Chiesa di Santa Lucia alla Badia: differenze tra le versioni

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== Storia ==
All'origine sede di un [[monastero]] del [[XV secolo]], venne interamente distrutta dal [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto]] del [[1693]], e la ricostruzione è da attribuire alla madre badessa delle suore [[Ordine Cistercense|cistercensi]] tra il [[1695]] ed il [[1703]], l’architettol'architetto [[Luciano Caracciolo]] ne diresse i lavori e dal quale è sorto anche il progetto.
 
== Descrizione ==
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La [[facciata]], precedentemente sulla stretta via Picherali che conduce alla [[fonte Aretusa]], e adesso rivolta verso la piazza, è a due [[Ordine architettonico|ordini]] sovrapposti separati dalla [[trabeazione]] con [[Balcone|balconata]] munita di ringhiera decorata in ferro battuto.
 
L’ordineL'ordine inferiore è caratterizzato dalla presenza del [[portale]] [[Architettura barocca|barocco]] al centro, inquadrato da [[Colonna tortile|colonne tortili]] che ne sorreggono il [[frontone]] decorato con simboli del martirio della Santa, ai cui lati vi sono stemmi reali spagnoli. [[Lesena|Lesene]] in stile pseudo-[[Ordine ionico|ionico]], fanno parte dell’ordinedell'ordine inferiore del prospetto
 
Nell'ordine superiore sono presenti ancora lesene, più snelle e in stile pseudo-[[Ordine corinzio|corinzio]], ispirate allo stile [[Architettura rococò|rococò]].
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== Bibliografia ==
*AA.VV. – ''Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei'', [[Touring Club Italiano|Touring Editore]], 1999, pp. 51–52
*S. Vinceti, ''L’areaL'area marina protetta del Plemmirio'', Armando Editore, 2006, p. 72
*Anthony Blunt, ''Sicilian baroque'', [[Macmillan Publishers|Macmillan]], 1968