Mani pulite: differenze tra le versioni

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=== Le elezioni del 2001: le vittorie di Berlusconi e l'affermazione elettorale di Di Pietro ===
Le [[Elezioni politiche italiane del 2001|elezioni politiche del 2001]] segnarono una nuova vittoria di [[Silvio Berlusconi]] e della [[Casa delle Libertà]], la coalizione che lo sosteneva, i quali ebbero la meglio sul[[l'Ulivo]] e sul suo candidato [[Francesco Rutelli]]. L'esito elettorale fu considerato un segnale importante della nuova considerazione che ''Mani pulite'' aveva, a distanza di dieci anni, nell'[[opinione pubblica]]: un atteggiamento indifferente se non ostile per quella che venne considerata una stagione chiusa. Persino i politici che nel biennio 1992-94 avevano sostenuto apertamente il ''pool'' cambiarono idea: la [[Lega Nord]] denunciò un uso abusivo e prevaricatore della [[giustizia]] da parte di certa magistratura, [[Gianfranco Fini]] riconobbe i meriti dei giudici nel saper eliminare un sistema corrotto, ma sostenne che essi non avevano saputo fermarsi entro i propri confini.
 
[[Antonio Di Pietro]], dopo non aver dato la fiducia nel [[2000]] al [[governo Amato II]] si candidò da solo con il movimento [[Italia dei Valori]], nelle elezioni politiche del 2001;, ma nonostante avesse conseguito il 3,89% dei suffragi, in base alla legge elettorale, non riuscì ad entrare in [[Parlamento]], in base alla legge elettorale. L'ingresso avvenne poi, nel 2006, a seguito della vittoria elettorale di Prodi, che lo nominò di nuovo Ministro, e fu confermato nel 2008 dalla scelta di Veltroni di consentire solo all'IdV l'apparentamento con il suo [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].
 
== Statistiche ==