Fonderie ghisa Spoleto: differenze tra le versioni

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Nel XVII secolo gli antichi affreschi vennero coperti da altre pitture in [[stile barocco]], considerati di scarso valore.
 
La scoperta deglidi affreschiquelli più vecchi, ritenuti i più antichi della Sabina<ref>Varani</ref>, fu del tutto casuale: una mina fatta esplodere dai tedeschi durante la ritirata del 1944 sulla sottostante strada provinciale, mandò in frantumi i tre strati sovrapposti, realizzati in secoli diversi, di intonaco dipinto. Riaffiorarono quasi per intero le precedenti pitture. La ''Soprintendenza dei monumenti e scavi di Roma'' si occupò del ripristino degli interni<ref>{{Cita|Finiti|p. 32}}</ref>.
[[File:Eremo di San Cataldo. Cottanello 6.jpg|thumb|left|Altarino in [[marmo rosso di Cottanello]]]][[File:Eremo di San Cataldo. Cottanello 9.jpg|thumb|left|Eremo di San Cataldo]]
 
L'affresco antico più importante, risalente al XII secolo, è in stile bizantino e occupa l'intera parete di sinistra della chiesetta; riproduce il ''[[Redentore]]'' seduto su un alto trono che con la mano destra regge una croce e con l'altra, aperta alla maniera greca, benedice gli [[apostoli]], disposti intorno a lui, sei per lato. La benedizione è rivolta anche a sei sante, disegnate più in basso, allineate in devoto raccoglimento, precedute dall'offerente della pittura. La cifra grafica del viso del ''Redentore'' ricorda alcune opere spoletine come: il ''Cristo crocifisso'' di [[Alberto Sotio]], conservato al [[Duomo di Spoleto]], e altrealcune immagini dipinte nelle chiesechiesa di [[Abbazia di San Paolo "inter vineas"|San Paolo inter vineas]], dialtre nella [[Basilica di San Gregorio Maggiore|San Gregorio Maggiore]], ealtre ancora nella cripta di [[Chiesa di Sant'Ansano (Spoleto)|Sant'Ansano]]<ref>Ranucci pag 20 e 21</ref>.
 
Sul ginocchio destro del ''Redentore'' è dipinto il ''[[Tau]]'', segno biblico di salvezza, eseguito a [[tempera]]. Alcuni studiosi ipotizzano che sia stata disegnata da [[San Francesco]] nel 1217, quando si soffermò per un certo periodo ad evangelizzare il territorio sabino. Scelse come appoggio un rifugio sulla vetta dei ''monti Grandi'', dove in sua memoria nel 1712 [[Clemente XI]] fece costruire un piccolo edificio<ref>{{Cita|Finiti|p. 32}}</ref>.
 
In basso a sinistra un affresco di epoca successiva, rimasto in situ nonostante la detonazione, rappresenta ''Madonna col Bambino''. InveceÈ invece andata persa, frantumata, un'immagine dipinta di Cottanello vista dall'eremo, documentata da testi e foto precedenti loil scoppio, si frantumò completamente e andò persa1944<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=dl9GAAAAYAAJ&pg=PA132&dq=giuseppe+Marocco+1833&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwigj6PthsbKAhXE7BQKHWBVACYQ6AEIJjAB#v=onepage&q=Cottanello&f=false|autore=Giuseppe Marocco|titolo=Monumenti dello Stato pontificio e relazione topografica di ogni paese|posizione=II|anno=1833|p=132|accesso=25 gennaio 2016}}</ref>.
 
La [[volta a crociera]] della cappellina è decorata in stile barocco da motivi vegetali e da alcune scene della storia della [[Genesi]], ''Adamo ed Eva nel paradiso terrestre''. Sulla volta di destra è dipinta la ''Vergine col Bambino'' affresco datato 1444.