Storia dell'omosessualità in Russia: differenze tra le versioni

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Principalmente la politica zarista faceva punire l'omosessualità e il [[travestitismo]] dalle autorità religiose o dalle proprie [[milizie]]. [[Ivan il Terribile]] fu accusato di essere gay in un tentativo di screditarlo; quando uno dei pretendenti al trono per succedergli, il [[Falso Dimitri I di Russia]], venne rovesciato, il suo corpo martoriato fu trascinato per le strade in compagnia del suo famoso amante maschio<ref name=glbtq/>.
 
Nel 1716 lo zar [[Pietro I di Russia]] promulgò un severo divieto dell'omosessualità maschile all'interno delle forze armate; il divieto di [[sodomia]] era parte di un movimento di riforma più ampio destinato (secondo le intenzioni) a modernizzare la Russia; mentre gli sforzi attuati per estendere un simile divieto anche alla popolazione civile vennero respinti fino al 1835<ref name=glbtq>{{citecita web|lastcognome=Healey|firstnome=Daniel|titletitolo=Russia|workopera=glbtq: An Encyclopedia of Gay, Lesbian, Bisexual, Transgender, and Queer Culture|publishereditore=glbtq, Inc|datedata=2004, last updated 19 July 2005|url=http://www.glbtq.com/social-sciences/russia.html|accessdateaccesso=21 Maymaggio 2009}}</ref>.
 
Nel 1832<ref name="History">{{citecita web |url=http://www.bbc.co.uk/news/world-25927595 |titletitolo=Where is it illegal to be gay? |accessdateaccesso=11 Februaryfebbraio 2014 |workopera=BBC News}}</ref> lo zar [[Nicola I di Russia]] fece aggiungere l'art.995 che metteva fuorilegge qualsiasi relazione omosessuale (denominata "muzhelozhstvo")<ref>http://www.wordaz.com/muzhelozhstvo.html</ref>. Anche se questo potrebbe aver creato il divieto di ogni forma di comportamento omosessuale volontario tra adulti consenzienti ed in forma privata, i giudici tesero a limitar la sua interpretazione al [[sesso anale]] tra uomini, rendendo così legale di fatto gli atti privati di [[sesso orale]] tra maschi. La stessa legge non affrontava esplicitamente l'omosessualità femminile o il [[crossdressing]], anche se entrambi i comportamenti sono stati considerati ugualmente immorali e potevano anche essere puniti ai sensi di altre leggi (similmente a come la chiesa puniva quelle ragazze che si comportavano da "[[maschiaccio]]"); le [[lesbiche]] potevano ad esempio venir perseguite da una legge risalente al XVII secolo<ref name=Dub89-349>[[#Dub89|Duberman 1989]], p.349.</ref>.
 
Le persone condannate ai sensi dell'art.995 dovevano immediatamente essere spogliate dei propri [[diritti civili]] e trasferiti in [[Siberia]] per un periodo di tempo che poteva andare dai quattro ai cinque anni; non si sa con precisione quanti siano stati i russi ad esser condannati ai sensi della presente legge, anche se in questo periodo vi erano un certo numero di persone apertamente gay o bisessuali ed alcuni rituali di [[omoerotismo]] erano popolari tra alcuni dissidenti religiosi nel nord della Russia<ref>[[#Dub89|Duberman 1989]], p.350.</ref>. Il numero relativamente elevato di artisti ed intellettuali apertamente gay o bisessuali proseguì fino al tardo XIX secolo.
 
