Mani pulite: differenze tra le versioni

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Le indagini fecero emergere anche l'esistenza di conti personali, dove venivano dirottati i soldi delle tangenti, che venivano usati quindi non soltanto per sostenere le spese dei partiti. Ad esempio, come avrebbe sancito la sentenza della [[Corte d'appello di Milano]] del 26 ottobre [[1999]], Bettino Craxi utilizzò i fondi provenienti dalle mazzette oltre che per pagare «gli stipendi dei redattori dell'''[[Avanti!]]''», anche per una serie di impieghi inequivocabilmente personali:
{{Citazione|Non ha alcun fondamento la linea difensiva incentrata sul preteso addebito a Craxi di responsabilità ‘di posizione' per fatti da altri commessi, risultando dalle dichiarazioni di Tradati che egli si informava sempre dettagliatamente dello stato dei conti esteri e dei movimenti che sugli stessi venivano compiuti, e dispose prelievi sia a fine di investimento immobiliare (l'acquisto di un appartamento a New York), sia per pagare gli stipendi dei redattori dell'Avanti!, sia ancora per versare alla stazione televisiva Roma Cine Tivù (la denominazione legale di [[GBR (rete televisiva)|GBR]] di cui era direttrice generale [[Ania Pieroni|Anja Pieroni]], legata a Craxi da rapporti sentimentali) un contributo mensile di cento milioni di lire. Lo stesso Craxi dispose poi l'acquisto di una casa e di un albergo<ref>L<nowiki>'</nowiki>''Hotel Ivanohe''.</ref> in Roma, intestati alla Pieroni<ref>''[http://documenti.blogspot.com/2002_01_01_archive.html#8855427 www.sabellifioretti.it]''.</ref>.}}
 
A febbraio, il socialista [[Silvano Larini]] si costituì e confessò la verità sul [[conto protezione]], che aveva come reale destinatario il Partito Socialista nelle persone di [[Claudio Martelli]] (percettore materiale) e Craxi; Martelli si dimise da Ministro della Giustizia e si sospese dal partito, pregiudicandosi ogni possibilità di succedere a Craxi, che in quelle ore era dimissionario da segretario nazionale. Martelli, accusato di bancarotta fraudolenta, si salverà grazie alla prescrizione del reato dopo aver risarcito 800 milioni di lire<ref name="tangenti">Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio, ''Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo'', Milano, Chiarelettere, 2012.</ref>.