Apple scruffs: differenze tra le versioni
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[[File:The most painted wall in Westminster^ - geograph.org.uk - 533106.jpg|thumb|I cancelli degli Abbey Road Studios]]
Le '''Apple Scruffs''' sono state fanatiche ammiratrici dei [[Beatles]], e la loro devozione in alcuni casi si prolungò per anni<ref>Bill Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma, 2001, pag. 57.</ref>. Costituivano un gruppo spontaneo e si battezzarono con quel nome (“Gli straccioni della Apple”<ref>George Harrison, ''I Me Mine'', Rizzoli, Milano, 2002, pag. 36.</ref>) perché uno dei loro principali punti di incontro era
Un altro punto in cui si appostavano era il marciapiedi davanti al cancello di casa [[Paul McCartney|McCartney]] – in [[Luoghi beatlesiani#Cavendish Avenue|Cavendish Avenue]] – non solo perché Paul era
Capitanate da Margo Stevens, fra le fan più tenaci si ricordano anche Nancy Allen, Wendy Sutcliffe, Gill Pritchard, Sue-John, Chris, Di, Kathy, Virginia, Dani e Lucy (gli unici due ragazzi ammessi nel gruppo erano Tommy e Jimmy, entrambi omosessuali e provenienti da New York)<ref name="Harry">Bill Harry, ''Beatles - L’enciclopedia'', Arcana, Roma, 2001, pag. 58.</ref>, pronte a mettere in azioni le loro Instamatic quando Paul scendeva per portare a passeggio il suo cane Martha o tutte le volte che se ne presentasse
Nei mesi in cui si svolsero le registrazioni del ''[[The Beatles (album)|White Album]]'', le ragazze presidiarono gli studi della EMI con persistenza, restando a dormire sul marciapiede anche con la neve<ref>Philip Norman, ''Shout! - La vera storia dei Beatles'', Mondadori, Milano, 1981, pagg. 482-3.</ref>. In
Le ragazze ebbero un altro momento di gloria quando una notte George Harrison (che nel passato era stato scorbutico nei loro confronti<ref>Racconta Margo Stevens: «George dava sempre l’impressione che ci odiasse. Si faceva strada fra di noi spingendoci via e cercando anche di pestarci i piedi o di darci un calcio.» In Philip Norman, ''Shout! - La vera storia dei Beatles'', Mondadori, Milano, 1981, pag. 437.</ref>) aprì il cancello di Abbey Road e le invitò a entrare negli studi di registrazione suonando per loro ''[[Apple Scruffs (brano musicale)|Apple Scruffs]]'', a loro dedicata e che avrebbe poi inserito nel triplo ''[[All Things Must Pass]]''<ref name="Harry"/>.
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Alle Apple Scruffs si devono anche preziose iniziative editoriali. Nel 1970 il gruppo di ''fan'' pubblicò una rivista periodica densa di notizie talvolta sconosciute allo stesso personale della Apple<ref name="Harry"/>. Carol Bedford, Apple Scruff americana, scrisse un libro sulle sue esperienze londinesi intitolato ''Waiting for the Beatles: An Apple Scruff’s Story''. In esso la Bedford racconta che il pezzo ''[[She Came In Through the Bathroom Window]]'', che fa parte del ''[[Abbey Road (album)#Il Medley|medley]]'' sul lato B di ''[[Abbey Road (album)|Abbey Road]]'', si riferisce all’episodio in cui alcune Apple Scruffs penetrarono in casa di Paul McCartney attraverso una finestra del bagno al piano superiore, rubando tra l’altro fotografie e diapositive. Fu attraverso l’intermediazione della Bedford (la quale aveva partecipato al raid) che Paul riuscì a riavere alcune di quelle foto a cui teneva particolarmente<ref>Barry Miles, ''Paul McCartney - Many Years From Now'', Rizzoli, Milano, 1997, pagg. 434-5.</ref>.
Dopo la separazione dei Beatles e la vendita
== Note ==
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