Narghilè: differenze tra le versioni
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il narghilè ( Persiano nârgil ) è più frequentemente chiamato šīša (pr. "sciscia") termine marocchino da cui proviene questa forma 'modernizzata' dell' oggetto di cui noi tutti oggi possiamo usufruire, non è altro che una pipa che raffredda i prodotti della combustione dei sui tabacchi. in turco significa "bottiglia" e in persiano "vetro".
La sua grande diffusione che oserei definire modiale è dovuta al clima che questo oggetto crea ovunque sia posto:I suoi aromi e la sua durata fanno apprezzare qualsiasi momento ancora di più: lavoro, studio, chiacchierate tra amici, ma anche una semplice sacra solitudine cosa che manca molto in un mondo sempre più frenetico nel quale viviamo oggi, un mondo regolato da agende e orologi.
Il narghilè proviene dall'Egitto dove era composto inizialmente da una noce di cocco con delle canne di bambù come tubi.
Fumare questo oggetto ovviamente non fa bene perche si aspirano i risultati di una combustione; c'è da dire che il narghilè filtra queste sostanze attraverso acqua, varie membrane poste lungo tutto il corpo e mediamente ( con un narghilè di altezza media) questi prodotti viaggiano per un metro e mezzo. il risultato di tutti questi passaggi è un fumo dolce ( caratteristica data dal glucosio presente nel tabacco ), ma soprattutto 'freddo' e pulito che si assume a polmoni aperti.
Non esistono paragoni con la comune sigaretta dato che le temperature di combustione e le sostanze da inalare sono totalmente diverse: nella sigaretta le temperature a cui si arriva sono attorno agli 850-900 gradi centigradi mentre nello sisha si arriva a malapena ai 300 quindi un terzo. Nella sigaretta sono in oltre presenti un vero e proprio veleno nonché il catrame, sostanza non presente in alcun modo nel narghilè; altro fatto molto importante di cui tenere conto è la dipendenza fisica poiché in una sigaretta si oscilla dagli 0,05 allo 0,1 mg di nicotina mentre nella nostra pipa si arriva a fatica 0,02% su 250g di tabacco.
Il narghilè è costituito, dal basso verso l'alto, da un contenitore d'acqua che si può arricchire con limone, cocacola o alcolici a seconda del gusto che gli si voglia dare ( attenzione l’uso di alcolici all’interno di questo oggetto può portare all’ ebbrezza),una valvola solitamente in gomma per mantenere la pressione all’interno del contenitore, il corpo, nient'altro che un tubo che arriva 2-3 cm al di sotto del livello dell'acqua contenuta all'interno del contenitore ( più viene immerso maggiore sarà il filtraggio compiuto dal liquido scelto ), un braciere in cui sono contenuti i tabacchi e, luogo in cui, avviene la combustione.
I tabacchi per narghilè sono molto simili a quelli usati per la pipa tradizionali, ma estremamente speziati e miscelati con del glucosio alcolico liquido sostanza molto densa e appiccicosa che ha due scopi: 1- ritardare il più possibile la combustione 2- addolcire il fumo che ne deriva.
la preparazione del narghilè non risulta molto semplice; ci vuole molta pratica per ritenersi esperti nella preparazione ci sono svariate tecniche di preparazione a seconda del risultato che si vuole ottenere: per iniziare e per non rischiare di avere brutte infiammazioni alla gola non essendoci abituati la cosa migliore è prepararlo aggiungendo un ulteriore filtro: la carta stagnola. Si prende il braciere, ci si mette il tabacco scelto e si ricopre il tutto con carta stagnola su cui applicare con uno spillo tanti fori su tutta l’area superiore del fornelletto. A questo punto si è pronti per accendere la brace e appoggiarla sopra al preparato.
Una volta abituati a questa forma ‘soft’ si può passare senza problemi a fumate più ‘serie’ cioè senza la carta stagnola: avremo quindi una combustione diretta tra tabacco e carbone.
È da notare il colore del liquido contenuto nella boccia dopo una fumata; esso appare verdastro segno che è avvenuto filtraggio sopraccitato. È inoltre possibile ‘creare’ dei propri tabacchi a seconda dei gusti aqquistando dal proprio tabaccaio di fiducia tabacchi da pipa (preferibilmente al gusto di frutta perché subiscono lavorazioni più lente e sono più grossi).
Lorenzo Marchesini
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