Cinema italiano: differenze tra le versioni
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), ma contribuirà a formare l'idea di società che il fascismo vuole imporre: una società pacificata, priva di conflitti interni, capace di slanci produttivi ma non toccata dai mali della modernità.
[[File:Alidavalli25.jpg|destra|miniatura|upright|[[Alida Valli]]]]
A questo intento celebrativo contribuisce anche una nuova generazione di attori, molti dei quali intensificheranno la propria attività anche (e soprattutto) dopo il crollo del regime. [[Vittorio De Sica]] incarna una virilità comune e per questo capace di catturare le attenzioni del pubblico; al suo fianco recitano [[Assia Noris]], [[Isa Pola]], [[Gianfranco Giachetti]], [[Carlo Ninchi]], [[Roldano Lupi]], [[Elio Steiner]] ed [[Isa Miranda]]. Tutti questi attori rappresentano un felice tentativo di riportare in auge un divismo di statura internazionale. Durante gli anni trenta e quaranta, allo stesso modo, interpreti come [[Gino Cervi]], [[Amedeo Nazzari]], [[Fosco Giachetti]], [[Massimo Girotti]], [[Leonardo Cortese]], [[Rossano Brazzi]] e [[Raf Vallone]] continueranno a incarnare la virilità italiana, divisa tra orgoglio nazionale e avvicinamenti progressivi alla realtà; così come [[Antonio Centa]], [[Osvaldo Valenti]], [[Andrea Checchi
Nello stesso periodo fa il suo esordio una giovane [[Anna Magnani]]. Lontana da qualsiasi forma di divismo, diverrà, a partire dal dopoguerra, una delle interpreti più significative di tutto il cinema italiano. Un discorso a parte meritano alcuni attori provenienti dal varietà e capaci di portare al cinema fortunate maschere comiche: è il caso di [[Ettore Petrolini]], [[Totò]], [[Gilberto Govi]], i fratelli [[Eduardo De Filippo|Eduardo]], [[Titina De Filippo|Titina]] e [[Peppino De Filippo]], [[Aldo Fabrizi]] ed [[Erminio Macario]]<ref name = "gp" >Gian Piero Brunetta, ''Cent'anni di cinema italiano'', cit., pp. 203-2015.</ref>.
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