Santa Lucia: differenze tra le versioni

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saggio, "''Culte et reliques de sainte Lucie à Saint-Vincent de Metz",
''in cui discetta sulla presenza proprio
del corpo della santa in una cappella dell’abbaziadell'abbazia di Saint-Vincent, che
fa splendida mostra di sé su un’isolettaun'isoletta al centro della Mosella, fiume che
attraversa la cittadina.
 
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secolo ottavo il duca di Spoleto dopo averlo sottratto a Siracusa. L'anno mille Metz fu
meta di pellegrinaggi da tutto il mondo germanico per vedere il corpo della
santa conservato in una ‘bellissima’‘bellissima' cappella in fondo alla navata sinistra della
abbazia di Saint-Vincent, fondata alla fine del X secolo dal vescovo Teodorico
forse anche con la finalità di ricevere tali sante reliquie.
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suffragata da una
fonte certa, gli ''Annali della
città dell’annodell'anno 970 d. C. ''scritti da'' ''Sigeberto
di Gembloux (1030-1112), uomo di chiesa e cronista considerato tra i più importanti e attendibili storici
medievali.
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La tradizione
veneziana afferma che il suo corpo fu trafugato da Costantinopoli nel 1204 dal
doge, dove lo aveva trovato assieme a quello di sant’sant' Agata, e inviato a
Venezia.
 
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1167 e 1182, come provano alcuni documenti certi, esisteva già una chiesa
dedicata alla martire e si presume quindi che, come accaduto in casi similari,
si sia cercato volutamente di ‘trovare’‘trovare' le reliquie della santa per amplificare
l’importanzal'importanza del culto. Inizialmente comunque il 'corpo' venne collocato nella
chiesa di San Giorgio Maggiore, meta nel tempo di imponenti pellegrinaggi nel
giorno della festa patronale (13 dicembre).
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subito una 'pausa' perché l'abbazia venne pian piano abbandonata dai monaci ma
ritornò in auge dopo che un frate francescano, aiutato da un medico, si
introdusse di notte nell’abbazianell'abbazia e aprì la bambola di cera per studiare le
reliquie in essa contenute. I due temerari (il frate pagò con l'espulsione
l'oltraggio) appurarono che le ossa, appartenenti a varie parti del corpo, erano
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=== In Italia ===
 
Nella tradizione popolare il 13 dicembre, giorno dedicato al culto di Santa Lucia, è considerato il giorno più corto dell’annodell'anno; da qui il detto: {{citazione| Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia|Detto popolare}} Tale detto fu coniato verosimilmente in un periodo di poco anteriore alla riforma del calendario introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, con cui veniva colmata la sfasatura tra calendario civile e quello solare che aveva portato a coincidere il solstizio d’invernod'inverno con il 13 dicembre. Da allora il giorno più corto dell’annodell'anno (solstizio d’invernod'inverno) venne riportato al 21-22 dicembre. Per una casuale coincidenza il 13 dicembre è comunque collegato ad un fenomeno astronomico, ossia con il giorno dell’annodell'anno in cui il sole tramonta prima: dopo tale giorno il tramonto avviene ogni giorno più tardi; ciò nonostante, anche dopo il 13 dicembre le giornate continuano ad accorciarsi; infatti, fino al 21-22 dicembre, l' anticipazione del tramonto viene accompagnata da una maggiore posticipazione dell’albadell'alba.
 
==== A Siracusa ====
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==== A Brescia ====
Nella città di Brescia ed in tutta la sua provincia Santa Lucia è molto amata, soprattutto dai bambini, che da lei ricevono i regali desiderati. Qui la Santa svolge sostanzialmente le veci di [[Babbo Natale]]. Come la leggenda popolare racconta, durante la notte tra il 12 ed il 13 dicembre, Santa Lucia passa per tutte le case con un carretto trainato da un asinello, facendo risuonare un campanello d’argentod'argento, e distribuisce ai bambini buoni dei doni e dolciumi.
Per ricevere i doni i bambini devono scriverle una letterina la settimana prima del suo avvento, e la sera prima preparare del latte per la Santa e della paglia per l’asinellol'asinello da disporre sotto la cappa del camino, dal quale la Santa scenderà. Poi devono andare subito a letto, chiudere gli occhi ed addormentarsi immediatamente, perché la Santa non vuole assolutamente farsi vedere. Se i bambini cercheranno di scorgerla, la Santa gli butterà della cenere negli occhi secondo alcuni. Qualora i bimbi non siano stati abbastanza buoni ed obbedienti durante l'anno, al posto dei doni richiesti, riceveranno solo del carbone.
 