L'autore e critico [[Konstantin Nikolaevič Leont'ev]] era bisessuale, ed una delle coppie più famose del mondo russo letterario di fine '800 è stata quella composta dalla scrittrice [[femminista]] [[Anna Yevreinova]]<ref name="Dynes1992">{{citecita booklibro|authorautore=Wayne R. Dynes|titletitolo=History of Homosexuality in Europe and America|url=http://books.google.com/books?id=y8_Ya2s3zN8C&pg=PA168|yearanno=1992|publishereditore=Taylor & Francis|isbn=978-0-8153-0550-7|pagespp=168–169}}</ref> e dall'autrice Maria Fedorova<ref name="Кон1995">{{citecita booklibro|authorautore=Игорь Семенович Кон|titletitolo=The Sexual Revolution in Russia: From the Age of the Czars to Today|url=http://books.google.com/books?id=ygJ1RG0PQ70C&pg=PA35|yearanno=1995|publishereditore=Simon and Schuster|isbn=978-0-02-917541-5|pagepagina=35}}</ref>. Un'altra notevole coppia lesbica russa era quella composta dalle scrittrici Polissena Soloviova e Natalia Manaseina<ref>[[#Dub89|Duberman 1989]], p.351.</ref><ref>https://books.google.it/books?id=y8_Ya2s3zN8C&pg=PA169&lpg=PA169&dq=Natalia+Manaseina&source=bl&ots=4NCMMC3S4T&sig=b2bePLe-2BYg6nA8ceqkZ-1xZ94&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjjweKSkNHKAhWJUhQKHQ-7BXkQ6AEIUTAI#v=onepage&q=Natalia%20Manaseina&f=false</ref>. Altri autori degni di nota includono il poeta [[Aleksej Nikolaevič Apuchtin]], il suo amico compositore e musicista [[Pëtr Il'ič Čajkovskij]], il giornalista e romanziere conservatore nonché principe [[Vladimir Meshchersky]], l'impresario [[Sergej Pavlovič Djagilev]] il quale aveva una relazione con suo cugino [[Dmitry Vladimirovich Filosofov]] e, dopo la rottura con questi, col ballerino [[Vaclav Fomič Nižinskij]] (vedi [[Vaclav Fomič Nižinskij#La relazione con Djagilev]]). [[Michail Alekseevič Kuzmin]], col suo romanzo "Alì" (1906), è diventato uno dei primi a fare [[coming out]] tramite un'opera letteraria; la storia è di notevole interesse per aver un lieto fine; mentre dalla lettura dei suoi diari privati si può giungere a fornire una visione dettagliata della sottocultura gay del periodo, che coinvolgeva uomini di tutte le classi sociali.
 
Nei momenti in cui vi era un certo grado di tolleranza da parte del governo, questa veniva automaticamente estesa ad alcuni artisti ed intellettuali di grido, soprattutto se questi risultavano essere in buoni rapporti con la famiglia imperiale; l'opinione pubblica del tutto pervasiva invece, e fortemente influenzata dalla [[chiesa ortodossa]] orientale, condannava senza mezzi termini l'omosessualità come segno di corruzione, decadenza ed immoralità. Lo scrittore [[Aleksandr Valentinovič Amfiteatrov]] nel suo romanzo "Gente del 1890" (pubblicato nel 1910) riflette questo pregiudizio descrivendo due personaggi gay, una avvocatessa lesbica mascolina ed un poeta gay decadente.
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{{vedi anche|Persecuzione dell'omosessualità in Unione Sovietica}}
 
La rivoluzionaria comunista russa [[Inessa Armand]] approvò pubblicamente sia il [[femminismo]] sia l'[[amore libero]], senza però affrontare mai direttamente il tema dei [[diritti LGBT]]<ref>[Russia Under the Bolshevik Regime. E.H. Carr. 1994]</ref>. Attraverso l'abolizione delle vecchie leggi zariste il [[partito Comunista dell'Unione Sovietica]] legalizzò effettivamente in un primo momento il [[divorzio]], l'[[aborto]] e l'omosessualità: il primo codice penale sovietico non conteneva alcuna criminalizzazione degli atti omosessuali ed ogni suo accenno venne omesso<ref>{{citecita journalpubblicazione|last1cognome1=Hazard |first1nome1=John N. |titletitolo=Unity and Diversity in Socialist Law |journalrivista=Law and Contemporary Problems |publishereditore=Duke Law |volume=30 | issuenumero=2 |pagespp=270-190| url=http://scholarship.law.duke.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=3056 |accessdateaccesso=21 Jan 2015 |doi=10.2307/1190515}}</ref>.
 
== Federazione Russa ==