Matteo Ripa: differenze tra le versioni

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* Dando libero sfogo alla sua idea di evangelizzazione, tra ire e dissapori, tentò di aprire una scuola a [[Pechino]] per l'educazione di giovani cinesi, cui affidare il compito di diffondere il [[Cristianesimo]] tra i loro connazionali; un progetto che era stato perseguito qualche anno prima anche dal lazzarista Ludovico Antonio Appiani. Ma nel novembre 1723 decise di ripartire per l'Italia per realizzare quel desiderio che lo aveva animato per tutta la sua vita, il Collegio dei Cinesi di Napoli, conducendo con sé quattro giovani cinesi, i cui nomi erano Giovanni Guo (ca. 1700-1763), Giovanni Yin (ca. 1704-1735), Philipo Huang (ca. 1711-1776), e Lucio Wu (ca. 1712-1763), insieme a un loro connazionale più adulto che era maestro di lingua e scrittura mandarina, con l'intento di dar loro una formazione religiosa adeguata.
* Fondazione del Collegio dei Cinesi in Napoli
* Al suo ritorno in Italia, nel novembre [[1724]], questo gruppo costituì il primo nucleo del Collegio dei Cinesi che fu riconosciuto da [[papa Clemente XII]], con [[Breve apostolico|breve]] del 7 aprile [[1732]]. Negli anni trenta Ripa fu consulente di Propaganda Fide nella lunga fase istruttoria di elaborazione di quella che sarà poi nel 1742 la Bolla "Ex Quo Singulari" con cui Benedetto XIV chiuse definitivamente la questione dei Riti Cinesi. Matteo Ripa si spense il 29 marzo del [[1746]], giorno del suo 64º anno.
* Al Collegio fu associato un convitto per l'educazione di giovani napoletani, ove tra gli altri nel [[XVIII secolo]] soggiornò [[Sant'Alfonso Maria de' Liguori]]. Fu dopo l'unità d'Italia (1868) che si tentò di sopprimere l'istituto, difeso allora dai legali [[Filippo de Blasio]], [[Giuseppe Cavallo]] e [[Antonio Tagliamonte]]; in seguito il Collegio dei Cinesi fu trasformato in Real Collegio Asiatico e, con la riforma ministeriale di [[Francesco De Sanctis]], in Istituto Orientale, in cui fu soppressa la sezione missionaria, equiparandolo alle altre Università statali. Partendo da alcune considerazioni, espresse dal governatore della provincia di Shanxi, egregiamente sintetizzate da Don Alfonso Raimo (direttore regionale Centri missionari diocesani Campania), l'esperienza di Matteo Ripa ''“impreziosisce il mosaico della tradizione missionaria campana, lasciando intravedere un particolare interesse per la Cina che ha attraversato le diverse epoche (...), ricordando che sono indelebili le tracce lasciate nella sua terra da quest'intrepido missionario sa1ernitano e che ancora oggi sono moltissime le scuole a lui dedicate”.''