Le fate (Perrault): differenze tra le versioni
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== Trama ==
Una vedova aveva due figlie: la maggiore superba, orgogliosa, la minore dolce e servizievole. Lei tuttavia prediligeva la maggiore perché le assomigliava. Tutte le incombenze più sgradevoli gravavano sulla minore, come andare due volte al giorno ad attingere acqua alla fonte lontana mezzo miglio.<br />
Un giorno la ragazza era alla fonte e una vecchia mendicante la pregò di darle da bere: ella subito offrì l'acqua con premura. Da quel momento, ogni volta che pronunciava una parola uscivano dalle sue labbra fiori e pietre preziose. La madre costrinse allora la sorella cattiva a recarsi anche lei alla fontana per ottenere lo stesso privilegio. Di malavoglia si recò alla fonte e quando le si avvicinò una ricca signora a chiedere acqua sgraziatamente rifiutò di porgergliela. La fata, prima nelle sembianze di vecchia mendicante e ora di ricca signora, la punì: ogni volta che apriva bocca le uscivano rospi e serpenti.▼
Un giorno la ragazza incontrò alla fonte una vecchia mendicante che la pregò di darle da bere: ella subito offrì l'acqua con premura. Da quel momento, ogni volta che pronunciava una parola uscivano dalle sue labbra fiori e pietre preziose.<br />
La madre per rabbia cacciò di casa la figlia minore che andò a rifugiarsi nel bosco. Il figlio del re, di ritorno dalla caccia, capitò in quei luoghi disabitati. Vide la bella fanciulla, dalla cui bocca uscivano perle e diamanti, sola e piangente. Ascoltò il racconto delle sue disgrazie, la soccorse, la portò nel suo palazzo e la sposò.▼
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▲La madre per rabbia cacciò di casa la figlia minore che
La cattiva sorella, detestata da tutti e abbandonata anche dalle madre, finì per morire in fondo a un bosco.
==Morale==
Charles Perrault, come d'abitudine, conclude la narrazione con alcuni versi che ne sintetizzano gli insegnamenti morali:
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