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[[Nave]] di [[dimensioni]] piuttosto ridotte, la ''Feritore'' aveva [[scafo]] in [[legno]] ed [[armo (vela)|armamento velico]] a [[goletta]] ([[albero (vela)|alberi]] [[albero di trinchetto|di trinchetto]] e [[albero maestro|maestra]] a [[vela aurica|vele auriche]])<ref name="naviavelaenavimiste">Franco Bargoni, Franco Gay, Valerio Manlio Gay, ''Navi a vela e navi miste italiane'', pp. 351-352</ref>.
 
[[Varo (nautica)|Varata]] nel 1859, l’unitàl'unità venne [[acquisto|acquistata]] nel corso dello stesso [[anno]] dalla [[Marina del Granducato di Toscana|Marina Granducale di Toscana]] per l’utilizzol'utilizzo per la [[guardia costiera|sorveglianza delle coste]] e ruoli [[dogana|doganali]]<ref name="naviavelaenavimiste"/>.
 
Nell’ottobreNell'ottobre 1859 la goletta venne mandata a [[Genova]] dal [[Governo Provvisorio Toscano]], formatosi nel [[Granducato di Toscana|Granducato]] in seguito alla fuga di [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]]<ref name="naviavelaenavimiste"/>. Con [[Regio Decreto]] del 6 aprile 1860 la ''Feritore'' venne incorporata nel naviglio della [[Marina del Regno di Sardegna]]<ref name="naviavelaenavimiste"/>.
 
Il 17 marzo 1861 l’unitàl'unità fu iscritta nel Quadro del Naviglio della neocostituita [[Regia Marina]] italiana, con la classificazione di goletta<ref name="naviavelaenavimiste"/>.
 
Nel luglio 1861 la ''Feritore'' era in disarmo nella [[darsena]] di [[La Spezia]], in previsione del suo trasferimento al [[Varignano]], in modo da liberare il posto in darsena per altre navi<ref name="naviavelaenavimiste"/>. Il 29 luglio 1861 la goletta veniva giudicata inutile alle necessità della Marina, e si proponeva pertanto di [[compravendita|venderla]]<ref name="naviavelaenavimiste"/>.
 
Radiata nel 1864, l’unitàl'unità venne ceduta alla [[Scuola]] Nautica di [[Palermo]]<ref name="naviavelaenavimiste"/>.
 
== Note ==