottega furono i suoi figli, di cui è noto soprattutto [[Johann Baptist Moroder]], e lo scultore [[Ludwig Moroder]], che sposò la sua nipote Adele.
Insegnò per alcuni anni, alla fine
Nel romanzo biografico del 1930 di [[Maria Veronika Rubatscher]], una scrittrice nazional-popolare tirolese, è raccontata dettagliatamente la vita
== Opere ==
Il Moroder era un attento osservatore della natura,
Con una tecnica raffinata
Le sue opere scultoree, la ''Vergine Maria con bambino'' e la ''Mater Dolorosa'' del 1893 sono esposte nella chiesa parrocchiale di Ortisei.
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== Mostre ==
Nel 1965 vi fu una mostra di 36 quadri del Moroder a [[Bolzano]]. Nel 1973 ad [[Innsbruck]] ospitó
Il [[Museo della Val Gardena]]<ref>[http://www.museumgherdeina.it/ Museo della Val Gardena]</ref> espone ad Ortisei, il luogo natale di Josef Moroder Lusenberg, una collezione permanente di oltre trenta dipinti, acquarelli e disegni del pittore.
Nel Museo Civico di Bolzano sono invece esposte sculture
Due mostre con 120 opere a Ortisei e 100 opere a Bolzano nel 2009 misero a disposizione del pubblico opere dell'artista provenienti da collezioni private<ref>[http://www.museumgherdeina.it/164d420.html Mostre di Ortisei e Bolzano 2009]</ref>.
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== Critica ==
[[File:Moroder Josef Lusenberg 1902.jpg|thumb|Interno di un maso con musicisti, olio su tela di Lusenberg inscenata nel suo maso antico di Furnes (Ortisei)]]
'''[[Giovanni Testori]]''', nel [[Corriere della Sera]] in una serie sul “Genio degli ignoti”, dedica un “ritratto” a Josef Moroder-Lusenberg, in occasione della mostra dei suoi acquarelli Bolzano nel 1985. Testori descrive in un lungo articolo il Lusenberg come ”''personalità tanto più commovente e grande, quanto più in vita era stata pudica, riservata, tetragona ... totalmente indifferente a ogni gesto che spostasse la mira della sua arte: che fu nulla più, ma neanche nulla meno,
Testori
Nel ritratto ad acquerello di Moroder del ”Pitti da Merc”, allegato all'articolo, il Testori vede: ”''Sulla linea delle più famose, dolenti effigi anarchiche, del secolo scorso, quella linea che trova uno dei pilastri nel Jean Journet di Coubert e, tuttavia, dieci anni, dicesi dieci, prima di quelle, che Van Gogh avrebbe eseguito a Etten (effigi di fronte alle quali questa di Moroder mostra di non cedere
Il Testori conclude:”''Insomma questo stralunato”apotre” gardenese... ci avvisa che, quando tutto sembra già chiarito e rivelato, tutto,
Lo sconosciuto di Ortisei. Corriere della Sera, Mercoledì 8 marzo 1985.</ref>
'''Sybille-Karin Moser''', analizzando il quadretto
“''Non si percepisce nulla di quella che potrebbe essere stata la influenza di Defregger, la composizione ricorda il primo Manet ... o anche il primo Munch... ma è certo che con questo quadretto il Moroder dimostra di essere un moderno''”<ref name="Sybille">Sybille-Karin Moser. Tiroler Bilder und Ihre Darstellung. Malerei von 1830 bis 1900. Pag. 519.Da: Kunst in Tirol. Editori: Paul Naredi-Rainer, Lukas Madersbacher. Verlagsanstalt Tyrolia Innsbruck und Verlagsanstalt Athesia Bozen 2007. ISBN 978-3-7022-2776-0 - ISBN 978-88-8266-409-1. (In lingua tedesca con numerose illustrazioni).</ref>
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