Mani pulite: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 247:
Un'altra chiave interpretativa del calo di tensione intorno alle inchieste è stata offerta dal passaggio dalle inchieste macroscopiche contro i personaggi pubblici a quelle contro la criminalità diffusa nella società.
«Finché – disse Borrelli – si trattò di colpire i grandi della politica, non ci furono grandi reazioni contrarie, anzi. Ma quando si andò oltre, apparve chiaro che la corruzione non riguardava solo la politica, ma larghe fasce della società: investiva gli alti livelli proprio in quanto partiva dal basso. Il cittadino medio ebbe la sensazione che i “moralisti” della Procura di Milano volessero davvero passare lo straccio bagnato su tutta la facciata del Paese, sulla coscienza civile di tutti gli italiani. Parlo del cittadino medio che vive spesso di piccoli espedienti, amicizie, raccomandazioni, mancette per campare e rimediare all'inefficienza della PA. A quel punto la gente cominciò a dire: “Adesso basta, avete fatto il vostro lavoro, ci avete liberato dalla piovra della vecchia classe politica che ci succhiava il sangue, ma ora lasciateci campare in pace”.»<ref>[[Marco Travaglio]], ''[http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=568e2eca31d06 Mi raccomando]'', ''[[il Fatto Quotidiano]]'', 7 gennaio 2016.</ref>.
Anche [[Piercamillo Davigo]] e [[Marcello Maddalena]] (magistrato di Torino) espressero concetti analoghi: parlando con un collega, Davigo disse che «i progressisti ci distruggeranno e lo faranno con più astuzia di quelli del centrodestra: senza farsene accorgere, senza strillare, e questa volta senza nemmeno incontrare ostacoli dall'altra parte. Saranno tutti d'accordo, quando si tratterà di disarmarci». Maddalena aggiunse che sarebbe stata la sinistra ad attuare la normalizzazione, spiegando che «d'altra parte è sempre stato così: facile stare dalla parte dei magistrati quando si è all'opposizione. Ma basta che un partito si avvicini all'area di governo, e automaticamente vede i poteri di controllo indipendenti – dalla magistratura alla stampa – come una minaccia. È un processo che è già iniziato con il governo Dini».
=== La strategia della prescrizione ===
Dopo il [[1994]] il rischio che i processi venissero cancellati a causa della [[prescrizione]] divenne molto concreto e la cosa era chiara sia ai giudici che ai politici. Durante questo periodo alcuni scrittori e commentatori politici individuarono una comune volontà di opporsi alla magistratura da parte di entrambe le coalizioni politiche. Secondo questi opinionisti
Al contrario, la totalità della [[dottrina (diritto)|dottrina]] ha salutato positivamente l'intento del legislatore di introdurre nell'ordinamento italiano i principi del [[Principio del contraddittorio|primato del contraddittorio]] e della parità delle armi tra accusa e difesa - entrambi tipici dei sistemi giuridici delle democrazie liberali [[Europa|europee]] - pur manifestando talvolta qualche riserva in merito alla loro implementazione in concreto.<ref>Per tutti: G.F. Ricci, ''Principi di diritto processuale generale'', Giappichelli, Torino, 2001 (ISBN 88-348-1263-8); F. Izzo (a cura di), ''Compendio di diritto processuale penale'', EsseLibri, Napoli, 2004 (ISBN 88-244-8764-5)</ref>
|