Inaros: differenze tra le versioni
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Dopo l'assassinio di [[Serse I]] avvenuto nel [[465 a.C.]], le lotte per la successione al trono causarono un temporaneo indebolimento dell'influenza dell'[[impero achemenide]] sulle proprie satrapie.<br>
Questa occasione non sfuggì ad Inaros, il quale assoldò mercenari e scacciò gli esattori persiani, dando così inizio alla rivolta
All'epoca la città di [[Sais]] era governata dal principe Amonirdisu (Amirteo), discendente della famiglia reale saitica nonché antenato del [[Amonirdisu|futuro faraone omonimo]]. Questi si schierò al fianco di Inaros, annettendo alla causa ribelle il suo governatorato e le zone paludose del Nord.
===La battaglia di Papremi===
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Tucidide riporta una versione ancora diversa, dalla quale si dedurrebbe che Inaros venne tradito, catturato e crocifisso subito dopo o perlomeno entro lo stesso anno, nel 454 a.C.
===Fine della rivolta===
Dopo la cattura di Inaros la rivolta venne portata avanti da Amonirdisu di Sais, sfuggito ai Persiani e rifugiatosi nelle vaste zone paludose del Delta nord-occidentale che ancora erano fuori dal controllo nemico. Questi chiese aiuto ad Atene, che in quel periodo tentava di sottrarre Cipro ai Persiani (vedi [[Battaglia di Salamina in Cipro (450 a.C.)|Battaglia di Salamina in Cipro]]). Sessanta navi ateniesi partirono quindi da Cipro alla volta dell'Egitto ma non vi arrivarono mai, in quanto la sopraggiunta morte del comandante Cimone a causa di
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Questi furono gli ultimi interventi ateniesi nella ormai rappacificata satrapia d'Egitto: nel [[448 a.C.]], infatti, venne firmata la [[pace di Callia]] tra Grecia ed Impero achemenide.
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Il nuovo satrapo Arsame cercò sin dall'inizio di assumere una politica conciliante con la popolazione egizia: a tale scopo pose Tannira e Paosiri, figli rispettivamente di Inaros e di Amonirdisu, a capo dei [[Nomo (Egitto)|distretti]] di cui erano originari. Secondo [[Erodoto]] si sarebbe trattato non di un atto di benevolenza del satrapo ma semplicemente di un costume persiano in uso presso le popolazioni sottomesse.
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La ribellione di Inaros non fu la prima né l'ultima a scoppiare durante la [[XXVII dinastia egizia|prima occupazione persiana]], ma fu quella che lasciò l'impronta più profonda nella storia egiziana; qualche anno più tardi Erodoto scriverà: «''Nessuno ha mai recato maggiori danni ai Persiani di Inaro e di Amirteo''».
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