Mani pulite: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 82:
=== Il decreto Conso: il «colpo di spugna» ===
[[File:Giuliano Amato 20 September 2007.jpg|thumb|left|[[Giuliano Amato]], presidente del Consiglio
Il 5 marzo [[1993]], il governo varò un [[Decreto-legge (diritto italiano)|decreto legge]] (il «decreto Conso», da [[Giovanni Conso]], il [[Ministero della giustizia|Ministro della Giustizia]] che lo propose), che depenalizzava il finanziamento illecito ai partiti e definito per questo il «colpo di spugna». Il decreto, che recepiva un testo già discusso e approvato dalla [[Commissione parlamentare|Commissione Affari Costituzionali]] del [[Senato della Repubblica|Senato]], manteneva un
L'allarme che le inchieste di Tangentopoli rischiavano di insabbiarsi fu lanciato dal ''pool'' milanese in televisione: l'opinione pubblica e i giornali gridarono allo scandalo e il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Oscar Luigi Scalfaro]] per la prima volta nella storia repubblicana rifiutò di firmare un decreto-legge, ritenendolo [[Costituzione della Repubblica Italiana|incostituzionale]]<ref name="tangenti"/>.
[[Carlo Ripa di Meana]], Ministro dell'Ambiente, diede le dimissioni dopo aver votato contro il decreto in Consiglio dei ministri<ref name="tangenti"/>; pochi giorni dopo il [[Referendum abrogativi del 1993 in Italia|''referendum'' del 18 aprile 1993]] (promosso dal [[Democrazia Cristiana|democristiano]] dissidente [[Mario Segni]]), gli elettori votarono in massa a favore dell'introduzione del [[sistema elettorale maggioritario]]. Fu un segnale politico molto forte della sempre più crescente sfiducia nei confronti della [[politica]] tradizionale; il [[Governo Amato I|governo Amato]], intravedendo nel risultato del ''referendum'' un segnale di sfiducia nei suoi confronti, rassegnò le dimissioni il 21 aprile<ref>
Il Parlamento non riuscì a formare un nuovo governo politico: Scalfaro decise perciò di affidare ad aprile la [[Presidenza del Consiglio dei ministri|presidenza del Consiglio]] al governatore della [[Banca d'Italia]] [[Carlo Azeglio Ciampi]], il quale costituì un governo tecnico, il primo nella [[storia d'Italia]]. Ciampi si pose due obiettivi fondamentali: una nuova legge elettorale che doveva essere scritta sotto dettatura del ''[[referendum]]'' (che fu poi approvata nell'agosto di quell'anno, introducendo un sistema per tre quarti maggioritario e per un quarto proporzionale)<ref name="fango"/> e il rilancio dell'economia (che stava vivendo una difficilissima stagnazione, con la [[lira italiana|lira]] precipitata ai minimi storici).
[[File:Messaggio Ciampi, 07-01-2003.jpg|thumb|upright=1.1|[[Carlo Azeglio Ciampi]], presidente del Consiglio tra il 1993 e il 1994.]]
=== La contestazione a Craxi ===
|