Scuola sommergibili della Marina Militare: differenze tra le versioni

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Dopo l'[[armistizio di Cassibile]] e del [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]], la Scuola venne spostata in un primo momento a [[Brindisi]] e successivamente a Taranto dove venne ricostituito il Comando Sommergibili, riprendendo le attività nel dicembre 1943. Con l'entrata in vigore il 15 settembre [[1947]], del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di pace]] che imponeva il divieto di possedere sommergibili, la Scuola e il Comando Sommergibili cessarono temporaneamente di esistere e al Comando Sommergibili subentrò [[MARISTRALSOM]] che ottemperò al compito di provvedere all'[[affondamento]] o alla [[consegna]] ad altre [[Marina militare|marine]] dei battelli sopravvissuti al conflitto.
 
Tuttavia, anche se ufficialmente soppressa, la Scuola Sommergibili, in realtà, proseguì l’attivitàl'attività addestrativa avvalendosi dei Sommergibili [[Giada (S 501)|Giada]]<ref>[http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?search_linked_media=sommergibile%7Cadua&content_type=nave&goto_id=890 La storia del sommergibile Giada sul sito storico dei Cantieri di Monfalcone]</ref><ref name="xmasgrupsom.com">[http://www.grupsom.com/Sommergibili/Giada.html Regio Sommergibile Giada]</ref> e [[Vortice (S 502)|Vortice]],<ref name="Museo della Cantieristica">[http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=922 :: Museo della Cantieristica ::<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> due battelli che in base alle [[Clausola (diritto)|clausole]] del [[Trattati di Parigi (1947)|trattato di pace]] erano stati destinati alla [[Marine nationale|Francia]] in conto riparazione dei danni di guerra, ma che non vennero ritirati dai [[Francia|francesi]] ordinando però la [[demolizione]] delle due unità.<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 575">Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 575</ref> Il 1º febbraio [[1948]] i due battelli vennero [[radiazione (marina)|radiati]] unitamente al resto della flotta subacquea italiana. Contrassegnati ''V. 1'' il "Vortice" e ''V. 2'' il "Giada" i due battelli furono ufficialmente trasformati in [[pontone]] di carica batterie.<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 575"/> In realtà il nuovo uso era solo un espediente per evitare la demolizione, infatti i due battelli vennero segretamente impiegati per l’addestramento dei sommergibilisti e per le esercitazioni delle unità antisommergibile: i due battelli, nella massima segretezza, uscivano in [[mare]] durante le ore [[notte|notturne]] con opportuni [[camuffamento|camuffamenti]], come [[sovrastruttura navale|sovrastrutture]] posticce che venivano furtivamente sbarcate dopo l'uscita dal [[canale navigabile]] di Taranto ed effettuavano immersioni, emersioni e brevi [[crociera (marina militare)|crociere]] che consentirono di formare i primi nuclei di sommergibilisti della [[Marina Militare]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 575"/>.
 
Nel dicembre [[1951]], venute meno le clausole più restrittive del trattato di pace, che vietavano all'[[Italia]] il possesso di sommergibili e in conseguenza dell'ingresso dell'Italia nella [[NATO]], nell'ambito di un [[programma]] di potenziamento navale avviato nel 1950 venne anche avviata la ricostituzione della componente subacquea, con il recupero e la messa in servizio di questi due sommergibili risalenti al periodo bellico, con la loro funzione ormai soltanto addestrativa, che poterono riprendere i loro nomi e diedero inizio alla rinascita della componente subacquea Italiana. Furono proprio i sommergibilisti che si erano formati semiclandestinamente sul ''Giada'' e sul ''Vortice'' a prendere in consegna i sommergibili ''[[Enrico Tazzoli (S 511)|Tazzoli]]'' e ''[[Leonardo Da Vinci (S 510)|Leonardo Da Vinci]]'', primi due battelli di una serie ceduta dalla [[US Navy]] alla Marina Militare nell’ambito del programma di assistenza militare e che, per qualche decennio ne costituirono la forza subacquea.