==== A Bergamo ====
Nella città orobica e in tutta la sua provincia santa Lucia è molto amata soprattutto dai bambini, i quali circa una settimana prima del 13 dicembre inviano la letterina con scritte le loro richieste e promesse presso la chiesa di santa Lucia in centro a Bergamo. Secondo la tradizione la notte tra il 12 ed il 13 dicembre, Santa Lucia passa per tutte le case con un carretto trainato da un asinello, facendo risuonare un campanello d’argentod'argento, la santa porta a loro i doni richiesti se sono stati buoni, altrimenti carbone. In cambio però i bambini devono offrire alla santa latte, biscotti e fieno per il suo asino, se i bambini invece di dormire cercheranno di vedere la santa, ella getterà carbone nei loro occhi accecandoli. A santa Lucia sono inoltre dedicati i mercatini natalizi in centro città
 
==== Ad Aci Catena ====
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==== A Capracotta (IS) ====
[[File:Parr SL 01.JPG|thumb|upright=0.7|Cappella di Santa Lucia a Capracotta'']]
Santa Lucia è una delle figure più care della devozione cristiana capracottese; la prima statua della santa era collocata nella chiesa di Sant’AntonioSant'Antonio.
L’attualeL'attuale cappella, la cui costruzione è terminata nel 1950, è situata alle falde del Monte Campo, a pochi chilometri da Capracotta. Nel [[1948]] ad un abitante di Capracotta apparve in sogno Santa Lucia<ref>{{Cita web|autore=Francesco di Rienzo|url=http://www.amicidicapracotta.com/il-culto-di-santa-lucia-a-capracotta/|titolo=Il culto di santa Lucia a Capracotta|}}</ref>, che gli chiese di costruire una cappella in suo onore sotto le pendici di Monte Campo, a pochi chilometri da Capracotta.
Proprio lì, un gruppo di 22 persone decise di costruire la cappella in onore della Santa. Prima della costruzione della cappella, i devoti di Capracotta si recavano in pellegrinaggio presso la Chiesa di S. Lucia di un paese vicino. La cappella fu costruita dalla gente del posto, che contribuì sia con donazioni che col lavoro manuale.
In quel luogo non c'era una strada per portare il necessario alla costruzione e tutto il materiale venne portato con muli ed asini. Quando iniziarono i primi lavori, nei pressi dell'angolo destro della facciata, fu trovata una sorgente d'acqua. Fu deviata di circa 30&nbsp;m ed ancora oggi sgorga dietro all'altare esterno. Per completare la cappella tutto il popolo collaborò, vendendo il raccolto di [[frumento|grano]], col cui ricavato fu terminata l’operal'opera nel 1950. La statua di Santa Lucia fu donata nel [[1952]] e in quell'anno fu organizzata una grande festa.
Oggi la [[festa di santa Lucia]]<ref>{{Cita web|autore=Maria Delli Quadri|url=http://www.almosava.it/la-festa-di-s-lucia-a-capracotta/|titolo=La festa di s. Lucia a Capracotta|}}</ref> si festeggia la terza domenica di agosto ed è preceduta da un triduo in onore alla Santa. I festeggiamenti si aprono con la distribuzione del ''grano cotto'' benedetto, simbolo di abbondanza e di pace dopodiché, la sera del sabato, la statua della santa viene prelevata dalla Cappella e portata in processione alla chiesa madre di Capracotta. La processione, lungo la via che conduce dalla cappella al paese, ha sempre qualcosa di strabiliante per via della sentita partecipazione della folla che accompagna la statua, delle macchine che illuminano la notte, della banda, dei bambini che sfilano, delle fiaccole, del sacerdote che scandisce al microfono preghiere e canzoni, della campana che suona a festa.
La mattina della domenica la statua della santa viene portata in processione per tutte le vie del paese e la sera della domenica stessa la statua viene riportata nella sua dimora abituale, dove rimarrà per tutto l’annol'anno sotto i rigori dell’invernodell'inverno capracottese.
 
