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=== La strategia della prescrizione ===
Dopo il [[1994]] il rischio che i processi venissero cancellati a causa della [[prescrizione]] divenne molto concreto e la cosa era chiara sia ai giudici che ai politici. Durante questo periodo alcuni scrittori e commentatori politici individuarono una comune volontà di opporsi alla magistratura da parte di entrambe le coalizioni politiche. Secondo questi opinionisti – che all'epoca denunciarono un'asserita alleanza politica di fatto contro la [[magistratura italiana|magistratura]] – sia il [[Polo per le Libertà]] sia [[L'Ulivo]] (specialmente sotto la ''leadership'' di [[Massimo D'Alema]]) avrebbero ignorato le richieste del sistema giudiziario di finanziamenti per acquistare equipaggiamenti{{citazione<ref necessaria}}name="tangenti"/>. Secondo gli stessi autori, inoltre, le riforme giudiziarie promosse dal centrosinistra avrebbero reso i già penosamente lenti processi italiani ancora più lenti e avrebbero reso più facile e frequente la caduta in prescrizione di numerosi reati.
 
Al contrario, la totalità della [[dottrina (diritto)|dottrina]] ha salutato positivamente l'intento del legislatore di introdurre nell'ordinamento italiano i principi del [[Principio del contraddittorio|primato del contraddittorio]] e della parità delle armi tra accusa e difesa - entrambi tipici dei sistemi giuridici delle democrazie liberali [[Europa|europee]] - pur manifestando talvolta qualche riserva in merito alla loro implementazione in concreto.<ref>Per tutti: G.F. Ricci, ''Principi di diritto processuale generale'', GiappichelliTorino, TorinoGiappichelli, 2001 (ISBN 88-348-1263-8); F. Izzo (a cura di), ''Compendio di diritto processuale penale'', EsseLibriNapoli, NapoliEsseLibri, 2004 (ISBN 88-244-8764-5)</ref>.
 
=== Craxi e Previti ===