Il 19 dicembre Berlusconi, in un messaggio video, denunciò al Paese il «sopruso» perpetrato nei confronti dei cittadini che il 27 e 28 marzo gli avevano dato la maggioranza parlamentare, e l'iniquità della crisi in atto; tre giorni dopo Bossi annunciò ufficialmente che la Lega Nord avrebbe tolto la fiducia all'esecutivo, nonostante le spaccature interne, e Berlusconi (senza aspettare la pronuncia del Parlamento) presentò a Scalfaro le dimissioni del governo che restava in carica per l'ordinaria amministrazione<ref name="Berlusconi"/>.
Nel suo discorso, Bossi disse: {{Citazionequote|"Ho fatto un sogno: rendere perfettamente trasferimento questa casa e restituire lo slancio alla società civile." Si ricorda queste parole, presidente Berlusconi? Le pronunciava alla presentazione del governo alla Camera. In realtà, il sogno non ha fatto sognare che lei. [...] Questo non è e non sarà mai più, onorevole Berlusconi e onorevole [[Gianfranco Fini|Fini]], la Camera dei fasci e delle corporazioni! [...] Onorevole presidente, mi consenta di ricordarle che lo Stato non è lei! [...] E dopo di lei non c'è il diluvio! [...] L'Italia, colleghi, è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del governo: il tradimento è solo di chi, ad un paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti! La Lega, onorevole presidente, una responsabilità ce l'ha (io ho una responsabilità): quella di far finire oggi finalmente la Prima repubblica! [...] La Lega, onorevole Presidente, le toglie la fiducia!}}
== 1995: i complotti contro Di Pietro e i magistrati ==