Mani pulite: differenze tra le versioni
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→La denuncia contro il pool: lo sciopero dei sindacati fu tenuto il 12 novembre 1994, non il 13. |
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Il quotidiano ''[[il Giornale]]'' pubblicò un nuovo ''scoop'' contro Davigo: il magistrato sarebbe stato membro di una [[Società cooperativa|cooperativa]] diretta dal generale Cerciello, accusato di corruzione. In realtà Davigo aveva lasciato la cooperativa subito dopo l'ingresso di Cerciello.
Berlusconi presentò un esposto alla [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] per presunte fughe di notizie ai suoi danni e per l'accanimento persecutorio del ''pool'' nei confronti delle sue aziende.
Il 20 giugno si diffuse la falsa notizia che Di Pietro sarebbe stato arrestato<ref name="manipulite.it"/>. Poco dopo, il 30 giugno, [[Bettino Craxi]] dalla [[Tunisia]] inviava un lungo [[Telefax|fax]] a tutte le redazioni dei [[Giornale|giornali]] in cui riportava i tabulati telefonici che gli aveva consegnato Parisi e si dichiarava disponibile a farsi interrogare da Salamone. In una lettera a ''il Giornale'', Craxi spiegò che «le recenti inchieste stanno dimostrando che Mani Pulite era tutta un [[bluff]]. Avevo ragione io quando sostenevo che Di Pietro era manovrato». In una successiva missiva, Craxi denunciò un viaggio di Di Pietro in [[Costarica]], durante il quale egli avrebbe concordato con «alti esponenti della finanza internazionale» le indagini di Mani pulite. Si scoprirà poi (sul momento, appena divulgate le accuse, Di Pietro aveva smentito di esser mai stato in Costa Rica e in Austria)<ref>{{Cita news|autore=Maurizio Caprara|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/07/Pietro_superuomo_sempre_viaggio__co_0_940707001.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/07/Pietro_superuomo_sempre_viaggio__co_0_940707001.shtml|titolo=Di Pietro, superuomo sempre in viaggio|pubblicazione=''Corriere della Sera''|giorno=7|mese=luglio|anno=1994}}</ref> che Di Pietro fu mandato colà per ragioni di sicurezza<ref>Attestate anche dalla Relazione DEL COMITATO PARLAMENTARE PER I SERVIZI DI INFORMAZIONE E SICUREZZA E PER IL SEGRETO DI STATO SULL'ACQUISIZIONE ILLEGITTIMA DI INFORMAZIONI RISERVATE E CONTROLLO PARLAMENTARE depositata alle Camere il 5 marzo 1996 come Doc. XXXIV, n. 4, ove si legge: «Nell'estate del 1992, mentre procedono le inchieste dopo che sono emersi indizi circa il rischio di un attentato contro Di Pietro, egli parte per una vacanza in Costarica. Ragioni di sicurezza inducono il Vicequestore vicario di Bergamo a procurargli per il viaggio un passaporto di copertura, intestato ad altro nome. L'operazione riservatissima è a conoscenza del prefetto Parisi, capo della polizia. Un appunto anonimo, ritrovato tra le carte di Craxi, ma compreso anche nel dossier posto a base della ispezione del 1994, riferisce dettagliatamente il fatto, aggiungendo che in Costarica il magistrato sarebbe stato ospite della consorte del dottor Lamberto Dini. Questo particolare, per sé insignificante e smentito dal dottor Di Pietro, serve evidentemente ad insinuare l'esistenza di suoi collegamenti con ambienti finanziari. Del resto, notizie su viaggi o rapporti con ambienti non italiani del magistrato ricorrono spesso nei dossiers: dai viaggi negli Stati Uniti, di cui Craxi conserva memoria, all'informazione raccolta dal SISDE (compresa tra quelle che saranno citate più avanti, della cosiddetta fonte "Achille"), su presunti contatti con ambienti internazionali, in grado di determinare manovre contro la lira.».</ref>, in quanto un pentito aveva rivelato che la [[mafia]] voleva ucciderlo<ref name="manipulite.it"/>.
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