In occasione della festa di Santa Lucia del 2015, tenutasi nei giorni dal 20 al 23 agosto, sono giunte a Capracotta, provenienti da Siracusa, anche le Reliquie della santa. Le Reliquie sono state esposte alla Chiesa madre di Capracotta e hanno sfilano in processione, insieme alla statua di Santa Lucia, per le vie del paese.
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==== A Crotone ====
Sin dai tempi antichi, nella sola cittadina di [[Crotone]], vi è una particolare tradizione: costruire in ogni quartiere principale della città delle "piramidi" di legno alte anche 15-20 metri alla cui erezione partecipano tutti - bambini e adulti.
Tradizione vuole che al vertice di tali torri si collochi una bambola o una croce. Subito dopo il tramonto, intorno alle ore 19.00 si assiste alla "vrusciatura" (accensione) di tali torri con grande spettacolo e meraviglia di piccoli e grandi. Una commissione è generalmente presente per premiare la torre più alta e ben fatta. Nel 2002 si è raggiunto un record: 21 torri accese contemporaneamente. Questo antico rito festeggia l’evocazionel'evocazione della luce e sarebbe una reminiscenza dei culti dedicati alla dea romana [[Lucina (mitologia)|Lucina]] e quindi originariamente ad [[Hera]].
 
==== Ad Enna ====
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I territori del Molise, precedentemente colpiti da un grande terremoto e da una terribile peste, necessitavano di manodopera. Rimasti quasi disabitati, i paesi si ripopolarono proprio grazie ai profughi slavi.
Intorno al 1520, alcuni di loro, portarono dalla propria terra una piccola statua lignea di santa Lucia, scomparsa alla fine degli anni trenta del secolo scorso. Tali profughi si insediarono in una zona tuttora denominata “Selo” (paese), dove costruirono una chiesa dedicata alla santa, oggi comunemente chiamata "cappella di Santa Lucia" in località Fonte Grande, a circa 3&nbsp;km dal paese attuale.
Molto probabilmente a causa di smottamenti, dal 1702 la colonia slava di "Santa Lucia" si trasferisce sull’attualesull'attuale colle roccioso di Montemitro. Le tracce del vecchio insediamento restano così, nella nomenclatura del territorio, nel sito dell’attualedell'attuale Cappella, ma soprattutto nella tradizione orale della popolazione.
Intorno al 1930 ad un sordo muto di Montemitro appare la santa che desidera la ricostruzione della propria "dimora". Con l'inizio dei lavori nel 1932 e con i restauri successivi vengono alla luce le fondamenta della vecchia chiesetta e parte di un cimitero. La lunghezza delle ossa delle persone sepolte fa pensare all'altezza della razza slava.
Attualmente, la festa di santa Lucia, oltre al 13 dicembre, viene celebrata nella prima domenica dopo Pasqua e nei venerdì del mese di maggio, in modo particolare l'ultimo (festa patronale), per ricordare l'arrivo degli antichi slavi, secondo la tradizione, proprio in un venerdì del mese di maggio.
La prima domenica dopo Pasqua, detta “In Albis”, è la cosiddetta “festa della Cappella”, iniziata il 10 aprile 1932. La caratteristica processione, che una volta si faceva portando i dolci, parte dalla chiesa madre e arriva alla Cappellina della santa. Una volta sul posto, dopo aver fatto i tradizionali tre giri intorno alla chiesetta, viene celebrata la messa. Segue il pic-nic generale, durante il quale si fa l’astal'asta dei dolci che ogni famiglia del paese ha preparato con cura. Al termine di tutto, la processione riparte per il paese, sempre dopo aver fatto i classici tre giri intorno alla chiesetta.
 
==== A Napoli ====
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==== Altre località ====
* [[Capradosso]] di Rotella (AP) - La Chiesa di Santa Lucia si trova nella frazione di Capradosso di Rotella. La Chiesa custodisce un importante reliquario gotico in rame sbalzato (XV secolo), secondo alcuni storici locali, l’operal'opera risalirebbe ad Alessandro Battista da Marcuccio, allievo del Vannini. Interessante anche una tela attribuita alla scuola del De Magistris, raffigurante la Madonna del Rosario nella lunetta e, in basso, vari personaggi in costume, componenti della famiglia Gabrielli.
* [[Casal di Principe]] ([[provincia di Caserta|CE]]) - Si festeggia il 13 dicembre con la venerazione e l'apertura di un piccolo santuario a Lei dedicato.
* [[Belpasso]] - Durante i festeggiamenti si svolge la manifestazione dei ''Carri di santa Lucia'', sontuose macchine sceniche barocche, allestite dagli abitanti dei quartieri cittadini.